Leggi l'imperdibile CAPITOLO 1
Respiri piano per non far rumore,
ma quando la sganci fai un gran odore
sei chiara come l’alba eeeeh
puzzi come una stalla
Rego raga? I’m back from the darkness and I’m here to stay, forever and ever and ever and always e cioè io non so se ve l’ho già detto ma anche se l’anno scorso m’han messo il debito, sti stronzi dei prof, io ogni tanto mi metto a parlare in inglese acappella e non la smetto più, sono troppo cool, alla faccia tua, English Thatcher. E a proposito di inglesi, vi dicevo prima della pausa per la censura e gli spot pubblicitari della Manu che secondo me non è sta gran figa, ma quando ti guarda con quello sguardo da porka che sembra dirti: “Se ti piglio nel cesso…” beh avete capito, no? Che ve lo dico a fare? E poi è tutta un po’ in carne e c’ha queste due minne mica da poco e io con gli altri cerco di essere poco sfacciato, sapete, non mi sbottono ché senno quelli non aspettano altro per pigliarmi per il culo canticchiando per i corridoi “A France piace la Manu, a France piace la Manu” manco fossero ancora all’asilo, sti stronzi, e però secondo me tra due o tre anni quando la becchiamo in giro tutta dimagrita e senza più i segni di Mururoa in faccia mi diranno tutti: “Epperò c’avevi ragione, pisellone” e io mi mangerò i coglioni perché non me la sono scupata e tutti mi diranno: “Certo che sei proprio un finocchio” e io ricorderò loro come allora (cioè adesso, se siete tardi e non riuscite a seguire la velocità della luce più veloce della luce del mio pensiero) fosse cicciobella e butterata e loro mi diranno: “Sei proprio un finocchio lo stesso” e allora penso che forse dovrei scuparmela, la Manu. Adesso. Ora. Fanculo. Cogli quel cazzo di attimo fuggente. The Time is now and life is now, lo dice Totti e pure quella gran gnugna di sua moglie.
Notte prima degli esami, dice invece quel coglione di Venditti. Notte giusta per scupare e farle perdere la tramezza, alla Manu, altroché. Ché lei dice di averlo già fatto, che l’anno scorso al mare ha conosciuto questo principe d’Inhilterra che si chiamava William e l’ha trattata come una principessa e una sera in riva al mare cioè in un lampo le ha tolto le mutandine e l’hanno fatto e lei ha cominciato a sanguinare e lui si è preso male ed è scappato e poi è scoccata la mezzanotte e la carrozza si è trasformata in una zucca. Ma io mica ci credo a tutta questa storia. Al massimo si sarà fatta prendere il culo da un hooligan inglese che le ha ruttato in faccia prima di baciarla e dopo essersela fatta magari s’è pure cagato nelle mutande perché la sera in riva al mare fa freddo e se hai lo stomaco delicato, ti va tutto sottosopra, Manu o non Manu la brezza marina fa sempre il suo bell’effetto bastardo.
“Manu, sto arrivando. Stasera facciamo all’amore,” ho voglia di scriverle con un murales di fronte a casa sua, ma poi penso che se lo vede su mamma so cazzi amari e quella non la fa uscire più di casa, altroché fare all’amore in tutti i luoghi in tutti i laghi in tutto il mondo. Meglio che me ne sto a casa tranquillo. O forse no?
Bella raga, io non sto tutto rego. La sveglia è suonata che io avrò chiuso gli occhi dan minuto uno, c'ho in faccia sto blackholesun e nemmeno mi riesco a ricordare quello che ho fatto ieri notte, notte prima dei cacchio di esami e la Manu me la sarò bumbata o nun me la sarò bumbata? Non riesco a ricordarmi nemmeno come mi chiamo, chi sono e cosa ha fatto l’Italia nell’ultima partita, ma è meglio che mi incammino che sennò gli esami non me li fanno più fare, non mi chiamo mica Vaporidis, io.
“Bella raga, allora siete pronti per ‘sti esami?” attacco io e loro cioè mi fanno “Bella Franci, tutto rego,” e io gli faccio “Ma cioè, siete carichi?” e loro “Stica,” e io “Allora scialla,” e loro “Ci si becca dopo” e io “Hasta alla vista!” e loro “Cosa? Ma che hai ingoiato, una Wikipedia stamattina?” e io “Sì, cioè, volevo dire: alla prossima,” e loro “Bella fra” e poi sono entrato.
Io di solito sono un tipo tutto tranqui, sciallato, cioè me la godo, la vita. Però adesso il cuore mi faceva turuturu turuturu unzaunzaunza uuu uuu stomp stomp stomp uuuuuiiiiiiiiiiii come fa quel pezzo all’incirca per 8 minuti e 31 secondi sulla compila del Gianlu scaricata dal podcasting di m2o. Nnammerda, se proprio volete un mio parere tecnico tattico, ma se lo chiamate al cellu non diteglielo che lui è uno preciso e con ‘ste cose della musica si incacchia una cifra e se gli dite che la musica che ascolta lui fa schifo e non è la più figa in circulation in the world è capace di attaccarvi il telefono in faccia anche se quando lo chiamate lo ricaricate di 1 centesimo all’ora e poi se la piglia pure con il sottoscritto che poi sarei io. Quindi capito raga? Non fatemi scherzi che il Gianlu è l’amico più amico che c’ho nella vita per me è come un fratello e poi se si incacchia non viene più a giocare al calcetto e mi tocca stare in porta a me, porcodiqueldiodenoporco. Entro e faccio gli esami, mi viene in mente che la Manu sì, me la sono scupata ieri sera, cioè intendevo che c’ho fatto all’ammore ed è stato bellissimo e la tramezza ce l’aveva ancora, sta bugiarda e poi nel mezzo degli esami c’ho un calo di zuccheri, di pressione o di non so cosa e svengo.
Bella raga, io non sto rego. Non sto rego per nada. Sono arrivati i risultati degli esami: positivo.
Positivo all’HIV. Positivo anche il Massy, che in un primo momento ha esultato “Eddaje maggica Roma!” poi quando il dottore gli ha detto che non era una bella cosa essere sieropositivo ha reagito gridandogli contro: “Anfame d’un laziale, io te rovino, atte!” ma l’unica cosa ad essere rovinata era la nostra vita. “Forse non ci dovevamo andare, con quelle zoccole, ad Amsterdam”, gli faccio io e lui sta zitto perché sa che in fondo in fondo stavolta c’ho proprio ragione. Ché potevo dare ascolto alla mi mamma, quella poverina, che mi fa: “Ma che non ci puoi andare in Inghilterra in vacanza studio a studiare l’inglese tu, come fanno tutti gli altri? Che ci impari, ad Amsterdam, digrazieto?” e forse c’aveva ragione lei. E se sti esami del sangue sono andati nnammerda, pensate un po’ che alla matura m’hanno pure segato. Ma almeno una lezione raga a sto giro l’ho imparata. Quando vai con una troia, mettiti sempre su il goldone.
Notte prima degli esami, canta Venditti. Ma vattelo a pigliare in culo da un bafana bafana, brutto pezzodimmerda. Questa notte è ancora nostra? Sì vabbè, ma io domani m’ammazzo.
(leggi il terzo e ultimo capitolo)
Sempre grande, però concordo con quanto ha detto ieri Andrea: questo lobotomongolismo gggiovane, anche quando è usato in senso caricaturale (cosa di cui spesso mi rendo colpevole anch'io) è durissimo da sopportare, fa prudere le mani, insomma fa venir più voglia di MENARE che non di leggere...
RispondiElimina(non nel senso di menare TE, ovviamente...) :D
p.s. piccolo appunto di pubblicità progresso per gggiovani all'ascolto (non si sa mai): in realtà le troie professioniste il goldone te lo danno loro e si rischia ben poco, di solito è con le troiette "rego" che diventi positivo, quindi achtung...
grazie zio! in effetti quando ho scritto questo racconto sono stato come posseduto dal personaggio (per quanto detta così possa suonare come una di quelle frasi da pseudo-scrittore fallito) quindi in un certo senso non l'ho scritto davvero io, ma lui. perciò se volete menare qualcuno, andate a cercare francé :)
RispondiEliminaAhr ahr ahr...wonderful!
RispondiEliminami piace!!!moooolto divertente!!!
RispondiEliminaahia, comincia a diventare un tantino tragico però… si comincia a sbellicarsi e si finisce col piangere? :/
RispondiEliminaspassosissimo, ma la fatica che ho fatto a leggerlo mi fa pensare che la mia gioventù sia passata... :))
RispondiEliminaDiamo retta allo ZIO! :D
RispondiEliminaComunque davvero siamo nel tragicomico!
Mmmm... alla fine di questo non ridevo mica come al primo capitolo....
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