Nightbitch. Bestia di notte
(titolo originale: Nightbitch)
Io non so come la gente faccia ad avere figli. Non intendo come faccia tecnicamente ad averli. Non sono mica nato ieri. Come tutti, so benissimo che i bambini li porta la cicogna, o in alternativa si trovano sotto i cavoli.
Discorsi scientifici a parte, mi chiedo come mai così tanta gente voglia diventare genitore. Il desiderio in sé posso anche capirlo. Quello di avere un Mini Me che ti somiglia, che in qualche modo prosegue la tua vita, è un desiderio assolutamente comprensibile.
Ciò che mi spaventa è l'idea di crescere una persona. Non solo essere un modello esistenziale per lui, o per lei, parlo proprio delle basi: dargli da mangiare, farlo dormire, occuparsi di tutte le sue funzioni primarie per vari anni. Fino a che non arriva a quell'età in cui non ha più bisogno di te e vuole la sua indipendenza. Fino a che non è grande abbastanza per farsi le seghe, in pratica.
Mi rendo conto che esistono anche quelli che mettono al mondo un figlio e poi se ne sbattono, lasciano che a crescerlo sia qualcun altro. Così sono capaci tutti. Chi vuole fare le cose per bene però deve occuparsene essenzialmente 24 ore su 24, sacrificando molto dei propri spazi, del proprio tempo, del proprio sacrosanto diritto a dormire in santa pace senza sentire dei pianti isterici.
Per quanto non metta in dubbio che diventare genitori possa essere l'esperienza più bella e appagante nella vita di una persona, o almeno dopo la vittoria di un Mondiale o di un Europeo, io a sacrificare tutto ciò e molto altro ancora non sarei disposto. Sarò egoista io, ma non è una cosa che credo riuscirei a gestire, non senza uscire di testa.
Per fortuna esistono persone che non la pensano come me e così la specie umana può continuare ad esistere. Cosa che per il pianeta non so quanto sia una fortuna. Cosa sarebbe un mondo senza uomini?
Un mondo migliore, penso. Un mondo senza donne sarebbe invece più brutto, più triste, quindi tutto sommato non è poi così un male che la specie umana prosegua.
"Sicuro che un mondo con sole donne sarebbe migliore?" |
Nel film Nightbitch, Amy Adams ha la parte di una donna che si occupa 24 ore ore al giorno di suo figlio, per cui ha deciso anche di abbandonare il suo bel lavoro da artista. Il tutto mentre suo marito per cinque giorni alla settimana lavora altrove, e Dio solo sa cosa combina e con chi, e torna a casa soltanto per il weekend, dove comunque deve fare sempre quasi tutto lei, visto che lui da solo non è capace a fare niente.
Una vita da casalinga degli anni '50, per usare le sue stesse parole. Una vita quasi da horror, nel 2025, aggiungo io. Non a caso la pellicola prende a un certo punto una strada un po' assurda, quasi da body horror. Tipo The Substance, senza però (purtroppo) degenerare altrettanto e in versione più da pellicola per tutta la famiglia.
Pur mostrando in maniera abbondante i lati negativi di essere un genitore, Nightbitch comunque non è un film contro la maternità. Tutt'altro. È anzi un ritratto parecchio efficace ed originale dell'esperienza di essere una madre. E tutto sommato pure il padre (interpretato da Scoot McNairy, tra i protagonisti della mai dimenticata serie Halt and Catch Fire), pur non essendo il padre dell'anno, non ne esce troppo male.
Il film prosegue in maniera singolare e imprevedibile, con qualche momento piuttosto cringe, fino al deludente finale, che infatti è la parte che ho apprezzato di meno, aspettandomi qualcosa di più sovversivo e potente. Nel complesso comunque, se già prima di vederlo non volevo avere dei figli, dopo la visione di Nightbitch il mio desiderio di diventare genitore è se possibile diminuito ulteriormente. Anche perché se avessi un figlio piccolo da crescere, un film come Nightbitch non avrei manco il tempo di guardarmelo e al suo posto potrei al massimo vedere Peppa Pig, quando va bene, o i Me Contro Te, quando va male. Se non è un motivo sufficiente per non diventare genitore questo.
(voto 7/10)
Per me ha già la palma d'oro di peggiore film del 2025. L'ho trovato didascalico e buonista. Un'idea così bella buttata nel buonismo del finale mi ha fatto proprio arrabbiare.
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