Roberto Saviano
Genere: contastorie
Provenienza: Napoli, Italia
Età: 31
Nel 2010: in tv con Vieni via con me
Nel 2011: un nuovo libro?
Perché è in classifica: perché è stato la ragione per riaccendere quell’elettrodomestico inutile chiamato tv
Roberto Saviano è un contastorie, che -attenzione- è cosa ben diversa dall’essere un contaballe; di quelli la televisione era già piena, non ne avevamo certo bisogno di un altro. Saviano quest’anno in veste di intruso del piccolo schermo ha invece riportato la narrazione dentro la televisione italiana.
“Vieni via con me” ha rappresentato magari non un modo radicalmente nuovo di realizzare un programma per il piccolo schermo, però è stato senz’altro una boccata d’aria fresca in un’asfissiante panorama sì sovraffollato di reality-show talent-show cazzofigatetteeculi-show, ma non solo: sovraffollato sorpattutto di un vuoto di libertà d’espressione cla-mo-ro-so.
Parte del merito della riuscita del programma vero e proprio fenomeno culturale e campione di ascolti (nonostante l’idiota tentativo di boicottaggio della Rai) va anche a Fabio Fazio, personaggio troppo buonista per i miei gusti comunque necessario per bilanciare il vergine della tv Saviano. E poi, hurrah!, si è finalmente vista qualche Idea in un programma tv, come non capitava forse dai tempi di Andrea Pezzi e Massimo Coppola a Mtv: le liste, i “vado via perché, resto qui perché”, gli ospiti spesso interessanti e con davvero qualcosa da dire, non solo dei markettari che rispondono presente per pubblicizzare l’ultimo film/disco/programma/stronzata.
Va anche detto per completezza d'informazione che non tutto è riuscito alla perfezione e io sottolineo come, al solito in Italia, il livello musicale è ad esempio stato al di sotto di tutto il resto, con una serie di soliti cantanti soporiferi e jurassici. Però vincono nettamente le cose positive, come la comicità di Corrado Guzzanti e della rivelazione David Anzalone, comico “handicappato e carogna”. Anche se sarebbe stato bello vedere pure un Luttazzi… E naturalmente i monologhi di Saviano: la “macchina del fango” raccontata nella prima puntata fotografa alla perfezione i meccanismi che governano i media e i centri di poteri di oggi in Italia, ma come il recente caso Assange ci insegna, non solo in Italia. Nel suo monologo conclusivo, Saviano ci ha invece ricordato l’importanza fondamentale delle storie:
“Non fa paura chi racconta una storia. Fa paura chi la ascolta.”
Saviano for president!!!!
RispondiEliminaAh no... non è corrotto e non è mafioso e non è nemmeno un cretino... nella politica italiana non ha futuro...
dare a saviano dello "uomo dell'anno" gli fa più danno che bene. temo.
RispondiEliminasul titolo di time magazine all'ultimo momento hanno tolto assange per mettere il ragazotto di facebook. assange sarà contento - con tutti i casini che ha. tanto la gente lo supporta comunque. il secondo, se è uno vero e con le palle, sarà incazzato - per essere la seconda scelta!
non saprei kiddo...ma le prime pagine e essere il primo in classifica oppure la persona dell'anno non ha più il sapore di una volta.
love, mod
Inoltre Roberto Saviano ha vinto il premio UBU speciale (l'UBU è l'Oscar del teatro italiano per chi non lo sapesse) per il suo monologo "La bellezza e l'inferno".
RispondiEliminaQuando scoprì un po' di tempo fa che ha solo 4 anni più di me (è del '79), mi sono un po' meravigliata: per il suo sguardo, per come lo vedo mi sembra che abbia diversi anni di più.
*daisy
RispondiEliminaprima dovrebbe cambiare in toto la politica italiana, poi potrebbe esserci spazio anche per lui. l'unico punto che ha in comune con i politici al momento è solo la scorta...
*mod
e infatti non il man of the year ma è solo all'ottavo posto della mia classifica ;D
*alma
io sono dell'82 e in effetti mi sembra anche a me parecchio più vecchio, come se appartenesse a un'altra generazione. dev'essere cresciuto in fretta
Con questa proprio mi provochi.
RispondiEliminaSai che il buon finto buonista moralista vittimista Saviano lo riempirei di cazzotti.
Ho sempre in mente l'aneddoto di Falcone - lui davvero un grande - quando con il sorriso, alla domanda del giornalista di turno sul fatto di dover vivere sempre sotto scorta rispose: "Che c'è di male, è il mio lavoro!", mentre Robertino, poverino, non si può innamorare, perchè fa i miliardi ma non può uscire di casa senza i suoi angeli custodi.
Scusa Cannibale, ma questa me l'hai proprio tirata fuori.
Sono d'accordo con MrJamesFord: infatti pensavo che questa fosse una recensione ironica, ahimè, personalmente penso lo stiano usando!
RispondiEliminadovrebbe vivere un po' meno con la sua scorta e un po' di più tra la gente normale (ha pubblicato una lettera ai "ragazzi del movimento" col copyright - perché scrive per un editore graziato da un decreto che consente di archiviare i processi tributari arrivati in Cassazione con due sentenze favorevoli al contribuente grazie al pagamento del 5% del valore della lite...)
ma a parte questo: vorrei anche sentire cosa gli risponderebbero i palestinesi (quelli che ancora stanno sopravvivendo) dopo le sue parole in difesa della "DEMOCRAZIA" israeliana!
*mr ford
RispondiEliminaScusa Ford, questo tuo discorso alla Emilio Fede mi sembra soprattutto frutto di un tuo pregiudizio. Innanzitutto perché la necessità di fare paragoni con Falcone? Uno era un magistrato, l’altro è uno scrittore e mi sembra che il suo lavoro, raccontare storie, lo sappia fare egregiamente. E poi perché uno scrittore non può fare i soldi? Cosa c’è di sbagliato nell’arricchiarsi con la propria arte e il proprio ingegno? C’è chi fa i miliardi alle spalle degli altri, lui li fa vendendo libri e non vedo cosa ci sia di male in questo.
Magari sarebbe ora di andare oltre questo tuo pregiudizio molto radical chic e potresti provare a sentire quello che dice, non credo che troverai tutti i suoi discorsi poi così campati per aria, anzi su diversi aspetti credo che il suo punto di vista sia più vicino al tuo che al mio.
Per farti un esempio scemo: io una volta non sopportavo Julia Roberts, la consideravo una che fa solo commediole romantiche, poi ho visto Erin Brockovich e Closer e su di lei ho cambiato radicalmente idea.
Con questo non dico che ti debba piacere tutto quello che fa Saviano, però almeno prova ad andare oltre questo tuo odio indiscriminato e vedrai che su alcune cose, tipo Falcone, probabilmente la pensate anche allo stesso modo...
*angie
Io personalmente non sono molto d'accordo con diverse cose che dice Saviano. Però mi piace il suo stile e penso sia difficile negare che abbia la dote di saper raccontare: per me Saviano non è un eroe, è uno scrittore ed è bravo in questo.
La mentalità del duri e puri tutta italiana invece non mi appartiene. Anche io pur odiando B. se potessi pubblicherei volentieri per Mondadori, se non mi modificano i contenuti perché non dovrei farlo?
Ho visto tutte le puntate di questo interessante programma, davvero una boccata d'aria nuova e di pura verità nel panorama televisivo.
RispondiEliminaLuttazzi con Fazio sarà molto difficile visto che si detestano.
RispondiEliminaFazio non mi piace per niente.
Saviano mi piace di più.
Che fine ha fatto Andrea Pezzi?
Lui sì che era bravo.
*Marco (Cannibal Kid): questione di etica o, vista dall'altra parte - di opportunismo... useresti un paio di scarpe molto "alla moda", sapendo che chi si è arricchito, vendendole, ha sfruttato un bambino che avrebbe dovuto poter giocare, per es.?
RispondiEliminaLe nostre scelte dovrebbero servire a fare in modo che chi si comporta in modo disonesto si corregga, per l'interesse comune e non solo per quello personale!
*lorenzo
RispondiEliminapezzi aveva fatto un programma su rai2 qualche tempo fa (c'era anche morgan) ma non ha avuto alcun successo.
*angie
beh, non mi sembra esattamente la stessa cosa. anche perché in italia se vuoi fare letteratura/cinema/musica/tv in qualche modo è probabile che ti imbatterai in una società di cui b. possiede qualche quota, visto che possiede quasi tutto. la sconfitta peggiore secondo me sarebbe invece zittirsi e rinunciare a parlare a più persone possibile, anche tramite mondadori o endemol, e lasciare che solo i lecchini del potere possano farlo
sì, M(CK), appunto: se uno ha già il monopolio, perché io devo contribuire a farglielo conservare? esistono altri mezzi - non dico di zittirsi - dico solo di non farsi STRUMENTALIZZARE!
RispondiEliminapace.
Ciao Cannibale.
RispondiEliminaIl punto è che, forse, non voglio andare oltre il mio pregiudizio verso il buon Savianone.
Siamo umani, come dici giustamente anche tu.
Quindi ammettendo tutta la mia imperfetta umanità voglio continuare ad idealizzare una figura eroica come quella di Falcone e "bottigliare" selvaggiamente Saviano, anche quando non se lo meriterebbe.
Detto questo, sono assolutamente con te per quanto riguarda Mondadori: nessuno di noi è perfetto, quindi se l'editore di Coluichenonpuòesserenominato mi offrisse un contratto per il romanzo che sto cercando di pubblicare, avrei già pronta la penna.