Sempre in movimento Alison Goldfrapp e il suo socio Will Gregory.
Primo disco “Felt Mountain” a dare l’ultima zampata del trip-hop alla Portishead, secondo album “Black Cherry” in virata decisa verso la fonte del suono electro da cui in molti si abbevereno negli anni successivi, da Kylie Minogue a Lady Gaga, passando per Roisin Murphy. Terzo album “Supernature” e le sue tentazioni glam ma colpo di scena al quarto album “Seventh Tree” dove il suono dance è rigorosamente bandito in favore di atmosfere bucoliche e ballate folk.
Primo disco “Felt Mountain” a dare l’ultima zampata del trip-hop alla Portishead, secondo album “Black Cherry” in virata decisa verso la fonte del suono electro da cui in molti si abbevereno negli anni successivi, da Kylie Minogue a Lady Gaga, passando per Roisin Murphy. Terzo album “Supernature” e le sue tentazioni glam ma colpo di scena al quarto album “Seventh Tree” dove il suono dance è rigorosamente bandito in favore di atmosfere bucoliche e ballate folk.
Adesso “Head First” cambia ancora rotta e va a immergersi totalmente negli anni Ottanta più plasticosi. Con tutto ciò che ne consegue e quindi siete avvisati. Il primo singolo “Rocket” ve ne può dare una immediata polaroid e il resto del programma prosegue sintonizzato sulla stessa frequenza FM 80, soprattutto nella prima parte della scaletta. Nella seconda ci si concede maggiori sorprese, con lo slow-motion di “Hunt” e il pop-porno di “Shiny and Warm”.
Qualcuno storcerà il naso e le orecchie, qualcun altro danzerà contento. Come disco da sabato sera d’altra parte funziona alla grande. Basta sentire “I wanna life”, un pezzo che Lorella Cuccarini avrebbe volentieri ballato a “Fantastico” subito dopo "La notte vola".
Da parte mia apprezzo chi ha il coraggio di cambiare sempre rotta, ma sono rimasto solo parzialmente soddisfatto da questo album cui manca un po’ di cuore, quello che ad esempio aveva il primo singolo dei Goldfrapp “Lovely Head”. D’altra parte il titolo dell’album mette subito chiare le carte in tavola: “Head first”.
Trovate il disco QUI
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non si può dire che gli manca il coraggio, anche se "felt mountain" rimane un disco insuperato che non sono mai riusciti a bissare.
RispondiEliminagià forse quello è il loro migliore, però anche il penultimo "seventh tree" rimane un ottimo ascolto
RispondiEliminabravo Cannnibal: mi hai risolto il dubbio di chi cantasse questa canzone. La sento tutti i giorni alla radio mentre lavoro e non riesco ad ascoltare quello che dice il d.j.
RispondiEliminaSapere che è di Golfrapp non mi esalta molto, gli altri suoi dischi erano bellissimi. Che dire: l'ascoltero' per intero e poi ti diro' la mia.
Buona settimana.