I Pixies sono tornati, con il loro primo album da 23 anni a questa parte. Una delle più importanti band alternative o indie-rock che dir si voglia della Storia, nonché uno dei migliori gruppi in generale di sempre di nuovo in azione e non è manco un pesce d'aprile?
Finalmente una bella notizia…
O almeno questo è ciò che ho pensato prima di aver ascoltato l’album. Indie City altro non è che la raccolta dei pezzi già presenti nei loro tre EP usciti negli ultimi mesi e intitolati con grande fantasia EP1, EP2 ed EP3. Tre EPs tutt’altro che eccezionali messi insieme e ora l’impressione che è emersa chiara, ascoltando le varie canzoni una in fila all’altra, è quella di una delle peggiori reunion di sempre. Black Francis e compagni suonano spenti, svogliati, vecchi. Sembrano una pessima cover band dei Pixies che furoreggiavano tra fine anni ’80 e primissimi anni ’90. Un’ombra della formazione che ci ha regalato capolavori totali come “Where Is My Mind?”, “Monkey Gone to Heaven”, “Gigantic”, “Here Comes Your Man” e molte altre. Qui le uniche canzoni a salvarsi, quasi quasi, sono “What Goes Boom” e la title-track “Indie Cindy”. Il resto suona a metà strada tra il tragico e il deprimente e l'assenza della bassista Kim Deal pesa come un macigno. È una auto pugnalata al cuore dirlo, ma i Pixies sono un gruppo senza più niente da dire e niente da dare. Una delusione totale. Se Kurt Cobain, loro storico grande fan, fosse ancora vivo, dopo aver sentito questo album andrebbe subito a suicidarsi.
(voto 4/10)
Dormo con Surfer Rosa sotto il cuscino.:) Il 29 aprile uscirà questo nuovo capitolo e ascolteremo.
RispondiEliminaChi????
RispondiEliminaVado a recuperare... anche se quel 4 non è d'ispirazione!