Sbaglio, o questo 2018 al momento non si sta rivelando un anno poi così fenomenale per le serie TV?
Considerando che delle due che ho preferito finora una tecnicamente è stata trasmessa in Spagna nel 2017 (La casa de papel) e l'altra è già stata perfidamente cancellata da Netflix (Everything Sucks!), almeno per quanto mi riguarda le cose potrebbero andare meglio...
Qualcosa di buono da vedere comunque anche in questo primo scorcio di primavera sono riuscito a trovarlo, insieme ad altre cose un po' meno convincenti. Quali sono le serie del momento che vi consiglio di seguire e quali meno?
Andiamo a scoprirlo!
Serie TV da vedere
Trust.
(stagione 1, primi 4 episodi)
Non sapevo proprio che fare. Avete presente quando nella vostra vita vi trovate a un bivio e non sapete quale direzione prendere? Ecco io mi trovavo in quella situazione. Di cosa sto parlando?
Delle opere di fiction ispirate al caso Getty. Non sapevo se guardare prima il film Tutti i soldi del mondo o la serie Trust. Sono così rimasto per qualche tempo fermo, senza vedere nessuno dei due. Poi ho cercato di prendere una decisione. Di solito non mi fido troppo delle impressioni che sento in giro, però in questo caso ho dato loro ascolto. Visto che la pellicola di Ridley Scott non ha creato grossi entusiasmi, per non parlare della controversa questione della "sparizione" di Kevin Spacey, mentre la serie diretta da Danny Boyle ha ricevuto pareri più che positivi, sono partito da quest'ultima. Credo di aver fatto bene. Il pilot è girato alla grandissima dal regista di Trainspotting e The Millionaire e sono costruiti molto bene i due personaggi principali della vicenda. Da una parte il miliardario senza scrupoli J. Paul Getty, che può essere visto come un incrocio tra Silvio Berlusconi per la fissa con la figa e Paperon de' Paperoni per la tirchieria, ed è interpretato così così da un Donald Sutherland che continua a non convincermi al 100%. Preferisco il figlio Kiefer.
"Kiefer è meglio di me? E io allora lo diseredo!" |
Dall'altra parte c'è suo nipote John Paul Getty III, un giovane capellone che sembra una versione al maschile, hippy e ante litteram delle odierne ereditiere stile Paris Hilton, Kim Kardashian e Kendall Jenner. Nei panni dell'ereditiere rock'n'roll vediamo all'opera Harris Dickinson, affascinante attore che credo spezzerà molti cuori.
La prima puntata è parecchio accattivante e sa come “rapire” l'attenzione. In quelle successive le cose cambiano. La situazione si sposta in Italia, nel secondo episodio c'è un Brendan Fraser sorprendente che per la prima volta nella sua e nella mia vita sono riuscito a considerare un vero attore, mentre nel terzo e quarto entra in scena un Luca Marinelli da Emmy subito. Ogni puntata sembra quasi una pellicola diversa, un pezzo a sé stante di un puzzle unico, e nelle prossime le cose potrebbero avviarsi in direzioni differenti ancora.
Se c'è una serie al momento che merita di essere vista è questa. Trust me.
Se c'è una serie al momento che merita di essere vista è questa. Trust me.
UnREAL
(stagione 3)
Il 2017 si era rivelato un anno difficile. Perché?
Perché la serie UnREAL aveva deciso di prendersi un anno sabbatico e non era andata in onda, lasciando un vuoto enorme in tutti i fan dei guilty pleasure televisivi più ironicamente kitsch come me. Quest'anno è finalmente tornata con una terza stagione che non sposta granché il discorso rispetto a quanto visto in passato, se non per il fatto che la protagonista di Everlasting, il reality-show in stile The Bachelor su cui è incentrata la serie, questa volta è una bachelorette, o una tronista se preferite, interpretata dall'algida bionda Caitlin FitzGerald, già vista in Masters of Sex e Rectify.
Per il resto è il solito mix di cattiveria, trash TV e risvolti psicologico-psichiatrici, con una Quinn (Constance Zimmer) sempre idolesca. Cosa chiedere di meglio?
In fondo, per farmi contento non ci va poi molto.
In fondo, per farmi contento non ci va poi molto.
Imposters
(stagione 2)
Non so bene perché Imposters non sia una delle serie più popolari in circolazione e non venga seguita da milioni di miliardi di spettatori. È accattivante, sexy, divertente, ha una trama e dei risvolti thriller, ma si segue in maniera leggera come una comedy. È la storia di una stragnocca trasformista (la meravigliosa Inbar Lavi) che fa innamorare di se stessa (e non le ci va molto) dei poveri polli ricchi da spennare, che lascia dopo aver portato via tutti i loro averi, per poi passare alla “vittima” successiva. Questo almeno nella prima stagione. Nella seconda la situazione si evolve con un'attenzione ulteriore rivolta ai 3 polli che ha spennato, che fanno fronte comune e diventano a loro volta degli imposters.
La stagione 2 è partita bene e, se ancora non la conoscete solo perché non è una delle serie più discusse del periodo, cominciate a recuperarvi la prima che sono appena 10 episodi che filano che è un piacere, e poi via con la seconda!
"Anche se è scritta un po' maluccio, pollici in su per questa recensione!" |
On My Block
(stagione 1)
Che rubrica cannibale sarebbe senza (almeno) una serie adolescenziale consigliata?
Non so bene perché, ma negli anni '90 le serie teen partivano quasi tutte con i protagonisti alle prese con il secondo anno di liceo, anziché il primo. Se non ricordo male, è così che andava in Beverly Hills 90210, Dawson's Creek, Buffy l'ammazzavampiri e Roswell. On My Block decide invece di raccontare la fase di passaggio dalle scuole medie al primo anno di superiori, presentandoci un gruppo di ragazzini che hanno anche un'altra caratteristica a differenziarli dalle solite altre teen series del passato. Questa volta non si parla di ragazzi bianchi benestanti. I protagonisti sono due afro-americani e due latino-americani e On My Block illustra la vita nel ghetto, o se preferite nel barrio, con toni comedy. La tematica razziale è quindi presentata in maniera molto leggera, ma è comunque presente. Per il resto la serie non si discosta poi molto da altri prodotti adolescenziali di ieri e di oggi, però funziona soprattutto per i personaggi, non tutti simpaticissimi, ma a cui puntata dopo puntata ci si affeziona. E alla fine questi ragazzini ti fanno vedere che non è poi così male, la vita giù nel barrio.
"Evvai, siamo stati promossi!" "Dove, a scuola?" "No, su Pensieri Cannibali." "Va beh, meglio di niente." |
Serie TV da vedere, ma con cautela
The Terror
(stagione 1, primi 2 episodi)
Con un titolo del genere, non poteva essere altrimenti. In molti hanno definito The Terror una serie davvero tesa e inquietante, qualcuno perfino spaventosa. Preciso che ho visto solo i primi due episodi e mi sono sembrati costruiti con una certe dose di tensione, però adesso non è che me l'abbiano fatta fare addosso.
Al di là del fatto che possa essere considerata horror o meno, thriller o meno, The Terror è una serie che si sta rivelando capace di andare oltre le mie aspettative. Perché allora non l'ho inserita tra le serie da vedere a tutti i costi?
Perché si tratta pur sempre di una vicenda ambientata quasi esclusivamente su due navi da esplorazione artica nel 1845, occupate da soli marinai uomini e quindi non si vede una figa manco a migliaia di chilometri di distanza. Ciò significa che non ci sono nemmeno dei risvolti sentimentali, sempre che non salti fuori qualche relazione omosessuale nei prossimi episodi (e infatti già nel secondo salta fuori). Se solo mi piacessero ambientazione, personaggi e attori e non trovassi dialoghi e situazioni così soporiferi, potrei quasi dire che ci troviamo di fronte a un'ottima serie.
Per essere la vicenda di un gruppo di uomini che – non si sa perché – quasi 200 anni fa sono volontariamente andati a rovinarsi la vita al polo Nord, è comunque più interessante di quanto si potrebbe immaginare e, anche se non so quanti episodi potrò reggere senza addormentarmi, la mia missione è quella di fare come i protagonisti della serie: resistere e andare avanti.
Per essere la vicenda di un gruppo di uomini che – non si sa perché – quasi 200 anni fa sono volontariamente andati a rovinarsi la vita al polo Nord, è comunque più interessante di quanto si potrebbe immaginare e, anche se non so quanti episodi potrò reggere senza addormentarmi, la mia missione è quella di fare come i protagonisti della serie: resistere e andare avanti.
"Una serie senza figa quasi consigliata da Pensieri Cannibali? Ora so cos'è il terrore. Quello vero." |
Tabula rasa
(stagione 1, episodio 1)
Tabula rasa è la prima produzione belga di Netflix.
Wow!
Tabula rasa vede come protagonista, e anche come co-creatrice, Veerle Baetens, la protagonista del bellissimo Alabama Monroe – Una storia d'amore (The Broken Circle Breakdown), anche noto come l'unico film belga noto all'infuori del Belgio.
Doppio wow!!
Tabula rasa è un thiller psicologico che racconta la vicenda in stile Memento di una donna smemorata. E io nei personaggi smemorati mi ci ritrovo parecchio, anche se in questo momento non ricordo bene il perché.
Triplo wow!!!
Tabula rasa è (parzialmente) ambientata in un ospedale psichiatrico e si preannuncia come una serie letteralmente pazzesca.
Quadruplo wow!!!!
Nonostante tutto questo, dopo aver guardato l'episodio pilota di Tabula rasa non mi è ancora venuta voglia di proseguire con la visione. Sarà perché di storie di amnesia simili se ne sono già viste e questa, ironia della sorte, non sembra essere niente di troppo... memorabile.
Legion
(stagione 2)
Solo perché un film o una serie TV non ha senso, non significa che sia una merdata colossale. Allo stesso tempo, non significa nemmeno che sia una genialata totale. La verità a volte sta nel mezzo e credo che questo non sia il caso di Legion, perché Legion è sia una merdata che una genialata allo stesso tempo.
Per essere una serie tratta dai fumetti Marvel è qualcosa di sorprendentemente sorprendente. A livello visivo è un gioiellino che contiene alcune singole scene, e alcune singole trovate, davvero spettacolari. A livello di trama nel complesso è però un pastrocchio che sembra non avere capo né coda, che si trascina di episodio in episodio un po' a tentoni. A ciò aggiungiamo un protagonista abbastanza anonimo come Dan Stevens, attore che nel film cult The Guest sembrava un idolo assoluto mentre nel blockbuster La bella e la bestia appariva ridicolo, e un cattivone che non si capisce se ci è o ci fa interpretato da Jemaine Clement, ma anche una bionda di cui innamorarsi ogni volta come se fosse la prima come Syd interpretata da Rachel Keller.
Anche in questa seconda stagione appena iniziata ci sono cose buone e cose meno buone, cose con un senso (poche) e cose senza senso (molte), sequenze da restare a bocca aperta per lo splendore e altre da restare a occhi chiusi per la noia. Legion è una serie buona, anzi no è cattiva, anzi no è una figata, anzi no è una pagliacciata, anzi sapete che non l'ho ancora capito?
The Looming Tower
(stagione 1)
Il giorno che ha cambiato l'epoca moderna?
No, non è tanto il 4 aprile 2008, la data in cui è stato postato il primo articolo di Pensieri Cannibali. Mi riferisco all'11 settembre 2001. Piaccia o meno, da allora molte cose sono cambiate. Il mondo è cambiato. Finalmente è arrivata una serie che parla di come si è arrivati a quel giorno. In pratica, The Looming Tower è la serie prequel dell'11 settembre. Tema interessantissimo, almeno per chi ha interesse nel cercare di capire il presente in cui viviamo, svolgimento così così. La serie, ben interpretata e ben realizzata, manca di una sua vera identità. L'ambientazione è quella degli anni '90, ma è un decennio che non viene fatto rivivere per bene, non come capita ad esempio nella sottovalutatissima e purtroppo già cancellatissima Everything Sucks!. Le sceneggiature procedono inoltre con passo incerto tra il dare un maggiore spessore umano e pure sentimentale ai protagonisti, in particolare Tahar Rahim e Jeff Daniels, per poi concentrarsi in altri momenti esclusivamente su questioni più terroristiche. È una serie pur sempre più convincente rispetto all'Homeland ormai scaduto degli ultimi tempi, ma che non riesce a sfruttare al meglio l'enorme potenziale della storia, anzi della Storia che ha disposizione. The Looming Tower, sebbene tra gli sbadigli, si fa quindi guardare per interesse culturale, ma non si fa amare e non riesce ad appassionare come – tanto per restare in zona Bin Laden – il film Zero Dark Thirty.
"Stai solo dicendo un mucchio di stronzate, Cannibal, e lo sai bene!" |
Killing Eve
(stagione 1, primi 2 episodi)
Killing Eve è la nuova serie creata da Phoebe Waller-Bridge, l'autrice della notevole sitcom britannica Fleabag che presto vedremo anche in un blockbuster come Solo: A Star Wars Story. Una stella in ascesa il cui zampino si fa sentire qua e là, con qualche momento di cattiveria e alcune battute ironiche che sdrammatizzano la trama spionistica/criminale su cui è incentrata la sua nuova “creatura”, ma che allo stesso tempo non riescono a prendere del tutto il sopravvento. Almeno con i primi due episodi, Phoebe Waller-Bridge sembra aver realizzato una spy-story piuttosto tradizionale, la cui particolarità è quella di avere due protagoniste femminili. Da una parte un'assassina a pagamento spietata interpretata da una Jodie Comer meno in parte rispetto ai precedenti ruoli con cui si era segnalata, la serie My Mad Fat Diary e la miniserie Thirteen.
Dall'altra parte un'intraprendente impiegata d'ufficio dell'MI5 che si mette sulle sue tracce ed è interpretata da Sandra Oh, di ritorno sul piccolo schermo dopo essere stata Cristina Yang, la "persona" di Meredith Grey. Che culo!
"Meglio avere a che fare con una killer a pagamento che con Meredith Grey!" |
Una caccia all'uomo, o meglio una caccia alla donna, che in futuro potrebbe regalare soddisfazioni, anche se per il momento non sa stupire.
Alex, Inc.
(stagione 1, episodio 1)
È tornato, è tornato! Zach Braff, alias il mitico J.D. di Scrubs, è tornato sul piccolo schermo dopo averci regalato come regista per il grande schermo dei bei lavori di cinema indie come La mia vita a Garden State e Wish I Was Here. Oltre che - va beh - anche il dimenticabile Insospettabili sospetti che infatti è meglio dimenticare. Va aggiunto che l'entusiasmo iniziale di rivederlo in una nuova serie tv comedy presto comincia a svanire. Alex, Inc. racconta sotto forma di sitcom la vera vicenda di Alex Blumberg, un uomo che praticamente dal nulla ha inventato una trasmissione di podcast online di grande successo chiamata StartUp. Uno che ha sfruttato le nuove possibilità offerte dalla rete per creare qualcosa di personale, un po' come ho fatto io con Pensieri Cannibali, tralasciando il fatto che il mio blog ha riscosso giusto un filo meno di successo e, almeno per il momento, non ha ispirato alcuna serie TV con Zach Braff.
Se il pilot di Alex, Inc. diverte, già il secondo episodio fa però finire la serie nel limbo di quelle classiche comedy carine, senza essere nulla di che. Di quelle che se passano in TV all'ora di cena te le puoi gustare con piacere insieme a una pizza, ma che se ti devi mettere volontariamente a vedere la sera, tra tutte le centinaia di quelle tra cui scegliere, non è né la prima, né la seconda, né forse nemmeno la decima scelta. Insomma, Zach Braff a questo giro bene, ma non benissimo.
Se il pilot di Alex, Inc. diverte, già il secondo episodio fa però finire la serie nel limbo di quelle classiche comedy carine, senza essere nulla di che. Di quelle che se passano in TV all'ora di cena te le puoi gustare con piacere insieme a una pizza, ma che se ti devi mettere volontariamente a vedere la sera, tra tutte le centinaia di quelle tra cui scegliere, non è né la prima, né la seconda, né forse nemmeno la decima scelta. Insomma, Zach Braff a questo giro bene, ma non benissimo.
"Non so se ringraziare Pensieri Cannibali per la mezza promozione, o se insultarlo per la mezza stroncatura." |
Serie TV da vedere, ma solo per farsi del male
Lost in Space
(stagione 1, episodio 1)
"Oddio, moriremo!" "Io sarei più preoccupato del fatto che ci salveremo e daremo vita a una serie davvero di merda." |
Quello di Lost in Space è uno dei pilot più irritanti visti negli ultimi anni. Non necessariamente uno dei peggiori. A livello tecnico e di recitazione, ci sono state serie sci-fi soprattutto di Syfy (la rete di Sharknado e Krypton, vedi sotto) ben peggiori. Di Lost in Space infastidisce il buonismo di fondo. Le dinamiche da famiglia del Mulino Bianco persa nello spazio. Le vicende survival che già dopo 10 minuti stufano, figuriamoci se hanno intenzione di andare avanti così per tutti i 10 episodi della prima stagione. Gli alieni che non si capisce se sono buoni o cattivi, ma di certo sono insopportabili. Così come lo sono tutti e dico tutti i membri della famiglia protagonista, i Robinson. No, non hanno niente a che fare con I Robinson della sitcom anni '80, se non il fatto che sono ancora più detestabili di Bill Cosby. Soprattutto il bimbetto di 11 anni, che ricorda Anakin Skywalker in Star Wars: La minaccia fantasma. E non è un complimento.
Era dai tempi dei Camden di Settimo cielo, o forse della Manson Family, che non si vedeva una famiglia così odiosa. Lasciamoli pure vagare nello spazio, e che non osino mai più avvicinarsi alla Terra. In caso contrario, la Corea del Nord è pronta per dargli un caloroso bentornato.
Siren
(stagione 1, episodio 1)
Prima di dire che le serie americane sono meglio delle fiction italiane, è meglio fare dei distinguo. Sulle sirene negli ultimi mesi sono usciti due prodotti: una serie TV made in Usa e una fiction Rai. Provate un po' a indovinare quale delle due è meglio, e pure di brutto?
La fiction Rai Sirene creata da Ivan Cotroneo è leggera, divertente, persino spumeggiante, riesce a rinnovare il mito delle sirene senza mai prendersi troppo sul serio e le inserisce in maniera simpatica in un contesto partenopeo e contemporaneo. In altre parole: è un tuffo rinfrescante e originale nel mare delle serie fantasy che ci sommergono con frequenza quasi quotidiana.
La serie tv statunitense Siren in patria è trasmessa da Freeform, ma non riesce nemmeno a essere un (più o meno) sano intrattenimento trash come altri prodotti del canale come Pretty Little Liars e Famous in Love. È una porcata che affonda miseramente nel suo prendersi troppo sul serio e nel raccontare l'arrivo di una sirena in una cittadina esattamente nel modo in cui lo si può immaginare. Cosa c'è di peggio di una serie fantasy senza fantasia?
Italia – Usa 1 – 0
E poi, cosa di non secondaria importanza, le sirene nostrane Valentina Bellè e Denise Tantucci sono molto più bone dell'androgina (e inespressiva) attrice belga Eline Powell.
Italia – Belgio 2 – 0
Krypton
(stagione 1, episodio 1)
Io in genere non sopporto i supereroi. Tra tutti i supereroi, quello che più mi sta sulle super palle è Superman. La buona notizia è che in Krypton non si parla di Superman. La serie è ambientata 200 anni prima della nascita di Kal-El. La notizia meno lieta è che i suoi avi non è che fossero tanto più simpatici di lui e la serie Krypton in generale è la solita invedibile poracciata Syfy, che su di me ha l'effetto della kryptonite su Superman. Si finisce a rimpiangere, e pure di brutto, Smallville. Somebody saaaaaaaaave me!
Unreal, purtroppo, la sto trovando veramente noiosa e strascicata. Seguo mandando avanti veloce.
RispondiEliminaDelle altre, leggo grandissime cose su The Terror, anche se temo un po' di pesantezza.
Lost in Space, iper-pubblicizzata, già non mi ispirava di per sé, ma darò un'occhiata giusto per curiosità.
EliminaDo You Seek Funds To Pay Off Credits and Debts? { FIFOCapitals@gmail.com } Is Here To Put A Stop To Your Financial Problems. We Offer All Kinds Of Loan (Personal Loan, Commercial Loan, etc.) We Give Out Loan With An Interest Rate Of 1.00%. Interested Applicants Should Contact Us Via Email: FIFOCapitals@gmail.com
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@Mr Ink The terror è lentina ma secondo noi avvincente.E' piaciuta pure al Khal,che la lentumia la patisce 100 volte più di me!
EliminaThe Terror è in cima alla lista dei recuperi, avessi solo un po' di tempo per farlo sarebbe perfetto.
RispondiEliminaQuanto a Legion... per me è la serie più bella tra quelle che sto seguendo. Adoro lui, adoro la regia, adoro la follia, adoro tutto, davvero.
In infatti sono ancora dubbioso sul quale "Trust" vedere prima, molto probabilmente la serie, ma si vedrà...comunque stavolta cercherò di seguire di più i tuoi consigli ;)
RispondiEliminaDi tutte queste l'unica che mi incuriosisce davvero è The Terror, che non ho ancora iniziato. In compenso ho iniziato le prime due puntate di Le Chalet, fatica francese di Netflix, su cui onestamente non ho ancora un'idea chiara...
RispondiEliminaOddio hanno fatto un'altra serie con le sirene!😂 Quella italiana l'ho trovata carina ed originale ma Siren non convince neanche me!
RispondiEliminaAnche Alex, Inc l'avrei messa nei da vedere per puro sadomasochismo. The Terror mi attira ma chissà quando riuscirò a vederlo.
RispondiEliminaThe Terror dovrò recuperarla.
RispondiEliminaGli evitabili li evitavo a prescindere, i consigliati (tranne il teen, che non mi fido più ;) ) sono già in agenda- i dubbi invece me li fai rimanere. Da Eve a Looming Tower a Alex, tutte serie che mi tentano ma non troppo, temo una sòla o troppa pesantezza. Sulla serie belga, invece, visto com'è andata con quella spagnola e quella tedesca di Netflix, non so proprio se puntarci.
RispondiEliminaDi quelle che consigli o consigli a metà avevo puntato giusto The Looming Tower, The Terror e Trust. Non ne ho ancora vista proprio nessuna. Vedremo...
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Mi pare non ci sia nulla, ma proprio nulla, che valga la pena recuperare.
RispondiEliminaSolo tu puoi schiaffarti certa roba! ;)
The terror l'ho vista tutta ed è bellissima.Non incagliarti come una nave nel ghiaccio e prosegui!
RispondiEliminaCi sono dei pezzi horror,anche se pochi,e parecchia tensione.
Anche se sì,devo confermare che la figa latita XD
Lost in space lo proveremo perchè siamo dei Nerdoni,speriamo di trovarla sopportabile almeo come cacatina per i mercoledì di sonno ;)
Ah e abbiamo provato anche Siren,mollata dopo un paio di episodi...davvero esilina e noiosetta.
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