La favorita
Regia: Yorgos Lanthimos
Cast: Olivia Colman, Rachel Weisz, Emma Stone, Nicholas Hoult, Joe Alwyn, Mark Gatiss
Quando mi parlano film o di serie TV in costume, la prima cosa che mi viene in mente, nonché la mia favorita, è questa...
La seconda è questa...
La terza cosa che mi viene in mente è la noia. Quelle barbose produzioni, in genere britanniche, ambientate nelle corti reali dei secoli passati, che sanno di visione da tè delle cinque per carampane anziane signore.
La quarta cosa che mi viene in mente è l'originalità. L'originalità di alcuni lavori che riescono a staccarsi dai tradizionali pallosi titoli in costume, per proporre qualcosa di differente. Mi viene in mente Marie Antoinette di Sofia Coppola.
Mi viene in mente anche Reign, serie tv che rilegge il genere in chiave un po' adolescenziale e un po' soap opera, e un po' tanto trash. Non a caso l'avevo ribattezzato il Regno del Trash.
Adesso è arrivato pure La favorita, un film che potrebbe essere inserito tra i lavori in costume originali. Basti solo dire che il regista è il greco Yorgos Lanthimos, quello di Kynodontas, The Lobster e Il sacrificio del cervo sacro. Di certo non può avere realizzato una pellicola in costume tradizionale... o forse sì?
No. La favorita non è il classico film in costume, lo si capisce fin dalle battute iniziali. È presente dall'inizio un'ironia feroca, cattiva, più bastarda del solito. Anche se negli ultimi tempi pure altre produzioni in costume, come la recente pregevole miniserie Vanity Fair, hanno saputo inserire una dose di umorismo dark e moderno, un po' in stile Lercio, tipico dei tempi social in cui viviamo, piuttosto che dei secoli passati.
È inoltre una pellicola più volgare, più sboccata delle tipiche robe in costume tutte precise e ordinate stile Downton “mi viene da sbadigliare al solo nominarlo” Abbey.
La visione del sesso qui presente è poi decisamente più esplicita e anticonvenzionale del solito, almeno per il genere. Al centro della vicenda c'è un triangolo tutto al femminile. Sì, un triangolo sessuale tutto al femminile.
Ok, quindi ci troviamo di fronte al cospetto di un capolavoro rivoluzionario del genere in costume?
No. La risposta è di nuovo no. È un film piuttosto singolare, strano. Rispetto al resto della produzione di Lanthimos è però molto meno strano. Sì, soprattutto all'inizio è presente qualche stramberia, però poi ci si aspetterebbe un crescendo psicologico delirante, magari anche violento e sessualmente estremo, e invece niente di tutto ciò. Basti prendere la tanto vociferata scena di “Emma Stone nuda a letto con una donna”, che era una roba da aspettarsi chissà cosa e io personalmente mi aspettavo tipo il porno lesbo del secolo, e invece ATTENZIONE SPOILER si risolve tutto con mezzo secondo di mezza tetta di Emmina e fine. Che scandalo, che shock! FINE SPOILER
La favorita è una pellicola che non riesce a decollare. È un Lanthimos che va avanti con il freno a mano tirato. È un film strambo che non ce l'ha fatta. Anche perché a ben vedere, non è poi nemmeno così strambo. Dimenticate il tocco post-moderno fatto di Converse e musica new-wave di Marie Antoinette. Qui ad esempio i costumi, assolutamente meravigliosi per carità, non possiedono un tocco originale. Se non le Converse, almeno un paio di Vans potevano metterle...
Stesso discorso per la colonna sonora, tanto impeccabile quanto troppo solenne e tipica del più tipico tra i tipici film in costume tipici. A tratti, più che a un Lanthimos, sembra di assistere a una pellicola opprimente di Tom Hooper stile Il discorso del re o Les Misérables. E quando il tocco del regista greco si fa sentire, come nella sua fissazione per gli animali (questa volta i conigli), o come nel finale enigmatico, non è che convinca particolarmente. Anzi, il finale è una cagata pazzesca e se fate finta di averlo capito mentite soprattutto a voi stessi.
Non si riesce quindi a capire se questo film non riesce a convincere e appassionare del tutto perché c'è troppo poco Lanthimos, o perché ce n'è troppo, di Lanthimos.
Stesso discorso per la colonna sonora, tanto impeccabile quanto troppo solenne e tipica del più tipico tra i tipici film in costume tipici. A tratti, più che a un Lanthimos, sembra di assistere a una pellicola opprimente di Tom Hooper stile Il discorso del re o Les Misérables. E quando il tocco del regista greco si fa sentire, come nella sua fissazione per gli animali (questa volta i conigli), o come nel finale enigmatico, non è che convinca particolarmente. Anzi, il finale è una cagata pazzesca e se fate finta di averlo capito mentite soprattutto a voi stessi.
Non si riesce quindi a capire se questo film non riesce a convincere e appassionare del tutto perché c'è troppo poco Lanthimos, o perché ce n'è troppo, di Lanthimos.
Veniamo comunque alla cosa più importante. Quella che dà il titolo al film. La favorita. Chi è la mia favorita del cast tra Olivia Colman, Emma Stone e Rachel Weisz?
Olivia Colman è la bravissima interprete della serie thriller Broadchurch, che presto vedremo anche nella terza stagione di The Crown a raccogliere il testimone da Claire Foy nel ruolo di Regina Elisabetta II in versione più vecchia (ma non vecchia quanto oggi). In La favorita offre una performance recitativa in apparenza di ottimo livello, non lo metto in dubbio, ma a guardare più da vicino mi è sembrata un po' troppo teatrale, più che cinematografica. Troppo impostata. Troppo esagerata. In alcuni momenti troppo macchiettistica. Probabilmente era proprio l'intenzione della sceneggiatura improntata sul grottesco, ma il suo non riesce mai a diventare un personaggio a tutto tondo e resta sempre una figurina. Insomma, avrà anche vinto il Golden Globe, il BAFTA, la Coppa Volpi a Venezia ed è nominata pure agli Oscar, ma per quanto mi riguarda è bocciata. Credo comunque che la Colman se ne farà una ragione e non si metterà a frignare come un Ultimo qualunque.
E poi non ho capito perché lei ai premi sia considerata tra le attrici protagoniste, mentre Emma Stone e Rachel Weisz figurano tra le attrici non protagoniste, quando il minutaggio di presenza in scena non mi sembra molto a suo favore, e considerando anche il fatto che tutti e tre i personaggi hanno un'importanza eguale all'interno della storia. Immagino però che questi siano i soliti giochini delle nomination decisi a tavolino dagli studios cinematografici, che restano incomprensibili a noi comuni mortali. Un po' come le vicende dei reali.
Emma Stone qui su Pensieri Cannibali non credo abbia bisogno di presentazioni. Emma Stone è semplicemente una delle migliori attrici degli ultimi anni e, insieme a Amy Adams, Natalie Portman, Saoirse Ronan e Jessica Chastain, è la migliore interprete oggi in circolazione. Punto. Non stiamo nemmeno a discuterne, che perdiamo solo tempo e poi non ho voglia di incazzarmi.
Emma Stone inoltre possiede quel potere magico, che condivide con Carey Mulligan, di rendere adorabile persino il più detestabile tra i suoi personaggi. Cosa che le riesce persino in un film di Yorgos Lanthimos. Un personaggio sopportabile in un fim di Lanthimos???
Ebbene sì, ma solo fino a un certo punto.
ATTENZIONE SPOILER
Nella seconda parte il personaggio di Emma Stone diventa improvvisamente freddo e calcolatore. La peggiore sovranista, come direbbe Heather Parisi. O forse lo era fin dall'inizio, solo che fingeva. Ok, ci sta. Peccato che il cambiamento nel suo comportamento non sia giustificato all'interno del film. Semplicemente, avviene di punto in bianco. Non c'è un'evoluzione nel suo personaggio, soltanto un'inversione a U senza senso. E così Lanthimos è riuscito a rendere odioso pure un personaggio di Emma Stone. Complimenti, Yorgos, questa è un'impresa che potrebbe risultare difficoltosa persino per Lars von Trier o Michael Haneke, gli altri due componenti della Sacra Triade del Cinema Bastardo. Un personaggio così alla fine per me non si addice particolarmente alla Stone, che comunque continuo ad adorare. Sia chiaro.
FINE SPOILER
Rachel Weisz è un'attrice su cui ai tempi de La mummia, il primo film ad averla fatta notare dal grande pubblico, non avrei scommesso due lire. Perché sì, allora c'erano ancora le lire. Dopodiché non me la sono mai filata più di tanto e invece devo dire che ultimamente la sto rivalutando parecchio. O forse è lei è che è migliorata parecchio. In Disobedience riusciva a tenere testa a Rachel McAdams e qui in La favorita riesce a tenere testa e in diverse scene a rubare la scena a Olivia Colman e persino a Emma Stone. La vera fenomena tra le tre a sorpresa è quindi lei. Sarà anche perché il suo mi è sembrato l'unico personaggio davvero sfaccettato e reso in pieno in tutta la sua complessità. All'inizio è quello che appare più detestabile e invece alla fine risulta quello più umano. L'unico umano. L'unico personaggio vero in questa fiera dell'assurdo, inizialmente intrigante e poi via via snervante, che è La favorita.
And the winner is...
Sorpresa, sorpresa. Mi spiace Emmina cara, ma Rachel Weisz è la mia favorita!
(voto 6,5/10)
Nel mio caso, invece, la mia favorita è la Stone: che poco mi piace, che spesso trovo troppo eccessiva. Ma sono onesto, quindi tocca riconoscerglielo: ha il personaggio più scomodo, mentre la Weisz è la stronza dal cuore d'oro e la Colman, come giustamente dici, è per forza di cose troppo teatrale.
RispondiEliminaPerò il film l'ho davvero trovato sontuoso e scritto benissimo. Non il mio preferito, ma senz'altro il Lanthimos messo meglio a fuoco: strano, ma non troppo. Ma capisco che quest'anno, dopo il cinque a Roma, sei in lotta contro il buon cinema. :-P
"la scena a Olivia Colman e persino a Emma Stone." Emma Stone è un attrice sopravvalutata abbestia e anche se non lo fosse l'implicazione del 'persino' che sia superiore a una delle migliori attrici in circolazione come la Colman mi ha fatto sputare 2 polmoni e 1 metro di intestinop tenue
RispondiEliminaBella recensione, grazie!
RispondiEliminaSicuramente La favorita non è il classico film in costume (genere che anche a me di solito fa abbastanza sbadigliare), e non essendo di certo il miglior film di Lanthimos a me è comunque piaciuto abbastanza!
https://vengonofuoridallefottutepareti.wordpress.com/2019/02/01/the-favourite-un-insolito-film-in-costume/
E Rachel Weisz è semplicemente fantastica!!!
Non un film classico in costume, non il classico film di Lanthimos. Sarà che visto in mezzo agli altri film di Venezia si è un po' perso (la storia, nonostante l'ironia massiccia, non è poi così originale) o sarà che gli è mancato il guizzo giusto, ma non è stato tra i miei favoriti.
RispondiEliminaLa tua favorita, in ogni caso, è anche la mia. Questa Rachel l'avevo sempre sottovalutata anch'io.
Salve
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Cordiali saluti
una weisz anche per me, grazie...
RispondiEliminaho sempre adorato le birre di frumento :-D
A me il film è piaciuto assai, concordo cumunque su Rachel.Posso dire, senza smentite dal gruppo finanziario, di averla sempre amata. Se non l'hai visto ti consiglierei Complete Unknown. Non so se lo conosci.
RispondiEliminaNo, quello non l'ho visto.
EliminaDovrei recuperarlo...
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RispondiEliminaE' l'unico tra i candidati a miglior film che non ho ancora visto, ma sono curioso: del resto, prima o poi dovrò decidermi al recupero totale di Lanthimos.
RispondiEliminaIo l'ho trovato tanto noioso!
RispondiEliminaQuesta volta condividiamo la stessa preferita