lunedì 23 maggio 2011

Una recensione Limitless sfruttando il mio cervello al 100%

Limitless
(USA 2011)
Regia: Neil Burger
Cast: Bradley Cooper, Robert De Niro, Abbie Cornish, Anna Friel, Johnny Whitworth, Andrew Howard, Robert John Burke, Darren Goldstein, Tomas Arana, T.V. Carpio
Genere: open your eyes, open your mind
Se ti piace guarda anche: Crank, π - Il teorema del delirio, Enter the Void, Strange Days, Fight Club

Non ho manie di grandezza. Ho un’autentica ricetta per la grandezza.

Trama semiseria
Hai sentito la storia che usiamo solo il 20% del cervello?
Ecco, quando senti parlare Bossi o suo figlio pensi: cazzo, ma questi non usano neanche il 2%.
Il protagonista di questo film è uno scrittore con il blocco dello scrittore in crisi che si prende una sostanza in grado di fargli avere accesso a tutto il potenziale del cervello.
Bingo: il 100% per una persona normale, ma se la date sempre a Bossi o a suo figlio arrivano a dir tanto al 3 o al 4%...

Recensione cannibale
Guardando il trailer, Limitless mi era sembrato un possibile incrocio tra l’adrenalinico action movie Crank e l’apertura alle percezioni sensoriali dell’innovativo Enter the Void di Gaspar Noé: esatto l’uomo venuto a traghettarci verso il futuro del cinema con la sua arca visiva.
L’espediente narrativo di partenza del film è davvero ottimo e offre una marea di spunti. Un aspirante scrittore fallito con un aspetto trasandato da barbone e un appartamentino lurido prende una sostanza farfaceutica barra droga dal suo ex suocero, il suo personale Morpheus che gli spalanca le porte della mente. Una robetta magica chiamata NZT che permette di accedere al 100% del potenziale del cervello, ben al di là del misero 20% che di solito usiamo. Ma cosa succede dopo che la prende la pasticchina magica?
Diventa super intelligente e in grado di avere a disposizione una miriade di informazioni. In pratica diventa Google in persona. Un secchione odioso e spocchioso? No, anzi, diventa super attivo come se si fosse sparato un centinaio di righe di coca, pulisce l’appartamento, si rimette in sesto, abbandona il barbon-look, scopa un sacco in giro, completa il libro cui lavorava invano da mesi, e…
Il resto della storia vi invito a scoprirvelo da soli, visto che è una visione anzi esperienza che vale ampiamente la pena di provare e certo non annoia. Qui di seguito vi riporto comunque una mia serie di riflessioni lucide dovute all’effetto dopante della pellicola.

È pericoloso questo Limitless, perché se nella realtà esistesse una sostanza come quella del film tutti vorrebbero prenderla e la visione invoglia a desiderarla ardentemente. D’altra parte chi non vorrebbe diventare la versione superpotenziata di sé? Non essendoci una sostanza del genere in giro cosa si può prendere per avere un effetto simile? Pacchi di cocaina? Funghetti allucinogeni? Oppure boh chi lo sa? Forse c’è qualcuno che già la prende. Kanye West, Justin Timberlake o Melanie Laurent, ad esempio: gente che canta, rappa, recita, produce, dirige, scrive, balla, crea, conduce show, fa in pratica qualunque cosa artisticamente concepibile. Persone che, viene il lecito dubbio, è probabile si facciano dosi quotidiane di questa droga…

Tratto da un romanzo dell'autore irlandese Alan Glynn, Limitless offre uno spunto interessante per riflettere sull’epoca in cui ci troviamo, di cui è uno specchio perfetto. Viviamo infatti in una società che ci richiede di essere bravi non in un solo campo ma in tutti, una società che ci bombarda di informazioni, una società in cui abbiamo a disposizione tutto, subito, presto, qui, ora, ma cosa ci manca solo il più delle volte? La capacità di gestire tutto questo marasma di numeri, simboli, lettere, parole, idee, concetti che ci piovono addosso da ogniddove. Per quanto intelligenti e preparati possiamo essere, per poterle comprendere appieno abbiamo in effetti bisogno di più delle nostre capacità attuali: abbiamo bisogno di sfruttare in pieno il nostro cervello. Ma se ci sono un sacco di diverse droghe in giro, che cazzo aspettate a mettere in commercio anche questa pasticca? Dai che voglio comprarla, sono disposto a qualunque cifra e a fare qualunque cosa come il protagonista di questo film.

Il protagonista del film chi è? Bradley Cooper, quello di Una notte da leoni. E come se la cava Bradley Cooper alla prova di un film in cui ha il ruolo principale? Se la cava bene, il ragazzo, ma non mi ha convinto del tutto. Non al 100%, magari giusto a un 80%, tanto per rimanere in tema di percentuali. In una parte secondaria c’è poi Robert De Niro, uno che si sarebbe dovuto ritirare dignitosamente già parecchi anni fa diciamo dopo Jackie Brown, e nonostante Limitless sia con Machete uno dei pochi film decenti tra i molti girati negli ultimi anni, la sua interpretazione è lungi dall’essere brillante; è ormai bollito, stanco, si vede che non ci mette nessun entusiasmo nel recitare e lo fa ormai solo per soldi. Come presidente della giuria di Cannes sembra capirne già di più, visto che ha premiato Terrence Malick e Kirsten Dunst, forse dovrebbe dedicarsi a quello in piante stabile... In più nel cast c’è anche un sosia dello scrittore Bret Easton Ellis ma, e mi sono informato su imdb, non è lui -certificato- si chiama Darren Goldstein. Eppure cazzo se è uguale. Un ruolo che avrebbe meritato un approfondimento maggiore è poi quello di Abbie Cornish, l’australiana nuova Nicole Kidman anzi nuova Naomi Watts vista in Paradiso + Inferno, Bright Star e Sucker Punch che interpreta la fidanzata usa e getta, tira e molla, prendi e lascia del Bradley Cooper. Chiusa parentesi cast.

La capacità, la virtù di Limitless è simile a quella del protagonista sotto l’effetto di questa magica misteriosa sostanza NZT: prende diverse tendenze del cinema contemporaneo, con un’atmosfera alla Fight Club di David Fincher, un attacco in stile video di Pure morning dei Placebo, capacità numeriche applicate alla Borsa come ipotizzato in π - Il teorema del delirio di Darren Aronofsky da cui prende anche in prestito una soundtrack molto drum'n'bass, qualche idea vicina ai già citati Crank, Enter the Void e Matrix et voilà: le frulla insieme, le cita in una maniera talmente veloce da sfruttare davvero al 100% il mezzo cinematografico moderno e le butta poi fuori in una forma non innovativa ma comunque piuttosto originale e personale, già a partire dai titoli di testa da mal di testa. Non ho visto i suoi film precedenti L’illusionista e The Lucky Ones, quindi non so se il regista Neil Burger fosse qui nel suo stato normale o invece sotto l’effetto di NZT come il suo protagonista, però in tal caso mi auguro continui a prenderla così potrà fare altre cose interessanti e notevoli.

E a proposito, Limitless è un film notevole cui forse manca giusto un po’ di cuore, ma d’altronde quando hai a disposizione il 100% del cervello non puoi permetterti troppi sentimenti e sentimentalismi. L’altro limit del film, che non lo fa entrare quindi giusto per un soffio tra i miei cult personali assoluti come le altre pellicole cui si ispira, è un intreccio spy-thriller finale non del tutto esaltante. Il punto di forza maggiore di Limitless è invece quello di mettere addosso, di instillare vera adrenalina, che ti fa voglia di fare un sacco di cose e quindi, dopo questo fiume di parole in piena per una delle recensione più lunghe e logorroiche che abbia mai scritto, cosa che di solito evito di fare, me ne vado, ora basta la smetto perché devo andare a sfruttare al 100% il potenziale del mio cervello.
Sperando sia superiore a quello di Bossi & figlio trota…
(voto 8)

12 commenti:

  1. Mi incuriosisce molto. Anche se , per quanto riguarda il discorso che ne segue, credo che i davvero "Grandi", in qualsiasi campo, abbiano cervelli che producono da soli sostanze simili a questa, e che forse sia giusto che la "differenza" rimanga naturale, e non livellata in alto artificialmente. Non sono sicuro che potenziare la mente di persone cattive, stronze, troglodite e bigotte sarebbe una gran bella notizia per l'umanità: potrebbero potenziarsi i lati peggiori...
    Sulla percentuale di cervello io avevo addirittura sentito dire che in genere ne usiamo un millesimo, o addirittura un milionesimo...
    M'intriga e mi spaventa al tempo stesso pensare che, se l'uomo del futuro imparerà a usarlo per intero, noi per lui non saremo che preistoriche scimmiette cui dedicare mezzo capitolo alle scuole elementari, tutti noi, Grandi compresi...

    p.s. mi ha molto divertito la sostanza "farfaceutica": sulle prime ho pensato a una nuova parola di slang giovanile a me sconosciuta, o che tu avessi preso qualche droga per inventare neologismi, ma temo che in realtà non sia altro che un innocuo refuso... :-)))
    Ciao mon ami!

    RispondiElimina
  2. La cosa funzionerebbe solo se sei l'unico a prendere il farmaco.
    Altrimenti saresti uguale a tutti gli altri. E dio ci guardi da un mondo di supercervelli. Guarda cosa hanno fatto quelli che si sono trovati a capo si stati e nazioni :)
    Comunque lo vedrò, cercando di capirlo col mio neurone solitario

    RispondiElimina
  3. PS: il neurone solitario mi ha appena avvisato che per la consecutio temporum sarebbe stato meglio scrivere: "La cosa funzionerebbe solo se FOSSI l'unico a prendere il farmaco".
    Come vedi, non solo è solitario, ma sta anche sulla sedia a rotelle :D

    RispondiElimina
  4. *zio
    infatti non volevo renderlo disponibile per tutti, ma più che altro per me! :)
    e se poi io mi rivelerò cattivo, peggio per l'umanità...
    non smentisco il fatto di poter aver preso sostanze dopanti, però il neologismo non era volontario. probabilmente comunque il mio cervello ha deciso di crearlo indipendentemente dalla mia volontà :D

    *federica
    sì, infatti io vorrei essere l'unico (o tra i pochi) a prenderlo.
    il problema di molti stati comunque è che non ci sono supercervelli a governare, bensì super idioti. guarda solo da noi...

    RispondiElimina
  5. Santi numi. Santi numi.
    Otto!?!?!?
    Mi sa che di roba te ne sei sparata troppa, cazzo.
    Ma ti sei reso conto che i buoni spunti sono stati bruciati da una sceneggiatura dilettantesca scritta, a questo punto, credo a quattro mani da Bossi&figlio!?

    RispondiElimina
  6. ??? Anche qui pareri contrastanti a manetta... ottimo da spararsi il prima possibile, quindi! Grazie.

    RispondiElimina
  7. *mr. ford
    forse dovresti prendere l'NZT per comprendere certi film... uahahaha

    *eddy
    comunque la si voglia vedere, un film che divide è un film importante. quindi merita ampiamente la visione

    RispondiElimina
  8. già ero curiosa...adesso ancora di +!lo metto nella lunga lista di cose da vedere...;D

    RispondiElimina
  9. mmm non mi ispira molto, ma a breve vedi di vederlo (che giro di parole inutile!). Di certo Cooper - perché negarlo?- attira la mia attenzione, e sì, Robert de Niro è tempo che si ritiri. Per me ha fatto cagare anche in Machete, quindi..

    RispondiElimina
  10. Premessa: Blogger dà i numeri e non riesco a commentare con il mio account.
    Il film ha secondo me il retrogusto di occasione mancata. L'incipit è straordinario,ricco di spunti, un'ottima premessa,narrato molto bene. Dopo secondo me si perde un po' per strada con delle uscite francamente evitabili,dirò solo due parole: bambina/pista di pattinaggio. Peccato davvero perchè anche io ero propensa all'inizio a dargli un voto alto. Resta comunque sopra la sufficienza.

    RispondiElimina
  11. non sò ma a me mette una curiosità incredibile! lo vedrò al più presto!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com