martedì 22 luglio 2014

NOTTE HORROR – L’INSAZIABILE E LE ORIGINI DEL CANNIBALE




"Mamma li cannibali!"
I cannibali a me non sono mai piaciuti particolarmente.
Come? Uno che si chiama Cannibal Kid e che ha un blog che si intitola Pensieri Cannibali non ama i suoi simili? Cos’è, scemo?
Sì. Sono scemo e sono una contraddizione vivente. Per spiegare meglio la mia posizione nei confronti dei cannibali, quest’oggi vi racconterò quindi com’è nato il mio nome d’arte. Nome d’arte… diciamo nickname che impegna meno e soprattutto fa meno megalomane.
Giusto per sfatare qualche falso mito che circola in rete (oddio, forse), la mia scelta di farmi chiamare Cannibal Kid non è tanto un omaggio agli scrittori Cannibali popolari negli anni ’90, quelli come Enrico Brizzi e Aldo Nove, che pure mi sono sempre piaciuti parecchio. Né tanto meno è una celebrazione di Hannibal the Cannibal Lecter, personaggio che ho adorato unicamente nella versione di Anthony Hopkins ne Il silenzio degli innocenti e mai più in alcuna altra incarnazione, nemmeno quella dello stesso Hopkins nel pessimo Hannibal di Ridley Scott. E non è neppure perché mi piace la carne umana, come qualcuno magari potrebbe pensare.
Il nome Cannibal Kid l’ho rubato preso in prestito da una sconosciuta canzone, “Cannibal Kids”, dei Terris, una sfortunata rock band gallese che ha pubblicato appena un album nel 2001. Non è neanche un gruppo o un pezzo che amassi in maniera particolare, però quel titolo mi era rimasto scolpito in testa. Sarà per quel suo contrasto tra violenza e innocenza.



Perché avevo bisogno di un nickname?
Era il 2001 e mi ero messo a fare musica elettronica. Producevo soprattutto pezzi electro e basi hip-hop che vi potete andare a sentire sulla mia pagina MySpace perché, ebbene sì, in quella lontana epoca MySpace andava alla grande. Fu così che diventai Cannibal Kid, un nickname che poi mi sarei tenuto anche in seguito nella mia attività come blogger e che avrebbe ispirato il titolo del mio sito, il qui presente Pensieri Cannibali.
Questo è quanto. Questa è la storia del mio nome. Qualcuno poteva immaginare io fossi un vero cannibale o, per lo meno, fossi patito di cannibalismo e di pellicole sull’argomento, in realtà no. A parte i film con Hannibal Lecter, non credo di averne mai visti. Non ho mai nemmeno guardato il leggendario Cannibal Holocaust.
Per provare a colmare un po’ questa mia paradossale lacuna cannibalesca ci pensa allora il film di cui vi parlo questa notte, L’insaziabile.

L’insaziabile
(UK, Repubblica Ceca, USA 1999)
Titolo originale: Ravenous
Regia: Antonia Bird
Sceneggiatura: Ted Griffin
Cast: Guy Pearce, Robert Carlyle, Jeremy Davies, Jeffrey Jones, Jeffrey Spencer, David Arquette, Stephen Spinella, Neal McDonough
Genere: cannibale
Se ti piace guarda anche: Tremors, The Woman

L’occasione per recuperare finalmente le mie radici cannibali mi è stato regalata da Notte horror, uno speciale evento organizzato da noi blogger cinematografici per rispolverare la mitica trasmissione notturna di Italia 1 di una volta. Quella in cui venivano trasmesse le pellicole più horror e strane in circolazione. Tra i vari film passati nel corso degli anni a Notte horror c’è stato anche questo L’insaziabile, un film più strano che horror. Se cercate una visione in grado di farvi venire una strizza completa, non è questa. È più una visione inquietante che terrorizzante, perché il tema del cannibalismo è davvero inquietante, persino per un Cannibal Kid come me.

L’insaziabile ha il merito di sviscerare l’argomento sotto vari punti di vista. Quello umano, attraverso il protagonista Guy Pearce, un capitano impegnato nella guerra tra USA e Messico di metà Ottocento, che si trova a dover assaggiare della carne umana. Per necessità fisica, non per gusto personale come fatto ai Mondiali da Suárez con il gustoso piatto italiano Chiellini. Guy Pearce si trova inoltre ad avere a che fare con degli altri cannibali. Diventeranno tutti quanti amici e si metteranno a cantare in coro questa fantastica canzone 80s del Gruppo Italiano, “Noi siamo cannibali”?



"Che delusione, quel Cannibale.
E io che mi aspettavo mangiasse per davvero le persone...
o almeno i bambini come i comunisti."
Il tema del cannibalismo è qui affrontato anche nelle sue implicazioni politiche e metaforiche. Uomo mangia uomo. Solo chi ha la forza di sbranare gli altri vince, nella guerra come nella vita. Solo i cannibali sopravvivono. Oppure no?
La forza del film sta nel mantenere un tocco ironico, presente fin dall’inizio e in grado di alleggerire una tematica che altrimenti sarebbe potuta risultare indigesta agli stomaci poco cannibali. L’insaziabile non si può ritenere però una pellicola del tutto riuscita. Mette persino troppa carne (umana) sul fuoco e il suo mix tra argomento pesante e toni simpatici risulta più che altro straniante. Il coinvolgimento emotivo non è poi molto forte, sarà che Guy Pearce a me proprio non convince. Non riesco a provare empatia per un suo personaggio, per quanto cannibale possa essere. A tratti inoltre i ritmi latitano e la tensione scende, per ripigliarsi in un finale molto teso e bello cattivello.
Una nota di merito particolare va alla colonna sonora, che è il motivo principale che mi ha spinto a recuperare questo film, ancor più della sua tematica cannibalesca. La soundtrack è stata composta da Michael Nyman con Damon Albarn, il leader dei Blur e dei Gorillaz che di recente ha anche tirato fuori un gran disco solista. Pure come autore per il cinema, il Damon non delude di certo. Le musiche qui presenti si discostano dalle solite soundtrack cinematografiche piene di orchestrazioni enfatiche e sono davvero strambe e originali. Proprio come questo film. Insaziabile, folle, grottesco, feroce, non del tutto convincente, ma comunque una visione curiosa. Una visione cannibale.
(voto 6,5/10)


Questa puntata finisce qui, ma Notte Horror prosegue su altri blog. Scoprite quali dando un'occhiata al programma completo dell'evento più spaventoso dell'estate qui sotto, e recuperando le bellissime puntate precedenti trasmesse dai seguenti blog:

Il giorno degli zombie
Non c'è paragone
Solaris
Montecristo
In Central Perk
Il Bollalamancco di Cinema

9 commenti:

  1. Che bella iniziativa! Non voglio perdermi neanche un episodio. Anche su ORTPW ho deciso di ritagliare uno spazio estivo all'orrore cinematografico.

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  2. Altro film della rassegna che mi mancava, ma a pelle non mi ispira molto. Comunque fatti un favore e non guardare Cannibal holocaust, te ne prego...!
    PS: la canzone dei Terris è bella :D

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  3. Premesso che la canzone dei Terris piace anche a me, accludo una considerazione semiseria sui nicknames. La scelta avviene per lo più in preda ai fumi dell'alcool o di sostanze psicofottiche.
    Nessun blogger (o quasi) si mette al tavolino a studiare un nickname intelligente e culturalmente significativo. Viene improvviso come il vomito... e poi non ci pensi più
    A me, ad esempio, le uova fritte piacciono fino a un certo punto.

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  4. Questo me l'ero proprio perso.
    Del resto, quando si tratta di Cannibali, le cose vanno così! ;)

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  5. I cannibali mi hanno messo sempre una strizza.
    Compreso questo film...

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  6. Questo è uno dei film che più adoro tra quelli che abbiamo messo in programmazione... e buona parte del merito (assieme a Carlysle) ce l'ha avuta anche la colonna sonora, davvero stupenda!! :D

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  7. solo 6,5? secondo me merita decisamente di più, all'epoca fu colpo di fulmine

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  8. ma lo sai che credo di non averlo mai visto?

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