venerdì 30 giugno 2023

Ma dici sul serie? Le serie TV di Giugno 2023, da Succession a The Idol







Le serie del mese

Succession
(stagione 4)

ATTENZIONE SPOILER!

Nel corso degli anni ho pensato più volte a come mi sarei sentito se fosse morto Silvio Berlusconi. D'altra parte, c'è gente non impegnata a costruire degli imperi mediatici multimilardari che non ha proprio niente di meglio da fare. Ora che è successo, come mi sono sentito?
Più o meno come Dawson Leery dopo la morte della "cattiva ragazza" Abby nella seconda stagione di Dawson's Creek: "A scuola è stato strano. Sembriamo tutti schiacciati dal dolore, ma sotto sotto ognuno di noi ho idea che si senta finalmente libero dall'incantesimo della strega cattiva".

"Berlusconi è sempre stato il mio modello d'ispirazione principale,
ma i tributi a reti unificate nei suoi confronti sono sembrati esagerati persino a uno come me"

Come si devono essere sentiti invece i figli di Silvio Berlusconi?
Beh, impossibile dirlo con certezza, ma ho idea che si siano sentiti, e si sentano, all'incirca come i figli di Logan Roy dopo la sua morte shock in "Connor's Wedding", il terzo episodio della quarta e conclusiva stagione di Succession. L'episodio migliore dedicato al tema della morte che mi sia capitato di vedere da The Body, la puntata in cui a morire è la madre di Buffy l'ammazzavampiri.


Dopo due episodi iniziali sostanzialmente abbastanza inutili, da lì in poi l'ultima stagione di Succession regala diversi momenti memorabili e regala una degna conclusione a una delle serie più importanti, riuscite e genuinamente perfide degli ultimi anni. Perfettamente in linea con lo spirito dello show, non c'è lieto fine e non c'è appagamento, in pratica per nessun personaggio. O forse giuto per uno. Il più merda di tutti.
(voto alla quarta stagione 8+/10
voto alla serie 8,5/10)


Questo mondo non mi renderà cattivo
(miniserie)

Zerocalcare ha il potere di essere molto personale e allo stesso tempo di riuscire a risultare universale. Io mi ritrovo parecchio in lui, a parte il fatto che non abito a Roma, non faccio fumetti e lo stile di vita straight edge non fa per me, proprio per niente, e quindi in pratica non è che c'azzecco così tanto con lui. Eppure mi ci ritrovo alla grande e non sono il solo. Siamo tutti diversi, ma dentro ognuno di noi c'è un pizzico di Zerocalcare. O almeno in quelli della mia generazione. In pratica, senza volerlo, un po' come ahilui era successo a Kurt Cobain, Zerocalcare è diventato il portavoce del disagio di una generazione. Ecco, insomma, diciamo che è una versione fumettara e straight edge di Kurt Cobain.


A voler fare proprio il solito incontentabile cattivo di turno, mi tocca notare che Questo mondo non mi renderà cattivo per quanto mi abbia fatto ridere, piangere, pensare (li mortacci tua, Zerocalcare, erano almeno due mesi che non usavo il cervello per pensare!), e nonostante a questo giro il fumettista abbia goduto di un budget maggiore con cui comprare i diritti per suonare pezzi di band come Clash, Cure, Oasis e persino gli Hanson, mi ha emozionato un pochino, giusto un filino di meno rispetto alla precedente Strappare lungo i bordi. Ad avercene, comunque, di miniserie così.
(voto 8/10)


The Idol
(stagione 1, episodi 1-4)

The Idol è la serie più criticata - ma che dico criticata? - massacrata dell'anno. A parte forse giusto Velma, lo spin-off di Scooby-Doo che su IMDb ha un punteggio vicino allo zero, nonostante lo zero non sia manco ammesso tra i voti. Quindi, The Idol fa così schifo come dicono?


No. Non è proprio una serie riuscita al 100%, d'altra parte se il co-creatore e co-protagonista Abel Makkonen Tesfaye alias The Weeknd deve spiegare e giustificare ogni scelta fatta, mi sa che qualcosina nella comunicazione col pubblico non funziona benissimo. Se però c'è chi critica la serie perché certe scene di sesso non sono sexy, senza capire che non vogliono essere sexy, o perché il personaggio interpretato da The Weeknd non è simpatico, quando non vuole risultare un figo né un modello da imitare bensì un pezzo di M, certo che anche il pubblico ci mette del suo per non capire proprio una mazza.

"Io sarò  un pirla di proporzioni gigantesche, ma c'è gente che sta messa molto peggio di me, LOL!"

The Idol ha luci (tra cui una Lily-Rose Depp splendidamente in parte come popstar maledetta) e ombre (tra cui qualche stereotipo di troppo sul mondo dello showbiz di cui appare come una feroce critica), ma ben venga una serie che non si adagia al compitino di risultare carina e gradevole a tutti. A rischio di fare schifo a (quasi) tutti.
(voto 6,5/10)


Black Mirror
(stagione 6)

Joan è terribile

Una serie disponibile su Netflix che prende per il culo Netflix e i suoi utenti?
Solo Black Mirror può regalare questo genere di soddisfazioni e il primo episodio della sesta stagione lascia molto ben sperare. Peccato si rivelerà la sola vera idea geniale avuta da Charlie Brooker in tutta la stagione.
(voto 8/10)

Loch Henry

Thriller-horrorino made in UK con un discreto colpo di scena. Niente di fenomenale, ma passabile.
(voto 6/10)

Beyond the Sea

Che noia, che barba. Che barba, che noia. Uno spunto iniziale da fantascienza d'altri tempi non male, diluito in un lentissimo interminabile episodio in cui gli un tempo promettenti Aaron Paul e Josh Hartnett fanno a gara a chi è più inespressivo, non so se per copione o per limiti personali. Quando poi il finale finalmente arriva, è di una inaudita violenza con cui la serie forse vorrebbe tornare allo spietato spirito del Black Mirror dei primi tempi, solo che sembra più che altro un finale campato per aria senza senso e del tutto gratuito.
(voto 5/10)

Mazey Day

Paparazzi thriller con un filo di fantasy. Era proprio necessario?
(voto 4,5/10)

Demone 79

Come per Beyond the Sea, spunto intrigante, sviluppo tirato troppo per le lunghe. Se non altro con questo episodio, nonostante rischi in più punti di scivolare nella cagata pazzesca tipo il film Tremila anni d'attesa, mi sono annoiato decisamente di meno.
(voto 6/10)


Non ho mai...
(stagione 4)

Non ho mai... pianto così tanto per la fine di una serie comedy.
Scherzo, è già successo. Per Friends, tanto per dirne una. Devo comunque ringraziare Non ho mai... per avermi regalato in quattro super disimpegnate stagioni diverse risate, e pure qualche lacrimuccia. Devi, mi mancherai.
(voto alla quarta stagione e alla serie 6+/10)


Cotta del mese
Emilia Clarke (Secret Invasion)

Motivi validi per guardare Secret Invasion:

  • Emilia Clarke

  • Fine dei motivi validi
Secret Invasion è la solita schifezzuola Marvel capace di sprecare un cast stellare (che comprende pure il premio Oscar Olivia Colman).
Mi correggo: la solita, ma con meno umorismo del solito, cosa che la rende ancora più sbadigliosa del solito. Martin Scorsese e detrattori dell'MCU vari sono avvertiti.
(voto 4/10)


Guilty Pleasure del mese
Cruel Summer
(stagione 2, episodi 1-4)

Se si trovasse su Netflix, credo che Cruel Summer diventerebbe un successo pazzesco, tipo You o giù di lì. Invece è una serie di Freeform, il canale di quell'altro guilty pleasure supremo che era Pretty Little Liars, e finisce per passare più inosservata. Un peccato però lasciarsela sfuggire, visto che fin dal titolo è una visione estiva ideale, disimpegnata ma ben fatta, con un'ambientazione vintage tra il 1999 e il 2000, una colonna sonora adeguata e una vicenda teen da Dawson's Creek in chiave thriller.


Se vi siete persi la prima stagione avete fatto male, perché non era niente male, ma no problem, tanto questa è una serie antologica e nella seconda stagione ci sono una storia e dei personaggi del tutto nuovi e indipendenti rispetto alla prima. Quindi non avete scuse.
(voto 7/10)




6 commenti:

  1. Cosa ci trovate nella faccetta della Clarke non l'ho mai capito. Già Secret Invasion è una sòla, con questa tizia raddoppia.
    Questo mondo non mi renderà cattivo mi ha fatto malissimo. Al monologo di Sarah ho pianto tutte le mie lacrime.

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  2. Concordo su Zerocalcare. La scorsa serie ti faceva arrivare la mazzata sul finale, mentre qui tra una risata e l'altra di mazzate te ne tira più di una, ma se ci pensi bene, la vita è fatta proprio così.
    Black Mirror parte molto bene con il primo episodio bastardodentro, ma poi si siede in po'. Per tirarsi su si può fare il gioco di indovinare le citazioni e i riferimenti. Tutto sommato non capisco tutte le critiche negative che ha ricevuto.

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  3. Succession devo assolutamente recuperarla. Zerocalcare, a questo giro, mi è parso un po' troppo buonista e didascalico. Il pilot di The Idol non mi ha indignato affatto, ma annoiato molto: proseguirò? Boh.

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  4. Di Succession e Questo mondo non mi renderà cattivo ho sentito parlare così tanto che non mi viene nemmeno voglia di vederle (sì, sono uno snob, lo so).

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  5. A questo giro sono preparatissima e soprattutto molto concorde con te. Non mi resta che recuperare Cruel Summer, anche se quando di mezzo ci sono rifacimenti anni '90 e guilty pleasure non so se fidarmi, ma vista la penuria estiva e l'estate che richiede più leggerezza, chissà...

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  6. Pensavo di essere l'unica a guardare "Cruel Summer" in Italia.
    La prima stagione pazzesca e con un cast meraviglioso.
    La seconda anch'essa con degli attori davvero bravi e atmosfere da anni '90 che mi fanno venire voglia di tuffarmi nello schermo, ma la storia, almeno per ora, sembra non andare mai avanti, c'è sempre un solo elemento nuovo per episodio.
    Spero di avere una bella sorpresa sul finale!

    Never Have I Ever a me è piaciuto più di un 6+, specialmente per Nalini e Trent che mi hanno regalato tante risate.

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