Non uno, bensì due post dedicati a Jem e le Holograms, uno dei film più inutili nella storia dell'umanità?
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Come se la mia stroncatura di una manciata di settimane fa non fosse bastata, ecco che mi è arrivato un nuovo contributo sul film che ho deciso di pubblicare perché è interessante e propone un punto di vista differente rispetto al mio. Non che in questo caso se ne parli bene, cosa in pratica impossibile da fare. Si tratta di un punto di vista diverso perché è più competente del mio – e va beh non ci va molto – e inoltre offre un approfondimento maggiore sulle bambole e sulla serie animata da cui il film è tratto e che io ormai ho rimosso dai miei ricordi d'infanzia.
Spazio allora a questo ottimo articolo gentilmente offerto da Sara Maira, Digital PR & Copywriter Manager del sito Forbit, oltre che appassionata di cinema.
Il post sarà davvero opera sua, o in realtà è frutto di un mio ologramma?
Naaah, io non sono mica Jem!
JEM E LE HOLOGRAMS - IL FILM: ECCO COME SI DISTRUGGE UN MITO DOPO 20 ANNI
Il film da poco uscito nelle sale è sulla
bocca di tutti. Che ci fosse aria di flop era palpabile. Ma, mai e
poi mai, avremmo pensato a un risultato tanto discutibile e di dubbio
gusto. Cioè un anno di riprese, hashtag sui social e poi: il nulla.
Il personaggio di Jem, all’anagrafe Jerrica Benton, viene
completamente privato del suo allure e da icona glamour viene
ridotta a mero stereotipo adolescenziale.
Ma come nasce Jem? Come ci siamo arrivati dallo
sparkling anni ’80 alla tragedia del 2016? Dopo questo post Jem e le Holograms non avranno più segreti!
La nascita di Jem e le Holograms: le Bambole Hasbro
Jem e le Holgrams nascono durante gli
anni ’80 e sono state una delle icone del periodo. Jem nasce, sotto
forma di bambola, per mano della Hasbro, nota azienda
giocattoli statunitense che tra gli altri vanta la paternità del
Monopoli e dei G.I. Joe. Il lancio sul mercato USA
avvenne nella primavera del 1986. Era il periodo d’oro della Barbie
e Jem si discostava completamente dai canoni della rivale
presentandosi rock e anche un po’ trasgressiva se vogliamo. Fu così
che la Hasbro, per promuovere il prodotto, commissionò a Christy
Marx la sceneggiatura di una serie animata che avesse come
protagonista proprio la bambola Jem. La Marx non ci pensò due volte e creò un
substrato, una storia, un background a Jem. Diede così vita al
personaggio Jerrica/Jem creandogli attorno un mondo, dei
valori, un mito che ancora oggi in tanti ricordano con affetto.
Se negli USA la serie animata nasce per
promuovere il prodotto Hasbro, in Italia succede l’esatto
contrario: prima arriva il cartone e poi la bambola. Per superare lo
scoglio Barbie, la campagna pubblicitaria a favore della serie di
bambole fu martellante e incessante. Dalle pubblicazioni sulle pagine
di Topolino alla televisione, ma di poco aumentarono le vendite
complici il prezzo (41.000 lire), la scarsa reperibilità del
prodotto (in vendita solo alla Standa), e la lontananza con il mondo
Barbie.
Il periodo d’oro di Jem: le 3 serie animate
Se la bambola non ebbe il
successo sperato, la serie animata creata a mero scopo commerciale
conquistò il grande pubblico facendo sognare piccoli e adolescenti.
Ma d’altra parte, il cartone seguiva perfettamente il filone del
momento affiancato da serie animate come L'incantevole
Creamy e Magica magica Emi.
La trama vede
protagonista Jerrica Benton che, per salvare la casa
discografica del padre (la Starlight) dalle grinfie del
crudele Eric Raymond e delle temibili Misfits, fonda assieme alla
sorella Kimber e alle amiche Aja e Shana il gruppo pop delle Holograms.
Sul palco Jerrica si trasforma in Jem grazie all’intelligenza
artificiale inventata dal padre: Synergy. Il computer
olografico si nasconde nei suoi orecchini e le permette di diventare
la misteriosa Jem.
La prima serie animata
racchiudeva 15 episodi da 5 minuti in ognuno dei quali era presente
una canzone. Fu dalla seconda stagione in poi che Jem e le Holograms
diventarono una vera e propria serie animata composta da puntate da
20 minuti ciascuna.
Il “revival” 2016: il film
Ora, come siamo passati
dall’icona pop anni ’80 all’adolescente insicura di YouTube non
è poi così difficile da capire. Nell’epoca dei remake, il regista
Jon M. Chu, recidivo da G.I. Joe (il film), si butta a
capofitto nella grande impresa. Ancora prima delle
riprese bombarda i social con hashtag #JemTheMovie. È
l’inizio della disfatta.
Synergy si trasforma in
un misero robottino costruito dal padre di Jerrica che funziona un
po’ come quelle cornici interattive che proiettano le foto in
soggiorno, sputando qua e là un ricordo stucchevole o un indizio sul
passato della protagonista.
Jerrica Benton si
trasforma in quello che, secondo il regista, rappresenta lo
stereotipo dell’adolescente 2.0. Si muove così, tra social, selfie
e tecnologia, una Jerrica/Jem un po’ imbranata e passiva ma
talmente dotata da arrivare comunque al successo per standing
ovation del popolo di Internet. Che dopo aver visto su YouTube il
video di una performance dell’artista (caricato a sua insaputa) la
incorona reginetta pop 2.0.
Il regista manifesta già
in questo l’intento di accaparrarsi la fetta più giovane di
pubblico, ma senza grandi successi. L’esordio nei cinema americani è
pessimo. Il primo fine settimana l’incasso si aggira attorno agli
1.3 milioni di dollari, circa 547 dollari a sala. Un flop totale.
In Italia le cose
non vanno meglio. Il film risulta poco allettante per il pubblico più
giovane, che non ci si ritrova minimamente, e fuori da ogni logica
per i fan del cartone. La pellicola è assolutamente svuotata dei valori originari che caratterizzavano la
serie animata originale e i personaggi. La Starlight non è
più la casa discografica del padre di Jerrica, ma l’etichetta
discografica che decide di produrla. Jem stessa perde
di charme, carisma e glamour cadendo ripetutamente nello stereotipo
e nello stucchevole. Le Misfits sono relegate a una misera
parte marginale e tutto il contorno di personaggi, colori,
interazioni, abiti è lontano anni luce da quel Jem e le Holograms
che era stato tanto apprezzato un tempo.
Troppe cose buttate a
caso con l’intento di conquistare il pubblico dei teenager
tanto che il prodotto finale risulta poco appetibile anche a loro che
non ci si rispecchiano e forse ci si ritrovano anche un po’
scimmiottati. L’apatica protagonista si ritrova a subire il
successo passivamente tra inquadrature di Twitter, YouToube e delle visualizzazioni che si impennano.
Perfino il momento
drammatico del film, il fulcro della vicenda, la crisi, quello che
come in ogni ciclo narrativo che si rispetti dovrebbe essere il
momento di rottura, che porta alla svolta ed infine alla risoluzione
dell’intreccio con la meritata vittoria dell’eroe, scivola via in
un minuto e mezzo, al punto che quasi neanche ci si fa caso. Ecco che allora la
scontatissima scena di lite tra le Hologram e Jem, più che indurre
discontinuità nella trama creando una storia avvincente, risulta
essere uno stacchetto prevedibile e misero nel mezzo di un continuo
nulla cosmico.
L’unica cosa che
salviamo in tutta quest’accozzaglia di banalità sono le musiche
che, tutto sommato, non sono male.
Certo, nulla a che
vedere con la Jem della mia generazione, quella che quando la pensi
non puoi non iniziare a cantare:
Il mio nome è Jem, sono una cantante
bella e stravagante, ballo il rock'n'roll…
Un doppio post su Jem e le Holograms è proprio roba da Peppa Kid!
RispondiEliminaAmmettilo, dunque, è stato il tuo ologramma a scrivere questo post! ;)
Oddio, bastava una foto di me che rimettevo in un secchio per recensire degnamente questo filmaccio!! :D
RispondiEliminaIl post mi ha giusto fatto venire (ulteriore) voglia di avere per le mani una di quelle bamboline, che effettivamente da piccola non ho mai trovato in giro...
Sinceramente il cartone animato non l'ho mai visto perché non mi piaceva...quindi il film non mi ispira per niente ;)
RispondiEliminaProbabilmente anche un solo post dedicato a sta schifezza sarebbe stato troppo ;)
RispondiEliminaQuesto film mi sa di tanta robba bbrutta.
RispondiEliminaMa io a 'ste tizie non me le ricordo proprio (fortunatamente?).
RispondiEliminaAspetto l'ologramma di Heidi-le-caprette-ti-fanno-ciao :-D
Salto doppiamente!Nè a me nè al Khal(grazie al cielo)interessa 'sta poracciata XD
RispondiEliminaPiù le vedo e più mi sento male...
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