(Francia, USA 2013)
Regia: Guillaume Canet
Sceneggiatura: Guillaume Canet, James Gray
Ispirato al film: Les liens du sang
A sua volta ispirato al romanzo: Deux freres, un flic, un truand di Bruno Papet e Michel Papet
Cast: Clive Owen, Billy Crudup, Marion Cotillard, Mila Kunis, Zoe Saldana, James Caan, Matthias Schoenaerts, Noah Emmerich, Lily Taylor, Griffin Dunne, Eve Hewson
Genere: 70s
Se ti piace guarda anche: American Hustle, The Paperboy, Romanzo criminale, Vallanzasca, Carlito’s Way
Blood Ties è il classico grande film mancato. Le premesse perché ne uscisse un capolavoro, un quasi capolavoro o comunque un cult c’erano tutte. Innanzitutto un cast internazionale fenomenale che va dall’inglese Clive Owen alla francese Marion Cotillard, dalla topa qui meno topa del solito ucraina Mila Kunis all’americano Billy Crudup, attore eternamente destinato a rimanere nel limbo degli almost famous come il titolo del suo film più famoso, più una serie di comprimari di prestigio, da James Caan a Lily Taylor, dall’attore rivelazione di Un sapore di ruggine e ossa, il belga Matthias Schoenaerts, al Noah Emmerich della serie The Americans, per arrivare a Zoe Saldana, una che qui dimostra di non essere nemmeno male a recitare, peccato che, dal terrificante Avatar al noiosissimo Out of the Furnace, non azzecchi un film manco per sbaglio.
"Devi smetterla di dire che sono almost famous!" "Ah sì, scusa. Ormai dovrei dire che sei almost unknown." |
In più, Blood Ties porta la firma di un promettente giovane regista francese come Guillaume Canet, il fortunato maritino della Marion Cotillard, qui su Pensieri Cannibali già parecchio apprezzato per i suoi precedenti Non dirlo a nessuno e Piccole bugie tra amici. Metteteci dentro inoltre una bella storiona criminale, degli intensi intrecci famigliari preannunciati fin dal titolo, un’ambientazione anni ’70 molto American Hustle e una colonna sonora notevole e avrete un grande film assicurato, giusto?
Peccato che non sempre le cose vadano come annunciato dalle premesse. Peccato, o meglio così, altrimenti il mondo sarebbe una gran noia. Prendete il Barcellona, per esempio. Quest’anno avrebbe dovuto vincere la Champions League a occhi chiusi, e invece è uscito ai quarti di finale. Allo stesso modo, questo Blood Ties avrebbe dovuto lanciare Guillaume Canet nell’Olimpo dei registi più ricercati di Hollywood, avrebbe dovuto rilanciare la carriera ormai appannata di Clive Owen e Billy Crudup, vincere festival cinematografici e Oscar e invece… invece questo film non se l’è filato nessuno, per ora in Italia non ha manco trovato una distribuzione e a livello qualitativo il risultato non è certo da Oscar. Perché? Difficile spiegare il perché. Come detto, c’erano ottime premesse e buonissime intenzioni, eppure il film non funziona.
"Ciao bella, quanto prendi?" "Ma guarda che è Marion Cotillard che ha la parte della battona, mica io!" |
Per capire cosa c’è che non va in questo Blood Ties, più di tante parole, basta vedere una scena. Clive Owen e Mila Kunis escono insieme, si piacciono e si baciano romanticamente sulle note della splendida “Crimson and Clover” di Tommy James and the Shondells. Vi immaginate una scena sexy e poetica, una sequenza cult di quelle che rimarranno impresse nella storia del cinema? Io sì, sinceramente me l’aspettavo, e invece tra i due attori non c’è la minima chimica e la scena appare del tutto anonima. Questo momento può valere come simbolo di tutto ciò che non va nel film. È tecnicamente ben girato, professionalmente ben interpretato, eppure neanche una singola scena può essere davvero considerata Grande Cinema.
Gli attori fanno il loro dovere da buoni professionisti, ma non riescono a brillare. Clive Owen ormai sembra la versione giusto un pochetto più espressiva di Nicolas Cage, e non è un gran complimento, mentre Billy Crudup dai tempi di Quasi famosi non riesce a lasciare il segno e ormai credo non lo farà mai più.
"Parlavate di me?" |
Mila Kunis, con tutto il bene che le voglio, ed è parecchio, non è minimamente in parte, l’interpretazione di Matthias Schoenaerts non ha un gran sapore di ruggine e ossa, Marion Cotillard fa sempre la sua figura, ma il personaggio della prostituta di origini italiane che interpreta non riesce a ritagliarsi lo spazio che avrebbe meritato e la più convincente del cast pare allora Zoe Saldana. E questo non è bene.
La parte più carente è però la storia. Vista da lontano, sembra anch’essa di ottimo livello, con il suo incrocio di trame che combinano drammi personali con risvolti da thriller poliziesco. Da una parte abbiamo il poliziotto Billy Crudup, dall’altra sua fratello, un criminale appena uscito di prigione. Uno spunto che lascia pregustare un grande conflitto famigliare e che invece non esplode mai e presto affoga nella noia. Il problema del film sembra allora quest’ultimo. Ci si annoia perché la vicenda non cresce mai veramente. Dopo una (lunga) introduzione dei personaggi e delle loro storie, non si ha mai un cambio di passo. Nonostante una colonna sonora super retrò 70s di ottimo livello, Blood Ties non ha ritmo. Sono stato tutto il tempo a guardarlo in attesa che a un certo punto scattasse la scintilla, che succedesse qualcosa in grado di catturarmi, di farmi entrare dentro la pellicola, invece niente. Due ore e passa di attesa per niente.
Non ci si può nemmeno incazzare troppo, perché Blood Ties non si può definire un film brutto. È solo piatto, sa di già visto, anche se è il remake franco-americano di una pellicola francese di qualche anno fa che non ho visto. Soprattutto, c’è una cosa che non va: manca di passione. È una di quelle pellicola che vanno avanti in maniera impeccabile, senza però riuscire a travolgerti. Blood Ties è il classico grande film mancato.
(voto 5,5/10)
Questo post partecipa al That's 70’s Day organizzato dal solito gruppo di blogger cinematografici di cui faccio parte. Una giornata dedicata a film recenti ambientati però negli scintillanti anni ’70.
Qui di seguito trovate l'elenco di tutti i blog che oggi si sono dati al revival.
Cinquecentofilminsieme
Cooking Movies
Mah. M'ispira, ti dico la verità. Ho sentito parlarne quasi sempre bene e sono curioso. Lo vedrei per la Cotillard, soprattutto.
RispondiElimina:D
Ufficiale... a parte "The dreamers" del buon DennyB e "American hustle" di questa rassegna non ho visto manco un titolo!
RispondiEliminaPeccato. Mi aspettavo di più da Canet. Ma cercherò di recuperarlo giusto nella speranza di non essere d'accordo con te. ;)
RispondiEliminaDon't touch my Clive! :-) Il film non sarà un capolavoro, ma almeno l'abbiamo fatto conoscere e sdoganato grazie al 70's day! ;-)
RispondiEliminaNon sapevo proprio dell'esistenza di questo film, nonostante tutto sono curiosa e me lo guarderò.. solo che l'accoppiata fratelli poliziotto-criminale mi sa davvero un po' di già visto!
RispondiEliminaquesto mi manca e sicuramente me lo recupero...se ne parli male vuol dire che mi potrebbe anche piacere..ah ah ah !!!
RispondiEliminaParecchia delusione anche per quanto mi riguarda. Mi aspettavo molto di più, quando invece sarebbe stato meglio qualche minuto in meno, che quei 144 minuti pesano tutti!
RispondiEliminaForse è un cineasta così, nè carne nè pesce... Piccole bugie tra amici mi era piaciuto, ma senza troppo entusiasmarmi (colonna sonora molto bella, quella sì). Dirò una gran cazzata: Canet ha buone idee, una ottima cultura pop, capacità tecniche, ma manca di profondità. Comunque mi piacerebbe vederlo al cine (anche in ritardo, come Piccole bugie tra amici del resto...).
RispondiEliminaAnche il titolo è piatto. Ha un retrogusto di dejavu che quasi respinge.
RispondiEliminatotalmente sconosciuto...
RispondiEliminaMai sentito nominare. Magari lo recupero.
RispondiEliminaMarion Cotillard battona e film inguardabile sono due cose che non si conciliano.
RispondiEliminaIl fatto che non lo avessi mai sentito nominare è giustificato dal voto che gli hai assegnato, credo... visto che dei film della giornata ne ho mancati di cult, questo me lo evito tranquillamente per il momento!
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