Guardare serie TV è diventato cool. Persino la gente che non le guarda dice di guardarle soltanto per darsi un tono. Una volta se ti dichiaravi fan di una serie come Game of Thrones venivi menato, adesso invece ti menano se dici che hai adorato la stagione conclusiva. L’offerta è diventata talmente varia e numerosa che è difficile anche solo pensare di guardare tutte le più importanti e le più discusse, figuriamoci quelle più di nicchia. Tra quelle qui passate sugli schermi di Pensieri Cannibali, comunque, ecco le 20 (facciamo anche 21) che personalmente mi sono garbate maggiormente.
20. The Umbrella Academy
(stagione 1)
e The Boys
(stagione 1)
e The Boys
(stagione 1)
"Siamo più forti noi." |
"No, noi!" |
Le storie classiche sui supereroi hanno stufato e siamo arrivati a un punto in cui hanno stufato persino le storie alternative sui supereroi. Anche di quelle, dopo i vari Misfits, Kick-Ass, Deadpool etc., ce n’è una gran abbondanza. Pur con tutto lo scetticismo del caso, ce ne sono però ben due che alla fin fine mi hanno convinto più di quanto avrei immaginato e voluto: The Umbrella Academy e The Boys. Fighe, esaltanti, cattive al punto giusto e sì, fieramente anti-supereroistiche.
19. Hanna
(stagione 1)
"No, il remake partenopeo con le musiche di Gigi D'Alessio intitolato Annarè vi rifiuto di farlo!" |
Hanna il film con Saoirse Ronan era ‘na figata. La serie Hanna che da tale film è tratto con la folgorante rivelazione Esme Miles è ‘na figata uguale e per certi versi ancora di più.
18. The Morning Show
(stagione 1)
"Buongiornissimo." |
La versione andata a male di Unomattina e Mattino cinque. Meglio così.
17. Volevo fare la rockstar
(stagione 1)
"Abbiamo superato delle serione americane come The Morning Show." "Evidentemente ci sono blogger ancor più fuori di me!" |
Questa serie italiana visibile su Rai 2 e RaiPlay racconta la storia (vera) di una persona che voleva fare la rockstar e invece è finita a fare la blogger. In pratica, la storia della mia vita.
16. The Society
(stagione 1)
The Society è ambientata in una città in cui tutti gli adulti (ma a dirla tutta anche i bambini) un giorno spariscono e restano soltanto gli adolescenti. In pratica, se odiate i teenagers, odierete questa serie. Io invece tutto il contrario.
15. Mindhunter
(stagione 2)
"L'attore che mi ha interpretato in C'era una volta a... Hollywood non era convincente quanto me... Un momento. Ero sempre io?" |
Il viaggio tra le menti dei serial killer con la seconda stagione si fa ancora più intenso. Roba da mettere in difficoltà perfino Hannibal the Cannibal de Il silenzio degli innocenti, figuriamoci Cannibal Kid di Pensieri Cannibali.
14. True Detective
(stagione 3)
"Queste sono le prove per cui questa classifica è totalmente sbagliata." "In effetti, non tutti prenderanno bene l'assenza di Chernobyl e di Watchmen." |
Sbaglio o quest’anno True Detective non se l’è filato nessuno, o quasi?
Peccato perché, se i livelli della insuperabile stagione 01 restano appunto insuperati, d’altra parte un personaggio come Rust Cohle credo non si vedrà ancora molto a lungo, rispetto alla stagione 02 si è ritornati a salire. Complici le ottime interpretazioni del due volte premio Oscar Mahershali Ali, della notevole Carmen Ejogo e dell’attore probabilmente più sottovalutato dei nostri tempi, alias Stephen Dorff, True Detective 3 sale, sale e non fa male...
Ok, forse un pochino fa male, ma in un senso positivo, eh.
13. Sex Education
(stagione 1)
Educazione sessuale. La materia che tutti avremmo volute studiare a scuola…
O forse no. Sarebbe stato troppo imbarazzante. Troppo. In compenso adesso ci possiamo studiare questa bella serie adolescenziale ma non troppo britannica.
12. Stranger Things
(stagione 3)
"Cantiamo una canzone degli anni '80?" "Può andare Gelato al cioccolato, dolce e un po' salato, tu, gelato al cioccolato?" |
"Tecnicamente quella canzone è del 1979 e poi pensavo più a qualcosa come The Never Ending Story, ma sì, dai, va bene!" |
Pur con qualche basso – gli episodi centrali sono stati abbastanza dei riempitivi – anche alla terza stagione Stranger Things si conferma una delle serie più emozionanti in circolazione. Dai, a chi non sono venuti i brividini – per non dire le lacrimucce – sulle note di The NeverEnding Story e sulle parole della lettera di Jim Hopper?
11. Deadly Class
(stagione 1)
La serie più sottovalutata, e diciamo anche più del tutto ignorata, dell’anno. Deadly Class è la serie fumettistica-adolescenziale-figata-totale-ambientata-negli-anni-80 che il mondo evidentemente non si meritava. Cancellata dopo appena una stagione, ma io questi 10 episodi uno-più-bello-dell’altro vi consiglio di recuperarli comunque.
10. BH90210
(stagione 1)
Temevo che BH90210, il revival del leggendario Beverly Hills 90210, la serie che per prima mi ha fatto amare le serie quando ancora li chiamavamo telefilm, sarebbe stato una trashata incredibile. E invece...
BH90210 è stato una trashata incredibile, ma anche una trashata incredibilmente geniale. Un gioco metatelevisivo di una profondità che meriterebbe di essere studiata in corsi universitari appositi, condotto allo stesso tempo con una leggerezza clamorosa. Luke Perry da lassù penso che approverebbe.
9. Undone
(stagione 1)
Se BoJack Horseman quest’anno ha un pochino deluso, almeno con la prima metà della sesta e conclusiva stagione, il suo creatore sembra già essere andato oltre. La sua novità animata, creata in collaborazione con Kate Purdy, è un viaggio nella mente umana ancora più complicato di quello nella mente equino-umana. Un trip nello stile della doppietta di film Waking Life/A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare girati da Richard Linklater che non sempre è facile da seguire – per utilizzare un eufemismo – ma che in fondo regala soddisfazioni e pure emozioni.
8. Succession
(stagione 2)
La storia dei Berlusconi d’America diventa sempre più diabolicamente contagiosa. Un vero e proprio success(i)o(n).
7. The OA
(stagione 2)
The OA la si odia o la si ama. Si può non capirne nulla o...
Vabbé, capirci qualcosa è praticamente impossibile, però quanta bellezza e quanta assurda poesia contiene? Assurdo anche che Netflix non l’abbia rinnovata per una terza stagione, che dopo il finale della seconda si preannunciava come qualcosa di ancora più sorprendente, ma così va il mondo.
6. Fleabag
(stagione 2)
"Ho una confessione imprevedibile da farle." "Vuole fare sesso con me?" "Ok, forse non era così imprevedibile." |
Phoebe Waller-Bridge, signori e signore. Questa qua è già stata ingaggiata per sistemare il copione del nuovo film di James Bond e credo che qualunque franchise la vorrà per sé. Io però spero che non si perda nelle hollywoodianate e continui a fare anche le sue cose più personali e più “piccole”. Che poi, come questa Fleabag da lei creata, scritta e interpretata, sanno farsi grandi.
5. The Act
(stagione 1)
Non sono un grande fan delle serie, o anche dei film se per questo, che prendono ispirazione da storie vere. Non che abbia niente contro le storie vere, non datemi del razzista, per favore, è solo che a volte nel raccontarle lo sceneggiatore di turno si trova per forza limitato a dover rispettare l’aderenza ai fatti avvenuti, anche per non incorrere in querele o cause legali. Cosa che può limitare la narrazione. Solo che la storia vera raccontata in The Act è così assurda da sembrare finta e il confine tra ciò che è reale e ciò che è finto, tra ciò che è verità e ciò che è bugia diventa talmente sfumato che spesso lo spettatore dimentica, o finge di dimenticare, che ciò possa essere successo per davvero. L’unica cosa certa comunque è che la vocina di una Joey King strepitosa – una delle performance attoriali più notevoli dell’annata sia su piccolo che su grande schermo – è una delle cose che maggiormente mi sono rimaste impresse di questo 2019.
4. Dickinson
(stagione 1)
"Dite che Emily Dickinson si comportava veramente così, o forse ci siamo presi un po' troppe libertà?" |
Non ho mai provato una grossa curiosità per le opere o tantomeno per la vita della poetessa statunitense Emily Dickinson. Colpa dell’università. Tutto ciò che era materia di studio perdeva per me qualunque appeal. Ora ho finalmente provato interesse, e persino attrazione, nei confronti di Emily. Sarà perché l’università l’ho lasciata oramai alle spalle da mo’, o perché la sua vicenda è raccontata nella serie Dickinson con un gusto decisamente post-moderno, o sarà perché a interpretarla c’è una certa Hailee Steinfeld? Chissà?
3. Sorry for Your Loss
(stagioni 1 e 2)
"Non posso vedere questa serie. Non ho i soldi per abbonarmi a Netflix." "Ma come, non lo sai? La nostra serie è visibile gratuitamente su Facebook Watch." "Allora corro subito a vederla!" "E io corro subito a fare un assegno a Pensieri Cannibali per questa marketta!" |
Dalle cose più brutte possono uscire le cose più belle. Da un evento tragico come la morte di un giovane uomo, ne è uscita una bella, bellissima serie sul lutto e su come la vita della sua giovane vedova e della sua famiglia va avanti ed è triste, certo, se cercate una comedy leggera leggera è meglio che vi rivolgiate altrove, ma possiede anche una luce in grado di illuminare le tenebre. Un bagliore di speranza che ogni tanto fa sorridere. Ho detto sorridere. Non provocare (finte) risate fragorose come quelle delle sitcom.
2. Looking for Alaska
(stagione 1)
"Sto cercando Alaska, tu l'hai vista?" "Beh, veramente sono io." "Ok. Adesso però come le riempiamo le altre 7 puntate?" |
Com’è trovare degli amici per la prima volta?
Com’è innamorarsi per la prima volta?
Com’è vivere per la prima volta?
Com’è soffrire veramente per la prima volta?
A queste domande, e forse pure a qualche altra domanda non da poco, risponde questa serie tratta dal libro di John Green Cercando Alaska. Scusate se è poco.
1. Euphoria
(stagione 1)
Dawson’s Creek che incontra Trainspotting?
No, forse più un remake statunitense veramente riuscito di Skins. Anche se in realtà prende ispirazione da una miniserie israeliana omonima.
O magari è il caso di definirlo un Beverly Hills 90210 2.0 degenerato.
Fatto sta che Euphoria parla di un gruppo di liceali e quindi rientra nella categoria “serie adolescenziale” ed è per questo se qualcuno a priori deciderà di non vederla nemmeno e se a premi altezzosi come i Golden Globe non è stata presa in considerazione. Nemmeno l’interpretazione enorme della protagonista principale, Zendaya. In quanto “serie adolescenziale” è ovvio che qui su Pensieri Cannibali dove c’è una “certa” propensione a esaltare le robette teen se ne parli bene. Se però si viaggia oltre le definizioni e le catalogazioni, più che una “serie adolescenziale”, Euphoria è una serie ebbasta. Una grande serie ebbasta.
"Una serie adolescenziale al primo posto?" "Pensieri Cannibali è diventato troppo prevedibile." "Veramente erano anni e anni che non succedeva." "Ma che davvero?" "In realtà erano solo 2 anni che non succedeva." |
The Morning Show troppo in basso!
RispondiEliminaTi sei salvato con le prima posizioni per fortuna. :)
Non ho adorato l'ultima stagione di Game of Thrones ma neanche l'ho disprezzata, diciamo comunque che son contento che sia finita. Ha ragione il detective, l'assenza di Chernobyl mi turba, e la dodicesima posizione di Stranger Things 3 non mi garba, tuttavia anche se con Euphoria son stato più cauto, mi può star bene ;)
RispondiEliminaPrima posizione per me da orticaria (sto usando troppo questo termine in questi giorni), l'avrei messa forse ad un quinto o sesto posto, e concordo con Mr Ink, The morning Show troppo giù.
RispondiEliminaAlcune sono anche nella mia top ten delle serie, mentre altre, come la numero uno, mi paiono cannibalate lontane anni luce dai miei gusti. E per fortuna. ;)
RispondiEliminaIo non ci passo più da te... e mo quando lo trovo il tempo di vedere metà delle serie che hai elencato?
RispondiEliminaPer quanto riguarda le visioni https://cb01-hd.net/ cinematografiche, ho capito che uno degli errori più grandi di una persona è che sa fare qualcosa, ma quando arriva il momento di agire, si comporta come se non sapesse nulla
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