(Italia 2014)
Regia: Paolo Ruffini
Scemeggiatura: Paolo Ruffini, Giovanni Bognetti, Marco Pettenello, Guido Chiesa
Cast: Paolo Ruffini, Frank Matano, Chiara Francini, Angelo Pintus, Paolo Calabresi, Gianluca Fubelli, Nina Senicar, Ahmed Hafiene, Niccolò Senni, Enzo Ghinazzi as Pupo
Genere: ruffiano
Se ti piace guarda anche: Fuga di cervelli, Colorado, i siparietti comici del Festival di Sanremo 2015
Ieri sera sono mi sono visto un cine.
Ho mangiato un sacco di popcorn e mi sono bevuto una Coca fresca.
Poi ho piantato un rutto molto bello.
La pellicola che ho guardato?
Tutto molto bello, un film scritto, diretto e interpretato da Paolo Ruffini.
Com'era?
Mah, diciamo che al confronto il mio rutto aveva un valore artistico molto più elevato.
Con questa battuta degna del miglior Ruffini potrei chiudere la rece qui e dedicarmi ad attività più divertenti del parlare di Tutto molto bello, come ad esempio stare in sala d'attesa dal dentista oppure guardare i vecchi che guardano la gente che lavora nei cantieri, invece no. Mi preme approfondire di più la mia critica nei confronti di Paolo Ruffini e del suo Cinema. E mi scusi, signor Cinema, se ho osato nominarla al fianco del Ruffini.
Frank Matano e Paolo Ruffini vengono cacciati da un cinema. Ancora una volta. |
Il senso dell'umorismo è una delle cose più soggettive che esistano al mondo. Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace e, ancor di più, non è divertente ciò che è divertente, ma è divertente ciò che fa ridere. Soltanto che quello di Paolo Ruffini non si può definire umorismo. Mi sarebbe piaciuto che, nella sua seconda fatica dietro la macchina da presa, avesse inserito le risate registrate come nelle sitcom, così almeno avrei saputo in quali punti avrei dovuto ridere. Senza, non sono mica riuscito a capirlo.
Prendiamo una delle scene più significative in quanto a non-comicità del film, quella in cui il protagonista va in una pizzeria insieme a un tizio conosciuto da poco e i due hanno un dialogo giocato sull'ambiguità tra la parola “calzone” e quella “cazzone”.
Ok, fino a che hai 7 anni, 8 al massimo, questa è una cosa che ti può anche divertire. Dopo diventa solo una battuta che non fa più ridere nessuno. Il fatto che sia inserita una cosa del genere, che persino io mi vergognerei a inserire in uno dei miei post e se leggete Pensieri Cannibali da un po' saprete che non mi tiro indietro di fronte a quasi niente, non in una scenetta di Colorado, il programma di cui Paolo Ruffini è conduttore e mattatore assoluto, bensì in quella che dovrebbe essere un'opera cinematografica, la dice lunga sulla mancanza assoluta di idee di un lavoro del genere.
Il problema non è il fatto che sia una battuta volgare. Secondo me la comicità più geniale è spesso e volentieri volgare. South Park, Daniele Luttazzi, Charlie Hebdo... per me quella è grande comicità. In questo caso a mancare è proprio la comicità. Calzone/cazzone non è una battuta, è una cazzata che si può dire agli amici in pizzeria e già allora non fa più ridere, non è una cosa su cui costruire un'intera e anche piuttosto lunga gag in un film.
Adesso mi sono dilungato pure io, ma questo era un esempio che volevo portare alla vostra attenzione, o illustri lettori. Il primo che mi è venuto in mente, ma nel corso della visione di Tutto molto bello ce ne sarebbero parecchi alti. Non è per fare quello schizzinoso o serioso che si indigna di fronte a un film comico commerciale e stupidotto. Io riesco a trovare del buono persino ne I soliti idioti o nelle (sottovalute) pellicole con Checco Zalone. All'ultimo Festival di Sanremo ho detestato l'esibizione di Giorgio Panariello però in un paio di momenti il sorriso me l'ha strappato. Persino lui. Questo film invece niente. Zero risate. A tratti mi è venuto da ridere per quanto Ruffini e soci cerchino di essere divertenti senza riuscirci.
Paolo Ruffini come regista è pessimo, come sceneggiatore è inesistente, come attore è tragico. Non tragicomico, solo tragico. Un triplete dell'incapacità a cui possiamo aggiungere, se prendiamo in considerazione pure il piccolo schermo, anche le sue pessime doti di presentatore, messe in mostra nel corso della sua criticatissima conduzione dei David di Donatello 2014.
La cosa incredibile è che però c'è chi riesce a fare ancora peggio di lui. Se Frank Matano, pur con tutti i suoi limiti, non mi sento di condannarlo troppo, Angelo Pintus, visto di recente anche a Sanremo, è davvero terrificante. In Tutto molto bello ha il piccolo ruolo di un grande psicopatico. Gli bastano pochi minuti di apparizione per poter essere considerato il peggior attore che io abbia mai visto. Dopo la sua performance, ho riabilitato alla grande Elisabetta Canalis, Manuela Arcuri e persino Alberto Tomba.
In maniera analoga, questo Tutto molto bello riesce a far rivalutare persino la pellicola d'esordio del Ruffini, Fuga di cervelli, che se non altro nello sfruttare il film spagnolo Fuga de cerebros, di cui era un remake, aveva almeno una vaga idea di trama. Qui invece abbiamo solo una specie di avventura on the road in cui sono coinvolti Paolo Ruffini e Frank Matano mentre sono entrambi in attesa di diventare padri per la prima volta. Dopo una serie di (dis)avventure più sconfortanti che spassose, in cui c'è persino l'apparizione di Pupo nei panni di se stesso e di una Nina Senicar che è tanto figa quanto incapace a recitare, si giunge poi a un finale di agghiacciante buonismo che l'autore cerca di spacciare per un momento di alta poesia.
Un'altra scena (non) divertente tratta dal film. |
In maniera analoga, questo Tutto molto bello riesce a far rivalutare persino la pellicola d'esordio del Ruffini, Fuga di cervelli, che se non altro nello sfruttare il film spagnolo Fuga de cerebros, di cui era un remake, aveva almeno una vaga idea di trama. Qui invece abbiamo solo una specie di avventura on the road in cui sono coinvolti Paolo Ruffini e Frank Matano mentre sono entrambi in attesa di diventare padri per la prima volta. Dopo una serie di (dis)avventure più sconfortanti che spassose, in cui c'è persino l'apparizione di Pupo nei panni di se stesso e di una Nina Senicar che è tanto figa quanto incapace a recitare, si giunge poi a un finale di agghiacciante buonismo che l'autore cerca di spacciare per un momento di alta poesia.
Il secondo film di Paolo Ruffini è allora un lavoro pseudo comico paradossalmente privo di momenti divertenti e di battute riuscite. L'unica cosa a far davvero ridere abbestia è il titolo: ci va un grande senso dell'ironia per intitolare una schifezzona del genere “Tutto molto bello”.
Ruffini attore? Ruffini regista?
RispondiEliminaSì, Wikipedia gli ha messo queste etichette (come le ha messe a Ezio Greggio), ma le parole sono pure convenzioni; non dobbiamo sempre prenderle sul serio...
è come allo stadio quando cantano "stringiamoci a coorte siam pronti alla morte" e cose così
Su Wikipedia lo definiscono per caso anche Genio, o Artista, o Maestro?
EliminaL'avessi scritta io, quella wikivoce, avrei definito Ruffini CIALTRONE e CONDUTTORE DELLA FAVALESSA
Eliminasai che mi viene voglia di vederlo. perchè uno zero in PC è come vedere un 10.
RispondiEliminaTi consiglio di farti passare subito la voglia. ;)
Eliminacioè, davvero l'hai visto? tutto? quasi un eroe
RispondiEliminaC'è voluto più di un tentativo per vederlo tutto, nonostante la breve durata, ma ce l'ho fatta. E sono sorpreso di essere ancora vivo!
EliminaBurp
RispondiEliminaEcco un altro splendido rutto!
EliminaPensavo che il film s'intitolasse davvero "Un rutto molto bello"..., invece è il titolo del tuo post!
RispondiEliminaEcco, mi hai strappato una risata :D
Magari! Sarebbe stato un titolo troppo azzeccato per il film...
EliminaTi rifaccio la domanda fatta a suo tempo per "Outing-fidanzati per sbaglio" (lammerda diretta dal mio ex compagno delle superiori)....perchè????
RispondiEliminaAlle superiori c'avevi mica pure Paolo Ruffini, vero?
EliminaSpero per te di no. ;)
CheccoZalone lo salvo anch'io, ma questo non mi azzardo a vederlo...
RispondiEliminaTu sì che sei una persona saggia!
EliminaTra le sfumature, Automata e questo, la tua settimana è stata degna di un martire.
RispondiEliminaDopo Automata e questo, per forza che 50 sfumature mi è sembrato quasi un capolavoro. :)
EliminaSi, va bene lo zero.
RispondiEliminaMa alla fine chi rutta?
Io!
EliminaE pure Michele Borgogni qui sopra.
Elimina"Nina Senicar che è tanto figa quanto incapace a recitare".
RispondiEliminaTutto il resto del cast, invece... :)
Nonostante il tuo zero, la voglia di vederlo continua a rimanere, per l'appunto, a zero.
RispondiEliminaio non lo guardo
RispondiElimina...che risolutezza e stitichezza in questo mio commento...
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RispondiEliminaSpero che abbia prodotto il film con una serie di marchette. Un coro di rutti di Barney accompagna il resto del commento... :-p
RispondiEliminaAuguro a Ruffini di trovarsi in ascensore insieme ad Antonino Cannavacciuolo e questi abbia impellente bisogno di scoreggiare. Oddio, meglio di no, altrimenti ci fa un film...
RispondiEliminaL'apoteosi della merda,in quanto a produzione cinematografica(parole grosse)italiana!
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