mercoledì 23 ottobre 2024

The Crow - Il corvo: non possono piovere remake schifosi per sempre, o forse sì?





The Crow - Il corvo

Ci sono film cult che non andrebbero toccati. Il corvo - The Crow di Alex Proyas uscito nel 1994 è uno di questi. Non perché sia un capolavoro cinematografico assoluto, ma perché è un film maledetto. Come probabilmente già saprete, durante le riprese della pellicola il protagonista Brandon Lee è stato accidentalmente ucciso da una pistola che doveva essere caricata a salve e le riprese sono state poi completate grazie all'uso di una computer grafica ancora acerba e ad alcune controfigure.

"Lo sapete che tornerò per vendicarmi di chiunque osi rifare il mio film, vero?"

Il film ha poi avuto tre sequel: Il corvo 2, Il corvo 3 - Salvation (dove appariva persino una giovane Kirsten Dunst) e Il corvo - Preghiera maledetta, e ha pure ispirato un'omonima serie tv, tutti flop e tutti massacrati dalla critica.


Dopodiché hanno tentato di riportare ancora in vita Eric Draven per anni. I primi piani di una reinvenzione del personaggio ideato nel 1988 dal fumettista James O'Barr risalgono addirittura al 2008. Nel 2016 sembrava fosse la volta buona (o dovremmo dire cattiva?) con Jason Momoa come protagonista.


Il progetto è naufragato fino al 2022, quando è finito tra le mani di Rupert Sanders, già regista dei non indimenticabili Biancaneve e il cacciatore e Ghost in the Shell, ed è stato scelto come protagonista Bill Skarsgård, già interprete del clown Pennywise in It. Una scelta che sembrava azzeccata, fino a che non hanno cominciato a circolare le prime immagini del film, in cui il bel tenebroso dalla folta chioma scura Eric Draven gran visir di tutti i dark si era trasformato in un trapper con i tatuaggi sulla faccia e l'addominale scolpito in bella mostra. Sì, sul serio.


Apriti cielo. Le battute hanno cominciato a piovere in abbondanza, così come le critiche preventive. Io odio le critiche preventive. Mai giudicare un libro dalla copertina, e mai giudicare un film dalle prime immagini, dalla locandina o dal trailer. Farsi guidare dai pregiudizi è sempre sbagliato. Sempre, tranne in questo caso. In questo caso i pregiudizi avevano fo**utamente ragione.


Il nuovo The Crow - Il corvo è un film brutto, poco o diciamo anche per niente riuscito, ma più ancora che brutto, è inutile. Come buona parte di remake, reboot, sequel, spin-off e operazioni commerciali del genere. Specie quando pure come operazioni commerciali sono un fallimento annunciato. Perché i film cult non vanno toccati, e i film che oltre a essere cult sono pure maledetti ancora meno. La maledizione del Corvo si è inevitabilmente abbattuta anche su questa nuova versione.


Nonostante il nuovo discutibile look del protagonista, questo The Crow non è un aggiornamento della storia ai tempi della Gen Z e della musica trap. La colonna sonora, anzi, si rivela la cosa migliore della pellicola e, pur lontana dai fasti grunge dell'originale, è dark al punto giusto grazie alla presenza di artisti come Joy Division, Gary Numan e Foals. Il film non riesce però a costruire un immaginario visivo suo, la trama racconta una storia di vendetta già raccontata più volte e raccontata meglio in altre occasioni, e la sceneggiatura è priva di quei dialoghi e quelle frasi a effetto presenti nel film originale che hanno spadroneggiato sulle Smemorande per buona parte degli anni '90.


Se l'intesa tra Bill Skarsgård e la sua innamorata interpretata dalla cantautrice FKA Twigs, che a livello musicale potevano usare meglio, tutto sommato funziona abbastanza, le note più negative arrivano quando la regia prova a farsi epica, come nella sequenza ambientata a teatro, quando le scene action in stile John Wick prendono il sopravvento, e quando compare l'inverosimile e stereotipato cattivone interpretato da Danny Huston.


Arrivati alla fine si arriva con in testa una domanda: perché?
Perché l'hanno fatto? Qual è il senso di girare un film che di sicuro non aggiunge nulla all'originale, e semmai gli toglie molto, senza un'idea che sia una che ne giustifichi l'esistenza, andando incontro a un inevitabile massacro sia da parte del pubblico che della critica? E soprattutto: perché sfidare ancora una volta la maledizione del Corvo?
(voto 4/10)




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