giovedì 22 dicembre 2011

Le meglio serie tv 2011: n. 15 - 11

"Solo quindicesimi? Sarà mica colpa mia?"
Va avanti il countdown delle migliori serie a giudizio del blog Pensieri Cannibali, mentre tutti i lettori possono sempre votare il loro personale telefilm preferito nello spazio SONDAGGIO.
Abbiamo visto le posizioni dalla 40 alla 31
quindi quelle dalla 20 alla 16
e ora ci avviciniamo pericolosamente all'orlo della Top 10, a partire dai Misfits alla numero 15, mentre l'anno scorso erano stati la sorprendente numero 1.
Cosa che significa 2 cose:
sì, quest'anno i Misfits hanno deluso.
Ma soprattutto: quest'anno avremo una nuova numero 1!

15. Misfits
(stagione 3)
Genere: super(anti)eroi
In pillole: proseguono le (dis)avventure dei disadattati british letteralmente fulminati, questa volta con nuovi (per lo più stupidissimi) poteri, ma senza un personaggio fondamentale…
Pregi: colonna sonora esaltante, realizzazione tecnica impeccabile nonostante il budget ridotto rispetto alle grandi produzioni USA, un episodio di ottima fattura (quello alla Bastardi senza gloria sull’omicidio/non omicidio di Hitler), il nuovo personaggio di Rudy che a tratti sa far ridere parecchio, anche se…
Difetti: manca Nathan. All’inizio ho cercato di fare il superiore e guardare oltre, confidando nel fatto che la serie potesse comunque andare avanti bene anche senza di lui. Ma la triste realtà è che Nathan è davvero insostituibile. Il difetto principale della stagione è però stata l’assenza del pur presente Simon, personaggio sbocciato soprattutto nella seconda stagione; paradossalmente adesso che non ha più il potere dell’invisibilità, è diventato molto più invisibile all’interno della serie, nonostante il mediocre episodio finale abbia cercato di risollevarne un po' le sorti. E poi: i nuovi poteri fanno cacare!
Per la quarta stagione io comunque sogno un ritorno di Nathan a formare un’accoppiata da sogno con Rudy.  O anche solo Nathan e basta andrebbe bene. Ma quel cazzaro di Robert Sheehan deciderà di tornare sui suoi passi?
Personaggi cult: Kelly (Lauren Socha) e Rudy (Joseph Gilgun), che però no, non raggiunge mai i livelli del compianto Nathan!
Leggi la mia RECENSIONE della prima puntata della stagione

14. The Killing
(stagione 1)
Genere: ragazze scomparse
In pillole: una giovane ragazza, aspirante novella Laura Palmer, sparisce nel nulla. Cosa le sarà mai capitato? Difficilmente qualcosa di bello…
Pregi: atmosfere molto oscure in una Seattle dark distante anni luce da quella di Grey’s Anatomy e più vicina a quella grunge dei Nirvana, in grado di riportare alla mente i grandi thriller anni ’90 stile Il silenzio degli innocenti. La coppia di detective protagonisti che indaga sulla vicenda è rappresentata da un tipo e una tipa molto differenti da loro ma che insieme funzionano, un po’ come Mulder & Scully di X-Files, e i due attori che li interpretano sono due nomi da tenere d’occhio: Mireille Enos e Joel Kinnaman. Anche il resto del cast è davvero in parte, con il dramma dei genitori della ragazza che è vissuto in maniera molto intensa ma lontana da patetismi à la Studio Apertò. La serie poi ha uno sviluppo lento ma avvolgente che riesce in ogni episodio a dare il colpo di coda finale.
Difetti: i ritmi lenti potrebbero non convincere chi si aspetta un thriller elettrizzante dall’inizio alla fine e la serie paga una notevole derivatività rispetto al telefilm danese cui si ispira. Il finale della stagione poi è stato una mezza beffa…
Personaggio cult: Stephen Holder (Joel Kinnaman)
Leggi la mia RECENSIONE

13. 2 Broke Girls
(stagione 1)
Genere: poveri ma spassosi
In pillole: una Barbie stile Paris Hilton finisce senza un soldo per le porcate fatte dal padre multimilionario e così si ritrova a lavorare in una tavola calda e ad andare a convivere con la sua collega, una tipa che invece della povertà ha fatto uno stile di vita.
Pregi: rivelazione comica dell’anno, il ritmo delle battute azzeccate è impressionante, via una l’altra. La serie riesce ad essere anche strettamente attuale come poche altre sitcom e serie più seriose in generale, andando a ironizzare sul tema della crisi economica e della povertà in maniera sublime. E, tanto per non farsi mancare nulla, ci regala anche qualche momento più profondo grazie all’amicizia tra le due ottime protagoniste (ma pure i personaggi secondari sono esilaranti), evitando sentimentalismi e non facendosi mai mancare dosi massicce di ironia.
Difetti: qualche (rara) battuta a vuoto. Ed è una serie forse troppo americana per il pubblico italiano. Ma questo, a pensarci bene, andrebbe inserito tra i pregi…
Personaggi cult: Max (Kat Dennings) e Oleg (Jonathan Kite)
Leggi la mia RECENSIONE

12. Mildred Pierce
(mini-serie in 5 puntate)
Genere: drama drama drama
In pillole: ambientato nel periodo della Grande Depressione, no non quella odierna bensì quella degli anni ’30, è la storia di una donna che dopo il divorzio si rimbocca le maniche e mette su una catena di ristoranti. Una vera self-made woman, come direbbe Renato Pozzetto.
Pregi: cast stellare, con una Kate Winslet persino più brava del solito, un sorprendente Guy Pearce e una Evan Rachel Wood da Oscar - ma che dico? - da Premio Pulitzer! La parte più interessante della vicenda non è solo l’ascesa della protagonista, una donna che in tempi di crisi (e quindi una storia più che mai attuale) riesce a sfruttare il suo talento per fare soldi (no, non si prostituisce), ma soprattutto il rapporto con la figlia, una ragazzina viziatissima, stronzissima e adorabilmente odiosissima, uno dei personaggioni più interessanti dell’annata (non solo tv) interpretata dalla giovane rivelazione Morgan Turner nella versione bambinesca e poi dalla sopracitata grande E.R. Wood negli anni da teenager. Un rapporto ben lontano da quello alla Una mamma per amica e che sa colpire molto duro. Di livello cinematografico infine la regia, e non poteva essere altrimenti considerando come sia firmata Todd Haynes (Lontano dal Paradiso, Velvet Goldmine).
Difetti: ci mette un bel po’ a ingranare e all’inizio non si capisce bene da che parte voglia andare a parare. Ma poco a poco convince e avvince sempre più, tanto che arrivati alla fine si rimpiange sia una mini-serie composta da 5 soli episodi.
Personaggio cult: Veda Pierce (Morgan Turner/Evan Rachel Wood).
Leggi la mia RECENSIONE

11. Pretty Little Liars
(stagione 2)
Genere: bugiardelle puttanelle in azione
In pillole: sempre più misteriose, intricate e intriganti le avventure delle mie bugiarde bugiarde preferite, ancora perseguitate dalla misteriosa A.
Pregi: Pretty Little Liars si conferma come una sorta di versione teen di Twin Peaks. Certo, alle spalle manca una forte impronta autoriale come quella di David Lynch, però tra personaggi strambi, una serie di misteri in grado di far apparire le “vecchie” desperate housewives come delle dilettanti al loro confronto, e una serie di riferimenti pop capaci di rendere il tutto leggero e godibile, Pretty Little Liars è un passatempo perfettamente e diabolicamente architettato. Se cominciate a prendervi bene per questa serie, difficilmente riuscirete a uscire. Non senza andare in rehab, almeno.
La chicca della seconda stagione (che negli USA ricomincia il 2 gennaio) è lo speciale episodio di Halloween che in flashback ci porta indietro nel tempo, un po’ come fatto dal film Fuoco cammina con me con – sì, ancora quello – Twin Peaks.
Difetti: il fatto che sia una serie incentrata su un gruppo di adolescenti potrebbe far storcere il naso ai teen-allergici, ma peggio per loro, perché nell’ambito dell’intrattenimento superficiale (ma non scemo) Pretty Little Liars rappresenta il vertice assoluto.
Personaggio cult: Hanna (Ashley Benson)

(l’anno scorso le Pretty Little Liars erano quarte)


8 commenti:

  1. Ma per carità quel Nathan lascialo dov'è, non lo chiamare. Rudy l'ha stracciato. Adesso la serie piace anche a me. Nel senso se lui fosse in Twilight mi piacerebbe anche quello.
    Cioè.

    A parte questo gran classifica, mi manca "Mildred Pierce" ma mi metterò in pari!
    Buon Natale carissimo! :D

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  2. Scommetto che per primo ci troviamo American Horror Story o Game of thrones... ci metto una birra! :)

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  3. Alla fine hai dovuto capitolare anche tu, rispetto a Misfits, vedo! ;)
    Ti dirò, parzialmente hanno tenuto botta, ma Nathan manca troppo e l'impressione è che stiano tutti abbandonando una barca destinata ad affondare.

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  4. Di Misfits non sono ancora arrivato all'ultima serie, quindi non ho nemmeno letto per evitare spoiler...

    2 Broke girl invece mi fa morire dalle risate! Forse è vero che è un po' troppo americana, però con un po' di fantasia si capiscono bene anche i riferimenti americani. Io l'avrei messa molto più in alto, Cannibal!

    Pretty Little Liars non finisce mai ._. Lo sto seguendo ma spero che prima o poi rivelino qualcosa, sennò mi stufo! Ho letto che a fine della terza stagione dovrebbero rivelare il mistero dei misteri, però ne introdurranno altri <.<

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  5. Votato serie dell'anno TWD, anche se so già che vincerà American Horror Story!
    D'accordissimo col mio amico Ford su Misfits!
    e 2 broke girls spacca!!!!

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  6. mi manca Mildred Pierce, Misfits ha perso tono ma non per l'assenza di Nathan, secondo me. Che flash
    l'ultima puntata di the killing *_*

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  7. Mi segno assolutamente The killing (che già mi aveva incuriosita),Pretty Little Liars (anch'essa era tra le papabili da iniziare) e 2 Broke Girls (mai sentita prima)

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  8. tutte serie degne di grandissimo rispetto!Pretty little liars non la conoscevo, me la segno perchè mi ispira così a pelle :)

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