
Alan, che ho scoperto credersi l’intellettuale del gruppo e solo perché indossa una sciarpa con 45 gradi all’ombra, dal canto suo stava apprendendo con delusione che per suonare la batteria non basta saper mangiare al cinese con le bacchette. Cosa che tra l’altro non riesce a fare.
Poi Luca in un momento di pausa dalle prove mi ha preso da parte senza il mio permesso e ha cominciato a raccontarmi che è stato ingaggiato nel gruppo solo per il colore della sua pelle. “Alan aveva questa idea: quella di fare un gruppo multiculturale. Sai, andare a mangiare al cinese è stata un’esperienza che gli ha cambiato profondamente la vita. Dopo aver preso in mano quelle bacchette magiche si è messo in testa l’idea che la sua missione doveva essere: suonare la batteria. E poi si è fissato con il multietnico.”
“Ma scusa,” l’ho interrotto. “Perché allora non han preso un cinese?”
“Perché avere un nero fa più figo. Sai per via di Obama e dei gruppi rap yo yo…”
Io gli ho fatto cenno di sì con la testa, che per la cronaca mi stava esplodendo, e lui ha continuato a parlarmi senza sosta. Poverino, nelle pubblicità non gli fanno mai dire nulla. Perché avere il tipo di colore fa figo sì, però lui povero negro non parlare nostra lingua.
Ad interrompere il suo monologo esteriore arriva Alan di corsa e urla eccitato: “Ragazzi, ragazzi! Provate a indovinare chi sto imitando…” Si mette a dire: “Toglietemi tutto, ma non il mio breille” e poi canta: “Con te partirò…” agitando le mani a casaccio davanti a sé come un cieco. Tutti scoppiano a ridere. Io li guardo terrorizzato. Chi me l’ha fatto fare di andare in viaggio con questi scoppiati? Io volevo solo farmi quella zoccoletta di Fiammetta, adesso ho solo voglia di darli tutti alle fiamme. Eppure quando l’ho conosciuta sembrava una ragazza così adorabile.
“Con te partirò,” mi ha detto dolce-dolcemente all’orecchio. Poi ha farfugliato una cosa che lì per lì non avevo capito, ma che ora mi appariva in tutta la sua evidenza: “Con te partirò… ma a te partiranno i timpani.”
Questa sera stessa ho deciso di abbandonarli. Non ce l’ho più fatta a reggerli. Mentre loro stavano ancora suonando gli ho bucato una gomma, ho scritto su una fiancata del furgone “Io ho Vodafone!” e sono fuggito nella foresta. Lì sono stato braccato dalla Tim Tribù. Mi hanno catturato e legato con delle corde a un albero. Aldo Giovanni e Giacomo mi hanno circondato di trìtolo. È arrivato anche il gatto virgola che mi voleva sbranare. Quand’ecco che mi suona il telefonino e mi riporta alla realtà.
Sono nel mio lettuccio. I primi raggi di sole penetrano dalle persiane. La mia gatta Birba, non il gatto virgola, viene a farmi le fusa. È stato tutto soltanto un brutto incubo. “Awww,” sbadiglio sollevato. Mi alzo e vado in cucina a prepararmi un buon Nescafé. Che strano. La casa è tutta in disordine e sul divano c’è un tizio mai visto prima. Sentendo il profumo di nes-qualcosa, sbuca fuori George Clooney insieme a delle ragazze: “Erano a L’aquila. In una tenda. Povere. Ho pensato di ospitarle qui. What else?”
Mi rassegno all’assurdità della situazione e continuo a fare colazione come se niente fosse. Accendo la tv e mi guardo un film. Poi una serie tv. Poi una partita di calcio. Ma c’è qualcosa che non va. Nessuna interruzione prima di un colpo di scena. Nessun jingle fastidioso a spezzare l’emozione di un calcio di rigore. Faccio zapping nervosamente. Passo in rassegna tutti i canali, eppure niente. Nessuna pubblicità. Sento una strana nostalgia venire fuori da me. Devo fare qualcosa.
“Ragazzi!” urlo per le camere di casa mia. “È ora che ve ne andiate gentilmente dai coglioni e torniate al lavoro. Ho bisogno della mia razione quotidiana di pubblicità. Tutti ne hanno bisogno. Il mondo non avrebbe senso senza.” Mi commuovo pronunciando queste parole ed ecco che per magia i vari personaggi spariscono da casa mia. Accendo il televisore, cambio tutti i programmi e ovunque è un tripudio di pubblicità. Reclame, slogan, spot per tutti i gusti che ci fanno bestemmiare quando interrompono i nostri programmi preferiti. Eppure sono una parte irrinunciabile della nostra vita e non possiamo fare a meno di loro.
Questa è la storia del giorno in cui vi ho eroicamente salvato dalla scomparsa di tutte le pubblicità.
This is the end
Ciao! Volevo segnalarti questa iniziativa: http://dirittoallarete.ning.com/
RispondiEliminaSte
Ciao =)
RispondiEliminaA me la publicità serve per andare al bagno..ma davvero..dovrei vergognarmi a dire qst ma è così
RispondiElimina:-P
divertente!
RispondiElimina(quando dico divertente vuol dire che rido interiormente) hai presente una fidanzata di JD (penso che sia Mandy Moore) che diceva sempre Divertente!
anch'io sono un po' come lei.
sì ok. Questo per dire che il post l'ho adorato.
però dai! come puoi trovare sexy Fiammetta?
jd di scrubs?
RispondiEliminasì, può darsi che fosse mandy moore!
quanto a fiammetta è una sciacquetta ben poco sexy, mi sono inventato qualcosa giusto per rendere il tutto + divertente :D
magari non ci scassassero più le palle con ste pubblicità tremende.
RispondiEliminaoltretutto mi sono sempre chiesta perchè fiammetta canta nella pubblicità con tanto di microfono se in quella canzone non ci sono voci femminili? certo che ci prendono proprio per scemi!
Troppa tv fa male :D
RispondiElimina