(Francia, Belgio 2013)
Titolo originale: Les garçons et Guillaume, à table!
Regia: Guillaume Gallienne
Sceneggiatura: Guillaume Gallienne
Cast: Guillaume Gallienne, Guillaume Gallienne, André Marcon, Françoise Fabian, Nanou Garcia, Götz Otto, Diane Kruger, Reda Kateb, Clémence Thioly
Genere: etero
Se ti piace guarda anche: Tutto su mia madre, J'ai tué ma mère, Correndo con le forbici in mano, Mine vaganti
La mia reazione alla fine della visione di Tutto sua madre:
“E sta cazzata ai César, gli Oscar del cinema francese, avrebbe battuto La vita di Adele? Davvero? Ce n'est pas possible!”.
Riavvolgiamo il nastro. Facciamo un passo indietro. Facciamo più passi indietro.

A porre rimedio a questa lacuna ci pensa ora Guillaume Gallienne con Tutto sua madre, pellicola tratta da un suo stesso spettacolo/monologo teatrale. L’impianto teatrale è evidente nel film. Non si cerca manco di nasconderlo, visto che lo stesso protagonista parla da un palco. Capisco che le intenzioni dell'autore siano quelle, però il cinema per quanto mi riguarda è qualcosa di differente da uno spettacolo e questo Tutto sua madre non riesce mai a smarcarsi dalla sua ispirazione teatrale. Se non per una singola, bella sequenza cinematografica, quella in cui il protagonista annega in piscina. Fine. Per il resto, il film è troppo poco cinema e troppo tanto teatro per i miei gusti. Già solo per questo motivo, premiare Tutto sua madre con ben 5 premi César (miglior film, attore protagonista, sceneggiatura non originale, montaggio e opera prima) mi sembra un tantinello esagerato, soprattutto considerando il ben di Dio di cui dispone il cinema transalpino attuale.
Questo sarebbe il miglior film francese dell'anno? Ce n'est pas possible!
Questo sarebbe il miglior film francese dell'anno? Ce n'est pas possible!

ATTENZIONE SPOILER
L’intero film è costruito intorno al fatto che il protagonista è palesemente gay. Sembra quasi un Woody Allen gay. E invece… no. Al termine scopriamo che non è gay.
Il finale non è che sia così sorprendente, visto che i segnali nel corso della pellicola ci sono e sono ben evidenti. L’amore per le donne del protagonista traspare chiaro ad esempio nella scena in piscina e quando guarda le chiappe crucche di Diane Kruger. La conclusione non arriva quindi così inaspettata, ma se non altro il film ha il pregio, uno dei suoi pochi, di presentare una visione della sessualità fuori da ogni stereotipo. Questo è un bene. Peccato che la chiusura, con tanto di “spiegone” finale di quelli che io non reggo, porti a un matrimonio eterosessuale. Un film a tematica omosex che si chiude con delle nozze etero? Ce n'est pas possible!
Il finale non è che sia così sorprendente, visto che i segnali nel corso della pellicola ci sono e sono ben evidenti. L’amore per le donne del protagonista traspare chiaro ad esempio nella scena in piscina e quando guarda le chiappe crucche di Diane Kruger. La conclusione non arriva quindi così inaspettata, ma se non altro il film ha il pregio, uno dei suoi pochi, di presentare una visione della sessualità fuori da ogni stereotipo. Questo è un bene. Peccato che la chiusura, con tanto di “spiegone” finale di quelli che io non reggo, porti a un matrimonio eterosessuale. Un film a tematica omosex che si chiude con delle nozze etero? Ce n'est pas possible!
Infine, oltre all’identità sessuale, l’altra grande tematica presente nella pellicola è quella del rapporto tra il protagonista e la madre, entrambi personaggi interpretati dallo stesso Guillaume Gallienne, paradossalmente più convincente nei panni di sua mamma che di se stesso. Anche in questo caso, niente di così sconvolgente od originale. Niente che vada al di là di una relazione un po’ troppo identificativa e malata, vicina a quella di Norman Bates per Norma in Psyco, così come in un qualunque episodio della serie Bates Motel, solo in versione meno psyco-criminale. O vicina anche a una puntata di Sensualità a corte. A tratti sembra proprio di essere lì, in mezzo a un battibecco tra Jean Claude e Madre, solo molto meno divertente. Roba che, al massimo, a essere generosi si potrebbe meritare un Telegatto, se solo ci fosse ancora, non certo il César di migliore film dell’anno davanti allo stupendo La vita di Adele.
Parbleu, miei adorati francesi, come avete potuto farmi questo?
Ce n'est pas possible!
Ce n'est pas possible!
(voto 5/10)
Concordo pure sul cinque. L'attore l'ho trovato fantastico - regge il film tutto da solo - ma il film mi ha messo addosso una strana inquietudine, ahahahhaha. Fa più paura di Bates Motel: rapporto malatissimo. Alla fine, è anche un film molto intelligente, ma mi ha ricordato certe cose - le peggiori - di Almodovar e Woody Allen. Le commedie francesi che preferisco sono decisamente altre.
RispondiEliminaanche a me ha inquietato.
Eliminaforse se invece di una commedia fosse stato un thriller-horror, sarebbe stato davvero un gran film :)
che noia.
RispondiEliminasensualità a corte era millemila volte meglio! :)
e hai citato pure l'ingegner cane! ;)
EliminaDio mio.... fa paura!
RispondiEliminaun pochino, peccato solo non sia un horror...
EliminaVabbè, pure tu che vedi sta roba, te le cerchi :D
RispondiEliminaun film che vince 5 césar va comunque visto.
Eliminase non altro per incazzarsi con chi glieli ha dati...
Mi accodo a Frank.
RispondiEliminaNon mi ispira neanche per sbaglio.
chi ha un blog di cinema, un film che trionfa agli oscar francesi giusto per dover di cronaca dovrebbe comunque vederlo.
Eliminama tu tanto hai un blog di wrestling, quindi non ti scomodare ;)
Lo vedrei solo per la tua reazione...^_^
RispondiEliminaCe n'est pas possible! :)
Eliminain effetti non mi ha entusiasmato
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