giovedì 27 maggio 2010

Il figlio del Duce (Vincere, Marco Bellocchio)

Vincere
(Italia, 2009)
Regia: Marco Bellocchio
Cast: Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Fausto Russo Alesi, Michela Cescon, Corrado Invernizzi

Si può provare empatia, o anche solo un fugace moto di simpatia, nei confronti di personaggi come Benito Mussolini o la sua moglie segreta Ida Dalser? La mia sincera risposta è no.
Questo film è registicamente notevole, le inserzioni del vasto archivio Luce sono utilizzate da Bellocchio in maniera ottima, spesso geniale, e (cosa non scontata) persino in maniera ironica. Un pregio che innalza il film a un livello cinematograficamente eccellente.
Però il coinvolgimento emotivo, almeno per quanto mi riguarda, è stato molto basso. Filippo Timi è un grandioso Mussolini. Che questo sia un complimento o meno lo decida lui. La figura del Duce rimane comunque a parte, perché questa non è la sua storia e così -molto intelligentemente- a un certo punto del film Timi scompare (compaiono solo immagini di repertorio del Duce vero), così come Mussolini scompare dalla vita della Dalser. La getta nel cesso come una merda e poi tira l’acqua. O meglio, la getta in un manicomio e fa sparire ogni documento riguardante il loro matrimonio e il loro figlio, entrambi segreti e censurati.
Strano che a Berlusconi non sia venuta in mente un’idea del genere con Patrizia D’Addario. O forse l’ha avuta ma non ha fatto in tempo ad attuarla?
E se anche il Berlusca avesse da qualche parte un figlio segreto, un Pier Silvio Jr., e magari la madre fosse quella tizia? Com’è che si chiama? Ah, già… Noemi Letizia.

Tornando al cine, Giovanna Mezzogiorno nei panni di Ida Dalser Mussolini offre una buona prova d’attrice, ma è come se pure lei rimanesse distante da un personaggio che è sì stato vittima del Duce, ma che il Duce lo amava profondamente e che ne era fiera moglie. Si può provare pena per una donna del genere, questo sì, ma simpatia no.
Lo psicologo che promette di farla uscire dal manicomio, nemmeno lui manterrà la promessa. E allora l’unico personaggio a cui sentirsi un minimo vicini é il figlio segreto, Benito Mussolini pure lui. Che con un nome del genere è difficile prenderlo in simpatia, però ispira se non altro una certa tenerezza.

Film quindi notevole, ma freddo. Non mi ha smosso dentro. Non mi ha provocato nemmeno odio (non più di tanto, almeno). Solo una certa tristezza per un periodo davvero merdoso della storia d'Italia che paradossalmente qualcuno non vede l'ora di far rivivere (in parte riuscendoci pure). Tale distacco emotivo può essere anche dovuto alla frammentarietà del racconto, necessaria visto che la storia si dipana su un arco temporale decisamente lungo; però allo stesso tempo non permette di entrare veramente dentro. Da vedere per conoscere una vicenda tenuta vergognosamente sotto segreto (che dietro ci fosse lo zampino del nonno di Minzolini?) e ancora oggi misteriosa e per ammirare le invenzioni di regia di un Bellocchio in ottima forma.
Ai David di Donatello 2010, Vincere nonostante il titolo è stato battuto da L’uomo che verrà. Film ambientato poco dopo, verso la fine del trentennio fascista, altrettanto duro ma dotato di maggior cuore.
(voto 6/7)

Potete scaricarlo/vederlo in streaming QUI

18 commenti:

  1. ah questo le devo vedere. condivido le varie considerazioni a latere :)

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  2. non offenderti, ma mi sembra un commento un po' troppo ideologico...

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  3. non è idiologico.
    e dovrebbe, sì, offendersi il Kid.
    troppo idiologico in italia è tutto quello detto col sangue del cuore.

    scusa, kid, mi sono fatta i cazzi tuoi.

    love, mod

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  4. Secondo me un ottimo film. Da vedere assolutamente soprattutto per conoscere la storia di una donna e di un bambino che sono stati ingannati, derubati e segregati.
    Da vadere, da vedere
    un saluto

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  5. @ modesty: a me sembra proprio di si, ed è una cosa che vedo molto spesso, purtroppo. purtroppo per me, naturalmente, a tutti sembra piacere così...
    cmq il "non offenderti" era retorico. che in bloglandia ci si offenda per l'opinione di qualcun altro mi pare fuori luogo

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  6. *unwise
    di certo non mi offendo. ho cercato di capire perché questo film, per quanto ottimamente realizzato, non mi abbia toccato emotivamente e la risposta in effetti potrebbe essere di tipo ideologico. ma non credo si tratti di un'ideologia di sinistra o di destra, solo un'ideologia anti-dittature e anti-comportamenti censori. o non lo so, magari è il fatto che è un film ideologicamente di sinistra che affronta un'ideologia di destra e quindi.. boh mi sono perso :)
    di solito cerco di essere più obbiettivo nelle analisi dei film, però alla fine una componente emotiva e personale rientra sempre in gioco

    *modesty
    thank you, modesty ;)
    sicuramente non mi offendo, anche perché "ideologico" non è sinonimo di "stronzo". o almeno, spero che unwise non lo intendesse in questi termini :D

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  7. to marco) io mi infastidisco quando la gente usa le parole a cazzo....ups...scusa in modo retorico.
    sono rude per natura, si sa. e io mi offendo proprio quando mi si consiglia di non farlo.

    ora: idiologico.
    magari non significa stronzo. concordo con te. ma per me ha sempre il saperore del "vedere coi paraocchi". e questo non mi pare un complimento.

    to unwise) sono intollerante e rozza alla 100° potenza. chiedi a kid. :)

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  8. @ kid: se il significato fosse stato "stronzo", credo che non avrei nemmeno perso tempo a scriverlo, sarei semplicemente passato ad altro. se continuo a visitare questa pagina...vedi tu! :)

    @ modesty: a me piace da impazzire far arrabbiare gli intolleranti, grazie per avermi rischiarato la giornata!
    ah, per la rtorica...dolente, ma è il mio stile. non mi piace parlare, o scrivere, come il manuale del minipimer.
    P.S. "dolente" è retorico, in realtà non me ne dolgo affatto... :)

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  9. anvèdi che hai capito. lietà d'averti fatto impazzire. la gioia è secondaria. tu che dici?!

    "il manuale del minipimer" però è una metafora.
    e, si sa, i tedeschi fan fatica a capire.
    ecco, a me per esempio viene in mente una roba piccola. ma proprio mini-mini.

    ma poi penso che riesco a frullare qualunque cosa col minipimer io.....qualunque. è un mio talento.

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  10. io non l'ho ancora visto, ma adoro Timi e la Mezzogiorno, quindi credo che almento tecnicamente parlando potrà piacermi, perchè fino ad ora Timi e Mezzogiorno non mi hanno mai deluso. Per quanto riguarda la storia, io credo si possa provare solo pena per una donna che si è innamorata di quella specie di uomo.
    E a proposito di lui, sono rimasta scioccata dalla pubblicità sui dvd con i discorsi del duce. Mi chiedo qual è il senso di pubblicizzare un uomo che ha rovinato l'Italia.

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  11. @ modesty: la metafora è appunto una figura retorica...grazie ancora

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  12. *modesty e
    *unwise
    che dai tafferugli sul film stia per nascere una storia romantica grazie a pensieri cannibali? ;D

    *sospesanelviola
    in italia l'editoria è uno dei settori più penalizzati, ma scommetto che queste operazioni sul dux ricevono invece il pieno consenso e supporto statale.
    ma la cosa più interessante è che c'è gente che questi dvd li compra pure...

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  13. @ kid: basta che dal tuo pensiero romantico non nasca una storia cannibale...:))

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  14. @ sospesanelviola: ideologia a parte (aridaje), i discorsi del duce sono un documento storico. e secondo me si impara molto di più dalla storia che meno ci piace, proprio perchè si vorrebbe cercare di non ripeterla. personalmente trovo molto interessante lo studio delle dittature, di tutti i tipi (stalin, hitler, franco, castro, saddam...gli esempi purtroppo non mancano). si capisce molto dei popoli e dei meccanismi che li caratterizzano. e sapere le cose serve sempre.
    n.b.:ovviamente non considero quelli che si comprano i dvd del duce (ma anche le magliette di che guevara) seguendo un impulso che è parente stretto del tifo calcistico (in due parole: i buoni siamo noi, gli altri sono dei figli di madre ignota)

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  15. Condivido la recensione, il film mi ha lasciato sostanzialmente freddo ed indifferente, pur con tutti i suoi pregi tecnici. Non ho capito cosa dovrei ricavarne, a parte che Mussolini era uno stronzo, ma questo lo sapevamo già ;)
    Scherzi a parte, è vero, non si riesce ad entrare in empatia con la protagonista; bisogna vedere se l'intento registico fosse quello o no...

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  16. http://lunamareterra.wordpress.com/2010/05/25/bonnie-and-clyde/

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  17. Sono arrivata a questo blog utilizzando il link lasciato nel tuo commento nel blog "Non posso non scrivere". Mi scuso per l'intrusione ma poiché non mi è stata lasciata la possibilità di rendere noto a chi lo frequenta l'abituale utilizzo in quel blog di testi non propri firmandoli a proprio nome.
    mi scuso ancora
    lisa

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  18. @unwise:ok il repertorio storico e la sua utilità, ma sinceramente pubblicizzarla come se fosse l'ultimo album della panini...beh a me non va molto giù!preferirei che si sponsorizzassero altre cose...vedi la versione economica di Gomorra, se non è storia quella!

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