Sons of Anarchy
Sons of Anarchy non è una serie tv. Sons of Anarchy è la Droga.
E pensare che all'inizio non mi piaceva neanche. Con le droghe però è così che funziona. Prima di cominciare a usarle pensi: “Non finirò mai in quel tunnel, io.” Poi inizi un po' per gioco e un po' per curiosità a farne uso, dietro consiglio di qualche amico e pensi: “Mah, non mi sembra tutta questa cosa eccezionale.” Fino a che a un certo punto scatta qualcosa, ne diventi dipendente e non riesci più a smettere. Con me è andata così. Non con l'eroina o la cocaina, ma con Sons of Anarchy. Dopo essermi fatto conquistare in maniera via via crescente dalle prime tre stagioni, come raccontato nella prima puntata di questa guida babbana, ormai sono un vero e proprio fan. Tanto che questa non è più una guida babbana, ma una guida da Son of Anarchy onorario.
Stagione 4
Arrivato alla quarta stagione, so già come andranno le cose. Si parte tranquilli, o relativamente tranquilli, e poi i vari intrecci messi insieme dall'autore della serie Kurt Sutter cresceranno sempre di più, fino a esplodere del tutto. Ormai sotto questo aspetto Sons of Anarchy è una garanzia. Di certo più affidabile delle promesse fatte da Jax. Ogni volta che comincia un discorso dicendo: “Me ne occupo io, promesso,” qualcuno finisce morto stecchito, questa è l'unica cosa garantita.
La stagione numero 4 di Sons of Anarchy segue il filone delle precedenti, ma i ritmi sono sempre altissimi e il livello di interesse non scende minimamente. Per quanto la terza rimanga forse la season più fenomenale dell'intera serie, almeno prima di quella conclusiva, ormai sono diventato così inaspettatamente affezionato a questi stronzi del club da sentirmi parte della loro famiglia e da adorare la serie senza condizioni. L'obiettività del mio giudizio si è andata a fare benedire, oppure la qualità di Sons of Anarchy non subisce davvero cali, se mai il contrario?
L'unica cosa che mi lascia un po' dubbioso è il nuovo taglio corto di capelli del protagonista Jax/Charlie Hunnam.
L'unica cosa che mi lascia un po' dubbioso è il nuovo taglio corto di capelli del protagonista Jax/Charlie Hunnam.
"Bravo, tieni il cappellino che è meglio." |
"Ma che diavolo hai fatto ai capelli, son?" "Eddai mà, non metterti pure tu..." |
A questo quarto giro in moto entrano in gioco Danny “Machete” Trejo e in un episodio persino David Hasselhoff, nei panni di un produttore porno in cui risulta del tutto credibile, sarà un caso? La serie d'altra parte è ricca di guest-star piuttosto inaspettate che fanno capolino qua e là e fanno esclamare “Ssshit!”, dallo scrittore Stephen King alla gnocchetta di High School Musical Ashley Tisdale, dal chitarrista dei Jane's Addiction (e pure dei Red Hot Chili Peppers come panchinaro di John Frusciante) Dave Navarro, fino al principe delle tenebre Brian Warner/Marilyn Manson e a Courtney Love nell'ultimissima settima stagione, di cui parlerò nel prossimo Son-post.
Son of Anarking |
Nel corso della quarta season il personaggio più sorprendente, e forse non sfruttato al 100% but I'm not sure, è però un altro: il sostituto procuratore Lincoln Potter (Ray McKinnon), un tizio stralunato e clamorosamente somigliante ad Andrea Pirlo. Per il resto, anche questa volta gli episodi finali sono una bomba e la scena conclusiva della stagione è la congiunzione perfetta tra passato e presente di SAMCRO (sigla che sta per Sons of Anarchy Motorcycle Club, Redwood Original). Una chiusura davvero da brividi.
(voto alla stagione 4: 8+/10)
Stagione 5
Quanto ho adorato la quinta stagione, eh? Quanto?
Jesus Christ, davvero tanto. Non sarà forse mitica quanto la terza e non avrà un crescendo clamoroso come la quarta, eppure mi è sembrata la stagione più equilibrata tra tutte. Nel senso che le altre partono quiete e poi a un certo punto esplodono. Questa invece comincia subito a mille. Se nelle altre si viveva un senso di attesa costante e sembrava che le prime puntate viaggiassero con il freno a mano tirato, qui invece il pedale è schiacciato da subito sull'acceleratore. Tanto per dire un paio di cosette che capitano nei primi episodi: Opie viene fatto fuori in una maniera che più brutale non si potrebbe, mentre Jax e Tara si sposano.
Apriamo il capitolo Tara (Maggie Siff). Il suo atteggiamento nei confronti del club è simile al mio. All'inizio è un'esterna. È una dottoressa che, almeno in apparenza, non ha nulla a che vedere con questo branco di motociclisti tatuati e invece, poco a poco, diventa una di loro. Per certi versi appare ancora più spietata di molti di loro. La mia posizione nei confronti di Sons of Anarchy è simile alla sua: all'inizio ero tutto un “No, no, che schifo questo club!” e poi sono diventato un adepto. Un vero e proprio Kid of Anarchy.
Della quinta stagione ho apprezzato la voglia di cambiamento, come si può notare fin dall'inizio in cui Jax non sta più a leggere le memorie del padre, ma scrive le proprie in favore dei figli. Un'idea narrativa ottima che poi però è stata un po' accantonata, peccato. Arrivato a questo punto del viaggio sono comunque talmente intrippato da non vedere più nemmeno i difetti (quali difetti?) della serie e godermi in pieno l'aria che mi passa davanti agli occhi, quasi fossi su una Harley in mezzo agli altri motociclisti tamarri del club.
(voto alla stagione 5: 8,5/10)
Stagione 6
Crisi del sesto anno?
La full immersion nel mondo di Sons of Anarchy mi ha tenuto con il fiato sospeso in pratica dalla seconda parte della seconda stagione, fino al termine della quinta. All'inizio della sesta ho cominciato invece ad accusare un po' il colpo. Mi è sembrato che il gioco messo in piedi da Kurt Sutter cominciasse a diventare leggermente ripetitivo. Forse è davvero così. D'altra parte, quale serie dopo così tante annate non accusa un momento di stanca?
I primi episodi mi hanno fatto un po' quest'impressione, nonostante l'entrata a pieno regime tra gli aficionados del club del latino con il nome da programma per la masterizzazione Nero (interpretato da Jimmy Smits), già guest-star della quinta stagione, e nonostante la voglia di alzare il tiro delle tematiche affrontate, con la sparatoria compiuta da un bambino in una scuola e la sotto trama legata a un simpatico trans alle prese con il suo figliolo.
Se la sensazione iniziale era quella di una stagione che cercava di battere nuove strade in una maniera non troppo convinta, per fortuna anche questo ciclo di episodi, come i precedenti, subisce un'accelerazione clamorosa e (ultra) drammatica nelle tre puntate finale, in cui succede davvero di tutto e di più. Un'anticipazione bomba per la settima, nonché conclusiva season, che terminerà la folle e sanguinosa corsa dei motociclisti tatuati il 9 dicembre. Sons of Anarchy dopo varie annate non ha quindi finito le sue cartucce. Tutt'altro. Ha fatto un nuovo rifornimento, molti personaggi come Tig, Chibs e Juice sono in costante crescita, e il club è pronto a sparare ancora. Il dubbio però a questo punto è lecito. Dopo tante situazioni pazzesche, l'autore Kurt Sutter si sarà tenuto il meglio per il gran finale?
(voto alla stagione 6: 8/10)
Il mio unico problema con i Sons è stata proprio Tara, che non sono mai riuscita a digerire del tutto. Troppo indecisa, troppo combattuta, ovvio quindi che la ripetitività ci sia, il suo bisogno di fuga unito all'iperprotettività di Gemma sono presenti fin dalla prima stagione... Nonostante questo, grazie ai colpi di scena e alle altre sottotrame, i Sons non stancano mai, e ora che ho finalmente iniziato la settima stagione ne ho la conferma.
RispondiEliminaPs: sarà, ma a me Jax con capello corto piaceva eccome ;)
tara era volutamente un po' fastidiosa, visto che era l'unica davvero esterna a questo mondo di motociclisti e secondo me kurt sutter la odiava particolarmente.
Eliminae infatti si è visto... :)
era troppo un fico Lincoln Potter. Purtroppo però essendo un (l'unico mi sa) personaggio con una propria etica non ha trovato modo di attecchire fin nelle radici dell show.
RispondiEliminaComunque io una cosa di sons non mi spego: perché jax cammina come se si fosse cacato sotto?
ahahah, non lo so. XD
Eliminapenso sia perché ha i pantaloni larghi e fa la camminata da rapper di strada.
visto che è bianco però non gli esce benissimo...
Ray McKinnon/Andra Pirlo è lo showrunner di "Rectify". Respect!
RispondiEliminaah, ecco perché il suo nome non mi suonava del tutto nuovo... è davvero un grandissimo!
EliminaSempre più sorpreso. Una delle serie più fordiane di sempre è diventata una delle tue preferite dell'anno.
RispondiEliminaClamoroso.
forse perché, a guardarla bene, non è per niente fordiana e rappresenta anzi l'opposto degli action tamarri anni '80 in stile van damme/stallone che tanto ami ;)
EliminaIo l'ho scoperta l'anno scorso e da allora non ho fatto altro che guardarla. Con l'ultimo episodio andato in onda Sutter, secondo me, si è superato. Oltre che una bella storia direi anche un cast veramente eccellente, spero tu l'abbia visto in lingua originale, ho visto un episodio doppiato e ho avuto i brividi, di terrore.
RispondiEliminasì sì, la guardo in lingua originale.
Eliminacon i suoi accenti, le sue parole e frasi ripetute e ormai diventate dei tormentoni, non si può vederla in italiano, jesus christ! ;)
QUelli che criticano TARA non hanno capito un emerito cazzo! Il miglior personaggio femminile mai visto in tv! Una donna con la D maiuscola! L'ho vista solo per lei e Jax
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