Gasoline Rainbow
Alla fine arriva. Io ho cercato di procrastinarla per anni, forse ancora lo sto facendo, ma alla fine arriva per tutti. La fine dell'adolescenza. Quel momento in cui devi lavorare, guadagnarti da vivere, o almeno provarci. Quel momento in cui è finito il momento di cazzeggiare, di giocare, ed è ora di fare sul serio.
I protagonisti di Gasoline Rainbow sono un gruppo di ragazzə, tre ragazzi e due ragazze, che hanno appena finito il liceo e decidono di fare un ultimo viaggio da adolescenti, prima che cominci la loro vita da adulti. È una cosa molto da USA, pensare che una volta finito il liceo, o vai all'università per prolungare il divertimento ancora per qualche anno, o inizi a lavorare ed è come se la pacchia fosse finita lì e da lì in poi è tutta una merda.
In Italia le cose (per fortuna?) non vanno proprio così. Noi tendiamo a prolungare l'adolescenza per anni, a volte decenni, a volte quasi per sempre. Anche se, alla fin fine, prima o poi la fine dell'adolescenza arriva per tutti. Che poi la fine dell'adolescenza è simile a un hangover: la festa è finita, sei tutto malconcio e te ne stai con il mal di testa a pensare che non hai la più pallida idea di cosa farai del resto della tua vita.
Mentre i blogger cinematografici cool a settembre si sono goduti i film di Venezia 81 live from Venice, i poveri blogger cinematografici sfigati come me si devono accontentare di vedere le pellicole presentate a Venezia 80 ora, giusto con quell'annetto di ritardo. Gasoline Rainbow è passato in Concorso nella sezione Orizzonti lo scorso anno alla Mostra del Cinema di Venezia e ora, grazie al solito prezioso MUBI fonte inesauribile di curiose opere di cinema indie sperimentale che non sono mattonazzi autoriali, passa anche sui miei schermi. È una valida alternativa ai soliti lavori adolescenziali made in USA dove i teenager non hanno proprio l'aspetto di normali teenager, anche perché il più delle volte vengono interpretati da attori intorno ai 30. James Van Der Beek, perché ti fischiano le orecchie?
Nei soliti film adolescenziali “commerciali”, come il recente anonimo Incoming, sai già dove andranno a parare. Ci sono le scene di feste a casa di qualcuno che ha i genitori fuori casa, il sesso iperpatinato, i momenti in cui i protagonisti sono strafatti e fanno cose che a loro sembrano divertenti ma se li guardi da sobrio a te non sembreranno poi così divertenti ma solo stupide, e ci sarà un percorso di maturazione che porterà i personaggi a capire meglio loro stessi e a farsi accettare dagli altri per come sono, e cose del genere che nella realtà non succedono. Perché nella vita reale non succede che, spesso nel giro di una unica folle notte, passi dall'essere un adolescente ancora mezzo bambino ca**aro ad essere una persona matura pronta per entrare nel triste mondo degli adulti. Nella vita reale non succede nel giro di una notte e, a volte, non succede mai.
Gasoline Rainbow, grazie a Iddio o a chi per lui, non rientra in questo tipo di film. È quasi come se fosse un documentario sul viaggio di questi ragazzi interpretati da veri adolescenti che partono dalla loro cittadina in culo ai lupi dell'Oregon con il sogno di arrivare sulla costa, in spiaggia, e sono ragazzi incasinati, un po' strani, che non hanno paura della vita da senzatetto in mezzo a una strada e, anziché seguire le mode dei loro coetanei e ascoltare la trap, sono in fissa con la musica del passato e in particolare con quella degli anni '90. Ragazzi saggi. Durante il viaggio incontrano dei personaggi ancora più strani di loro, che però non sono rappresentati come delle macchiette comiche, come spesso accade in questo genere di film teen.
Gasoline Rainbow racconta l'adolescenza senza idealizzarla o spettacolarizzarla. La mette in scena con tutto il suo carico di insicurezze, ma anche di voglia di sperimentare, mettersi in gioco, viaggiare. Tutto bello, affascinante, però tu faresti una cosa del genere ora?
C'è chi soffre di FOMO, la paura di perdersi degli eventi, io invece arrivato a questo punto della mia vita credo di soffrire della sindrome opposta: non ho più voglia di fare un ca**o e non voglio partecipare a nessun evento e nemmeno fare nessun viaggio. È forse quando ti rendi conto che no, non ci pensi neanche a metterti in mezzo a una strada per intraprendere un'avventura on the road come fanno i protagonisti di Gasoline Rainbow, ma manco per sogno, e non invidi nemmeno quelli che lo fanno, e tutto quello che vuoi fare al massimo è metterti a guardare un film e andare a nanna presto, ecco, è allora che capisci che anche per te è davvero arrivata. La fine dell'adolescenza.
(voto 6,5/10)
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