La pelle che abito
(Spagna 2011)
Titolo originale: La piel que habito
Regia: Pedro Almodovar
Cast: Antonio Banderas, Elena Anaya, Marisa Paredes, Jan Cornet, Eduard Fernandez, Blanca Suarez, Barbara Lennie
Genere: trans-genesi
Se ti piace guarda anche: La donna che visse due volte, Gattaca, Nip/Tuck
Recensione breve
Che stronzata di film!
Recensione lunga
Resta sempre una stronzata di film, però parliamone.
Pedro Almodovar alle prese con il thriller era un’idea che sulla carta mi stuzzicava parecchio. Benché non rientri tra i grandi fan del regista, il trailer prometteva una pellicola dalle atmosfere hitchcockiane, raffinate e sensuali.
Il problema primo e principe è però: il thriller ‘ndo sta?
Un thriller non si dovrebbe basare sulla tensione?
A parte le assordanti musiche di accompagnamento inserite sempre e comunque, pure tipo quando Antonio Banderas sta andando al cesso a fare pipì, non c’è nessun motivo per essere tesi. Anche se per quanto riguarda le musiche, più che tesi si rimane infastiditi.
Il film poi non è per niente verosimile. Perché?
ATTENTION SPOILER
Perché Elena Anaya è troppo bella e “femmena” per una parte del genere. Non ci sta. Proprio non ci sta. Elena Anaya in questa storia no. Non può essere. Noooooo.
Se poi avessero optato per una scelta opposta, ovvero una donna nel corpo di un uomo, almeno il film si sarebbe potuto intitolare in maniera stra-cult: Le palle che abito. Possibile protagonista: Valerio Scanu.
"Pedro, non è che tolta la benda sto conciata come Scanu, vero?" |
Già mi pregustavo un chirurgo plastico coi controfiocchi e con i controcazzi come l’eterno idolo Christian Troy della superserie supercult Nip/Tuck e invece… Cosa mi rappresenta, costui?
Per favore, Antonio: iAndale! iAndale!
Volendo chiudere un occhio, anzi due, anzi tre (vorrete mica discriminare chi ha tre occhi?) sui due protagonisti improbabili per ragioni diverse, uno perché troppo incapace l’altra perché troppo figa, anche il resto della storia è decisamente assurdo.
"Sul serio, Pedro, niente scherzi che ti faccio gridare de puta madre, altroché Todo sobre mi madre!" |
L’unico motivo per cui sono arrivato fino alla fine della visione con un briciolo di interesse era capire dove volesse andare a parere. Invece il finale è scontato, banale, prevedibilissimo già due ore prima e il film dura circa… due ore. Un film d’autore si suppone ci regali una visione del mondo appunto dell’autore, ma con questo La pelle che abito il Pedro cosa ci dice? Che la vendetta è un piatto che va servito freddo? Non ce l’avevano forse già detto, peraltro con stile parecchio più fico, Quentin Tarantino con Kill Bill o una dozzina di registi orientali?
"T'ho rifatta un po' meglio della Parietti, che dici?" |
Una confezione impeccabile e una regia elegante (per essere gentili e non bollarla come noiosa e autoreferenziale), però per quanto io dia importanza alla visione estetica di un regista, la confezione curata è qui un modo per nascondere un contenuto inesistente, senza alma.
Almodovar per quanto mi riguarda fallisce miseramente alla prova con il thriller. Proprio non è il suo genere, non è la sua roba, e finisce per sconfinare spesso in una copia amatoriale di Hitchcock, quando non addirittura nel ridicolo e nel kitsch. Kitsch che è una componente fissa dei suoi film, così come la sessualità e il travestitismo, però laddove nelle sue pellicole migliori come Tutto su mia madre il kitsch vira verso il sublime, in questo suo ultimo tentativo scade semplicemente nel trash. Qualcuno ha menzionato il tipo tigrato???
Aaaaargh!
Aaaaargh!
"To', una scena che al Grande Fratello non s'è mai vista: qualcuno che legge un libro!" |
Le atmosfere futuristiche e il tema della transgenesi potevano rimandare a Gattaca e invece finiscono per ricordare Splice. Non è la stessa cosa.
La componente della chirurgia plastica avrebbe potuto ricordare un episodio di Nip/Tuck, peccato manchi lo stesso senso del glamour. Nonché la stessa tensione (si vedano in proposito gli episodi della seconda stagione con il Macellaio), che qui arriva ad essere paragonabile a mala pena a una puntata di CSI: Miami.
I tentativi di costruzione delle atmosfere thriller tentano di imitare i maestri Hitchcok, De Palma, Polanski e Cronenberg, peccato il risultato assomigli sì a Cronenberg, ma solo a quello dell'asettico A Dangerous Method.
Se proprio devo salvare qualcosa, salvo la prima parte, dove almeno c’è ancora un barlume di speranza che il film possa prendere la piega di un thriller avvincente. Poi nel secondo tempo il film scade e cade nel ridicolo.
Qualcuno al solo vedere il nome di Pedro Almodovar ha parlato subito di Capolavoro. Per me La pelle che abito è, a dir tanto, un thriller di serie B di quelli che se non portassero la firma del celebrato regista spagnolo non passerebbero manco in una seconda serata di Rai 2. A proposito: è da un po’ che, quella stronzata di Sanremo a parte, non seguo più la vecchia tele: ma li danno ancora quei bei thrilleroni schifosi nelle nottate di Rai 2?
(voto 5-/10)
Concordo: forse l'Almodovar meno incisivo degli ultimi quindici anni.
RispondiEliminaPeccato, perchè invece il romanzo è davvero notevole.
Non amo Almodovar in generale, questo film è senza dubbio uno dei meno riusciti.
RispondiElimina"Tutto su mia madre" è stato l'apice creativo. A me è piaciuto molto anche Volver.
RispondiEliminaQui siamo distanti anni luce. Direi che 5- è perfetto.
"Se poi avessero optato per una scelta opposta, ovvero una donna nel corpo di un uomo, almeno il film si sarebbe potuto intitolare in maniera stra-cult: Le palle che abito."
RispondiEliminaAhahah
Va be', io invece non ho mai apprezzato particolarmente Almodovar ma questo film mi è piaciuto molto, proprio a causa della trama così bizzarra.
Devo ancora vedere A Dangerous Method!
Stavo per affittarlo in Dvd, mi sa che avrei commesso un grosso errore....
RispondiEliminaForse una sufficienza striminzita gliel'avrei data, ma indubbiamente è il peggiore di Almodovar.
RispondiEliminanon valuto il film (non ne vale la pena: visto due mesi, fa non ricordo,GRAZIE A DIO!,neppure di cosa parli...), dico solo che elena anaya in questa pellicola conferma per l'ennesima volta d'essere una delle più belle donne al mondo!
RispondiEliminamassimiliano
Il suo ultimo film che ho visto è stato Gli abbracci spezzati. Sebbene non l'ho trovato malaccio, non mi sembrava nel suo stile. Ho trovato più almodovoriano (si scrive così???) il frammento che si vede alla fine cioè quello che era stato girato e che il protagonista maschile sente (chi ha visto il film, capirà).
RispondiEliminaLa pelle che abito era uno dei film che volevo andare a vedere perché mi incuriosiva un thriller basato sulla pelle.
Ahahaha, credo di essere l'unica, ma a me è piaciuto, soprattutto per il tipo di vendetta subito!
RispondiEliminaCerto, il film non è ai livelli delle altre opere di Almodovar, ma m'è piaciuto, che ce posso fa'? :P
A me è piaciuto, non pazzamente, ma siamo lì.
RispondiElimina'na ciofeca.
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