“Non abbiamo bisogno di andare al cinema a vedere i film.
Noi viviamo in un film.”
Noi viviamo in un film.”
dal film "Flashbacks of a Fool" (di cui parlerò prossimamenji)
Negli ultimi giorni ho fatto fatica a trovare un film che mi entusiasmasse e sorprendesse veramente. Sarà per l’effetto post-Inception o, più probabilmente, sarà che negli ultimi giorni la realtà nazionale e internazionale si è veramente scatenata con copioni e sceneggiature davvero incredibili.
Abbiamo avuto quello che sembrava un drama adolescenziale che poi a sorpresa si è trasformato in un thriller e quindi si è trasformato nell’horror più agghiacciante degli ultimi anni. E tra l'altro continua a rivelare nuovi colpi di scena (l’omicidio di Avetrana);
I minatori cileni intrappolati in quello che è partito come un film horror alla The Descent e che poi si è trasformato in una storia strappalacrime con tanto di happy end pronto per il trionfo alla notte degli Oscar;
Il filmone bellico anche questo da Oscar, ma stavolta senza happy end (i militari morti in Afghanistan);
Un film sportivo che si è trasformato in un intreccio terroristico internazionale, con tanto di scaricabarile politico sullo stile della serie 24 e un duro degno di un action movie con Dolph Lundgren (Italia – Serbia e Ivan il Terribile);
Un nuovo avvincente legal drama tra Perry Mason e Forum con protagonisti Silvio e Pier Silvio Berlusconi;
Episodi di ultraviolenza degni di Arancia Meccanica (a Milano e Roma);
Episodi di censura che sembra di essere in un film sul Fascismo (Annozero e adesso persino Lo Zoo di 105).
Insomma, sceneggiatori di Hollywood (e non), vi volete svegliare?
La realtà oramai vi sta dando davvero merda!
Adesso viviamo in un mondo in cui la connessione è veloce e istantanea. Anche adesso che ti sto scrivendo nonostante non ci siamo mai conosciuti di persona e nonostante io non sappia come sia la tua voce (la mia invece credo che tu l'abbia sentita:)).
RispondiEliminaNon esiste quasi più l'attesa, e tutte le sensazioni (piacere, angoscia) che essa può dare, e tutto è a disposizione di tutti.
Però questa cosa se da una parte è un bene (il sapere non è più a disposizioni di pochi) da una parte è un male perché spesso non si approfonda e ci si accontenta di una spiegazione superficiale. Così, superficialmente, additiamo subito al mostro della situazione e pretendiamo di sapere cose che magari non ci appartengono.
La partecipazione verso un evento spesso può essere nocivo per una superficialità di fondo.
Comunque non mi sembra che le cose siano peggio di come erano anni o anche secoli fa. Solo che una volta le cose non erano evidenti e casi come quelli di Sarah Scazzi sarebbero subito stati insabbiati dalla gente del paese e mai più parlati.
E' nocivo pensare che la vita sia tutta dietro uno schermo e non pensare al rispetto per chi non c'è più.
Inoltre i fatti di cronaca nera attirano le persone perché molti in fondo si chiedono: "Ma allora anch'io sono come lui?" Sì, in fondo sì. Il lato oscuro, che non sempre è una cosa nociva, è una cosa presente in noi anche se spesso alcuni negano.
E' chiaro che però è il gesto a distinguerci: io posso voler vedere "morta" una persona, ma questa non fa di me un'assassina.
Anzi, più una persona è consapevole del suo lato oscuro, meno male fa.
E ora, scusa questo post prolisso, vorrei ricordare il finale del film cult La Montagna Sacra di Alejandro Yodorowsky dove mostra palesamente la finzione del film e invita tutti ad aprire la porta di casa per vivere perché la Vita, quella vera, ci aspetta sempre per prenderci la mano e condurci dove lei vuole. Diamole la mano.
spero che il senso sia ironico: ci mancherebbe solo di ritrovarci tutta questa merda pure sul grande schermo... sarebbe una bella persecuzione: e chi si salva più? :-))
RispondiEliminaessì poi dicono che in Italia il cinema non entusiasmi più… Normalità e quotidianità sono ai primi posti nelle classifiche, è questo il motivo! :(
RispondiEliminaDittatura in arrivo. O ci siamo già?
RispondiElimina*alma
RispondiEliminahai scritto praticamente un post completo :)
il male è uno di quegli argomenti che attirano sempre l'interesse, soprattutto quando si annida in una città e in una famiglia apparentemente comuni, come tanti.
solo che molti media ci stanno marciando su troppo, andando a stuzzicare l'interesse più morboso delle persone. d'altra parte è però positivo il fatto che cose del genere oggi non vengano insabbiate, seppure la ribalta in cui sono messe sia eccessiva.
quindi è un casino, ma l'importante come dici tu è saper ancora aprire la porta
*zio
una punta di ironia c'è sempre in ciò che scrivo. in questo caso però devo dire che lo ero meno del solito. mi spiego: storie del genere sono obbiettivamente pazzesche.
l'omicidio di avetrana credo sia una cosa che forse non verrebbe in mente nemmeno al miglior giallista su piazza; la vicenda dei minatori cileni è pure quella una storia incredibile che presto o tardi diventerà sicuramente un film.
poi, come tu scrittore saprai bene, la cosa più importante non è tanto la storia ma come la si racconta. sul fatto che i media stiano vampirizzando queste vicende e le raccontino in maniera patetica o schifosa sono d'accordo. però in mano alla regia di un david lynch, un film sul caso di avetrana potrebbe benissimo essere un capolavoro...
*petrolio
ma tanto tra poco in cima all'hit parade italiana ci sarà il grande fratello, e di tutte queste cose non si parlerà più :D
*absinto
ci siamo già.
eh sì.
:(
eh mi sa proprio un post completo tanto che voglio riprenderlo per scrivere un nuovo post. Metto anche il link del tuo blog.
RispondiEliminaBrrrr... agghiacciante!!!!!
RispondiEliminaSono d'accordo con te, Marco.
RispondiEliminaE' veramente strano che in ogni servizio sul delitto di Avetrana compaiano nuovi video della breve vita di Sarah. Chi glieli dà ai tg? O chi li ha messi in rete?
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