Per il ciclo notte horror, va ora in onda una rassegna di pellicole (più o meno) del terrore viste nelle ultime settimane. Quella che mi ha colpito maggiormente è stata Drag me to hell di Sam Raimi, ma ne avevo già parlato qui.
Videocracy – Basta apparire
Un horror agghiacciante. È la realtà che vediamo tutti i giorni quando premiamo il dannato tasto di accensione della tv. Proprio quella. Solo filtrata con una lente diversa, che ci fa apparire tutto più chiaramente. E spaventosamente.
Erik Gandini racconta l’Italia a un pubblico straniero e lo fa con un documentario che ha a suo favore un’ottima scelta del materiale video e un uso delle musiche che crea un effetto straniante per noi che quelle immagini siamo abituate a vederle in altro contesto.
Molto cinematografici i personaggi: il “mussoliniano” (per suo stesso vanto) Lele Mora è un mostro kubrickiano vestito in bianco dentro una stanza bianca. Arancia Meccanica gli fa una sega a uno così. (Inquietante pure la sua somiglianza con Benjamin Linus di Lost).
Fabrizio Corona è una sorta di Scarface nostrano, un “Robin Hood moderno che ruba ai ricchi per dare a se stesso” (anche in questo caso, parole sue). L'altro protagonista del documentario è un wannabe famous che cerca di farsi strada nel duro mondo dello spettacolo proponendo un mix di arti marziali alla Van Damme e danze latine alla Ricky Martin. Per adesso si è guadagnato un posto solo tra i geni incompresi di X-Factor. E non si fa fatica a capire il perché.
E poi c’è Silvio. La faccia di Silvio in primissimo piano. Mi sono cagato addosso.
(voto 7+)
Il messaggero (The Haunting in Connecticut)
Matt ha un tumore e la sua famiglia per curarlo in un centro specializzato si trasferisce nel Connecticut. Con tutte le case che ci sono, non va a finire proprio in una infestata dai fantasmi? Da un storia vera (certo, come no), che sarebbe avvenuta nel 1987. L’ambientazione anni 80 non è sfruttata a sufficienza. Anzi, non è sfruttata per niente. Il protagonista Kyle Gallner (visto in Veronica Mars) ha un look vampiresco alla Twilight e visioni alla Donnie Darko, tanto per aggiungere un po’ di mistero al tutto. E Il messaggero come film drammatico funzionerebbe anche. Peccato abbiano voluto farne un altro scontato horror. Scelta azzeccata da un punto di vista commerciale, visto che negli Usa ha incassato benone. Pessima scelta da un punto di vista cinematografico. Effetti sonori sparati a mille che hanno l’unica funzione di innervosire, anziché spaventare. Forse gli autori delle colonne sonore degli horror di oggi dovrebbero andarsi a rivedere, e soprattutto risentire, Shining e Profondo rosso.
(voto 5)
Matt ha un tumore e la sua famiglia per curarlo in un centro specializzato si trasferisce nel Connecticut. Con tutte le case che ci sono, non va a finire proprio in una infestata dai fantasmi? Da un storia vera (certo, come no), che sarebbe avvenuta nel 1987. L’ambientazione anni 80 non è sfruttata a sufficienza. Anzi, non è sfruttata per niente. Il protagonista Kyle Gallner (visto in Veronica Mars) ha un look vampiresco alla Twilight e visioni alla Donnie Darko, tanto per aggiungere un po’ di mistero al tutto. E Il messaggero come film drammatico funzionerebbe anche. Peccato abbiano voluto farne un altro scontato horror. Scelta azzeccata da un punto di vista commerciale, visto che negli Usa ha incassato benone. Pessima scelta da un punto di vista cinematografico. Effetti sonori sparati a mille che hanno l’unica funzione di innervosire, anziché spaventare. Forse gli autori delle colonne sonore degli horror di oggi dovrebbero andarsi a rivedere, e soprattutto risentire, Shining e Profondo rosso.
(voto 5)
The Messengers
Ci sono dei genitori che sono peggio dei fantasmi. Ti costringono a rinunciare alla tua bella vita in città per trasferirti in un paese di campagna dimenticato da Dio. Kirsten Stewart è una che ha l’abitudine a sfighe del genere, ma almeno in Twilight finiva per farsi qualche vampiro. Codesta volta si deve accontentare di dividere la casa con i soliti rancorosi spiriti che dall’aldilà reclamano per il solito ingiusto caso di violenze domestiche. Storia già sentita, già vista mille volte. Tutto piatto e prevedibile, in questo film del 2007 da non confondere con Il messaggero di cui sopra (che fantasia gli horror di oggi!) Se a ciò aggiungiamo una recitazione tutt’altro che convinta e persino la presenza di uccelli hitchcockiani, l’unico motivo per cui si arriva fino alla fine è per aver la soddisfazione di poter esclamare, non appena partono i titoli di coda: “Che stronzata di film!”
(voto 4)
Ci sono dei genitori che sono peggio dei fantasmi. Ti costringono a rinunciare alla tua bella vita in città per trasferirti in un paese di campagna dimenticato da Dio. Kirsten Stewart è una che ha l’abitudine a sfighe del genere, ma almeno in Twilight finiva per farsi qualche vampiro. Codesta volta si deve accontentare di dividere la casa con i soliti rancorosi spiriti che dall’aldilà reclamano per il solito ingiusto caso di violenze domestiche. Storia già sentita, già vista mille volte. Tutto piatto e prevedibile, in questo film del 2007 da non confondere con Il messaggero di cui sopra (che fantasia gli horror di oggi!) Se a ciò aggiungiamo una recitazione tutt’altro che convinta e persino la presenza di uccelli hitchcockiani, l’unico motivo per cui si arriva fino alla fine è per aver la soddisfazione di poter esclamare, non appena partono i titoli di coda: “Che stronzata di film!”
(voto 4)
Pulse
Altro giro, altro horror. Muoversi gente, muoversi. Tutti in carrozza che si sale. Wes Craven ha partecipato alla stesura della sceneggiatura di questo Pulse, peccato abbia dimenticato di metterci dentro la tua tipica ironia, elemento cardine di film come Nightmare o Scream. La storia di fantasmi che attraverso pc e cellulari diffondono tra le persone un’epidemia di suicidi è troppo ridicola per prendersi così seriamente. La protagonista Kristen Bell, aka Veronica Mars, cerca di fare chiarezza in codesta misteriosa vicenda. Interessante la tematica delle nuove tecnologie come mezzo di propagazione mortale che rende il film più attuale degli altri horror medi in circolazione, peccato sia tutto troppo assurdo per mettere veramente paura.
(voto 5)
Slither
In questo caso a mancare non è certo lo humour, usato più che abbondantemente. A mancare è l’interesse per la storia assurda: delle specie di vermi alieni entrano nel cervello delle persone facendoli diventare degli zombie assetati di sangue. Atmosfera da b-movie fanta-horror d’altri tempi. Potrebbe essere un filmino divertente, peccato che il tutto sia talmente inverosimile e scemo da far scemare anche il minimo interesse che la vicenda potrebbe suscitare. Non male la soundtrack, però è molto meglio riguardarsi qualche vecchio episodio di Buffy.
(voto 4)
In questo caso a mancare non è certo lo humour, usato più che abbondantemente. A mancare è l’interesse per la storia assurda: delle specie di vermi alieni entrano nel cervello delle persone facendoli diventare degli zombie assetati di sangue. Atmosfera da b-movie fanta-horror d’altri tempi. Potrebbe essere un filmino divertente, peccato che il tutto sia talmente inverosimile e scemo da far scemare anche il minimo interesse che la vicenda potrebbe suscitare. Non male la soundtrack, però è molto meglio riguardarsi qualche vecchio episodio di Buffy.
(voto 4)
Dead Silence
La storia di una ventriloqua e dei suoi pupazzi animati è realmente affascinante. Non so cosa ne pensiate voi, ma per me i pupazzi da ventriloquo sono una delle cose più inquietanti in assoluto, forse giusto dopo l’immagine del volto sorridente del Berlusca. A questo storia fa da contorno un consueto sviluppo investigativo che da The Ring in poi è stato assunto come modello da quasi tutte le pellicole del genere e una consueta sequela di morti ammazzati in sequenze di non enorme tensione. Se però i pupazzi vi fanno paura, la visione è altamente consigliata.
(voto 6+)
La storia di una ventriloqua e dei suoi pupazzi animati è realmente affascinante. Non so cosa ne pensiate voi, ma per me i pupazzi da ventriloquo sono una delle cose più inquietanti in assoluto, forse giusto dopo l’immagine del volto sorridente del Berlusca. A questo storia fa da contorno un consueto sviluppo investigativo che da The Ring in poi è stato assunto come modello da quasi tutte le pellicole del genere e una consueta sequela di morti ammazzati in sequenze di non enorme tensione. Se però i pupazzi vi fanno paura, la visione è altamente consigliata.
(voto 6+)
Vacancy
Una tensione che ti tiene incollato al divano per 80 minuti scarsi. Un pregio di Vacancy è sicuramente quello di durare poco (ancora un po’ e la tensione mi avrebbe fatto partire il cuore) e di non stare a dare troppe spiegazioni sui moventi che fanno agire i pazzi maniaci del film. Tra la follia di Funny Games e la claustrofobia di The Strangers, la paiura è costruita in maniera magistrale.
La trama si scosta poco dai canoni del genere. Una coppia in crisi, sul punto di divorziare dopo la morte dell’adorato figlioletto, si ritrova nel cuore della notte in un motel di hitchcockiana memoria dove i pazzi maniaci di cui si diceva intrappolano e filmano l’agonia dei clienti, prima di torturarli brutalmente e ucciderli. La coppia in crisi, interpretata da Luke Wilson e Kate Beckinsale, cercherà di portare a casa le piume. Ce la faranno?
(voto 6,5)
Una tensione che ti tiene incollato al divano per 80 minuti scarsi. Un pregio di Vacancy è sicuramente quello di durare poco (ancora un po’ e la tensione mi avrebbe fatto partire il cuore) e di non stare a dare troppe spiegazioni sui moventi che fanno agire i pazzi maniaci del film. Tra la follia di Funny Games e la claustrofobia di The Strangers, la paiura è costruita in maniera magistrale.
La trama si scosta poco dai canoni del genere. Una coppia in crisi, sul punto di divorziare dopo la morte dell’adorato figlioletto, si ritrova nel cuore della notte in un motel di hitchcockiana memoria dove i pazzi maniaci di cui si diceva intrappolano e filmano l’agonia dei clienti, prima di torturarli brutalmente e ucciderli. La coppia in crisi, interpretata da Luke Wilson e Kate Beckinsale, cercherà di portare a casa le piume. Ce la faranno?
(voto 6,5)
Babysitter wanted
Oooh. Finalmente un horror con i contro coglioni. Una ragazza timorata di Dio viene chiamata a fare la babysitter. Si troverà a doversi scontrare con forze demoniache, tra scene splatterose e atmosfere che ricordano Il silenzio degli innocenti. Il che non è mica poco.
Il film non è (ancora?) uscito in Italia e quindi si trova in versione sottotitolata.
(voto 6/7)
Oooh. Finalmente un horror con i contro coglioni. Una ragazza timorata di Dio viene chiamata a fare la babysitter. Si troverà a doversi scontrare con forze demoniache, tra scene splatterose e atmosfere che ricordano Il silenzio degli innocenti. Il che non è mica poco.
Il film non è (ancora?) uscito in Italia e quindi si trova in versione sottotitolata.
(voto 6/7)
Reeker – Tra la vita e la morte
5 ragazzi fanno un viaggio in auto per andare a un rave party, impasticcarsi e, possibilmente, finire il giorno dopo su un servizio di Studio Aperto. Il destino ha però in serbo qualcosa di diverso per loro…
“A che servono gli occhi? Fanno solo brutti scherzi…” Le cose sono diverse da come appaiono, soprattutto in questo horror che ricorda Stay – Nel labirinto della mente, per quanto riguarda lo spunto attorno cui ruota tutto il film, e Vacancy o qualsiasi altro film ambientato tra deserti e motel disabitati, per quanto riguarda le atmosfere.
Un paio di elementi da segnalare: uno dei ragazzi è cieco, il che crea qualche diversivo stile The Village alla scontata trama e una delle attrici, la sudafricana Tina Illman, è dotata di un volto espressivo e molto particolare.
Insopportabili invece i mostri del film e atroce la colonna sonora. A Reeker è stato persino concesso l'onore di un seguito. La vogliamo smettere di finanziare certe atrocità?
(voto 4)
5 ragazzi fanno un viaggio in auto per andare a un rave party, impasticcarsi e, possibilmente, finire il giorno dopo su un servizio di Studio Aperto. Il destino ha però in serbo qualcosa di diverso per loro…
“A che servono gli occhi? Fanno solo brutti scherzi…” Le cose sono diverse da come appaiono, soprattutto in questo horror che ricorda Stay – Nel labirinto della mente, per quanto riguarda lo spunto attorno cui ruota tutto il film, e Vacancy o qualsiasi altro film ambientato tra deserti e motel disabitati, per quanto riguarda le atmosfere.
Un paio di elementi da segnalare: uno dei ragazzi è cieco, il che crea qualche diversivo stile The Village alla scontata trama e una delle attrici, la sudafricana Tina Illman, è dotata di un volto espressivo e molto particolare.
Insopportabili invece i mostri del film e atroce la colonna sonora. A Reeker è stato persino concesso l'onore di un seguito. La vogliamo smettere di finanziare certe atrocità?
(voto 4)
Ultimatum alla terra
Tecnicamente si potrebbe definire un film di fantascienza, però è una schifezza di proporzioni talmente galattiche da mettere paura. Decisamente peggio del poco riuscito Segnali dal futuro, cui somiglia. Keanu Reeves era un bravo attore. Può sembrare paradossale dirlo, visto che è il suo film più celebre, ma Matrix gli ha rovinato la carriera. Da allora è rimasto intrappolato nella parte dell’eterno imbambolato privo di espressione. In questo caso è un alieno venuto a sgombrare la Terra dagli umani, rei di averla maltrattata. Quindi il film sembrerebbe imboccare perlomeno una morale ambientalista, peccato che il tutto rimanga a un livello talmente superficiale che anche un bambino dotato di poca fantasia riusciva a immaginare una sceneggiatura più interessante. Un ultimatum sì. Alla pazienza umana.
(voto 3)
Tecnicamente si potrebbe definire un film di fantascienza, però è una schifezza di proporzioni talmente galattiche da mettere paura. Decisamente peggio del poco riuscito Segnali dal futuro, cui somiglia. Keanu Reeves era un bravo attore. Può sembrare paradossale dirlo, visto che è il suo film più celebre, ma Matrix gli ha rovinato la carriera. Da allora è rimasto intrappolato nella parte dell’eterno imbambolato privo di espressione. In questo caso è un alieno venuto a sgombrare la Terra dagli umani, rei di averla maltrattata. Quindi il film sembrerebbe imboccare perlomeno una morale ambientalista, peccato che il tutto rimanga a un livello talmente superficiale che anche un bambino dotato di poca fantasia riusciva a immaginare una sceneggiatura più interessante. Un ultimatum sì. Alla pazienza umana.
(voto 3)
ciao Cannibal
RispondiEliminainteressante la tua notte horro... eheheheh ne hai visti più di me... alcuni non li conoscevo nemmeno e tu gli hai già stroncati, quindi non mi sono persa niente...
Videocracy ancora non l'ho visto e mi ha incuriosita molto la tua mini recensione
concordo su Vacancy... c'è anche il due, ma è un ripetersi delle situazioni
buon weekend
Videocracy lo devo proprio vedere, cacchio, è che non sono ancora riuscita a trovarlo... uff -.-
RispondiEliminaMolti dei film di cui parli non li ho visti, a parte Ultimatum alla Terra (che film altamente inutile! Sono rimasta in trepida attesa, certa che prima o poi sarebbe successo qualcosa, cacchio... stavo ancora aspettando quando sono iniziati i titoli di coda -.-), Dead Silence (dai, la marionetta di carne però è simpatica ^^) e The messengers, che mi è piaciuto abbastanza perchè non fa paura, anzi sembra uno dei filmetti leggerini che mi guardo per pranzo (sarà colpa di Kirsten Stewart e dell'avvocato di The Practice). Volevo perfino menzionarli tra il countdown halloweeniano. Meglio di no, eh? :P