Ma prima, ricapitoliamo le scorse puntate...
"Ehm, non so chi scegliere... In Alabama la poligamia è legale?" |
Gossip Girl
New Girl
2 Broke Girls
Don' Trust the B---- in Apartment 23
ATTENZIONE: presenti qua e là alcuni SPOILER!
Hart of Dixie
(stagione 1)
Serie caruccia immersa in un’atmosfera tra il country e Una mamma per amica, è la classica visione non imprescindibile ma comunque godibile. Lo guardi con piacere, però se ti perdi una puntata non è certo una tragedia. È come un Everwood però senza tutto il drama drama drama e, soprattutto, con Rachel Bilson tutto il tempo in hot pants e t-shirt bagnate al posto del Dr. Brown che consola qualche paziente cui sono appena morti tutti i conoscenti. Anche se il personaggio migliore, a sorpresa, si è rivelato quello della conservatrice e old-style Lemon, interpretata da una ottima Jaime King.
Tra casi medici poco o nulla interessanti e intrecci sentimentali scontati, la serie, pur gradevole, per la seconda stagione ha bisogno di una bella scossa (piccolo suggerimento: Rachel Bilson nuda!), altrimenti sarà costretta all’oblio.
(voto alla stagione: 6+
voto al season finale: 6,5)
Shameless US
(stagione 2)
Ottima stagione per la seconda famiglia Gallagher più disastrata della storia. Una season ancora più divertente e scoppiettante della prima, che però negli ultimi episodi ha trovato anche un notevole spessore drammatico. Parecchio interessante soprattutto il personaggio della madre tossica e bipolare della Gallagher family e niente male anche la story di Karen (Laura Wiggins) alle prese con una gravidanza non proprio da futura mammina ideale. Una sorta di Juno stronza. Per qualche altro personaggio invece è sembrata più una stagione di transizione e l’impressione è che la serie, per quanto valida, debba ancora regalarci il suo meglio.
Sempre grandioso comunque l’intero cast, con vertice negli immensi William H. Macy ed Emmy Rossum.
E a proposito di famiglie particolari, tenete d’occhio la nuova serie di Paul Abbott, il creatore di Shameless. Si chiama Hit and Miss e la protagonista è Chloe Sevigny.
(voto alla stagione: 7+
voto al season finale: 7)
Suburgatory
(stagione 1)
Ancora ben lontana dall’essere giunta nel mezzo del cammin di sua vita, la sedicenne Tessa viene beccata in possesso di un pacchetto di preservativi e così il padre single decide di prendere armi e bagagli e trasferirsi con la figlia teenager dalla lussuriosa New York City ai sobborghi di periferia. Un luogo tranquillo fatto di villette a schiera e giardini ben curati che a qualcuno potrebbe sembrare un Paradiso, ma che per la nostra giovane protagonista si rivelerà, almeno inizialmente, un Inferno.
L’ambiente è infatti quello perfettino e precisino dei suburbs americani già osservato da vicino più e più volte a partire da quell’American Beauty scritto da Alan Ball (poi artefice di Six Feet Under e True Blood) e quindi in serie come Desperate Housewives o il più trasgressivo e “dopato” Weeds.
In Suburgatory i toni sono però ancora più da (divina) commedia, vicini a Cougar Town. E proprio come nella cittadina capitanata da Courteney Cox, anche qui il padre della protagonista si troverà di fronte a un esercito di MILF assatanate, sposate o meno, che gli daranno la caccia: dalla sua autodichiarata stalker personale fino a Dallas, la rifattissima “panterona” che gli dà il benvenuto nei suburbi. La figlia di Dallas è però Dalia (personaggio cult della serie), una Barbie-mean girl che diventa subito una sorta di nemesi della nostra protagonista Tessa, tipica newyorker alternativa che avrà qualche problemino a inserirsi in un contesto tanto plastificato e finto. Eppure anche lei scoprirà che dietro a protesi al seno e nasi rifatti potrebbe nascondersi qualcosa di più…
O forse no.
La prima stagione è proseguita tra su e giù, tra momenti esilaranti ed episodi riempitivo. Poco convincente l’ingresso nel finale di Alicia Silverstone, idola indiscussa degli anni ’90 cui è stato affidato un personaggio parecchio odioso. Io lei un tempo la AMAVO ma, cazzo, adesso non è che stia invecchiando proprio bene...
Scritta in maniera molto intelligente e pungente, Suburgatory rimane per ora sospesa nel limbo delle serie che potrebbero finire nel Paradiso dei cult tv oppure andare giù nell’Inferno del dimenticatoio. In ogni caso, proprio come la protagonista Tessa, riuscirà a uscire almeno dal Purgatorio?
(voto alla stagione: 6,5
voto al season finale: 6)
GCB
(stagione 1)
Gradevole variante in salsa texana delle Desperate Housewives, è riuscito a strapparmi qualche sorriso soprattutto grazie alla scatenata Kristin Chenoweth, l’interprete della super bigotta Carlene. Una serie dal forte sapore country che si è proposta come una satira troppo leggera sui valori tradizionali dell’America più conservatrice, finendo per diventarne quasi una celebrazione. GCB (ovvero Good Christian Bitches) non è stata confermata per una seconda stagione, ma non è che mi mancherà particolarmente. Mitica Kristin Chenoweth a parte, of course.
(voto alla serie: 6-
voto al series finale: 5,5)
New Girl
2 Broke Girls
Don' Trust the B---- in Apartment 23
ATTENZIONE: presenti qua e là alcuni SPOILER!
"Le didascalie cannibali fanno ridere giusto i polli!" "Hey, ma allora perché noi stiamo ridendo?" |
(stagione 1)
Serie caruccia immersa in un’atmosfera tra il country e Una mamma per amica, è la classica visione non imprescindibile ma comunque godibile. Lo guardi con piacere, però se ti perdi una puntata non è certo una tragedia. È come un Everwood però senza tutto il drama drama drama e, soprattutto, con Rachel Bilson tutto il tempo in hot pants e t-shirt bagnate al posto del Dr. Brown che consola qualche paziente cui sono appena morti tutti i conoscenti. Anche se il personaggio migliore, a sorpresa, si è rivelato quello della conservatrice e old-style Lemon, interpretata da una ottima Jaime King.
Tra casi medici poco o nulla interessanti e intrecci sentimentali scontati, la serie, pur gradevole, per la seconda stagione ha bisogno di una bella scossa (piccolo suggerimento: Rachel Bilson nuda!), altrimenti sarà costretta all’oblio.
(voto alla stagione: 6+
voto al season finale: 6,5)
"Sono io il sex-symbol della serie. Perché, avevate dubbi in proposito?" |
(stagione 2)
Ottima stagione per la seconda famiglia Gallagher più disastrata della storia. Una season ancora più divertente e scoppiettante della prima, che però negli ultimi episodi ha trovato anche un notevole spessore drammatico. Parecchio interessante soprattutto il personaggio della madre tossica e bipolare della Gallagher family e niente male anche la story di Karen (Laura Wiggins) alle prese con una gravidanza non proprio da futura mammina ideale. Una sorta di Juno stronza. Per qualche altro personaggio invece è sembrata più una stagione di transizione e l’impressione è che la serie, per quanto valida, debba ancora regalarci il suo meglio.
Sempre grandioso comunque l’intero cast, con vertice negli immensi William H. Macy ed Emmy Rossum.
E a proposito di famiglie particolari, tenete d’occhio la nuova serie di Paul Abbott, il creatore di Shameless. Si chiama Hit and Miss e la protagonista è Chloe Sevigny.
(voto alla stagione: 7+
voto al season finale: 7)
"Anche la nostra è stata una parata all'insegna della sobrietà, è costata meno di 3 milioni di euro. Una bazzecola!" |
(stagione 1)
Ancora ben lontana dall’essere giunta nel mezzo del cammin di sua vita, la sedicenne Tessa viene beccata in possesso di un pacchetto di preservativi e così il padre single decide di prendere armi e bagagli e trasferirsi con la figlia teenager dalla lussuriosa New York City ai sobborghi di periferia. Un luogo tranquillo fatto di villette a schiera e giardini ben curati che a qualcuno potrebbe sembrare un Paradiso, ma che per la nostra giovane protagonista si rivelerà, almeno inizialmente, un Inferno.
L’ambiente è infatti quello perfettino e precisino dei suburbs americani già osservato da vicino più e più volte a partire da quell’American Beauty scritto da Alan Ball (poi artefice di Six Feet Under e True Blood) e quindi in serie come Desperate Housewives o il più trasgressivo e “dopato” Weeds.
"Lo so anch'io che ero molto meglio negli anni '90, non c'è bisogno che me lo ricordi tutte le volte..." |
O forse no.
La prima stagione è proseguita tra su e giù, tra momenti esilaranti ed episodi riempitivo. Poco convincente l’ingresso nel finale di Alicia Silverstone, idola indiscussa degli anni ’90 cui è stato affidato un personaggio parecchio odioso. Io lei un tempo la AMAVO ma, cazzo, adesso non è che stia invecchiando proprio bene...
Scritta in maniera molto intelligente e pungente, Suburgatory rimane per ora sospesa nel limbo delle serie che potrebbero finire nel Paradiso dei cult tv oppure andare giù nell’Inferno del dimenticatoio. In ogni caso, proprio come la protagonista Tessa, riuscirà a uscire almeno dal Purgatorio?
(voto alla stagione: 6,5
voto al season finale: 6)
"Dio ti benedica, Cannibal Kid. Dio ti benedica!" |
(stagione 1)
Gradevole variante in salsa texana delle Desperate Housewives, è riuscito a strapparmi qualche sorriso soprattutto grazie alla scatenata Kristin Chenoweth, l’interprete della super bigotta Carlene. Una serie dal forte sapore country che si è proposta come una satira troppo leggera sui valori tradizionali dell’America più conservatrice, finendo per diventarne quasi una celebrazione. GCB (ovvero Good Christian Bitches) non è stata confermata per una seconda stagione, ma non è che mi mancherà particolarmente. Mitica Kristin Chenoweth a parte, of course.
(voto alla serie: 6-
voto al series finale: 5,5)
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