"Prima cosa quando esco, mi faccio una bella lampada." |
In the Flesh
(mini-serie UK, stagione composta da 3 episodi)
Rete britannica: BBC Three
Rete italiana: non ancora arrivata
Creata da: Dominic Mitchell
Cast: Luke Newberry, Harriet Cains, Steve Cooper, Marie Critchley, Steve Evets, David Walmsley, Emily Bevan, Kenneth Cranham, Ricky Tomlinson
Genere: zombie sindrome da morte parziale
Se ti piace guarda anche: Warm Bodies, True Blood, Black Mirror, Les Revenants
"Ecco, non era esattamente questo che intendevo con lampada..." |
Eh no, abbelli. E non li hanno inventati nemmeno George A. Romero né tantomeno i Cranberries. Gli zombie sono una creatura uscita dalla mente geniale degli autori vari de La Sacra Bibbia, uno dei libri più venduti al mondo dopo 50 sfumature di grigio e le saghe di Twilight ed Harry Potter. Se Gesù Cristo può essere considerato il primo zombie della Storia, a livello televisivo a spalancare le braccia ai morti viventi sono invece stati gli inglesi. Un paio di anni prima del successo clamoroso (e in rete molto discusso) di The Walking Dead c’è stato Dead Set, mini-serie britannica che portava gli zombie dentro la casa del Grande Fratello. Farina del sacco di quella mente geniale che risponde al nome di Charlie Brooker, futuro autore anche di quella roba grossa che è Black Mirror.
Non sapete chi è Charlie Brooker? Eccovelo qui.
(grazie al commentatore anonimo che mi aveva segnalato questo video)
Un gruppo di zombie |
Io mi aspettavo qualcosa che giocasse maggiormente sull’ironia, tra L’alba dei morti dementi e Misfits, e invece a parte qualche battutina la serie prende una piega seria. Dopo aver accusato inizialmente il colpo, perché a me fanno incazzare i prodotti UK che non mi regalano una sana dose di humour britannico, sono riuscito con il secondo episodio a entrare nella mentalità della serie.
La gnocchetta di In the Flesh. |
Uh, sesso tra zombie dello stesso sesso! Raccontata così può sembrare una cosa estrema, che punta allo scandalo a tutti i costi e invece è tutto l’opposto. L’intera serie è costruita sul tema della diversità e gli zombie rappresentano l’assist ideale per affrontare l’argomento. L’altro argomento affrontato, e qui In the Flesh non è troppo distante dal capolavoro francese Les Revenants, è quello del ritorno inaspettato in vita di una persona cara. Chi si aspetta invece una serie horror, resterà assai deluso.
Pardon, ecco la gnocchetta di In the Flesh. |
Tutto bene, quindi?
Non proprio. I maledetti inglesi sono infatti noti per alcune cose: le grandi band musicali, James Bond, la famiglia reale e per la loro mania di fare serie tv troppo brevi. E tre episodi soli per una serie dagli spunti potenzialmente infiniti come In the Flesh sono davvero pochi, anche perché il primo episodio è giusto un’introduzione, con il secondo si entra nella serie e il terzo finisce che ne vorresti ancora, con la remota possibilità di assistere forse un giorno a una seconda stagione. Così non si fa, birboni inglesi, così non si fa.
(voto 7-/10)
Nel caso di una seconda stagione, Giorgio Napolitano si è già detto disponibile ad apparire come guest-star. Senza trucco.
Vorrei dire che non ho pianto. Ma porca miseria, ho frignato come una bimbetta a cui è cascato il gelato!
RispondiEliminaMa è stata volutamente fatta di tre episodi?
RispondiEliminaMoz-
sì, gli inglesi preferiscono non tirare le cose troppo per le lunghe
EliminaQuando ho letto la didascalia della prima gnocchetta mi sono trasformata in Napolitano... poi sono resuscitata alla seconda foto.
RispondiEliminaDove si comprano le medicine per la sindrome da morte parziale??? ;)
chiedi a ford, che di 'ste cose se ne intende ahahah :D
EliminaMa l'ultima, per parlare di miei coetanei, è una recente immagine di Napolitano!?
Eliminapensa che io all'inizio l'avevo scambiato per te ;)
EliminaIn attesa di vedere che hanno combinato i francesi: British do it better!
RispondiEliminaC'hai ragione quando dici che hanno puntato sulla delicatezza ed io ho apprezzato pienamente. Ero partita davvero scettica e mi sono innamorata alla follia di In The Flesh arrivando il lacrime alla fine (proprio come Mari). Maledetti inglesi che fanno sempre cose più belle *_*
RispondiEliminaQuasi quasi lo guardo! :D
RispondiEliminaAnche a me è piaciuta da morire (ihih). In ogni caso la brevità non è un male se serve da "apripista". Speriamo che facciano il due... ;)
RispondiEliminaEffettivamente il profeta zombie non si é fatto vivo. Comunque grande serie e quel video che hai messo mi mancava, grazie a chiunque l´abbia trovato :)
RispondiElimina