Album del mese
Gorillaz "Cracker Island"
Ascoltare un disco dei Gorillaz è come fare un giro al luna park. È divertente, anche se un po' disorientante, dentro ci puoi trovare di tutto e può succedere di tutto. Il gruppo non è più quello dei tempi dell'esordio, d'altra parte il tempo passa pure per i cartoni animati, è meno hip-hop e meno indie rispetto al passato e se vogliamo più "pop". O forse è solo che il mondo del pop negli ultimi 20 anni ha cominciato a somigliare sempre di più ai Gorillaz.
Fatto sta che "Cracker Island" è forse il loro album meno sperimentale e più tradizionale, ma per fortuna non mancano comunque le sorprese, dal trip psichedelico in collaborazione con Tame Impala all'apparizione di un Bad Bunny che tutto sommato ha il suo perché. Gli ospiti presenti sono tanti, però alla fine la vera star è sempre lui, Damon Albarn, con la sua voce che ancora una volta incanta e fa sognare.
(voto 7/10)
Paramore "This Is Why"
"Cos'è la vita, senza i Paramore?" [Nada semicit.]
I Paramore sono tornati dopo le scorribande soliste della cantante Hayley Williams ed è curioso notare come oggi godano di una buona considerazione da parte della critica. Pure da quelli che agli esordi li deridevano e li avevano bollati come una semplice emo band adolescenziale. Il tempo è galantuomo e c'è da dire che il gruppo è come il buon vino: invecchiando migliora e non smette di dare alla testa.
"This Is Why" è forse l'album della maturità dei Paramore, che allo stesso tempo non hanno comunque perso la freschezza degli esordi. Solo, la loro tavolozza sonora si è fatta più sfaccettata e così, insieme ai numeri più pop-punk, c'è anche tanto indie-rock primi anni zero in stile Franz Ferdinand / Yeah Yeah Yeahs. La cosa più incoraggiante?
Nonostante il risultato sia già molto buono, la sensazione è che in futuro possano fare ancora meglio.
(voto 7,5/10)
Caroline Polachek "Desire, I Want to Turn Into You"
Il disco pop dell'anno?
C'è un sacco di hype intorno a Caroline Polachek e alla sua voce singolare e magnetica, che se proprio vogliamo dare delle indicazioni possiamo piazzarla a metà strada tra Imogen Heap e Björk con un pizzico di Kate Bush.
Oltre a una vocalità che difficilmente può lasciare indifferenti, nel suo nuovo album ci sono delle produzioni destinate a definire il sound del presente e ancor di più quello del futuro. Il difetto principale, comune a tanti lavori recenti, è che il disco è stato anticipato da un sacco di singoli, pure troppi, dalla fenomenale "Bunny Is a Rider" uscita nella lontana estate del 2021 fino alla più recente contagiosa "Sunset", e, almeno per chi già li conosceva, l'effetto sorpresa ne esce ridimensionato. Il titolo di disco pop dell'anno quindi per quanto mi riguarda resta ancora in gioco.
(voto 7/10)
Elodie "Ok. Respira"
La sparo grossa: "Ok. Respira" è il "Renaissance" di Elodie, o se preferite il suo "Confessions on a Dance Floor". Con le dovute proporzioni, è un lavoro dalle sonorità altrettanto dance e uptempo, perfette per lasciarsi alle spalle il periodo della pandemia e muovere il sedere.
Ci sono solo un paio di problemini. Come prima cosa, per questo album vale quanto detto sopra per quello di Caroline Polachek. La metà dei pezzi di "Ok. Respira" sono già usciti come singoli e quindi di novità non ce ne sono molte. Come seconda cosa, se le interpretazioni di Elodie sono al livello delle superstar internazionali, così come le produzioni curate per lo più da Dardust, sui testi (a parte "Vertigine") c'è ancora da lavorare e ci sono ampi margini di miglioramento. E se il paragone con Beyoncé e Madonna vi sembra esagerato, lasciatemi dire che Elodie oggi può essere considerata almeno la nostra Dua Lipa. La nostra EloDua.
(voto 6,5/10)
Levante "Opera futura"
A Sanremo non se la sono filata in molti e il suo misero 23° posto ha dello scandaloso. Per fortuna mi sembra che la sua "Vivo" stia girando parecchio e, se non altro nella mia testa, è diventata un tormentone clamoroso. Il resto del nuovo album di Levante non è da meno, è variegato, avvincente, ispirato e ha una dote rara di questi giorni: quando sei arrivato alla fine, ti fa venire voglia di ascoltarlo di nuovo. Quasi meglio di un sogno erotico.
(voto 6,5/10)
Francesca Michielin "Cani sciolti"
Ci va coraggio a pubblicare un disco in Italia pochi giorni dopo l'ultimo Sanremo, senza aver partecipato all'ultimo Sanremo. A Francesca Michielin però il coraggio certo non manca. L'ha dimostrato in TV, dove si è cimentata nei panni di conduttrice di X Factor (il programma che in passato ha vinto e che l'ha lanciata), così come di divulgatrice scientifica, trovando pure il tempo di laurearsi in canto jazz. E lo dimostra con ogni suo nuovo album, diverso dal precedente.
"Cani sciolti" rappresenta un'avventura ancora nuova ed è probabilmente il suo lavoro più "cantautorale", sia inteso nel senso meno noioso possibile. È un disco a tratti intimista, a tratti aggressivo e persino politico. Un disco sì, coraggioso.
(voto 7+/10)
Canzoni Top del mese
#4 Depeche Mode "Ghosts Again"
"Ghosts Again" è il primo singolo dei Depeche Mode dopo la morte del tastierista Andy Fletcher ed è inevitabile che provochi una lacrimuccia. Messa da parte la tristezza, comunque, è una canzone che a suo modo suona come un nuovo inizio e fa ben sperare per il nuovo album in arrivo il 24 marzo. Nonostante il titolo non proprio di buon auspicio: "Memento mori" (letteralmente: "Ricordati che devi morire").
#3 Beabadoobee "Glue Song"
Esiste una canzone più dolce di questa?
Io non credo.
#2 Lana Del Rey "A&W"
Ogni volta che penso di non poter amare di più Lana Del Rey, lei mi fa cambiare idea. Il suo nuovo sorprendente singolo "A&W" è un delirio onirico della durata di 7 minuti che parte come se fosse una sua cover di un pezzo dei Radiohead e poi si trasforma nella sua personale rilettura della musica hip-hop. Stupefacente.
#1 Madame "Il bene nel male"
A bocce ferme e con tutto il rispetto per Marco Mengoni, che ha fatto un Sanremo da applausi, il pezzo più potente ed efficace del Festival, per musica, testo e interpretazione, per quanto mi riguarda è "Il bene nel male". La mia vincitrice morale di Sanremo 2023 è Madame e il suo 7° posto in classifica grida vendetta!
Menzione d'onore pure per l'adorabile Ariete: sul palco è ancora acerba, ma la sua è una delle canzone più belle dell'ultimo Festival.
Cotta del mese
Paola & Chiara (& Simona)
Paola & Chiara sono tornate in splendida forma. Inoltre nel video della loro contagiosa "Furore" ci piazzano dentro pure Simona Tabasco, l'attrice rivelazione di The White Lotus 2, con tanto di parrucca rosa in stile Natalie Portman in Closer e Scarlett Johansson in Lost in Translation, e allora cosa chiedere di più?
Solo che non osino separarsi MAI PIÙ.
Guilty Pleasure
Lazza
Dopo l'exploit di Sanremo, m'è venuta voglia di recuperarmi la discografia di Lazza, il rapper pianista che ha studiato al conservatorio. Non un lavoro proibitivo, visto che ha pubblicato appena 3 album, tutti con il loro perché. Come un ragazzino, adesso me ne sto in fissa con Lazza, e non rompetemi il ca...
Disco vergogna
Cugini di Campagna "Lettera 22"
Quando dico in giro che quella dei Cugini di Campagna è la mia canzone preferita di Sanremo 2023, la gente mi guarda come se stessi scherzando o come se fossi pazzo. In realtà per una volta sono serio e sì, sono pazzo, ma quello già da prima dell'ultimo Festival. Non so di preciso per quale motivo "Lettera 22" mi piaccia così tanto. So solo che ormai fa parte della mia vita, anche se mi fa sentire ancora più incompreso e solo in questo mondo.
Album da recuperare
Television "Marquee Moon"
Negli scorsi giorni si è purtroppo spento Tom Verlaine, il leader dei Television. Gruppo autore di uno degli album di debutto più clamorosi nella storia della musica. Uno di quei dischi che non è esagerato dire che hanno cambiato la scena rock e il modo di suonare e concepire la chitarra. Addirittura?
Sì, addirittura. "Marquee Moon" è un album uscito nel 1977, ma ancora oggi è capace di apparire freschissimo e di lasciare a bocca aperta.
Davvero apprezzi Renaissance di Beyoncé?
RispondiEliminaIo non lo reggo per niente, anzi preferisco mille volte Elodie.
La canzone dei Cugini "c'ha la frase" che rimane in testa e poi porta la firma di La Rappresentante Di Lista che sono una delle cose più interessanti degli ultimi tempi.
Anch'io provo simpatia per Lazza e, anzi, il primo posto, con conseguente partecipazione all'Eurovision, l'avrei dato a lui perché ha un pezzo fatto apposta per suonare in quella manifestazione, senza nulla togliere a Mengoni che è bravissimo però la sua non la sento come quella canzone da canticchiare in scioltezza.
Di buono c'è che Marco ha perso quell'aria antipatica che aveva all'uscita del suo primo disco.
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