Revenge
Regia: Coralie Farget
Cast: Matilda Lutz, Kevin Janssens, Vincent Colombe, Guillaume Bouchède
Oggi qui su Pensieri Cannibali si parla di Revenge.
No, non la serie TV!
Revenge il film.
No, non qualcosa con Madeleine Stowe. Non esistono cose intitolate Revenge che non la vedono coinvolta???
E invece sì! C'è Revenge, film del 2017, quindi dello scorso anno – lo dico per chi avesse perso la cognizione del tempo –, arrivato in rete quest'anno e nei cinema italiani non ancora, che vede come protagonista non Madeleine Stowe, bensì Matilda Lutz in compagnia dei suoi adorabili orecchini a forma di stella.
Ok. Ora che l'ho nominata, facendomi il segno della croce perché solo per il corpo che ha meriterebbe di essere fatta Santa Subito, posso dire che mi è venuta voglia di parlare, più che di Revenge, di Matilda Lutz. Nuovo segno della croce.
Matilda Lutz è un'attrice italiana con padre statunitense e ha cominciato a farsi notare grazie alla serie, o meglio Rai Fiction, Fuoriclasse, che ora mi pento amaramente di essermi perso. Perché me la sono persa, peeerché???
Forse perché era il periodo 2011-2015, erano altri tempi, la mia considerazione delle Rai Fiction era molto bassa e poi l'idea di vedermi una serie con protagonista Luciana Littizzetto non mi entusiasmava più di tanto. Oddio, non mi entusiasma nemmeno adesso.
Forse perché era il periodo 2011-2015, erano altri tempi, la mia considerazione delle Rai Fiction era molto bassa e poi l'idea di vedermi una serie con protagonista Luciana Littizzetto non mi entusiasmava più di tanto. Oddio, non mi entusiasma nemmeno adesso.
A lanciarla nel cinema che conta è stato Gabriele Muccino con lo spernacchiato e sottovalutato L'estate addosso. Tutti a criticare Muccino, ma solo per aver lanciato Matilda Lutz merita la nostra eterna gratitudine. Dopodiché la Lutz mea lux ha illuminato persino un horrorino sequel non necessario come The Ring 3 e ora ha dimostrato di essere una Fuoriclasse vera e non solo per fiction con Revenge. Un film che può essere inserito all'interno del filone revenge-rape movie. Ebbene sì, esiste un genere cinematografico del genere, lo dice anche Wikipedia, quindi è vero.
Questa pellicola ha tutte le carte in regola per diventare un classico di questo particolare sottogenere, aiutato dal fatto che è arrivato proprio nel momento storico migliore per un lavoro del genere: l'epoca post-Weinsteniana. L'era del #MeToo Movement. Il suo pregio, e allo stesso tempo il suo limite, è quello. È un buonissimo revenge-rape movie, per quanto un revenge-rape movie possa essere considerato buonissimo, ma è solo un revenge-rape movie. Per quanto ben diretto e per quanto in sceneggiatura presenti qualche idea interessante, come quella del peyote che regala alla vicenda contorni visionari, non riesce a superare i confini di questo sottogenere, così come quelli del survival movie, altro sottogenere in cui può essere infilato.
Comunque adesso basta parlare di Revenge in generale e torniamo a parlare di Matilda Lutz, che qui offre un'interpretazione davvero ottima a livello recitativo e dimostra ottime capacità da bad-ass girl. Cosa che potrebbe portarla a un futuro nei cinecomics. Il film ad esempio è stato pubblicamente applaudito su Twitter da James Gunn, il regista dei Guardiani della Galassia Vol. 1 e Vol. 2.
Yesterday I finally saw @deadpoolmovie 2, which I loved, and also the brilliant #Revenge. Two completely different, fantastic films - cinema's alive! Thanks @DavidMLeitch @VancityReynolds @coraliefargeat @MatildaLutz for a great day at the movies.— James Gunn (@JamesGunn) 27 maggio 2018
Sono certo che non è l'unico addetto ai lavori a non essere rimasto indifferente alla performance fisica di Matilda Lutz, impressionante sotto tutti i punti di vista. Da quello della sofferenza fisica che deve aver provato durante le riprese, in maniera analoga a quanto fatto da Leonardo DiCaprio in Revenant - Redivivo, e da un punto di pura bellezza estetica del suo fisico. Di una parte in particolare del suo fisico: il sedere. In alcune scene, il vero grande protagonista del film è lui.
Io non sono mai stato uno da culi. La parte del corpo di una donna che ha sempre attirato maggiormente la mia attenzione sono le tette. Subito dopo gli occhi, si intende, eh, certo certo. Non sono mai stato un grande estimatore dei culi, fino agli ultimi tempi. Di recente ne ho visti due che non possono essere definiti semplici culi, sono dei capolavori.
Il primo è quello di Úrsula Corberó della serie spagnola cult La casa di carta - La casa de papel.
Pensavo che un culo più perfetto di quello non lo avrei mai più visto, e invece Matilda Lutz in Revenge mi ha messo addosso il dubbio.
Non so quale dei due sia migliore, ma so che grazie a loro due non ho mai avuto un'opinione tanto alta nei confronti dei culi. La parola “culo” spesso viene usata con un'accezione negativa (per es. “faccia da culo”, "vaffanculo" o "ma chi te s'incula"), ma evidentemente chi ha inventato queste espressioni non ha mai visto i culi di Úrsula e Matilda. Resto sempre uno da tette, tranquilli boob lovers non vi tradisco, ma d'ora in poi terrò d'occhio anche i sederi con maggiore attenzione.
Pensate che questo post sia maschilista?
E allora vi dico che a dirigere la pellicola c'è una donna, Coralie Farget, che non ha paura di dare al culo di Matilda Lutz il giusto risalto che merita. Per par condicio aggiungo inoltre che in questo film viene mostrato pure un gran culo maschile, quello nudo & sodo del belga Kevin Janssens, tra l'altro più espressivo della sua faccia.
Pensate che con questo post sui culi Pensieri Cannibali stia facendo raggiungere all'Internet un nuovo punto basso a livello cul-turale, o alto, a seconda dei punti di vista?
Forse non avete tutti i torti. Forse potrei parlare d'altro. Di argomenti più profondi, più impegnati. Potrei parlare della questione migranti, ma è una cosa che mi fa ribollire troppo il sangue. Non so perché la questione mi stia tanto a cuore. Sento pronunciare il nome di Matteo Salvini e mi viene voglia di spaccare tutto. Sento parlare di questo individuo come se fosse un eroe, un salvatore della patria, e poi sento parlare di questi migranti come se non fossero individui ma numeri, nella migliore delle occasioni, oppure spazzatura di cui doversi liberare il più presto possibile, e mi viene un gran nervoso.
Scusate quindi se anziché innervosirmi a parlare di Salvini, preferisco parlare di qualcosa di bello, bello come i culi. I culi sono sempre stati storicamente sottovalutati, da me per primo, lo riconosco. E invece meritano tutti i post e le attenzioni del mondo. Soprattutto quello di Matilda Lutz.
(voto al film 7/10
voto all'interpretazione di Matilda Lutz 8/10
voto al sedere di Matilda Lutz 10/10)
Dopo i "Gattini per Salvini" potresti lanciare il meme "Culi per Salvini", immagino un bel successo ;)
RispondiEliminaQuanto al film, per quanto genere -che non conoscevo- distante da me, visto l'unanime consenso in quest'estate potrei anche trovargli posto.
Piaciutissimi, a Torino. Sia il film, sia (l'arma segreta di) Matilda, brava e bellissima.
RispondiEliminaIl film lo devo ancora vedere, ci penseró se aspettare il cinema o meno.
RispondiEliminaSui culi bellissimo quello di Matilda Lutz ma, da fan dei culi, quello di Ursula Corberó in quella scena (che ho visto non molto tempo fa) é una vera e propria scultura, le chiappe più belle che abbia mai visto forse. Pazzesca
Non solo mi pare una roba che potrebbe piacere anche a me, non solo anch'io sono più da tette che da culi, ma sono anche d'accordo sui due culi qui citati.
RispondiEliminaSono sconvolto da tutto questo andare d'accordo.