sabato 23 maggio 2015

ASK ME ANYTHING, IL FILM SUL BLOGGING E SOPRATTUTTO SU BRITT ROBERTSON NUDA





Ask Me Anything
(USA 2014)
Regia: Allison Burnett
Sceneggiatura: Allison Burnett
Tratto dal romanzo: Undiscovered Gyrl di Allison Burnett
Cast: Britt Robertson, Justin Long, Christian Slater, Martin Sheen, Max Carver, Robert Patrick, Andy Buckley, Zuleikha Robinson, Kimberly Williams-Paisley, Lorraine Toussaint
Genere: bloggaro
Se ti piace guarda anche: The First Time, The Net - Intrappolata nella rete

Ask Me Anything è il film che tutti i blogger dovrebbero vedere. Perché è una pellicola eccezzziunale veramente?
No, niente affatto. È anzi un filmetto di livello medio pieno di difetti e che non si fa ricordare in maniera particolare, però allo stesso tempo è anche una delle poche pellicole che affrontano la tematica dei blog e quindi la visione se la merita. Se poi andiamo a vedere bene, l'argomento blog viene affrontato in maniera molto lieve e per gran parte della pellicola viene accantonato del tutto, ma non lamentiamoci troppo. Non sono numerosi i film che parlano di blog e di blogger, quindi bisogna accontentarsi di ciò che passa il convento, o se non altro cineblog01.

A voler continuare a fare i pignoli e i precisetti, Ask Me Anything non è che parli proprio di una blogger vera e propria. La protagonista apre un blog soltanto perché in quel momento non ha niente di meglio da fare, posta una volta ogni tanto giusto proprio quando ha un secondo libero e appena può abbandona il suo sito a se stesso. Insomma, è la peggior blogger possibile e immaginabile.

"Ho aperto il blog da un giorno e fa già più visite di Pensieri Cannibali.
Beccati questa, Cannibal Kid!"

Per fortuna che almeno è figa. Nella parte della protagonista c'è Britt Robertson, biondina che stalkero... ehm seguo da parecchio tempo, già dalla deliziosa serie Life Unexpected, purtroppo durata appena una stagione, e da quella trashata goduriosa di The Secret Circle, anch'essa cancellata dopo pochi episodi. Qualcuno sta insinuando che la Robertson porti sfiga?
Eppure c'è un'altra serie che la vede nel cast che è giunta alla terza stagione, in arrivo quest'estate: Under the Dome. Se l'avete vista, saprete però che è una sfiga che vada avanti, quindi sì, Britt Robertson forse un pochino di sfiga la porta.

Sfiga o non sfiga, oltre alla gradevolissima romcom The First Time e ad apparizioni in Scream 4, Questioni di famiglia (The Family Tree), Delivery Man e Cake, ora Britt Robertson ha appena fatto il grande salto con un ruolo da protagonista in una grossa produzione: la pellicola sci-fi Tomorrowland con regia di Brad Bird (Gli Incredibili) e sceneggiatura di Damon Lindelof (Lost), appena uscito nelle sale questo weekend, in cui la biondina capeggia un cast composto anche dai due ex medici George "E.R." Clooney e Hugh “Dr. House” Laurie. Grazie a questa pellicola, la Robertson potrebbe finalmente trasformarsi nella nuova giovane star di Hollywood più cool del momento, pronta a fare le scarpe a Shailene Woodley e a Jennifer Lawrence, cui assomiglia. Diciamo che Britt Robertson e un po' una versione più minuta e fisicamente meno prorompente di Jennifer Lawrence, però si difende comunque bene.


In attesa di vederla un tomorrow in Tomorrowland, Britt in Ask Me Anything si concede con tutta se stessa. E con ciò intendo che sì, è protagonista di alcune scene di sesso e sì, mostra pure brevemente le sue tettine. Questa ovviamente è la cosa più importante da sottolineare di un film che, protagonista a parte, non ha molte altre carte da giocare. O meglio, le avrebbe anche, visto che come detto parla di un mondo, quello del blogging, che al cinema è poco trattato per non dire maltrattato. Peccato che il blog appaia giusto come un contorno, un pretesto per raccontare la solita storiella di crisi esistenziale precoce.
Dopo aver terminato il liceo, la giovane protagonista è indecisa se andare all'università oppure no e così si prende un periodo di fancazzismo totale o quello che, per essere politically correct, si può chiamare “anno sabbatico”. È in questo periodo di nullafacenza totale che decide di aprire un blog, consigliata dalla sua strizzacervelli che le spiega che un blog “è un impegno giornaliero. Manterrà sveglie le tue capacità verbali e ti obbligherà a essere introspettiva.” Vedete? È utile bloggare. Lo dicono anche gli strizzarcervelli. E così la fanciulla apre un sito in cui parla delle sue esperienze esistenziali e sessuali, soprattutto sessuali, da teenager americana qualunque. Inutile dire che presto le visite si impennano. È così che si fa. Chi li legge i blog di cinema? Meglio aprire un blog sul sesso.


Da qui in poi non vi dico come la pellicola prosegue. Dico solo che di blog si parla sempre meno e la pellicola si sviluppa tra toni da romcom adolescenziale, qualche scena hot ma non troppo, e un finale che non vi spoilero, ma che lascia parecchio interdetti. Il classico finale che vorrebbe essere geniale e invece no, non lo è per niente.
A pensarci bene, questo allora forse non è il film che tutti i blogger dovrebbero vedere. In compenso è il film che tutti i fan di Britt Robertson dovrebbero vedere e, se non siete suoi fan, guardatevelo che potreste diventarlo. Anche perché ve l'ho già detto che Britt Robertson è la nuova Jennifer Lawrence?
(voto 6-/10)

"Ancora convinto che io sia la nuova Jennifer Lawrence, Cannibal Kid?"

11 commenti:

  1. Britt Robertson non è il mio genere, ma posso capire perchè tu la stalkeri.
    Ad ogni modo, il film mi ispira quasi meno delle tue solite porcatine.

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  2. Ai tempi di Life Unexpected, anch'io la stalkeravo senza pietà.
    Mi è un po' passata la cotta, ma non troppo, dai: a tempo perso, farò il sacrificio e, per lei, recupero ;)

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  3. Certo che Britt Robertson sta crescendo bene... artisticamente parlando ovviamente.
    Questo non penso di recuperarlo, c'è altro che voglio vedere prima.

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  4. il film sembra veramente brutto poi "Il classico finale che vorrebbe essere geniale e invece no, non lo è per niente" me l'hanno proprio ucciso.
    Britt (Chiunque sia) non è sufficiente, servirebbero quintali di tette e culi per convincermi a guardarlo.

    Ho sette anni in tibet ma mi spaventa, che faccio? lo guardo stasera? Dimmi che non è schifosamente pesante come penso. Recensiscilo in 32 parole. Ti offro una pinta.

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    1. Ti faccio la recensione anche in meno di 32 parole:
      "Non l'ho mai visto. Ho sempre avuto paura che fosse schifosamente pesante."
      Dov'è la pinta? :)

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  5. Che brutta gente questi blogger che postano solo ogni tanto... :P

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    1. Ricomincia a postare, maledetto, che sei più pigro della Robertson! ;)

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  6. No, dai, Jennifer Lawrence è molto più bella di questa!

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  7. Allison Burnett è proprio una factotum, vedo :/ comunque il film magari potei vederlo in una visione a tempo perso con la morosa. Sembra un poco il suo genere. E in effetti è vero, di film sui blog e i blogger non ne fanno molti.
    Comunque la piccole Britt è carina è tutto quanto, ma non è proprio il mio genere...

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  8. Credo che sia totalmente privo di fondamento artistico/letterario/cinefilo il tuo articolo. Premettendo che ho guardato il film perché era il primo che i è capitato su CB01, sono tuttavia rimasta colpita in modo positivo. Si, la fotografia è la banale americanata, cosi come il montaggio, e si, il senso del blog non è stato sviluppato in modo centrale. Ma ci sono due motivi. Prima cosa: la regista è la stessa scrittrice del libro. Secondo: la pellicola non voleva essere la descrizione di una blogger, non era quello il punto centrale.

    Il motivo per cui mi è piaciuto, è che la storia adolescenziale assume una piega diversa. L'introspezione e la malattia psicologica (che in questo decennio sta sempre più dilagando, impossessandosi anche del cinema) sono il punto centrale. E la fine del film, il colore della fotografia, ci riportano al mondo reale. Lo stupido film americano adolescenziale risulta essere frutto solo della fantasia di una ragazza che non aveva nulla dentro di se. E il finale un po' aperto è stato ben inserito. Credo che, se letto nel giusto frangente, il film sia molto più di quello che voglia far vedere.

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