martedì 7 maggio 2024

Dune - Parte due: e anche questa volta non c'ho capito un Arrakis





Dune - Parte due
(titolo originale: Dune: Part Two)

Per prima cosa mi sono recuperato il video riassunto della prima parte di Dune, che avevo sì visto un paio d'anni fa, ma che non ricordavo granché. Un po' perché la mia memoria fa schifo, come ho già ricordato in altri post come questo, sempre se non ricordo male e in realtà possiedo una memoria favolosa. Un po' perché mi aveva annoiato profondamente e non era riuscito ad appassionarmi un granché. Sarà che già faccio fatica a capire i motivi delle guerre in atto nel presente in questo mondo, figuriamoci cosa me ne può fregare delle “guerre stellari”, ogni riferimento ad altre saghe fantascientifiche è puramente voluto, che avvengono tra 19mila anni (se non ho capito male) in un pianeta immaginario chiamato Arrakis, per gli amici “Dune”.


Forte della preparazione del video riassunto, che comunque per quanto ben fatto e ben spiegato ho fatto una certa fatica a seguire, mi sono visto Dune - Parte due. E anche questa volta non c'ho capito una mazza. A parte che Timothée Chalamet vuole farsi Zendaya, e grazie ar ca**o, chi nell'universo non vorrebbe?
Persino l'asessuato Fazio quando l'ha vista si è trasformato in un improvvisato playboy da strapazzo, con degli amiccamenti che lei con grande grazia e mestiere ha fatto finta d'ignorare. Anche perché lui potrebbe essere suo nonno.

"Fazio, non sto ridendo CON te.
Sto ridendo DI te."

Devo ammettere che ho trovato questa Parte due leggermente più coinvolgente della Parte uno, giusto leggermente, però anche questa volta non sono riuscito ad entrare del tutto nel mondo di Arrakis. Pianeta su cui continuo a sentirmi un alieno, nonostante il mio amore per tutti gli altri lavori del regista Denis Villeneuve e di gran parte dei film/serie in cui hanno recitato Zendaya e Timothée Chalamet. Sì, compreso l'altrove tanto criticato Bones and All. Un film così cannibalesco poteva forse non piacermi?

"A dirla tutta, un pizzico di cannibalismo c'è pure in Dune"

E pensare che con un cast così pieno di miei idoli, oltre ai due sopracitati pure le sprecatissime Florence Pugh e Léa Seydoux, una per il momento ancora più sprecata Anya Taylor-Joy che compare per tipo 10 secondi e una Rebecca Ferguson in versione trapper con i tatuaggi in faccia manco fosse Post Malone, le premesse per creare un mio nuovo cult c'erano pure.

"Questa è la copertina del mio primo album trap.
Vi piace, fra?"

Nel cast è presente anche Austin Butler, nei panni dello stereotipato monodimensionale inverosimile cattivone Feyd-Rautha Harkonnen (complimenti per il nome). È lui il personaggio più deludente della pellicola. Dalle dichiarazioni della vigilia sembrava dovesse essere un nuovo villain ai livelli dell'Hannibal Lecter di Anthony Hopkins o del Joker di Heath Ledger, e invece è un ridicolo cojone senza arte né parte.

"Cinque cellulari nella tuta gold
baby, non richiamerò
"

Che dire poi del personaggio interpretato da Javier Bardem, attore un tempo premio Oscar che ormai impiegano in tutti i peggio ruoli di Hollywood?


Certo che anche Stellan Skarsgård nei panni della versione Dune di Jabba the Hutt non è che faccia proprio una bella figura...


Passiamo poi alla trama, che sarà stata innovativa nel 1965, anno in cui è uscito il romanzo di Frank Herbert da cui i film di Denis Villeneuve ora e in precedenza di David Lynch sono tratti, ma oggi non è niente di nuovo. Oltre a essere parecchio confusa, pasticciata e ai limiti del comprensibile, almeno per me. Diciamo che è un misto tra Guerre stellari, saga non a caso scopiazzata influenzata proprio dal libro di Herbert, e La Bibbia. Due hit presso il grande pubblico che già di loro non è che mi abbiano mai entusiasmato molto.

"Sono risuscitato!
Mai nessuno c'era riuscito prima di me!"

"Ma che sul serio dici?"

Inoltre questa Parte due, per quanto rappresenti un piccolo miglioramento rispetto alla Parte uno, appare come un capitolo interlocutorio, in attesa del gran finale con la Parte tre, che (spero) sarà anche quella conclusiva della saga. Salvo spin-off o sfruttamenti vari già messi in cantiere.

"Coraggio, ancora un film e poi anche questa saga se la semo levata dalle palle"

La cosa che più mi pesa di Dune è però... la sua pesantezza. Si prende troppo sul serio. Eccede in epicità. È l'equivalente cinematografico dello stadium rock di band tipo gli U2. In mezzo a deserti pieni di sabbia, non possiede un solo granello d'ironia e non propone nemmeno un momento che riesca ad alleggerire, anche solo per pochi istanti, l'atmosfera. Chi ha gridato al Capolavoro nei confronti di 'sta roba, va beh che ormai c'è chi grida al Capolavoro almeno due o tre volte a ogni weekend di uscite cinematografiche, mi sa quindi che dovrebbe farsi meno spezia Melange, rimettere piede sulla Terra e vedere le cose per come stanno davvero: Dune - Parte due è un filmetto piccolo che si spaccia per un grande film. Tecnicamente ben fatto, con qualche scena moderatamente ma nemmeno troppo spettacolare, e niente più di questo, niente più.
(voto 5/10)





4 commenti:

  1. Io il primo Dune dopo mezz ora ho gettato la spugna

    Spero che Chalamet abbia scopato Zendaja Se no che senso ha

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  2. Ho provato e riprovato a vedere il primo. Ma ho sempre desistito.

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  3. Mi pare un voto persino troppo alto per Dune 2. Un film cosparso di terrificanti tagli nel montaggio che rendono il tutto ancora più confuso.

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  4. Una saga che mi convince più per la regia solidissima di Villeneuve che sguazza in un budget stratosferico per dar vita alle sue idee, che per la storia... Finisce di nuovo sul più bello e anche frettolosamente, ma mi sto godendo il viaggio.

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