Non avevo ancora parlato della scomparsa di Ennio Morricone. Non perché non mi importasse o non ci tenessi. Solo per mancanza di tempo. Lo faccio adesso, ammettendo comunque di non essere un suo fan della prima ora. Innanzitutto per questioni anagrafiche. Negli anni '60, quando ha cominciato a imporsi con le sue colonne sonore e con gli arrangiamenti di alcune delle più belle canzoni di musica leggera italiana, non ero ancora nato. Al di là di questo, il suo nome è stato storicamente, e un po' superficialmente, associato soprattutto alle soundtrack dei western. Ed è il genere di film in assoluto che mi piace di meno. Considerando poi che tra i suoi lavori più celebri ci sono anche le musiche delle pellicole di Giuseppe Tornatore, regista che non ho mai sopportato più di tanto, il mio rapporto con Morricone è stato all'inizio piuttosto complicato, per non dire distaccato.
Uno dei pezzi che hanno cominciato a farmi innamorare delle musiche di Ennio Morricone, o Ennio Morriconi come dicono negli iunaited steits of America, non è manco un suo pezzo, e per anni non sapevo nemmeno ci fosse il suo zampino. Mi riferisco a "Sugar Water", una delle mie canzoni cult degli anni '90 realizzata dalle giapponesi Cibo Matto, che al suo interno conteneva un campione da un brano poco conosciuto della sterminata produzione di Morricone, "Sospesi nel cielo", dalla colonna sonora de I malamondo. Per altro il video della canzone delle Cibo Matto è di una bellezza a dir poco cinematografica.
Il mio approccio a Morricone è quindi stato piuttosto trasversale. Come spesso mi capita per quei nomi universalmente noti. Penso ad esempio ai Beatles. In Italia tra i loro pezzi che si sentono ovunque ci sono cose come Ob-La-Di, Ob-La-Da e Yellow Submarine, che sono le robe più scandolose della loro discografia. Senza contare che, quando ero un ragazzetto, All You Need Is Love veniva suonata 50 volte in ogni puntata di Stranamore, che sì non perché guardavo, e quindi per me i Beatles da bambino erano quelli della sigla di Stranamore. Crescendo per fortuna ho poi scoperto che hanno fatto parecchie altre cose e ho trovato perle più nascoste e più preziose della loro carriera, iniziando così ad avvicinarmi realmente alla loro musica. Qualcosa del genere vale anche per Ennio Morricone. Tutti conoscono il famigerato "ah-ee-ah-ee-ah" de Il buono, il brutto e il cattivo. Una colonna sonora geniale, che poi a forza di essere suonata in vari contesti, pure parodistici, col tempo ha perso un po' della sua forza. Come All You Need Is Love per colpa di Stranamore. E comunque Morricone è stato anche molto altro, checché ne dica il Washington Post.
Ennio Morricone, Italian composer who wrote ‘ah-ee-ah-ee-ah’ theme of ‘The Good, the Bad and the Ugly,’ dies at 91 https://t.co/2A2UzG1eyZ
— The Washington Post (@washingtonpost) July 6, 2020
La bellezza di questo brano trascende quella del film che accompagna. Come ho letto su Facebook in questi giorni scritto da non ricordo più chi, l'unico difetto di Ennio Morricone è che le sue colonne sonore spesso sono più belle dei film che accompagnano. Cito Baarìa, a mio giudizio una delle pellicole più pretenziose e meno riuscite nella storia del cinema, e non dico di peggio per non risultare volgare in un post come questo. Oppure Lolita, il dimenticabile remake di Adrian Lyne, non quello di Stanley Kubrick. Se vogliamo anche The Hateful Eight, che pure è una buona pellicola, è comunque quella che ho apprezzato meno della filmografia del mio adorato Quentin Tarantino e forse non è del tutto all'altezza della colonna sonora del Maestro. Ennio Morricone, un genio vero, "genio e regolatezza", come l'ha definito Roberto Benigni in un suo raro lampo di lucidità.
Un caso in cui la bellezza del film è riuscita nell'impresa non da poco di andare di pari passo con quella delle musiche di Morricone per me è C'era una volta in America, nel complesso la mia colonna sonora preferita tra quelle composte dal romano, e anche il miglior film da lui musicato, tra quelli che mi è capitato di vedere. Oltre che l'unico di Sergio Leone che sono riuscito davvero ma davvero ad amare. Oh, non ci posso far niente se gli spaghetti western, per quanto diretti e musicati alla grande, non mi appassionano proprio. Clint, metti giù quel fucile per favore.
La colonna sonora di C'era una volta in America fa parte di me da tutta la vita. Mio papà se lo riguarda tipo una volta all'anno da che io abbia memoria e quindi le sue musiche hanno risuonato nella mia casa e nelle mie orecchie fin da bambino. Quando poi da adulto ho finalmente visto il film completo, non solo qualche spezzone come mi era capitato fino ad allora, l'ho trovato un capolavoro emozionante come pochi. Complici anche quelle musiche di Ennio Morricone, che hanno fatto da colonna sonora alla mia vita da sempre e senza nemmeno che me ne rendessi conto. Quindi forse alla fine anch'io posso essere considerato un suo fan della prima ora.
Tra le tante colonne sonore di Morricone, quasi tutte indimenticabili, anche quella di The Mission è da brividi in ogni dove. Anche io conosco a memoria C'era Una Volta in America perché mia madre lo guardava infinite volte quando ero bambina!
RispondiEliminaConcordo sulla colonna sonora di CUVIA: è meravigliosa!
RispondiEliminaMi permetto di aggiungere un applauso al tema morriconesco di INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO (la sigla non la scrivo perché suona male): nella partitura compare anche lo scacciapensieri, allusione alle caratteristiche mafiose del potere nella felice terra dei cachi.
Un doveroso omaggio! :--)
RispondiEliminaMorricone ha fatto la Storia del Cinema, ma in questo tu non mi sembri particolarmente ferrato ahahahahaha!
RispondiEliminaComunque The Mission su tutti. Una colonna sonora pazzesca.