Vi ricordate quando d'estate le serie TV andavano in vacanza?
Se non siete dei Matusalemme come me, probabilmente no. Da quando c'è Netflix e lo streaming ha preso il sopravvento sul vecchio tubo catodico, le proposte seriali anche nei mesi più caldi non mancano. Andiamo allora a vedere cos'è successo di più o meno interessante tra le serie delle ultime settimane.
Serie Top del mese
Dr. Death
(stagione 1, episodi 1-2)
Dr. Death mi fa morire... dal ridere. Questo nonostante non sia una serie comica, né una serie involontariamente ridicola. È solo che mi diverte vedere questo tizio con un ego smisurato tipo Dr. House che fa un Resto Umile World Tour insieme a Kanye West. Uno che si crede il più grande genio nella storia della medicina, peccato solo per un piccolo particolare: tutti i suoi pazienti o muoiono, o muoiono in maniera atroce. D'altra parte, se lo chiamano Dr. Death un motivo ci sarà, e non è perché è un fan del death-metal, e non è nemmeno uno spoiler visto che è il titolo della serie.
"La laurea in medicina l'ho presa alla scuola della vita. E dove altro, se no?" |
Nei panni del protagonista c'è Joshua Jackson, un attore che riesce a far apprezzare qualsiasi personaggio che interpreta. Pacey Witter ad esempio sulla carta è un tipo strafottente e sbruffoncello, pure omofobo per come tratta il fratello all'inizio, eppure grazie al suo interprete si fa voler bene ben più di Dawson Leery, che pure è un nerd del cinema cui non gliene va mai bene una simbolo supremo del mai 'na gioia, quindi in teoria ci sarebbe da empatizzare più con lui.
"Perché sto sulle balle a tutti?" |
Perché allora mettere un attore così in una parte da villain?
Perché l'affabilità e il volto rassicurante di Joshua Jackson rendono credibile il fatto che ci siano persone che affidano la loro vita nelle mani di un chirurgo soprannominato Dr. Death. Dopo aver visto un paio di episodi, promuovo quindi sia la serie, intrigante e inquietante al punto giusto, che il suo protagonista, a sorpresa parecchio azzeccato. Gelosone di un Dawson, adesso non metterti a piangere. Di nuovo.
"Dawson, ti opererò ai dotti lacrimali. Sei d'accordo?" |
I Hate Suzie
(stagione 1, episodi 1-4)
Avete presente le Spice Girls? Se nel 1996 c'eravate, sicuramente sì. Altrimenti vi siete solo persi il più grande fenomeno pop al femminile di sempre, ma a parte questo niente di che. Il loro enorme successo ha aperto la strada ad altre girl band, come le All Saints sante subito, e a popstar come Billie Piper, anche nota semplicemente come Billie, che ad appena 15 anni conquistava la vetta della classifica britannica con il singolo “Because We Want To”, poi finiva sulle copertine dei tabloid per via della sua storia d'amore con Ritchie dei 5ive, e poco dopo la sua carriera musicale era già avviata sul viale del tramonto.
Quando tutti i bookmaker puntavano forte sulla sua definitiva caduta nel dimenticatoio, ecco che a sorpresa qualche anno più tardi si è reinventata come attrice, si è aggiudicata il ruolo di Rose Tyler, compagna prima di Christopher Eccleston e poi di David Tennant nella serie cult Doctor Who, ed è anche diventata la protagonista della serie Diario di una squillo per bene. Dopodiché è seguito un nuovo periodo di semi-oblio.
Perché vi sto dicendo tutto questo?
#1 Perché non c'ho niente di meglio da fare.
#2 Perché sono tutti buoni a parlare di musica di qualità e mai nessuno dà al pop commerciale lo spazio che si merita. Che forse si merita.
#3 Perché Billie Piper ora è tornata come creatrice e protagonista di una nuova notevole serie, I Hate Suzie, che ha parecchio di autobiografico. Parla infatti di una star inglese un po' in declino, famosa per una serie fantasy, divisa tra famiglia e scandali sessuali. Il titolo è un avvertimento: Suzie è un personaggio facile da odiare. Preparatevi invece ad amare la serie, con il suo stile tra I May Destroy You e una versione adulta di Skins. I love to hate Suzie.
Generazione 56k
(stagione 1)
Con tutto il rispetto per le altre generazioni, però la generazione 56k è la migliore di tutte. Quella che sa usare Internet, al contrario delle generazioni più rimbamb... anziane, ma sa anche com'è la vita senza Internet, al contrario di quelle più bimbemink... giovani.
Generazione 56k invece non è la serie migliore di tutte. In compenso, la creatura TV dei The Jackal è caruccia e piacevole abbastanza da rappresentare ciò che cerco in una visione estiva: leggerezza, senza scadere nelle stronzata. Che poi se una stronzata è divertente, ben venga pure quella.
Generazione 56k racconta una storia d'amore. Quella tra il simil-Luca Marinelli Angelo Spagnoletti e Cristina Cappelli nei panni della classica ragazza di cui è matematicamente impossibile non innamorarsi, e lo fa attraverso due piani temporali: a.S. (avanti Social) e d.S. (dopo i Social). A metà strada tra racconto pre-adolescenziale e romcom, tra nostalgia anni '90 e riflessione sul presente, Generazione 56k non è sicura di quale direzione prendere e vive in uno stato di perenne precarietà, in compenso sa muoversi in ogni contesto. Proprio come chi fa parte della Generazione 56k.
"Ma noi veramente siamo troppo giovani per far parte della Generazione 56k." "Non dirlo troppo in giro, che se no danno la tua parte a James Van Der Beek, ahahah." |
The Republic of Sarah
(stagione 1, episodi 1-6)
The Republic of Sarah è una serie strana, è una serie politica. Tranquilli, non pensate a un talk show di quelli in cui parla Salvini e poi parla Renzi, a volta parlano contemporaneamente, e sembra dicano la stessa cosa. E forse è davvero così. The Republic of Sarah è una serie drama ambientata a Greylock, una cittadina statunitense che sembra un incrocio tra Stars Hollow di Una mamma per amica ed Everwood di... Everwood. Con una “piccola” differenza. Greylock non è una cittadina statunitense, non più, da quando Sarah, un’insegnante locale che sembra Fiona Apple ma ancora più stramba, decide di proclamare la sua indipendenza dagli USA. Perché?
Scopritelo guardando questa serie che non avrà una qualità clamorosa, dopo tutto negli Stati Uniti va sul network The CW, ma episodio dopo episodio sa come farsi volere bene. Inoltre, cosa non da poco, The Republic of Sarah è una serie, almeno in parte, originale, che dichiara la sua indipendenza da un panorama televisivo pieno di programmi fotocopia.
Serie Flop del mese
Gossip Girl: Reboot
(stagione 1, episodi 1-3)
Buongiorno Upper East Side e anche Vattelapesca, giusto per non fare torti a nessuno. Mi avete riconosciuto?
Sono Gossip Boy. Sono tornato, merde!
Vi avevo lasciato con il finale di Gossip Girl, la serie vera intendo, che aveva lasciato perplessi non pochi.
ATTENZIONE SPOILER SE IN 9 ANNI DI TEMPO MORTACCI VOSTRI NON AVETE ANCORA VISTO IL FINALE DI GOSSIP GIRL!
Alla fine si scopriva che Gossip Girl non era Dorota, come pronosticato o più che altro sognato da molti, bensì... Dan Humphrey, il giovane Salinger dei powery. O dei relativamente powery, visto che per gli standard dell'Upper East Side era un morte de fame, mentre per gli standard del resto del mondo poteva essere considerato Paperon de' Paperoni.
Dimenticate tutto questo. Adesso c'è una nuova versione tarocca di Gossip Girl in città. Un reboot. O meglio un rebrut. Lo sto seguendo, perché mi piace spettegolare e parlare male, però per il momento non riesce a coinvolgermi. Sarà perché sono invecchiato io. O sarà che è tutto così patinato e superficiale, e allo stesso tempo politically correct, che anziché cuoricini su Instagram, si guadagna solo un sacco di sbadigli. I giovani attori non sono neanche male e di alcuni di loro credo sentiremo parlare ancora. I loro personaggi invece sembrano giusto una copia sbiadita di Blair, Chuck e Jenny, quando va bene, e di Serena, Nate e Dan quando va male.
"Può non sembrare, ma ci stiamo proprio divertendo un casino a guardare il reboot di Gossip Girl." |
C'è inoltre un altro problema. L'identità della nuova Gossip Girl viene rivelata SUBITO. L'idea sarebbe anche interessante, soltanto che al momento è sviluppata malino, e soprattutto si perde quel senso di mistero che rendeva intrigante la serie originale. Si perde così anche la possibilità di scoprire che alla fine Gossip Girl è soltanto il Dan Humphrey di turno.
XOXO, Gossip Tarocco Boy.
"Chissenefrega di tutto questo. Quello che vogliamo sapere noi è: Dorota tornerà nei nuovi episodi?" |
Loki
(stagione 1)
Dopo aver visto il finale di Loki, tra dialoghi interminabili e il protagonista che in pratica limona con se stesso, ho quasi rimpianto The Falcon and the Winter Soldier. E ho detto tutto.
"Era proprio necessario fare una serie per mostrare quanto io ami me stesso? Sono così egocentrico che me lo chiedo da solo." |
Guilty Pleasure del mese
Élite
(stagione 4)
Quel trash che cercavo nel nuovo Gossip Girl, me l'ha dato invece Élite. Non che siano mancati i momenti involontariamente ridicoli, alcune interpretazioni mooolto discutibili e diverse cose incomprensibili. Tipo: perché non costringono Omar a fare qualcosa, magari un esorcismo, per quelle sopracciglia sempre più folte che manco Elio e Bergomi messi insieme?
Omar en la temporada 8 de ELITE pic.twitter.com/XNXiQDcoh5
— Camila🌙 (@lunaccami) June 21, 2021
Nonostante queste cose, o probabilmente proprio grazie a queste cose, e nonostante assenze di peso come quelle di Danna Paola ed Ester "quanto soy guapa" Expósito, dopo una terza stagione che mi aveva lasciato perplesso, con la quarta Élite è tornato a essere uno dei miei guilty pleaure più goduriosi. Anche grazie a qualche nuovo ingresso niente male, che aiuta a sparpagliare un po' le carte in tavola. Su tutti, Mancia Blanco interpretata da Martina Cariddi.
Le serie belle sono un'altra cosa, però che bello perdere tempo a guardare una porcata come questa.
Cotta del mese
I capezzoli di Sarah Shahi (Sex/Life)
Sex/Life. Sottotitolo: “Ci do, che ci do, che ci do”, detto con la voce di Andrea Roncato.
Più che una serie, Sex/Life è un porno con ogni tanto sprazzi di trama. È la fantasia erotica suprema di una giovane MILF divisa tra una vita da sogno nei sobborghi con un marito troppo buono e troppo perfetto per essere vero da una parte, e dall'altra il classico bad boy bello e dannato, il proprietario di un'etichetta discografica con problemi paterni (Dylan McKay docet), con un favoloso accento australiano, che si sposta sempre e solo in motocicletta e per di più è superdotato.
Come faccio a sapere che è superdotato? C'è una scena già (s)cult che di sicuro non passa inosservata.
Così come non passano inosservati i veri protagonisti di questa serie, no scusate, volevo dire di questo porno: i capezzoli di Sarah Shahi. Che uno superficiale dice: “Che saranno mai? So' solo capezzoli”. No, non è vero. Non sono tutti uguali e questi sono un'autentica opera d'arte. Comunque ogni tanto tra un pene e una tetta in Sex/Life spunta fuori persino un accenno di storia – che vergogna! – sebbene quei timidoni degli autori facciano di tutto per cercare di censurarla e tenerla nascosta.
Episodi del mese
Rubber (Wo)man e Drive-In (American Horror Stories)
Stai a vedere che American Horror Story ha trovato la sua dimensione ideale? Il problema di diverse tra le 9 stagioni della serie, così come di varie altre "creature" di Ryan Murphy, era quello di partire alla grande, per poi spegnersi con episodi riempitivo e perdersi per strada in digressioni senza senso. La nuova serie spin-off American Horror Stories racconta invece delle storie autoconclusive della durata di un singolo episodio o massimo due, quindi non fa in tempo a rovinare tutto. Le prime Stories viste non sono niente male.
Rubber (Wo)man è una bella revenge story lesbo interpretata dalle emergenti Sierra McCormick, Kaia Gerber (figlia di Cindy Crawford) e Paris Jackson (figlia di Michael Jackson).
Drive In è invece una classica storia su un film maledetto fittizio che sa giocare bene le sue carte.
Se continua così, American Horror Stories rischia di essere la stagione migliore della serie (per quanto in realtà ne sia uno spin-off e la decima è in arrivo a fine agosto) dai tempi di Asylum.
Avevo adocchiato già I Hate Suzie ma ero dubbioso, se dici che si può vedere allora forse vedrò davvero ;)
RispondiEliminaSta American Horror Stories pare mica male, ma in Italia non mi pare che sia già arrivata o sbaglio?
RispondiEliminaHanno appena annunciato l'arrivo in Italia su Disney+ dal prossimo 8 settembre.
EliminaAnche se non è proprio una serie molto disneyana... :)
https://movieplayer.it/news/american-horror-stories-star-disneyplus-uscita-italia_101819/
Pacey, pardon, Joshua non sembra sbagliare un colpo quando si tratta di serie TV. E nemmeno nell'invecchiare, perfetto ventenne senza le protesi posticce da grassone. Una miniserie ben riuscita, l'episodio 4 diretto da Jennifer Morrison ha una vena sperimentale che me l'ha fatta amare ancora di più!
RispondiEliminaTra i tuoi top mi mancherebbe solo la Repubblica di Sarah ma mi sembra una CWata troppo per te e poco per me.
Punto sul nuovo AHS, anche se con il numero di episodi, pur a sé stanti, il rischio spegnimento c'è lo stesso.
Quanto a Sex/Life, nah, quella scena della doccia l'ho cercata visto il tanto mormorare e direi che può bastarmi :)
Mi tocca vedere Dr Death!
RispondiEliminaGossip Girl a me, a sorpresa, piace un botto.