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venerdì 5 luglio 2024

Hit Man baby one more time





Hit Man - Killer per caso
(titolo originale: Hit Man)

Gli assassini a pagamento non esistono. È quanto si apprende dal film Hit Man - Killer per caso. Tranquilli, non è uno spoiler, è una cosa che viene rivelata subito nei primi minuti della pellicola. Quello della reale esistenza dei sicari è soltanto un falso mito messo in giro da film come Nikita e Léon. In pratica, Luc Besson ha costruito la sua carriera su un'enorme bugia e queste sue pellicole possono essere considerate fantascientifiche tanto quanto Il quinto elemento e Lucy.

"Lo ammetto: sono un impostore"
 
Hit Man racconta la storia vera di un uomo che in apparenza è un timido e impacciato professore di filosofia, che però collabora part-time come consulente informatico della polizia, fino a che un giorno si ritrova a dover fingere di essere un finto sicario, un Hit Man di nome Ron (che in Italia è un nome da cantante sanremese mentre negli USA a quanto pare è un nome da figaccione), al posto di un suo collega.


Ora vi svelo una cosa su di me. Il mio vero nome non è Cannibal Kid. Sorpresi, vero?
Ebbene, io all'anagrafe sono registrato come Marco Goi e in realtà non sono un vero blogger cinematografico. Qualcuno forse l'aveva già sospettato dalla qualità dei miei post. In realtà sono un agente che lavora sotto copertura per la polizia per indagare sul losco mondo dei blog e della critica cinematografica.
 
 
Dietro alla pubblicazione di quella che può apparire come una semplice e innocua recensione di un film, si celano enormi interessi economici e le compagnie cinematografiche cercano di manipolare quanto giornalisti o sedicenti tali scrivono.
 
In questo momento ad esempio stiamo indagando sul caso proprio di Hit Man. Un film carino, piacevole e decisamente divertente, la classica visione guilty pleasure, che però durante il suo passaggio fuori concorso al Festival di Venezia 2023 è stato esaltato in maniera clamorosa, se n'è parlato quasi come se fosse un capolavoro, e ha ricevuto molta più acclamazione della maggior parte dei titoli in concorso. Com'è possibile questo?

"La spiegazione è semplice: dopo tutti quei soporiferi film da festival, il mio è l'unico che ha tenuto il pubblico sveglio"

La pellicola ha il merito di avere un protagonista ottimamente calato nella (doppia) parte dell'inoffensivo professore universitario che via via si trova sempre più a suo agio nei panni del (finto) killer. Glen Powell è più convincente che mai ed è qui al top del suo gioco, grazie al suo fisico da action hero combinato alle sue capacità comiche affinate fin dai tempi di Scream Queens, la sottovalutata e geniale serie creata da Ryan Murphy che ha lanciato la sua carriera.
 
 
In quella serie ha ricoperto per la prima volta il ruolo di adorabile sbruffone. Parte in cui poi l'abbiamo visto anche in Top Gun: Maverick, Tutti tranne te e ora in Hit Man. Il rischio per lui è quello di restare intrappolato in questo cliché, ma finché viene ricoperto di dollari per ricoprirlo, credo ci possa convivere.

 
Altrettanto convincente è la protagonista femminile della pellicola, l'affascinante Adria Arjona, di recente vista anche nelle serie Irma Vep e Andor. Con il suo ingresso in scena, il film assume i contorni della romcom, anziché quelli della semplice commedia criminale in cui sembrava dirigersi inizialmente.


Niente di troppo nuovo sotto il sole, visto che in un simile territorio da romcom action si sono mossi film accolti in maniera tutt'altro che entusiastica dalla critica come Ghosted con Chris Evans e Ana de Armas o andando più indietro nel tempo Il cacciatore di ex con Gerard Butler e Jennifer Aniston. Certo, Hit Man può vantare dalla sua una sceneggiatura sicuramente più brillante, una manciata di dialoghi spassosi e persino qualche momento esilarante. È però davvero un film così fenomenale, capace di reinventare il genere delle romcom action?


Con una regia all'altezza, sì, forse poteva, e dietro alla macchina da presa di questo film c'è nientepopodimeno che Richard Linklater, un regista che personalmente adoro. Ha girato alcuni lavori cult mondiali e anche miei personali come la trilogia di Prima dell'alba e Boyhood, oltre a innovative pellicole d'animazione come Waking Life, A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare e il recente stupendo Apollo 10 e mezzo, che si è addirittura guadagnato il titolo di miglior film dell'anno 2022 qui sul mio finto blog Pensieri Cannibali e che, quello sì, riusciva davvero a sorprendere. E pure in quello, in un piccolo ruolo, c'era Glen Powell.
 

Com'è possibile allora che la sua regia in Hit Man sia tanto anonima e priva di spunti personali, se non il montaggio in cui ci rivela che i sicari sono solo un'invenzione dei film, più qualche ironica parodia di celebri serial killer?

"Patrick Bateman? Mai sentito nominare"

C'è da dire che non è la prima volta che gli succede. Era già capitato con School of Rock, film cult con uno scatenato Jack Black, che però a livello registico passava parecchio inosservato. A differenza di School of Rock, e di molti altri suoi film, qui però a essere anonima è anche la colonna sonora. Si prenda la scena in discoteca, che accompagnata da una canzone all'altezza dei due fighissimi protagonisti poteva essere memorabile, e invece fila via senza lasciare traccia sulle note di un pezzo dance generico.


Questo è giusto un esempio che mostra come in Hit Man manchi la solita cura dei dettagli che in genere rende i film del talentuoso regista così particolari e affascinanti. A sorpresa, quindi, ciò che funziona di meno è ciò che sarebbe dovuto essere il suo punto di forza: Richard Linklater, che qui, magari per alleggerire la mente da impegni pesanti come le riprese spalmate su più decenni di Boyhood (e pare anche del suo nuovo progetto Merrily We Roll Along con Paul Mescal), sembra girare con il pilota automatico. Se sui titoli di coda non comparisse il suo nome, sarebbe impossibile immaginare che alla regia ci sia lui, e non per dire un qualsiasi mestierante che firma i lavori del Marvel Cinematic Universe.

Che uno di questi registi a pagamento si sia finto Richard Linklater, come il protagonista si finge un assassino a pagamento?
 
Questa foto prova che Richard Linklater si trovava sul set di Hit Man,
ma non che fosse effettivamente presente come regista piuttosto che come cameriere
 
Su questo mistero, e su come sia possibile che la critica sia impazzita per questo filmuccio caruccio e niente più, continuerò a indagare con le forze dell'ordine dietro all'alias di Cannibal Kid. Voi però non raccontatelo in giro, che se no mi salta la copertura.
(voto 6,5/10)




4 commenti:

  1. Anche se per me il problema è il gigione Powell, non tanto Linklater, concordo con il tuo essere più tiepido di altri recensori. Carino, carinissimo: probabilmente arriverà anche agli Oscar, grazie alla sua sceneggiatura. Ma non lo ricorderò a lungo.

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  2. Io mi ci sono divertita parecchio, il Chad è finalmente tornato cretino e seSSi come lo ricordavo. Film da festival no, però, hai ragione!

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  4. Sono d'accordo col tizio dei prestiti legittimi ma non avendo la capacità di fare analisi così argute e cariche di spunti da vero intenditore, dico semplicemente che anche io l'ho trovato caruccio ma passa e se ne va. Come me ora, ciao.

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