(serie tv, stagione 1)
Rete americana: Showtime
Rete italiana: non ancora arrivata
Creato da: Howard Gordon, Alex Gansa
Tratto dalla serie israeliana: Hatufim
Cast: Claire Danes, Damian Lewis, Mandy Patinkin, Morena Baccarin, Diego Klattenhoff, David Harewood, Morgan Saylor, Jackson Pace, Maury Sterling, Navid Negahban, Brianna Brown
Genere: terroristico
Se ti piace guarda anche: 24, Damages, Covert Affairs
Jack Bauer non andava mai in bagno. MAI. Gli episodi di 24 ci mostravano un giorno intero praticamente senza stacchi e senza pause nella vita dei personaggi e Jack Bauer non andava mai in bagno! Vabbé che era quasi un supereroe più che un uomo, però che razza di vescica aveva? In questa nuova serie Homeland, per smentire quindi speculazioni e dissipare i dubbi sul fatto che gli agenti della CIA non lo usino, vediamo quindi subito in una delle prime scene Claire Danes in bagno.
Una promessa (forse non necessaria, di certo stupida) per spiegare come Homeland sia in qualche modo la serie erede di 24, ma allo stesso tempo è anche qualcosa di diverso.
Innanzitutto, Homeland è tratto dalla serie israeliana Hatufim (Prisoners of War), un ulteriore segno di come le idee originali gli americani le abbiano finite da un pezzo, visto che ormai prendono ispirazioni da telefilm UK (Shameless, The Office, Being Human, Skins, a breve Misfits…) e anche danesi (The Killing). A quanto pare, sono talmente alla frutta che sono persino tentati di adattare due serie italiane: Tutti pazzi per amore e Squadra antimafia - Palermo oggi (ma al momento si tratta solo di un interesse iniziale, quindi non è detto che i progetti vadano in porto).
Dietro a questo adattamento realizzato però in salsa molto yankee ci sono Howard Gordon e Alex Gansa, che già avevano lavorato alle sceneggiature di 24. E si vede. Rispetto alla leggendaria serie con Kiefer Sutherland, in Homeland lo stile non è così altamente marcato, quindi niente split-screen, telefoni dal suono che mi risuona nelle orecchie ancora adesso, orologi e tempo cronologico rispettato al secondo. Ciò che però accomuna le due serie è la tematica del terrorismo, l’intreccio dei personaggi costruito alla perfezione e una simile atmosfera tesa e adrenalinica.
La differenza principale la fanno invece i protagonisti, come giustamente sottolineato da Telesofia: laddovè Jack Bauer era più uomo d’azione, la protagonista di questa serie Carrie Mathison (interpretata da Claire Danes) agisce più a distanza, cerca di osservare il problema terrorismo da un punto di vista differente ed è un tantino più riflessiva. Cosa che significa: per adesso nada interrogatori Guantánamo style che rappresentavano il diletto prediletto del sadico Bauer.
La vicenda principale di questa serie prende il via quando il soldato Nicholas Brody (Damian Lewis dell'ottima serie crime Life) viene ritrovato dai marines dopo che era stato sequestrato per tipo 8 anni da quelli di Al-Qaeda. Un salvataggio miracoloso e insperato che ottiene ovviamente un grande risalto sui media (in particolare i Quarto Grado e gli Studio Aperto a stelle e strisce), con Brody che viene riaccolto in patria come un vero e proprio American Hero, con tanto di champagne e puttane. (quest'ultima parte me la sono inventata).
Tutto è bene quel che finisce bene? Potrà tornare a casa a riabbracciare i due figlioletti e la moglie brasileira Morena Baccarin (recentmente capo dei Visitors nel poco riuscito remake V ma qui decisamente più convincente e nuda), la quale però nel corso degli anni, rimasta sola, si è data da fare con… un classico: l'istruttore di sci? No, con il migliore amico del marito. Un classico che però è sempre in grado di gettare in mezzo a una situazione complicata e bella tesa.
Il problema però non è questo. Il problema è che forse Brody non è esattamente l’American Hero che tutti ritengono sia.
Tutti, tranne una. L’agente della CIA Carrie. Secondo lei Brody ha tradito gli Usa ed è ora al servizio di Al-Qaeda e di Abu Nazir, che è una sorta di Bin Laden di questa serie. Ecco perché è stato portato in salvo dopo un così lungo periodo. Per provare questa teoria cui solo lei crede, dovrà però trovare delle prove e lo farà spiando Brody giorno e notte con le telecamere piazzate in casa sua, in quello che diventerà il suo personale Grande Fratello. Ma avrà davvero ragione lei? (a quanto pare negli Usa non prendono Canale 5 e quindi senza Alessia Marcuzzi e compagnia trash si arrangiano alla meglio...).
C’è un piccolo dettaglio comunque che potrebbe non rendere del tutto credibile la sua versione della storia. Carrie sguardo di Satana infatti è sì un’agente della CIA addestrata e preparata che sa fare ottimamente il suo lavoro, ma è anche - eccolo, il piccolo dettaglio - psicotica. Paranoica. Pazza. Non furiosa, ma quasi. Potrebbe arrivarci ad esserlo nelle prossime puntate. E io sinceramente lo spero, perché se adesso la serie è già una notevole figata, innescando la miccia della follia della protagonista potrebbe diventare una bomba micidiale, tipo bomba Maradona o meglio bomba Lavezzi.
Pazzesca oltre al personaggio anche l’interpretazione di Claire Danes, eterna promessa fin dai tempi della serie anni ’90 My So-Called Life, un cult andato in onda per una sola stagione negli Usa e mai arrivata in Italia (strano, eh?), e poi Giulietta di Romeo + Juliet accanto a Leo DiCaprio. Lì sembrava davvero arrivato il momento giusto per lei e invece la sua carriera si è un po’ arenata, ma con questo notevole ruolo sembra proprio tornata in carreggiata.
Oltre a sceneggiature di ferro e a interpretazioni notevoli, a caratterizzare questo Homeland, sicuramente una delle serie migliori uscite dall’autunno telefilmico americano e la prima novità ad essere già confermata per una seconda stagione, è inoltre uno strambo andamento jazz. Ci sono serie rock (Shameless), post-rock (Friday Night Lights), indie (New Girl), pop (Glee, Pretty Little Liars), emo (The Secret Circle, The Vampire Diaries)… e questa invece è una serie jazz. Il jazz migliore, però, quello più imprevedibile e dinamico. Raphael Gualazzi, non sto parlando di te! E Hugh Laurie/Dr. House, nemmeno di te!
(voto 8/10)
Non sembra male.
RispondiEliminaDopo il pessimo consiglio di American horror story, forse con questo possiamo tornare sui binari giusti! ;)
Sono onorata della citazione e divertita dall'incipit molto azzeccato dell'andare a fare pipì. Anche se gli autori giurano che anche Jack Bauer lo facesse. Durante la pubblicità naturalmente. ;o)
RispondiEliminaciao Marco
RispondiEliminasembra molto promettente.... con 24 ho perso il filo, ma magari se la inizio ...
TUT-TUT- TUù
RispondiEliminaTUT-TUT- TUù
Chiedi a Ford!
*mr. ford
RispondiEliminaio do' SOLO ottimi consigli! :)
*giada
no basta, per me jack bauer il bagno non lo usava :D
*pupottina
24 è fondamentale!
però puoi anche iniziare da questo, quando arriverà in italia (altrimenti comincia a seguire le serie in lingua originale....)
*julez
pensavo che in casa ford quello fuori fosse lui..
ma mi sa che anche te non scherzi ahahaha :D
Serie jazz, mii è tra le prossime visioni!
RispondiEliminae chi se la perde!
RispondiEliminaperò mi sa che attendo la versione doppiata, sto diventando troppo miope
ps: mi mancano jack e chloe :(
Migliore serie della stagione autunnale 2011 a mani basse! Oltre al sempre ottimo Damian Lewis e una Claire Danes che avrebbe meritato maggior fortuna cinematografica, da segnalare anche la presenza di Mandy Patinkin, indimenticabile gideon di Criminal Minds e David Marciano di The Shield.
RispondiEliminaPS: Che ci azzecca l'omelette del titolo?
Namaste
*barbara
RispondiEliminabrava, recupera!
*jay
jack e chloe mancano anche a me, però questa è la serie erede ideale
*namaste
per proseguire nella tradizione di questo blog di mettere titoli perlopiù idioti ai post, omelette è semplicemente una storpiatura di una pronuncia maccheronica di homeland. omelend, omelette. non ha senso, vero? ahahahaha :D