venerdì 9 febbraio 2018

I, Tonya and you, you suck




I, Tonya
Regia: Craig Gillespie
Cast: Margot Robbie, Allison Janney, Sebastian Stan, Julianne Nicholson, Bobby Cannavale, Bojana Novakovic, Mckenna Grace, Caitlin Carver, Paul Walter Hauser



Per giudicare I, Tonya, il film biografico sulla controversa pattinatrice su ghiaccio Tonya Harding, ho convocato alcuni giudici internazionali, proprio come avviene in questo sport. Le nazioni invitate sono Corea del Nord, Stati Uniti, Australia, Italia e La Repubblica (poco) democratica di Pensieri Cannibali.
Per chi non seguisse tutti i giorni le gare di pattinaggio artistico, ricordo che la valutazione ai tempi in cui la Harding gareggiava andava, almeno fino al cambio di regolamento nel 2004, da 0.0 a un punteggio massimo di 6.0.



Corea del Nord
Una cosa non abbiamo capito: questa Tonya Harding, cosa avrebbe fatto esattamente di male?
Fossimo stati al suo posto, a quell'insopportabile perfettina di Nancy Kerrigan non avremmo solo dato una leggera pacca sulle gambe. Le avremmo lanciato una bomba all'idrogeno!


Questa storia per noi quindi è un pochino leggera, oseremmo dire quasi disneyana, non fosse che il nostro leader massimo ama i prodotti Disney, quindi meglio non dirlo in senso dispregiativo. Americani, è tutto qui ciò che sapete fare?
Comunque Tonya Harding, se vuole venire ad allenare i nostri atleti per i giochi olimpici invernali, è solo la benvenuta.
(Voto 2.5/6.0)


Stati Uniti
What the fuck?
Tonya Harding è il simbolo supremo dell'antisportività, della meschinità, di tutto ciò che va contro i valori degli Stati Uniti e questo film cosa fa? Non ne dà un ritratto del tutto negativo ma, anzi, racconta la storia dal punto di vista suo e dei suoi malefici complici?
Sebbene il ritratto che ne esce non è del tutto lusinghiero nemmeno nei suoi confronti, la Harding finisce qui per passare quasi come una vittima, delle violenze del marito e della madre, quest'ultima la vera unica villain totale di questa incredibile vicenda, interpretata da una Allison Janney strepitosa e da Oscar. Anche se forse sarebbe un po' un Oscar anti-Usa.


I, Tonya è quindi un film moralmente troppo ambiguo e in definitiva antiamericano. Se non altro nella parte di Tonya Harding hanno preso un'attrice australiana, e così almeno qualcuno crede che la Harding non sia americana. E comunque non lo è: è antiamericana!
(voto 2.0/6.0)


Australia
Grande, grandissima Margot Robbie! E per una volta non intendiamo grandissima gnocca, visto che per la parte si è leggermente imbruttita. Non ai livelli di Charlize Theron in Monster, anche perché la vera Tonya Harding non è che fosse poi così cessa. Anzi, aveva una certa somiglianza con Amy Adams ed è strano che non abbiano preso quest'ultima per interpretarla.


Oggi invece la Harding assomiglia più che altro a un'altra Amy, Amy Schumer.


Più che per le sue qualità fisiche, Margot Robbie qui eccelle per le sue qualità interpretative. Basti vedere la scena allo specchio, che dovrebbe essere studiata in tutte le scuole di recitazione del nostro paese, e pure di Hollywood. E magari anche a Cinecittà, che in Italia non è che sono messi tanto bene a livello recitativo...


La Margot nazionale riesce a dare un'anima a un personaggio senz'anima, un po' come tutti gli americani eh, che fanno tanto gli sportivi e tutto, però alla fine ciò che interessa loro è soltanto essere i numero 1, sempre e comunque. La loro filosofia esistenziale è quella, e poi si lamentano se creano dei “mostri” come Tonya Harding, che comunque qui non appare nemmeno così mostruosa, grazie a una grande, grandissima Margot Robbie!
(voto 4.5/6.0)



Italia
Ottimo film I, Tonya. Un biopic originale, diverso dal solito, che ci va di sfruttar... ehm, che stiamo pensando già di adattare in una nostra versione nazionale: I, Carolina, il film tv prodotto da Rai Fiction incentrato sulla figura di Carolina Kostner, la nostra pattinatrice artistica su ghiaccio più celebre e anche la più discussa. Non è troppo difficile vedere dei paralleli tra lei e la Harding. Oltre ai suoi successi e al suo talento sul ghiaccio, la pellicola si concentrerà pure sulla pagina più delicata della sua vita, sia pubblica che privata, la storia con il controverso Alex Schwazer, il marciatore olimpico squalificato per doping. Non una, bensì due volte.
Per la parte di Carolina Kostner nel film tv, la favorita principale, anzi il favorito principale è Beppe Fiorello, scelta che ha subito sollevato un polverone. Lui in proposito ha dichiarato: “Solo perché è una donna, non posso interpretarla? Ma questa sarebbe discriminazione al contrario!”.
(voto 4.0/6.0)

"Speriamo almeno che per la parte di mio padre prendano Kevin Costner, ahahah."


Repubblica (poco) democratica di Pensieri Cannibali
Finalmente una pellicola made in Usa che non è per niente la tipica americanata. I, Tonya è un lavoro biografico sfaccettato, che non lascia spazio a facili moralismi, che non presenta una tipica figura eroistica o supereroistica. La protagonista è una donna forte e fragile allo stesso tempo. Una che lotta e che subisce. Una bifolca che quando indossa i pattini brilla come una star, oscurando tutte le rivali più fighette e aggraziate. Lo spirito di uno scaricatore di porto dentro il corpo di una campionessa di uno degli sport più raffinati e di classe del mondo. Una con cui a tratti ci si può immedesimare e che per altri tratti si può schifare. Una persona interessante, complessa pur nella sua apparente semplicità, forse anche una persona un pochino di merda, però una persona vera.

"Ehm... grazie?"

Intorno a lei si muovono tutta una serie di personaggi assurdi, che sembrano usciti da un film dei fratelli Coen. Quella raccontata in I, Tonya pare quasi una versione sportiva di Fargo, senza però le tipiche menate religioso-bibliche dei Coen. Inoltre non è certo la classica pellicola sportiva. Siamo più dalle parti delle parodie dei film sportivi tradizionali, come gli esilaranti Hot Rod – Uno svitato in moto con Andy Samberg e Blades of Glory – Due pattini per la gloria con Will Ferrell, lavoro anche questo ambientato nel mondo del pattinaggio su ghiaccio, che dimostra come questo sport sia perfetto per una sua revisione comica. Perché I, Tonya, pur raccontando una storia di rivalità che avrebbe potuto portare a una pellicola vicina alle parti de Il cigno nero, è soprattutto una commedia ricca di ironia. Feroce ironia e humour nero. Una visione perfida che sa anche come emozionare, almeno chi non si emoziona soltanto con le figure totalmente buone al 100%, che poi nella vita vera non esistono. Le storie tratte dalla realtà sono spesso un rischio quando vengono raccontate sul grande schermo, ma questo film riesce a superare la prova in maniera eccellente. Con la cattiveria e la classe giuste che consentono di primeggiare sia nel pattinaggio artistico che nel cinema.
(voto 5.0/6.0)


6 commenti:

  1. Veramente una sorpresa di film.
    La Robbie allo specchio è straordinaria. Altrettanto la Janney, anche se il ruolo è troppo, troppo simile a quello interpretato in Mom.

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  2. Adorabile, sicuramente uno dei film che ho preferito in questi recuperi Oscariani, con quel mix di tragicommedia, gli ammiccamenti al pubblico, il finto documentario, i personaggi brutti e tristi... delizioso. Lei è davvero bravissima (e non avevo dubbi) ma la Janney spacca di brutto!

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  3. Settimana prossima farò una full immersion nei film Oscar, e questo -assieme a Lady Bird- è quello su cui punto di più. Con questi voti poi...

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  4. Sembra un film interessantissimo, spero di riuscire a vederlo prima degli Oscar, altrimenti me lo pappo quando uscirà in Italia...

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  5. Anche se non ho ancora pubblicato il post, detesto ammettere che siamo sulla stessa linea d'onda.
    Grande Robbie, grande Harding. Gran film.

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  6. Andro'a vederlo ASAP, mi ispiis un sacco il trailer!

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