(USA 2014)
Titolo originale: The Fault in Our Stars
Regia: Josh Boone
Sceneggiatura: Scott Neustadter, Michael H. Weber
Tratto dal romanzo: Colpa delle stelle di John Green
Cast: Shailene Woodley, Ansel Elgort, Nat Wolff, Laura Dern, Sam Trammell, Willem Dafoe, Lotte Verbeek, Ana Dela Cruz, Emily Peachey
Genere: melò
Se ti piace guarda anche: L’amore che resta, Now Is Good, Braccialetti rossi, Red Band Society, Chasing Life
Volete sapere qual è il trend del momento?
Pensate a vampiri, licantropi e zombie?
Nah. Quella è roba del passato. È roba che fa tanto 2 0 1 2 massimo 2 0 1 3.
Il filone più cool oggi, al cinema quanto in tv, è quello della gente malata di cancro. Non siete malati di cancro?
Male. Siete troppo out. Se volete essere i più fighi alla prossima festa o all’aperitivo di tendenza, tornate con un mesotelioma e ne riparliamo. Anche una leucemia può andare bene, come capita alla protagonista di una delle serie tv più (piacevolmente) infettive dell’estate, Chasing Life. In tv il cancro spopola. Dopo i più “adulti” Breaking Bad e The Big C, la nuova sotto tendenza di questo particolare filone è quella di parlare di ragazzini malati, si veda la serie tv spagnola Polseres vermelles, la sua versione italiana Braccialetti rossi e il nuovissimo remake americano Red Band Society. O si veda questo Colpa delle stelle.
Colpa delle stelle racconta di Hazel Grace, una giovane fanciulla interpretata da Shailene Woodley, la vera contendente di Jennifer Lawrence al titolo di erede di Meryl Streep. Hazel Grace ha un cancro ai polmoni e deve stare con delle cannucce per respirare attaccate alle narici, come la tipa creepy di Bates Motel. A un gruppo di supporto di quelli che negli USA vanno sempre forte, e non solo per imbucarsi e fingersi malati come faceva il protagonista di Fight Club, incontra il brillante Augustus (l’attore da tenere d’occhio Ansel Elgort) un ragazzo sopravvissuto al cancro cui è stata amputata una gamba.
"Ti ho preso questi. I crisantemi mi sembravano un po' prematuri." "Oh, peccato. Erano i miei preferiti." |
Siamo molto dalle parti di Braccialetti rossi, esatto. Anche in questo caso, il merito principale della riuscita sta nel giusto calibrare momenti melodrammatici con situazioni più leggere e persino risate. Colpa delle stelle sarà un drammone, ma è il film che mi ha provocato la risata cinematografica più grossa dell’anno, quando la protagonista incontra il suo scrittore preferito, gli pone alcuni quesiti, lui le dice: “Ti sei mai chiesta perché tieni tanto alle tue sciocche domande?” e lei gli risponde con un liberatorio: “Ma vaffanculo!” alla Johnny Stecchino.
Ho riso per 10 minuti minimo.
Allo stesso tempo, è pure il film che negli ultimi tempi mi ha fatto scendere le lacrime più pesanti. Lo metto in chiaro: a non tutti potrebbe fare lo stesso effetto. Se non entrate in sintonia con i due protagonisti, sono cazzi amari. Io invece li ho trovati adorabili. Per quanto tutti e due un po’ troppo buonini e buonisti per i miei gusti, non ho potuto fare a meno di provare una grande compassione per entrambi, per la condizione di salute non proprio stellare che hanno, e allo stesso tempo un po’ di invidia per la grande amicizia e poi il grande amore che vivono. La loro però non è una di quelle love story troppo smielate e cuoriciose. Ha quel giusto grado di romanticismo che non sfocia per fortuna nel “Stiamo sempre vicini vicini” o nel “Trottolino amoroso e dudù dadadà”.
"Mi piaci proprio tanto, Hazel Grace." "Anche con queste robe al naso?" "Soprattutto con quelle robe!" "Uff, possibile che attiri solo dei maniaci feticisti?" |
Il merito principale di Colpa delle stelle, oltre a non essere troppo sdolcinato, è quello di non essere deprimente. Non in maniera eccessiva, se non altro. Come capitato anche con altri film recenti dedicati al tema della malattia, ad esempio Quasi amici o Un sapore di ruggine e ossa, non si sfocia nel facile pietismo o nel cinema del dolore. Rispetto a quelli è pur sempre una pellicola americana e quindi qualche concessione al pubblico dal fazzoletto facile c’è, ma non si esagera, come può invece capitare nelle trasposizioni cinematografiche dei romanzi di Nicholas Sparks con cui questo lavoro nonostante le drammatiche premesse non ha – grazie a Dio! – molto a che vedere.
Il pensiero va più che altro a film come Noi siamo infinito o ancor più L’amore che resta – Restless di Gus Van Sant. Nel caso di Colpa delle stelle la regia del giovane Josh Boone non è allo stesso livello, però in compenso la sceneggiatura tratta dall’omonimo best-seller scritto da John Green è davvero brillante. I dialoghi rimangono impressi. C’è la parola “okay” che viene trasformata in un tormentone e per fare una cosa del genere con un termine tanto comune ci va della classe. C’è poi la bella idea della sigaretta tenuta in bocca senza essere accesa. C’è l’ottimo inserimento di un metaromanzo, il libro fittizio Un’imperiale afflizione di Peter Van Houten, di cui i due giovani protagonisti sono fan e che vanno a trovare in quel di Amsterdam. Grazie a questo film, credo che la capitale dei Paesi Bassi possa avere una ricollocazione a livello di marketing turistico: non più solo meta prediletta per drugà e fattoni, ma anche città romanticissima, come e più di Venezia.
"Siamo due malati di cancro ad Amsterdam e non ci siamo ancora fatti una canna?" "Ma cosa ca**o stiamo aspettando?" |
Niente male anche la colonna sonora, in cui svettano l’esplosiva “Boom Clap” di Charli XCX e l’epica “Wait” degli M83, più “Strange Things Will Happen” dei Radio Dept., indie band svedese che pensavo di conoscere solo io al mondo e invece no e che grazie a questa colonna sonora spero possa aumentare ulteriormente la sua popolarità.
Se vogliamo trovare un difetto al film è che, oltre a non essere registicamente troppo memorabile, non viene dato un grosso spazio ai personaggi secondari. In particolare avrebbe meritato più attenzione l’amico cieco del protagonista, interpretato da un Nat Wolff dopo Palo Alto e Comportamenti molto… cattivi sempre più da tenere d’occhio. Un attore che fa il cieco da tenere d’occhio? Isn’t it ironic? chiederebbe Alanis Morissette.
Il bello della pellicola però sta anche in questa scelta di puntare quasi esclusivamente sui due protagonisti. Spesso abbiamo visto la malattia di un ragazzino dal punto di vista dei genitori, come in Alabama Monroe o La guerra è dichiarata, mentre qui viviamo l’esperienza direttamente attraverso la Hazel Grace regalataci da Shailene Woodley e dal suo amico/qualcosapiùcheamico Augustus alias Ansel Elgort. Il film sta tutto in quei due. Se non sopportate loro, questa visione risulterà per voi impegnativa quanto un ciclo di chemio. Se invece ve ne innamorate, Colpa delle stelle sarà una delle esperienze più emotivamente coinvolgenti in cui vi imbatterete quest’anno. Quanto a me, devo ammettere di stare dalla seconda parte. Al punto che vorrei essere una ragazzina di 16 anni soltanto per poter gridare al mondo:
“Io amo questo film!”
Invece sono un
“Io amo questo film!”
Un film non solo okay. Un film infinitamente più che okay.
Okay?
(voto 8/10)
"Pronto, Hazel Grace? Ma l'hai visto il post di WhiteRussian?" "Sì e non vedo l'ora di morire per non dover mai più leggere quel sitaccio, okay?" |
Ti devo dire bravo, perché non sei mai prevedibile. Ogni volta che apro una tua recensione, non so se il film ti è piaciuto o meno. E questo non capita spesso: ho l'impressione, ogni tanto, che alcuni recensiscano le cose per posizione presa, senza nemmeno guardarle. Io non ho particolarmente amato il libro, ma il film mi è arrivato - come una mazzata, o come qualcos'altro. Non abbastanza triste da non volerlo rivedere. Ha un perché tutto suo. Concordo: compreso l'okay finale, compreso l'otto. ;)
RispondiEliminaOhhhh era proprio il tuo parere che aspettavo, e visto il giudizio molto più che positivo - quando da te invece leggo spesso critiche inflessibili - non vedo l'ora di gustarmi il film e passare dalla tua parte a sussurrare "io amo questo film!".
RispondiEliminaP.S. Amsterdam E' romantica!!! ;P
Considerando che odio il "cinema del dolore" sono fiera di gridare a gran voce dall'altro dei miei *cof cof* anni "io amo questo film!"
RispondiEliminaAlè...questa volta siamo d'accordo!!!
RispondiEliminaEvitare il cinema del dolore è il mio nuovo proposito del 2014 ( e pure del 2015). Sarà bellissimo, ma passo più che volentieri, tutta salute! :D
RispondiEliminaanche a me è piaciuto, io però gli darò al massimo un 7 e 1/2, 8 è un po' troppo per questo film comunque condivido il tuo parere ^_^
RispondiEliminami fa quasi paura che stavolta sono più d'accordo con te che con Ford....
RispondiEliminaio vado a vederlo stasera, e penso mi commuoverò come una vitella...
RispondiEliminala cosa bella è che sarò con mia sorella, la quale riesce ad essere molto ma molto più mammola della sottoscritta!
ah, ti ho nominato...
Sei più pusillanime di quanto pensassi, per esserti commosso con sta merdina!
RispondiEliminaE ancora più incompetente per il voto! ;)
Non pensavo fosse bello! Così a pelle vedendo il trailer mi è sembrato una copia di serie b di Restless, roba per young adults, da uscita settembrina sfigata. Il tuo giudizio mi ha molto sorpresa e messo curiosità, ma vista la tematica strappalacrime non lo vedrò comunque!
RispondiEliminaMi sa che mi tocca vederlo...
RispondiEliminami hai quasi convinto... però voglio sapere se fa più piangere del finale di Armageddon... no so perché ma piango sempre come una fontana... (forse per la bruttezza del film)... se si piange vado! :D
RispondiEliminaD'accordo su tutto, soprattutto sul fatto che non abbiano lasciato molto spazio ai personaggi secondari. Isaac era un grandissimo amico pure di Hazel, ma dal film non traspare tanto.
RispondiEliminaUna delle cose più emozionanti, particolari e strazianti che abbia mai letto è stato "Colpa delle stelle". Dal film non pretendevo molto, anche perché tutte le emozioni le ho riversate divorando quelle pagine. E così è stato.
Hazel Grace.. meritavi di più. Ma nonostante questo, è OKAY.
E dopo l'8 dato a questa merdina qua io avessi la possibilità ti toglierei la facoltà di recensire qualsiasi cosa ;)
RispondiEliminaUna mia amica l'ha visto,ha detto che ha pianto modello vedova inconsolabile per ore.Mi aveva fatto passare la voglia di guardarlo,ma tu me l'hai fatta tornare,mannaggia XD
RispondiEliminaPerò i libri se li comprano solo le ragazzine di 15 anni......e Ford l'aveva preso a bottigliate....mmmmh l'indecisione!
EliminaTi odio. Ti odio perchè consigli questi film che mi fanno piangere come una ragazzina che si è appena lasciata con fidanzato.
RispondiEliminaE' vero.. anche io posso dire Amo questo film perchè è dinamico, intelligente, meraviglioso e toccante. I protagonisti sono perfetti e la loro storia d'amore è un "crescere assieme" senza trascendere troppo nelle smancerie. Il vaffanculo detto col cuore allo scrittore è esilarante e mi ha spiazzato completamente.
Però detto ciò, ti odio OKAY? ahahah
eheheh, okay ;)
EliminaIl film è bello e godibile, ma non certo per la sceneggiatura e la sequela di eventi poco probabili...andare ad Amsterdam, trovare uno scrittore ubriaco che si rivela una delusione...non so, poco verosimile. La sceneggiatura anche...la trovo tutto fuorché brillante. Eppure, ciò nonostante, è davvero un bel film. Un film che sa reggere ai suoi difetti ha dei contenuti, non è cosa di poco conto. Concordo sugli attori, decisamente da tenere d'occhio!
RispondiEliminaC'è un refuso manca una H "per la condizione di salute non proprio stellare che anno"
RispondiEliminaCorretto.
EliminaGrazie per la segnalazione. ;)