I turn the music down,
metto su i miei records on,
il tuo Chris è appena uscito però a me m’ha rotto già da un po’
ma che stai a fa’, che stai a combina'?
una volta cantavi yellow
adesso c’hai le cattedrali nel tuo cuooor?
Ogni lacrima è una waaaaaaaaaterfall
ma tu vattene al diaaaaaaaaaaaavoll
e smettila di gridaaaaaaaaaar
che quando va bene sembri Booooooooooono
quando va peggio Vaaaaaaaaaaasaaaaaaaasco
Coldplay “Mylo Xyloto”
Genere: cori da stadio
Provenienza: gwynethpaltrowlandia
Se ti piace ascolta anche: U2, Keane, Snow Patrol, Baltimora
Uh, è arrivato un nuovo disco dei Coldplay. Mammà, papà: che bello!
Una volta lo potevo dire tranquillamente perché l'oggi 34enne Chris Martin e soci erano in grado di fare uscire dei dischi interessanti, adesso lo dico con tono urlante (visto che Chris è passato dal falsetto all’urlo da stadio perenne e quindi per farmi sentire sulla sua voce devo gridare) perché di certo ci sarà da spettegolarci sopra e da divertirsi nel criticarlo. Yahooooo!
I Coldplay si sono infatti progressivamente trasformati da grande promessa della musica inglese a grande delusione della musica inglese, con vendite - è ovvio - inversamente proporzionali alla qualità dei dischi, fino ad arrivare al tonfo dell’ultimo Viva la vida che era davvero mediocre, a parte la title track resa splendida dagli archi del “nostro” Davide Rossi.
Adesso è arrivata l’ora di un nuovo album e com’è che hanno deciso di chiamarlo?
Mylo Xyloto.
No dai, sul serio: come l’hanno chiamato?
Mylo Xyloto!
°___°
Oookay, quindi a quanto pare questo è un concept album che ci racconta una storia, una fiaba d’amore, il cui protagonista è proprio ‘sto personaggio chiamato in questo buffo (stupido?) modo, pare perché ai Coldplay piaceva scegliere come titolo del disco un nome che quando lo googli non dà altri risultati. E tè credo, chi ha così pessimo gusto da usare un nome del genere? Forse giusto uno che chiama i suoi figli Apple e Moses…
°___°
Eppure l’attacco del disco fa ben sperare. “Hurts like heaven” ha un suono electro anni ’80 nervoso, ti fa muovere la testa su e giù come un pezzo dei Coldplay non aveva mai fatto prima. Come apertura è più che discreta, anche se nel finale Chris Martin non può fare a meno di inserire un evitabile coro angelico poco in stile Sigur Ros e più in stile catechismo del sabato pomeriggio. E io penso di non aver mai odiato niente più del catechismo del sabato pomeriggio. Mi mettevo a piangere come una fontanella, every teardrop is a waterfall direbbe Chris, ma i miei mi costringevano ad andarci e pensare che nemmeno gli è mai importato così tanto della religione. Probabilmente mi ci mandavano giusto per avermi fuori dalle scatole per un’ora.
Oh, merda! Hanno pure messo le farfalline sulla copertina. La situazione è più preoccupante di quanto immaginassi... |
E poi calano la carta “Paradise”.
C’era una volta una band che voleva essere come i Radiohead.
A dirla tutta, ce n’erano e ce ne sono tante di band che vogliono essere come i Radiohead, ma in particolare ce n’era una, i Coldplay, che ai tempi degli esordi un disco come Ok Computer doveva averlo consumato parecchio. Quello è stato il loro periodo artisticamente migliore, poi si sono resi conto di non aver nemmeno lontanamente il talento e la genialità dei Radiohead e allora hanno deciso di diventare i nuovi U2. Lì gli è andata piuttosto bene, hanno venduto milioni di dischi, il cantante si è sposato con un’attrice hollywoodiana, come abbiamo visto ha dato dei nomi ridicoli ai suoi figli e si è messo a fare il mezzo profeta come se il destino del mondo fosse nelle sue mani.
Adesso però i Coldplay hanno deciso di cambiare modello di riferimento e prendere come esempio una band italiana: i Baltimora.
Come, chi sono i Baltimora? Hanno fatto hit di successo come Tarzan Boy e… basta.
In pratica il nuovo singolo dei Coldplay “Paradise” è un tributo a Tarzan Boy, anche se, pur sforzandosi, non raggiunge le stesse vette trash.
Il fatto che sia uno dei brani migliori dell’album vi può dare un’idea del resto.
E il ritornello è proprio para-para-paraculo
para-para-paraculo
oooooh ooooooooohh
"Cos'ho fatto di male per finire in un disco dei Coldplay?" |
Poi arriva un pezzo che si chiama “Charlie Brown” e solo un gruppo troppo poco rock’n’roll come i Coldplay poteva intitolare un brano così. Il titolo è comunque l’unica cosa rivelante di un pezzo al 100% coldpleiano che scivola innocuo. Charlie, renditi utili e portami la coperta di Linus che mi schiaccio un pisolino.
“Us against the world” è una ballata in slow motion vagamente folk-country. Il genere di pezzi delicati che ai Coldplay riesce ancora discretamente bene. Che forse gli orpelli e le palettes 80s li debbano lasciare a chi sa come usarli e concentrarsi su una scrittura semplice e basic? Potrebbe essere una buona idea, peccato che si sforzino in tutti i modi di fare i cool ma quando ci provano finiscono solo per farsi prendere per il cul.
Sarkò, Anghela: smettetela di ridere.
Merci.
Danke.
“Major minus” ha un ondeggiamento più rock, per quanto il maritino salutista di Gwyneth Paltrow possa fare del rock, e un coretto che ricorda parecchio un brano più o meno famoso, “Sympathy for the devil” di certi Rolling Stones. Dopo le accuse di plagio che sono piovute loro addosso già con lo scorso disco, la pericolosa e famigerata “sindrome da Zucchero” sta entrando per loro in una fase acuta?
In ogni caso il brano non è per nulla riuscito. Il rock non è proprio la loro cosa. Ma questo già lo sapevamo.
La chitarrina acustica ci “U.F.O.” nonostante il titolo riporta i freddogioco sulla Terra e a ciò che sanno fare meglio, le ballatone. Peccato che in questo caso non sia particolarmente riuscita. Come direbbe E.T.: “Ohi ohi”.
“Princess of China” è il pezzo della discussa collaborazione con Rihanna. La canzone ha un andamento quasi hip-hop alla Kanye West, ma senza avvicinarsi not even far away alla sua potenza e genialità. Il vocal di Rihanna farà storcere il naso ai puristi coldplayani ma secondo me è tra le cose migliori dell’intero album. Anche perché della voce di Chris Martin francamente non ne potevo più e pure lui, autoinfastidito da se stesso, la pensa così. Peccato per i soliti cori da stadio che invece non giocano a favore del pezzo, uno dei migliori di Mylo Xyloto ma uno dei peggiori degli ultimi tempi per Rihanna, che ci aveva abituati a collaborazioni di ben altro livello con Eminem, Kanye West, Jay-Z, Calvin Harris, Drake, Nicki Minaj, T.I. e persino Britney Spears!
“Up in flames” è un’altra ballata rallentata. Carina, ma anche sbadigliona. Yawn. Charlie Brown, ‘sta cazzo di coperta arriva o no?
“Don’t let it break your heart” con quel piano va in territori Keane. Fatto curioso, perché una volta erano i Keane a ricordare i Coldplay, adesso viceversa. Il resto dei suoni riporta invece dalle parti di “Every teardrop is a waterfall”. E non è certo cosa giusta e buona.
“Up with the birds” chiude con la solita lagna coldplayana, per un disco che nei primi pezzi faceva intravedere qualche luce, qualche abbozzo di idee, e invece sprofonda nella confusione, nell’apatia e nella noia.
Per quanto una insufficienza ancora più pesante al disco dei tanto blogger-odiati Coldplay mi renderebbe più fico al mondo della blogosfera, non fico quanto Ryan Gosling ma comunque piuttosto fico tipo boh Michael Fassbender, devo dire che non tutto mi è dispiaciuto del tutto.
È vero: i Coldplay sono troppo più famosi dei loro reali meriti.
È vero: ci sono un sacco di band che non si fila nessuno che fanno musica molto ma molto più coraggiosa, eccitante, entusiasmante di loro.
È però vero anche che là fuori c’è della musica peggiore.
Certo, Mylo Xyloto con quel suo nome del cazzo non credo rientrerà nella classifica dei miei dischi preferiti dell’anno nemmeno se facessi una top 100 o top 200 o top 1000, per dire, però un paio delle sue canzoni ogni tanto potrei ascoltarmele per addormentarmi. Peccato poi arrivino tutti ‘sti cori da stadio e prendere sonno diventi più difficile che in mezzo alla curva Sud. Perché la più grande influenza di questo è album è il “Po-poppoppopopo”. E intendo proprio il “Popporoppopopo”, non “Seven Nation Army” dei White Stripes.
Indovinate cosa sta facendo? Facile: un coro da stadio! |
La prossima volta, Chris, vai allo stadiooooooo-oooooo-oooooo-oooooo, sempre che Gwynettina ti lasci uscire di casa da solo, così ti sfoghi per bene. Quando hai finito con tutti ‘sti cori, facci un fischio.
Anzi no, come non detto, che poi il prossimo disco lo riempi di fischi e tra Mooooooves like Jagger e cazzate varie ne abbiamo già basta pure di quelli…
Come dici, Chris?
Questo Mylo Xyloto potrebbe essere il vostro ultimo album?
Oh, finalmente una buona notizia!
(voto 5/10)
Inascoltabili. Gira Paradise su Virgin radio ed è uno schiaffo alla memoria di Yellow.
RispondiEliminaColdplay R.I.P
Peccato però! Li aspettavo da così tanto tempo... Tutta colpa di Brian Eno, mi sa però eh... Vado ad ascoltarmelo e poi ti dirò: con queste premesse mi hai dato davvero coraggio! :D
RispondiEliminaMa come? Io nn vedo comunque l'ora di ascoltarlo! Ora sono ancora più curioso!
RispondiEliminaNo dico, sentir dire che questo disco dei coldplay (che a parte qualche cosa carina hanno sempre fatto mediocrità sempre peggiori) è colpa di Brian Eno che ha creato capolavori indiscussi della storia della musica è veramente da brividi! sarebbe come, nell'ipotesi fantascientifica in cui al pacino partecipasse ad un film di boldi persino peggiore delle cagate che ha sempre fatto, si dicesse che è colpa sua! Non so quale musica tu abbia ascoltato Luckystar, ma forse non era quella giusta!
RispondiElimina"Sindrome da Zucchero" ha vinto :D
RispondiElimina@Anonimo: finora ho ascoltato gli U2 e so bene quali capolavori ha fatto con loro, con i Roxy Music e con altri, ma bisognerebbe essere realisti e capire anche quanto Eno sia leggermente stereotipato negli ultimi tempi. Esattamente come Al Pacino al quale non vengono proposti più film al livello di Scarface, o Robert De Niro che, con Taxi Driver e Il Cacciatore alle spalle, si è cimentato in ben altri ruoli come in Manuale d'Amore... La mia non voleva essere una polemica, ma solo sottolineare la triste realtà che oggi si fa musica solo per esigenze di marketing e per pagare le bollette a fine mese...
RispondiEliminaboh, nonostante i cori da stadio, paradise mi è piaciuta da subito e ancora non mi ha stancata...
RispondiEliminade gustibus.
Mi viene il vomito. Irriconoscibili. Che due palle sto cazzo di denaro di merdaaaaaaaa!!!! Tutta colpa sua.
RispondiEliminaDifficile che i gruppi d'impatto mantengano la loro qualità invariata.
RispondiEliminaAnche i migliori hanno ceduto il passo.
Figuriamoci i Coldplay, che bravi saranno pure stati bravi, ma i migliori non sono mai stati.
Mai piaciuti, da sempre mi dimentico della loro esistenza finché in qualche radio non intercetto un loro pezzo a caso e il primo pensiero dopo tipo due note è; "che palle!" e il secondo: "ah vabbè ma sono i Coldplay".
RispondiEliminaQuesti artisti che iniziano come grandi promesse e poi finiscono per ridicolizzarsi, dovrebbero prendere esempio da Marco Carta: ha fatto schifo dall'inizio e continua imperterrito per la sua strda, senza mai deludere i suoi disprezzatori.
RispondiEliminaLuckystar74, gli u2 di capolavori per me non ne hanno fatto neanche mezzo. se vuoi ascoltare quelli di eno ascolta quello che ha fatto con Robert Wyatt dei Soft Machine, con il genio Philip Glass o con Unckle, tanto per fare qualche nome. Sicuramente é vero che Eno é diventato la metá della metá di quello che era, ma ti garantisco che i coldplay senza di lui sarebbero stati un quinto del poco che sono stati da un bel pó di tempo a questa parte. Dire che la colpa della loro mediocritá e da imputare ad Eno é veramente paradossale. In confronto ai coldplay Eno resta comunque un gigante, anche quello di oggi. Forse prima di dire un´eresia del genere dovresti conoscere lui e la musica un pó meglio.
RispondiEliminaPer me l'album non era così inascoltabile tranne la canzone che fa WATERFALL con i cori da stadio.
RispondiEliminaE Paradise è la migliore, e va beh fanno quel che possono, Chris e la Paltrrow ormai sono pappa e ciccia. Forse, a Chris gli è venuta la voglie di Glee. Ma, ha già detto che continuerà la carriera con un'altro album, quindi quella notizia della pensione prematura è una bufala assurda. Non male, ma si poteva fare molto di meglio. Grande recensione cannibale!
@Anonimo: ciò che tu ritieni dei capolavori possono non esserlo per altri. In fondo è il pubblico alle fine che reputa il successo di un disco come di un film, a prescindere dalla qualità o dalla reputazione del produttore. Del resto ognuno è (ancora) libero di esprimere le proprie idee e opinioni, quindi rispetto la tua poichè siamo (almeno per il momento, ma non contiamoci troppo) in democrazia e l'Inquisizione (in fatto di eresie) per fortuna è stata soppressa da un pezzo.
RispondiElimina*mr. ford
RispondiEliminanon tutti i migliori hanno ceduto il passo: i radiohead, damon albarn, cannibal kid... loro sono sempre grandi! :D
*pesa
LOL :)
*barbara
thanx!
*luckystar e anonimo
caspita, non vedevo uno scontro così agguerrito dall'ultima blog war tra me e mr. ford! :D
Luckystar, penso che per una persona anche un disegno del proprio figlio di 4 anni possa essere un´opera d´arte, ma che per definire un capolavoro qualcosa si possa fare riferimento a quelli che l´arte la conoscono bene e nel suo insieme, altrimenti anche un film di boldi puó esserlo, come un film di Tarkovskij puó essere una boiata. Peró, secondo me, se si dá la colpa della mediocritá di un gruppo giudicato unanimemente dalla critica e dai conoscitori della musica un gruppetto di nessun valore (seppur con un inizio pop che poteva - ma evidentemente non aveva - avere qualche potenzialitá) ad un gigante come Eno, per lo meno lo si deve conoscere davvero (e non solo per i poveri u2) e si deve anche capirne un pó di musica. Altrimenti uno é libero di dire che ama alla follia i coldplay senza dover dire cose assurde. perché, come non esiste l´inquisizione e ovviamente tu sei libera/o di dire quello che vuoi, anch´io posso replicare a una fesseria gigantesca. Cosa che penserei di chiunque sostenesse che la colpa della scarsitá di questo gruppo e dei suoi dischi é di Brian Eno (e dubito che ci sia qualcuno che possa con un minimo di umiltá dire che i dischi di Philip Glass o di Wyatt non siano capolavori, magari perché non li conosce o li reputa troppo difficili).
RispondiEliminaSpero si sciolgano.
RispondiEliminaahahahahahahah....il coro "alla Sigur Ros" non si può sentire....per i Sigur Ros, ovviamente!!!!
RispondiEliminacmq quoto in pieno: dopo avere ascoltato "Paradise" mi è immediatamente venuta voglia di ascoltare "Speed of sound" e "What If" di "X & Y"...
ps il paragone con Snow Patrol è molto calzante...ma che peccato... -.-
Ma perché le novità e le svolte devono essere sempre negative e indurre sterili paragoni col passato? I Coldplay di una volta erano ottimi, questi di Mylo Xyloto lo sono meno ma non credo che facciano così schifo! Come ho scritto sul mio blog a proposito di questo album, la nostalgia per i vecchi coldplay è forte ma questa versione nuova colorata e ballerina del gruppo devo ammettere che non mi dispiace. E Paradise avrà pure i cori da stadio ma mi gasa tantissimo :)
RispondiEliminaTutto cambia, anche i gruppi musicali. Io ci sono rimasta mooolto peggio a vedere Mick Jagger ballonzolare di rosa shock vestito sulle note di Miracle Worker...
RispondiEliminaAssolutamente d'accordo con il post...
RispondiEliminanon vedo l'ora di tornare a casa e di ascoltarmi PARACHUTES e basta!
hai detto bene: una band che VOLEVA essere come i Radiohead.
RispondiEliminaColdplay, tornate in voi, vi prego...
RispondiEliminaMai piaciuti, manco agli esordi. Non ci vedo tutto sto talento e non ho mai compreso il perchè di tanto successo e risonanza. L'ossessione di sperimentare a tutti i costi da come risultato roba artefatta che non ha ne capo e ne coda....Per carità, sono solo i miei gusti, ma per me questo è solo un gruppetto pop-rock qualsiasi per adolescenti che (incomprensibilmente) ha avuto la fortuna di emergere più di altri.
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