lunedì 20 gennaio 2025

Anora Anora Anora, ti voglio al più presto sposar, oh mia bella Anora, no no non mi lasciare





Anora

Ti può capitare di entrare in un locale di spoglierelli per un addio al celibato o per un compleanno, e poi ti ritrovi ad andarci anche senza alcuna ragione specifica. Tanto tempo fa, ripeto tanto tempo fa, io e i miei amici per un breve periodo abbiamo frequentato un locale di spogliarelli chiamato Contatto. Non so se esiste ancora. Se qualcuno dovesse avere informazioni al riguardo, mi faccia sapere in privato.
Scherzo, eh, però se sapete qualcosa ditemelo veramente.


Ci tengo a precisare che la prima volta che ci sono stato, e forse anche quelle successive, non è stata una mia idea. Sono stato trascinato dai miei amici, o almeno così mi piace ricordare. So che può sembrare che mi arrampichi sugli specchi, ma ci tengo inoltre a sottolineare che quelli erano altri tempi. Eravamo molti anni prima del #MeToo Movement e certe questioni morali non erano ancora state sollevate, o se non altro quando ci apparivano dei capezzoli davanti non è che stavamo a pensarci troppo.


Un locale di questo genere può apparire parecchio infimo, frequentato da loschi figuri e uomini viscidi. Sì, per lo più è così, ma non solo. Io non ero tra loro. Ero soltanto un ragazzino da poco maggiorenne e ho sempre trattato le stripper con il massimo rispetto.

Oltre che infimo, un locale di spogliarelli può comunque essere anche un posto magico. Tipo un cinema. Tipo un museo. Tipo un planetario, se è quello il genere di cose che vi arrapa. C'è della poesia nelle esibizioni delle ragazze. C'è anche una certa classe nella selezione musicale che fa da colonna sonora agli spettacoli. Mi è ad esempio rimasta impressa una lap dance accompagnata da una coreografia elaborata con tanto di uso pirotecnico di fuochi sulle note di "Love Bites" dei Def Leppard che, al di là della componente erotica, è una delle performance artistiche più spettacolari cui abbia mai assistito in vita mia.

Io ogni volta che carico una nuova playlist su Spotify

Una delle cose più frequenti che può capitare in un locale di spogliarelli è quella di invaghirsi, per non dire innamorarsi perdutamente, di una delle ragazze che ci lavorano. In quella determinata situazione, in quel determinato ambiente, con la percezione alterata da troppi drink buttati giù, è come se la fantasia malata di un adolescente arrapato prendesse vita e quelle ragazze non fossero semplice ragazze. È come se fossero delle figure mitologiche, delle sirene ammalianti cui è impossibile resistere, che diventano realtà davanti ai tuoi occhi stupefatti.


È quindi più facile di quanto si potrebbe pensare innamorarsi di loro e anche immaginare come potrebbe essere frequentarle al di fuori di quell'ambiente. Ti considererebbero mai se non gli infilassi un dollarino nel perizoma?
Risposta spoiler: no.


Nel film Anora qualcosa del genere capita ad Ivan detto Vanya, 21enne russo figlio viziato di un oligarca russo che in un locale di spogliarelli conosce una stripper/escort o, come va di moda chiamarle oggi, una sex worker di origini russe di nome Anora Micheeva, che preferisce farsi chiamare Ani. E non fate battute a sfondo sessuale sul suo soprannome, che sarebbero più squallide di me nel periodo in cui andavo nei locali di stripper. La frequentazione tra Vanya e Ani proseguirà poi anche all'infuori del locale e quello che succede dopo non ve lo svelo, anche perché merita di essere scoperto con i propri occhi.

Vanya, un uomo da sposare

Per certi versi Anora sembra un Pretty Woman scritto dal Quentin Tarantino dei tempi di Pulp Fiction e diretto con il ritmo di Mad Max: Fury Road. La differenza fondamentale è che Pretty Woman è raccontato più che altro dal punto di vista del pu**aniere uomo d'affari Edward/Richard Gere, mentre Anora lo viviamo dal punto di vista della sex worker Anora/Mikey Madison. La sua è una apparente favola che a un certo punto prende una piega tragicomica e che poi rivela un risvolto parecchio amaro.


Il finale, ATTENZIONE SPOILER, ribalta tutto e fa capire che quello cui abbiamo assistito non era un film da ridere. Non era una romcom. Non era una storia d'amore e, se lo era, non era quella che ci aspettavamo. Era tutta un'illusione. Così come un locale di spogliarelli è una grande illusione sia per chi lo frequenta, che sogna che le ragazze siano interessate a lui e non ai suoi soldi, che per le ragazze stesse, che sognano qualcuno interessato a loro al di là del loro corpo.

Quando le luci del locale si spengono e arriva il mattino, accompagnato da quell'inevitabile hangover che segue a un'epica sbronza, è però ora di tornare bruscamente alla realtà. La sorpresa è che non è detto che la realtà, per quanto meno glamour e scintillante, sia peggiore dell'illusione.
(voto 9/10)




2 commenti:

  1. Mi sembra di capire che ti abbia preso bene 😁
    Voto altissimo, sarà la profondità dell'argomento con risvolti filosofici credo....CIAO!!!

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