Loro
Regia: Paolo Sorrentino
Cast: Toni Servillo, Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Elena Sofia Ricci, Euridice Axen, Alice Pagani, Fabrizio Bentivoglio, Anna Bonaiuto, Ricky Memphis, Roberto Herlitzka, Alessia Fabiani, Fabio Concato
Ullala. Ullala. Ullalalà.
Benvenuti gentili telespettatori... volevo dire lettori, in questo appuntamento di Cinemissimo, la rubrica condotta da me Silvia Cannibalin qui sul sito Pensieri di Canale 5. Oggi parleremo di un film molto discusso e controverso, Loro.
Oddio, considerando che si tratta di un film diretto da Paolo Sorrentino, l'ultimo regista italiano ad essersi aggiudicato un premio Oscar, su Silvio Berlusconi, baciamo le mani, il personaggio italiano più importante tipo degli ultimi 40 anni, non è che abbia poi scatenato tutto 'sto putiferio che ci si poteva attendere. A parte qualche polemica da parte di alcuni membri di Forza Italia, la pellicola è passata piuttosto... inosservata. Non se l'è filata quasi nessuno, diciamolo. A livello di box office non è stato un flop, però è andato così così. Al Festival di Cannes non è stato inserito tra i film in gara. Non solo non è stato il candidato italiano agli Oscar 2019, ruolo ricoperto da Dogman, ma non l'hanno manco inserito nella shortlist dei titoli che sarebbero potuti essere tra i candidati italiani agli Oscar 2019. Ai David di Donatello si è preso sì un bel po' di nomination, ma non la più importante, quella per il miglior film, e nemmeno quella per il miglior regista.
Ullala. Ullala. Ullalalà. Com'è possibile tutto ciò?
Dopo tanti grandi film, e pure una grande serie TV come The Young Pope, Sorrentino si è spento all'improvviso?
E Silvio Berlusconi, sia santificato il suo nome, è oramai stato definitivamente oscurato dalla stella di Matteo Salvini ed è passato di moda?
Ho così deciso di guardare questo film poi non così discusso e controverso, per cercare di capire cos'è andato storto in quello che si preannunciava come il lavoro più incendiario del cinema italiano degli ultimi secoli. Specifico che non ho visto Loro 1 e Loro 2, i due capitoli separati distribuiti inizialmente al cinema. Ho invece guardato l'edizione International Cut della durata di 145 minuti. Una specie di versione remix rimontata dallo stesso Paolo Sorrentino al fine di poter correre agli Oscar 2019. Decisione inutile, visto che il film non s'è beccato manco una nomination, come invece era capitato al precedente lavoro del regista Youth - La giovinezza, in corsa per la migliore canzone originale, e che si era preso pure 2 candidature ai Golden Globe. Questa volta invece zero.
Ho quindi deciso di vedere questa versione unica della pellicola International Cut, un po' perché mi sento molto international e un po' perché se no il povero Paoletto aveva fatto un lavoro proprio per niente. Se non la guardavo io, non la guardava nessuno. E inoltre perché sul web ho trovato questa versione qua e quindi bisogna accontentarsi di ciò che passa il convento. O se non altro i servizi di streaming più o meno legali. Che poi il confine tra legalità e illegalità quando si parla di Silvio Berlusconi, venga il suo regno, è sempre molto relativo. Quindi questa qua direi che è la dimensione ideale per gustarsi al meglio la visione.
L'inizio è una bomba. Sembra di assistere a una versione di The Wolf of Wall Street ai tempi del berlusconismo. C'è un Riccardo Scamarcio che continua il suo stato di Euforia sciando su montagne di polverina bianca. Quella di cui cantava Pollon, credo.
La sua è una versione fiction di Gianpaolo Tarantini, “l'imprenditore” pugliese che, almeno secondo le assurde accuse tutte da confermare dei magistrati comunisti, organizzava i presunti Bunga Bunga Party, con la collaborazione di Nicole Minetti. In Loro c'è pure una versione contraffatta, ma meno rifatta, della Minetti, interpretata da una bellissima Kasia Smutniak che si mostra come mamma l'ha fatta. Pensavo le avesse più grosse, però le sue tettine sono comunque molto carine. Ullala. Ullala. Ullalà.
Il film parte a mille e davvero non si capisce come possa passare inosservato. C'è giusto una domanda che aleggia nell'aria. Questo non doveva essere il film su Silvio Berlusconi, sia fatta la sua volontà? Nei primi 40 minuti invece di lui non c'è traccia, e poi...
Eccolo che appare. Nei suoi panni c'è Toni Servillo. Grande attore. Grandissimo attore. Siamo però sicuri che fosse la scelta migliore per questo ruolo?
Vabbè che Sorrentino lo ama quanto io amo Pier Silvio, solo che in questo caso sarebbe stato meglio affidare la parte a un altro. Il vociferato Massimo Boldi ad esempio avrebbe potuto regalare la performance della sua vita. L'interpretazione da Oscar. Dopotutto, se sono riusciti a nominare un film privo di sceneggiatura come Roma per la migliore sceneggiatura, non vedo perché Boldi non possa essere preso in considerazione come miglior attore.
Fatto sta che nel film di Sorrentino c'è il solito Servillo e la sua appare più che altro come un'imitazione da... Bagaglino. Proprio quel Bagaglino che tanto viene preso per il culo nel corso della pellicola. Il problema principale del film su Berlusconi è allora... lo stesso Berlusconi. Cioè, non lui Lui, sia mai che ne parli male. Inchino di riverenza. Intendo Berlusconi in versione Servillo. Una macchietta, più che un personaggio a tutto tondo.
A un certo punto viene un dubbio. E se il problema non fosse Servillo? E se il problema non fosse nemmeno Sorrentino, che qui dentro non riesce a dire quasi niente che già non sapessimo su S. Berlusconi, perché non c'è altro da raccontare, perché dietro a quella maschera che si è costruito non c'è niente? E se non fosse proprio possibile regalargli manco una parvenza di umanità, quella che persino a uno come Dick Cheney in Vice - L'uomo nell'ombra viene concessa? E se l'ex premier in Loro sembrasse una macchietta, perché è proprio una macchietta?
Ullala. Ullala. Ullalà. Sia mai che io pensi delle cose del genere su meno male che Silvio c'è Berlusconi. Se la pellicola, dopo essere partita a mille, frena, si arena e perde un po' di mordente, allora dev'essere tutta colpa di Sorrentino. Fin dal trailer, Loro appariva come un incrocio tra Il divo e La grande bellezza, e in effetti così è. Solo che, se le parti in stile La grande bellezza sono quelle che funzionano di più, con Paoletto che come gira certe scene solo lui, le parti più in stile Il divo invece non convincono granchè. In particolare nell'intimità con la moglie. Nei dialoghi di Veronica Lario ad esempio emerge un po' troppo moralismo. Viene fuori quella che sembra essere la visione del regista sul protagonista, piuttosto che la visione della moglie, interpretata da una Elena Sofia Ricci sì più decente del solito, ma che non offre nemmeno una performance attoriale da far gridare al miracolo, che Dio ci aiuti.
Un altro problema del film è quello di raccontare un periodo già ampiamente noto e sotto i riflettori nella vita di Silvio Berlusconi, Dio lo benedica... ma visto che lui è l'Unto del Signore, che si benedica da solo! Anziché i tempi del presunto Bunga Bunga, sarebbe forse stato più interessante scavare nelle origini del futuro imprenditore. La nascita di quell'impero che a oggi resta ancora un gran mistero. Quello che manca a Loro è l'effetto sorpresa. Se con The Young Pope Sorrentino riusciva a raccontare il papato in una maniera inaspettata, e in generale con tutti i suoi lavori stupiva in qualche modo, a questo giro ha invece realizzato esattamente il film su Silvio Berlusconi che ci si poteva attendere da lui. Dentro c'è tutto il suo cinema precedente. Oltre ai titoli citati, c'è il Tony Pisapia de L'uomo in più che viene arrestato per aver fatto sesso con una ragazza minorenne. C'è il vecchio orco attratto dalla giovane sorca de L'amico di famiglia. C'è la sua generale predilezione nel raccontare personaggi anziani, pardon un pochino in là con gli anni. C'è una colonna sonora molto fighetta e ricercata che a tratti offre sprazzi di nazional-popolare. Tra pecore, rinoceronti e ratti, c'è qui pure la sua fissazione per gli animali, che condivide con Yorgos Lanthimos.
Dentro Loro c'è anche tutto il Berlusconi e il berlusconismo che conoscevamo. I momenti più originali sono giusto quello della telefonata di un Silvio sfolgorante in versione telemarketing, e quello in cui Alice Pagani, l'attrice rivelazione della serie Netflix Baby, smerda del tutto il povero Berlusconi, pieno di grazia.
A parte ciò, niente di nuovo. Già quel comunista di Nanni Moretti ne Il caimano si era confrontato con l'impossibilità di girare un film su di lui. Per quello che Sorrentino ha provato a girare un film su di Loro. Soltanto che in questo Loro c'è un po' troppo Lui. Il Líder Máximo (oops... forse questo non dovevo dirlo) di Forza Italia.
Stupisce invece il finale, ma giusto in negativo, visto che non si capisce bene dove voglia andare a parare. Probabilmente manco lo stesso Sorrentino lo sa. E stupisce poi l'assenza di Ruby Rubacuori. Cioè, dentro questo film Sorrentino c'ha messo persino Noemi Letizia, e invece di Ruby Rubacuori non v'è traccia? Come mai?
Proveremo a far luce su questo mistero nella prossima puntata di Cinemissimo, sempre qui su Pensieri di Canale 5, quando avremo come ospite proprio Ruby Rubacuori, sempre che almeno lei sia ancora viva, insieme al vincitore dell'ultima edizione di Amici di Maria De Filippi, Irama, che ci canterà la sua ultima hit, ispirata proprio a Silvietto: L'uomo con il cuore di latta.
(voto 7-/10)
Sarei curioso di vedere questa versione remix, per capire cosa hanno tolto, se funziona di più oppure di meno. A me l'esperimento era discretamente piaciuto, e di Sorrentino e di politica so pochissimo. A distanza di un anno, per esempio, ricordo ancora la scena della telefonata (lui che tenta di vendere aria fritta a una signora, per vedere se ancora ci sa fare) o la lite furibonda con un'ottima Ricci.
RispondiEliminaL'intenzione di dargli una seconda occhiata, c'è. Ma ti dicevo che Garrone, questa volta, era un'altra cosa!
Interessante recensione!
RispondiEliminaEh sì, Loro ha parecchi problemi, il che spiega come mai sia passato (quasi) inosservato... comunque non vedere le due parti da due ore l'una è un po' barare!
Sul blog le abbiamo recensite entrambe, per non farci mancare nulla:
https://vengonofuoridallefottutepareti.wordpress.com/2018/05/01/loro-1/
https://vengonofuoridallefottutepareti.wordpress.com/2018/05/16/loro-2/
Vero, troppo Lui ma anche troppo Sorrentino che non so perché ma ha iniziato a stancarmi nelle sue scene à la Sorrentino che qui -visto diviso in due parti- riempie spazi e vuoti. Ci sono momenti notevoli e come sempre dialoghi da applausi, ma forse non era il momento giusto, o il personaggio giusto da raccontare.
RispondiEliminaNon l'ho ancora visto, ma sono molto curioso. Anche perchè spero possa piacermi di più del da te tanto esaltato - e sopravvalutato - Dogman. ;)
RispondiElimina