Il cigno nero ha dimostrato al mondo che Darren Aronofsky è una di quelle poche persone al cui passaggio bisognerebbe inchinarsi, per rendere giusto omaggio a cotanto genio. Per narrare le gesta di questo eroe della nostra epoca ho deciso quindi di ripercorrere tutta la sua carriera partendo dall’inizio. Visto che il mondo è bello perché è vario naturalmente questa è solo una panoramica molto soggettiva. Tanto per dire, secondo il mio blogger-antagonista Mr. Ford Aronofsky è un pirletti che ha fatto 3 primi film di merda che nessuno si è filato, poi è stato illuminato sul suo cammino da Mickey Rourke, da sempre noto per le sue brillanti doti recitative, e quindi si è confermato, ma in tono minore, con Black Swan.
Per me (e anche per una parte del mondo) le cose sono andate però un pelino diversamente…
π - Il teorema del delirio
(USA 1998)
Titolo originale: Pi (π)
Regia: Darren Aronofsky
Sceneggiatura: Darren Aronofsky
Cast: Sean Gullette, Mark Margolis, Ben Shenkman, Pamela Hart, Samia Shoaib
Genere: allucinato
Se ti piace guarda anche: Ghost Dog, Eraserhead, Following, L’uomo senza sonno, L’esercito delle 12 scimmie, Cube - Il cubo, The Number 23
Fin dall’esordio si capisce che Darren Aronofsky non è uno normale. Il modello di riferimento principale per il regista ebreo di origini russe e ucraine è da subito David Lynch, qui in particolare con un Eraserhead richiamato a partire dal bianco e nero. Ma questa non è che una piccola influenza di un film fondamentale della nostra epoca.
Il teorema del delirio è un film sì ovviamente delirante e soprattutto molto ma molto drum’n’bass, come sottolinea la colonna sonora firmata da Clint Mansell, ex leader della british band Pop Will It Itself con cui Aronofsky instaura subito una collaborazione ancora più stretta di quella Lynch/Angelo Badalamenti. Nella spettacolosa soundtrack ci sono tutti i pesi massimi dell’elettronica del periodo, da Aphex Twin ad Autechre, dai Massive Attack a Orbital e Roni Size. Chi non apprezza il genere credo che difficilmente riuscirà a comprendere in pieno un film come questo, in grado di avere un impatto sul cinema di oggi quanto i lavori di Aphex Twin hanno avuto sulla musica moderna.
Le musiche sono infatti un aspetto fondamentale nel cinema di Aronofsky ancor più di molti altri autori e credo che il pubblico rock’n’roll non possa entrare in una pellicola del genere. Il pubblico rock’n’roll che cerca il ritornellone da cantare a squarciagola allo stadio con Aronofsky troverà pane per i suoi denti solo con The Wrestler, mentre dentro a un film del genere non sono presenti facili melodie o lo schema classico strofa/ritornello/strofa, ma solo un flusso di idee e ritmo puro, ritmo drum’n’bass. Il film tra l’altro appare oggi attuale più che mai visto che il genere è tornato di gran moda, perlomeno in Inghilterra (nel terzo mondo musicale ovvero l’Italia ovviamente no).
π è visivamente qualcosa di magnifico, la summa di varie tendenze videoclippare tra Anton Corbijn, Nine Inch Nails e lo spot Levi’s firmato Michel Gondry. Inizia da qui anche il parallelo con Christopher Nolan, il cui esordio Following sempre nel 1998 è girato con un b/n affatto dissimile da questo. I due registi oggi più osannati del mondo hanno infatti un percorso piuttosto comune fatto di viaggi mentali mica da poco, solo che laddove Nolan rimane sempre più razionale e cerca di dare una spiegazione a tutto, Aronofsky preferisce restare più criptico, è decisamente più fisico e ha un rapporto più viscerale con i suoi personaggi, laddove l’inglese preferisce un contatto più freddo e psicologico. Due registi dallo stile vicino eppure dagli approcci radicalmente lontani.
Il film che comunque sento più affine a questo π comunque è Ghost Dog – Il codice del samurai di Jim Jarmusch, uscito un anno dopo; stilisticamente piuttosto lontani, entrambi raccontano di personaggi solitari che vivono dentro il loro mondo e riescono a coniugare al loro interno tendenze diverse e in apparenza inconciliabili: la cultura hip-hop e la disciplina dell’antico Giappone in Ghost Dog, il drum’n’bass e la matematica nel teorema del delirio. Oltre ad altri piccoli dettagli come la fissazione per gli uccelli (i pennuti, non pensate ad altro…) e i discorsi con le bambine al parco (discorsi filosofici, anche in questo caso non pensate ad altro…).
La trama di π è parecchio complessa (per usare un eufemismo), ma più che altro è un puro trip sonoro e mentale dentro una mente geniale e deviata quanto quella del regista, solo che qui il suo alter-ego non è un regista destinato a cambiare la storia del Cinema, bensì un matematico che prova a ricondurre tutta la realtà del mondo ai numeri, interpretato da un ottimo Sean Gullette, poi rimasto nell'ombra un po' come accaduto ai due protagonisti dell'esordio di Nolan, ovvero Jeremy Theobald e Alex Haw. Nel cast c’è naturalmente anche Mark Margolis, attore feticcio del regista newyorkese che comparirà in tutti i suoi film.
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Come distinguere un film di Aronofsky da una imitazione? Se non c'è Mark Margolis, è un falso |
Il viaggio aronofskyano nella follia della mente umana concluso dal tuffo di Nina ne Il cigno nero è partito da qui, in un film non alla portata di tutti. Il regista all’esordio parla infatti ancora una lingua tutta sua che nei suoi ultimi due lavori si è poi sforzato di tradurre e rendere un po’ più accessibile anche per chi ancora non si è procurato un dizionario Aronofsky-linguaggio umano.
Altamente consigliato, sia il film che l’acquisto del suddetto dizionario.
(voto 9+)
Accoglienza: il film è stato osannato dalla critica e ha vinto vari premi tra cui quello per la regia al Sundance 1998 e miglior film e sceneggiatura agli Independent Spirit Awards 1999.
Box-office USA: $ 3,2 milioni, ma il film è costato appena $ 60 mila.
Fine prima parte del viaggio aronofskyano.
To be continued…
Mi trovi d'accordissimo! Anche a me era venuto in mente un parallelismo con Nolan...e hai detto bene, Aronofsky è sempre più criptico. Non vedo l'ora di sapere come recensirai quella roba terribile di the fountain. Io dovevo scrivere anche qualcosa a riguardo ma non ce l'ho fatta. Non mi uscivano proprio le parole.
RispondiEliminaFortuna che nel mondo continuano a esserci gli Artisti, mentre da noi o non ci sono, o si sono rincoglioniti, o si sono venduti, o vengono bastonati e boicottati... Quando avremo proposte italiane di questo tipo e livello, invece di INSULTI al pubblico (bertolucci che gira ammaniti in 3D) e INSULTI alla memoria (di Monicelli), cioè il vergognoso prequel di Amici Miei?
RispondiEliminaCannibale, muchas gracias per la citazione, è sempre un piacere essere il tuo antagonista.
RispondiEliminaDetto ciò, pigreco è davvero il delirio di onnipotenza di un piccolo presuntuoso che soltanto l'età e le bottigliate hanno saputo riportare sulla retta via. ;)
Il tutto considerando che Following è il meno riuscito dei film di Nolan - ma comunque superiore a questa robaccia -, che entrambi - Nolan e Aronofsky all'esordio - spariscono di fronte all'omaggiatissimo Il bacio dell'assassino di Kubrick, che Ghost dog è un Capolavoro associabile soltanto per valore ai lavori più recenti del piccolo Darren e che l'unico film associabile a questo "delirio" è proprio Number 23, altra merdata colossale, nonchè uno dei pochi film che non sono proprio riuscito a finire di vedere.
Preso dal fervore delle bottigliate, mi rendo conto di aver scritto un commento un pò confuso nella forma.
RispondiEliminaSarà stato qualche colpo di troppo ricevuto sul ring! ;)
film paiura. non sono ancora riuscito a trovare una sfumatura negativa per questa pellicola!
RispondiEliminaviva viva aronofsky!
Che bella idea..
RispondiEliminaVado subito a cercare il film!!! :D
Film incredibile, visto almeno una decina di volte. Ecco spiegato perché ho come avatar un Pi Greco, e soprattutto perché ce ne ho uno dietro al collo.
RispondiEliminaA questo punto, ragazzi, sapete che faccio!?
RispondiEliminaMe lo rivedo giusto per postarlo e stroncarlo come si conviene! ;)
*eva luna
RispondiEliminathe fountain controverso ma a suo modo interessante, come proverò ai maniera ardua a spiegare...
*zio
ben detto zio. del progetto 3D di bertolucci non sapevo nulla, ma comincio a tremare!
*mr. ford
non so se era voluto o meno, ma è un commento delirante in pieno stile aronofsky! uahahah
comunque se questo e closer sono robacce e i film con stallone dei filmoni, forse dovresti bere meno white russian :D
*dr. nick
forse perché non ne ha!
*rossana
brava! non è da vedere quando vuoi passare una serata spensierata, però quando vuoi qualcosa di tosto ma geniale, questo è il film giusto
*absinto
dalla tua icona (la parola avatar non mi piace per nulla :) immaginavo fosse di tuo gradimento..
Cannibale, non dirmi che ti è piaciuto anche quell'altro obbrobrio di Closer!?!?
RispondiEliminal'ho visto un po' di anni fa, grazie a fuoriorario di Ghezzi.
RispondiEliminasono rimasto stupito, un film unico.
rivisto un altro paio di volte, mi sono confermato che è un capolavoro.
poi ha fatto film normali, in confronto.
*mr. ford
RispondiEliminacerto, l'avevo già scritto nei commenti al film con natalie portman di ieri, non sei stato attento!
ma a te i film con grandi sceneggiature, dialoghi fantastici e recitati alla grande proprio non piacciono??
film fantastico.
RispondiEliminail primo di Aronofsky che ho visto, una vera folgorazione. tra l'altro mi piace moltissimo il tipo di percorso (se così si può dire) da lui intrapreso da Pi greco fino a Black Swan: coraggioso e intelligente.
tranne The Fountain, che proprio non ho capito: inguardabile :)
Cannibale, ma le grandi sceneggiature, i dialoghi fantastici e la recitazione alla grande cosa c'entrano con Closer!?!? ;)
RispondiEliminaSe proprio devo pensare a film di quel tipo che possano rientrare nei tuoi gusti mi passano per la mente Pulp fiction o The social network, mica certa robaccia spacciata per scandalosa che, peraltro, è la bruttissima copia americana di quello che faceva ai tempi d'oro Wong Kar Wai - ovviamente con risultati completamente diversi -!
Dalla foto assomiglia a Van Gogh!!!
RispondiElimina*einzige
RispondiEliminanon è del tutto riuscito the fountain, ma i film inguardabili per me sono ben altri.
*mr. ford
a parte che per me i dialoghi di closer sono di rara intelligenza, intensità e cinismo, ma per non riconoscere le strepitose interpretazioni dei 4 protagonisti, ma soprattutto di clive owen e ancor più di natalie portman si deve o essere in male fede, oppure essere cresciuti a dosi troppo massicce di van damme e lamas :D
*daisy
eh già :)
e almeno a giudicare dai suoi personaggi potrebbe avere simili tendenze autodistruttive..
Visto stasera,ecco dovrei vederlo una seconda volta.
RispondiEliminaInsieme a "The Wrestler" il migliore di Aronofsky. Furbetto, ma molto coinvolgente.
RispondiEliminaCiao a tutti!Questo e' il primo post ke lascio (e stika...direte),con te Marco gia ci siamo sentiti,sono l'artista plastico.
RispondiEliminaDi Aronofsky ho visto solo The Wrestler e coincido con la tua analisi del film, mi consigliate di vedere il Cigno NERO???Da fuori mi sembra una mezza mazzata...pero voi sieti gli intenditori...
Poi volevo associarmi con quello che ha detti Zio Scriba; e' vero al mondo ci sono tantissimi artisti, ottimi, geni, incompresi o boicottati, e questo perche'?Perche' prima di tutto non hanno quei "contatti" che ti possono aprire porte e che ti presentino al "grande pubblico" di ricconi che non capiscono una mazza di arte. Dunque oltre alla bravura ed al genio hai bisogno anche di quello,pochi i casi che qualche critico d'arte ti scopre e ti valorizza, e dunque non devi venderti l'anima al diavolo o inkiappettarti qualche decrepita per poter farti conoscere...
Risultato finale Vekkie decrepite inkiappettate ZERO, Fama ZERO
Qui posto il mio blog www.giuffridapaolo.blogspot.com
Spero che vi piaccia o no, ma almeno si ke vi generi qualche emozione
Un Saluto A Tutti Paolo
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