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venerdì 10 ottobre 2014

22 JUMP STREET, IL SEQUEL FOTOCOPIA





22 Jump Street
(USA 2014)
Regia: Phil Lord, Christopher Miller
Sceneggiatura: Michael Bacall, Oren Uziel, Rodney Rothman
Cast: Jonah Hill, Channing Tatum, Ice Cube, Amber Stevens, Wyatt Russell, Peter Stormare, Jillian Bell, Dave Franco, Nick Offerman, Patton Oswalt, Queen Latifah, Craig Roberts, Diplo, Anna Faris, Bill Hader, Seth Rogen, Richard Grieco
Genere: college di polizia
Se ti piace guarda anche: Mai stata baciata, Una spia non basta, Scuola di polizia, 21 Jump Street (la serie)

Il primo fatto che salta agli occhi di questo 22 Jump Street non è il Jonah Hill sempre più dimagrito, ormai ce ne siamo già abituati mentre lui intanto forse è ingrassato di nuovo. A jumpare subito in maniera evidente alla vista è il fatto che sia un film tratto da un film che a sua volta era già tratto da un vecchio telefilm.

In tal senso, i precedenti non è che siano stati dei più positivi: Charlie’s Angels, Starsky & Hutch, Hazzard, A-Team… tutti filmetti davvero poco degni di nota. E pure di rispetto, quindi dico BLEAH, che schifo!
Tutte operazioni, o meglio tentativi, di aggiornare all’epoca moderna vecchie storie da piccolo schermo con risultati in bilico tra il ridicolo e il tragico. Senza però risultare tragicamente divertenti. Soltanto delle minchiatone. Qualcuno citerà allora la saga di Mission: Impossible tomcruisizzata. E va bene, in quel caso la resa cinematografica, seppure altalenante, è stata decente. Però certo che, se anche non l’avessero fatta, io non avrei sentito un grosso vuoto dentro la mia anima.

Con tali precedenti non certo esaltanti alle spalle, le premesse erano tragiche per questo 22 Jump Street, che peraltro è il sequel della versione cinematografica della serie tv. Mi viene infatti in mente Charlie's Angels 2, che era peggio, e molto, persino del già modestissimo primo film.
Quanto alla serie cui si ispira, 21 Jump Street è stato un telefilm 80s andato in onda negli Usa tra il 1987 e il 1991 per ben cinque stagioni, con un buon successo in patria. In Italia il serial è stato invece trasmesso da Italia 1 con il titolo I quattro della scuola di polizia ma non mi risulta sia diventato un fenomeno di massa né di culto. Dalle nostre parti, la serie risulta vagamente conosciuta soprattutto per aver lanciato la carriera del giovane Johnny Depp, che già pochi anni addietro aveva esordito nel primissimo mitico A Nightmare on Elm Street. Dove non faceva una bella fine, se non ricordo male… Qualche anno più tardi Depp mani di forbice avrebbe però preso spunto per le unghie affilate proprio da Freddy Krueger. Chissà, probabilmente all’epoca i due si facevano la manicure nello stesso posto.

Premettendo che non ho mai visto la suddetta serie tv 21 Jump Street, mi sembra comunque che in questo sequel del remake non si sia tentata tanto un’operazione nostalgia, ma si sia preso semplicemente spunto dalla trama del telefilm per creare qualcosa che parli di oggi.
L’idea della serie è quella di reclutare degli agenti di polizia giovani e infiltrarli in un college spacciandoli per studenti normali in modo da catturare degli spacciatori di droga (e nel telefilm immagino anche per altri crimini di natura varia). La storia dell’infiltrato funziona sempre, da Point Break a Fast & Furious, perché è un modo efficace per raccontare un determinato mondo, dal surf alle auto truzzate, attraverso il punto di vista di un esterno che però fa il doppiogioco e poi finirà immancabilmente per farsi catturare anche lui dal fascino di quel determinato mondo e scusate se vi ho spoilerato sia Point Break che Fast & Furious.
Anche se il film che mi ha ricordato di più questo 22 Jump Street è Mai stata baciata, commedia romantica in cui Drew Barrymore per scrivere un articolo sui giovani si finge una studentessa e torna al liceo, rivivendo gioie e soprattutto dolori dell’epoca.

Anche applicato al tema adolescenziale, questo è un espediente narrativo parecchio comune. Non quello del poliziotto infiltrato, ma dell’esterno in generale. Capitava ad esempio in Beverly Hills 90210 a Brandon & Brenda, due gemelli montanari provenienti dal Minnesota che da un giorno all’altro si ritrovano a trasferirsi sotto il sole glamour di L.A. e a dover cambiare il loro stile di vita in maniera radicale in quattro e quattr’otto. E ben felici di farlo. Così come succedeva in The O.C., dove Ryan Atwood (il Ben McKenzie oggi detective di Gotham), giovane criminale che fotteva le auto radio nel quartiere del Chino, veniva pure lui catapultato all’improvviso al sole della California a vivere in una villa con piscina mega-sborroneria per ricconi.

Senza andare a trovare ulteriori collegamenti con serie varie, torniamo sulla retta via di 22 Jump Street. Nel film c'è un breve cameo di uno dei protagonisti del telefilm originale, Richard Grieco, mentre questa volta Johnny Depp non si degna manco di apparire. Per il resto, il film è assolutamente indipendente dalla serie tv e quindi godibile da tutti, anche da chi non ha visto il primo film, riassunto in maniera veloce ed esilarante all'inizio, e infatti la pellicola ha ottenuto un successo enorme negli USA portando nelle sale anche chi il telefilm manco l'aveva mai sentito nominare. Chissà allora a questo punto che non facciano anche un vero terzo capitolo, dopo quelli fittizi dei titoli di coda. In Italia invece l'hanno proposto praticamente senza promozione in una manciata di salette nel periodo estivo e, così come già con l'episodio precedente, non se l'è filato quasi nessuno. Complimenti.

22 Jump Street - il film è un film con venature action e poliziesche leggere. Ma soprattutto, è una comedy molto jump around, jump around, jump around, jump up jump up and get down! Le scene più d’azione infatti lasciano il tempo che trovano. A convincere è soprattutto la parte comica, il bel susseguirsi di battute e di momenti folli e divertenti. Alcuni persino deliranti, come quando i due protagonisti si drogano. Funziona poi molto bene l’alchimia tra i due protagonisti, i diversissimi Jonah Hill e Channing Tatum...

Hey, un momento...
Avete per caso avuto una sensazione di deja vu? Questo post vi suona stranamente famigliare? Vi sembra di averlo già letto prima?
Beh, probabilmente perché l'avevate già letto, nel giugno 2012. Quella che avete trovato sopra è infatti la recensione che avevo scritto di 21 Jump Street, giusto un minimo riadattata.

Perché vi ho tirato questo scherzetto?
Perché, oltre al fatto che sono un bastardo, in pratica è quanto fa anche 22 Jump Street. La missione in cui sono coinvolti i due agenti protagonisti Jonah Hill e Channing Tatum è praticamente identica a quella precedente, con l'unica variante dell'ambientazione del college anziché quella del liceo. 22 Jump Street non cerca quindi di fare come tanti sequel che fingono di essere differenti dal primo capitolo quando non lo sono. 22 Jump Street è uguale a 21 Jump Street e non fa niente per nasconderlo. Squadra che vince non si cambia. Film che vince non si cambia. Il primo funzionava e, per quanto affiori una sensazione di deja vu, funziona pure questo secondo.
Com'è possibile che funzioni e com'è possibile che a me sia piaciuto, visto che io i sequel li critico sempre e comunque? Non avendo ancora (colpevolmente) mai visto Il padrino - Parte II, l'unico seguito che credo di aver apprezzato quanto (e forse un pochino di più) dell'originale è stato Ritorno al futuro - Parte II. Tutti gli altri mi hanno immancabilmente deluso, o annoiato, o fatto incazzare, o tutte queste cose messe insieme, benché alcuni non fossero troppo male. Mi viene in mente giusto Scream 2 e non è un caso. In quello, così come in questo 22 Jump Street, si ironizza sul concetto stesso di sequel. Da subito si mette in luce il fatto che il numero 2 non sarà mai al livello dell'1 e così, mettendo in chiaro questo aspetto, ne esce una pellicola che può avere una sua dignità.

22 Jump Street ridicolizza l'idea di seguito e la ripetizione all'infinito di una stessa idea (si vedano i titoli di coda) ed è questa la sua arma vincente. Oltre a ciò, la sua ironia prende di mira in maniera ancora più estrema i classici buddy movie polizieschi alla 48 Ore, Tango & Cash e numerosissima compagnia varia. Come il primo episodio, più del primo episodio. Il rapporto tra Jonah Hill e Channing Tatum viene qui presentato come quello tra due fidanzatini, portando il bromance tipico di questo genere di film a livelli mai toccati prima.
Fondamentalmente è tutto come nel precedente capitolo, citazionismo compreso, che qui va a toccare tra le altre cose Arma letale, Spring Breakers e pure il videogame Grand Theft Auto, il primo mitico GTA, nella scena con ripresa dall'alto. Oltre a una trama pressoché invariata, vengono riprese quasi pari pari pure numerose scene, come quella in cui i due protagonisti si drogano e hanno le visioni, o il sacrificio di uno che si prende un proiettile per salvare l'altro.
Il colpo di genio di questa pellicola sta proprio in questo: fare una copia spudorata ed esplicita del primo film. Prendere di nuovo dalle tasche del pubblico i soldi del biglietto con una pellicola identica all'altra, senza l'ipocrisia di tanti seguiti in circolazione. 22 Jump Street è un sequel fotocopia, ma se non altro lo dichiara e non lo tiene nascosto. Io questa la chiamo onestà intellettuale...
Va beh, considerando il livello della comicità del film, intellettuale mica tanto. Diciamo solo onestà e basta.
(voto 6+/10)

venerdì 14 dicembre 2012

MAN OF THE YEAR 2012 - N. 6 CHANNING TATUM

Channing Tatum
Genere: stripper
Provenienza: Cullman, Alabama, USA
Età: 32
Il passato: spogliarellista passato al cinema con Coach Carter, poi Havoc, Guida per riconoscere i tuoi santi, Step Up 1 e 2, Fighting, Nemico pubblico, G.I. Joe - La nascita dei Cobra, Dear John, The Son of No One, The Eagle
Il suo 2012: Magic Mike, 21 Jump Street, La memoria del cuore, Knockout: La resa dei conti
Il futuro: G.I. Joe - La vendetta, 21 Jump Street 2, Side Effects di Steven Soderbergh, White House Down di Roland Emmerich, Foxcatcher di Bennett Miller, The Contorsionist’s Handbook, Jupiter Ascending dei Wachowski brother & sister
Ti potrebbero piacere anche: Chris Pine, Josh Hartnett, Paul Walker, Ryan Reynolds
Perché è in classifica: perché sta dimostrando di non essere solo bello bello in modo assurdo

Ex spogliarellista, ha recitato in Magic Mike nella parte del se stesso di qualche anno fa più senza vestiti che con i vestiti ed è stato eletto uomo più sexy dell’anno dalla rivista People… In pratica, fino ad ora Channing Tatum è stato considerato soltanto un pezzo di carne. Alla faccia di chi pensa che soltanto le donne vengano trattate come oggetti sessuali, Channing Tatum ha dimostrato che pure gli uomini possono esserlo.
Una volta dimostrato questo, il Tatum ha però anche mostrato magari di non essere, non ancora almeno, un attore fenomenale, ma di certo ha mostrato di essere un attore intelligente e che sa come muoversi. Non solo sul palco di uno strip club.
Quest’anno è stato l’unico attore ad aver piazzato tutti e 3 i film che lo vedevano protagonista oltre la soglia dei 100 milioni di dollaroni di incasso nei soli USA. Gli è riuscito con facilità facendosi infilare le banconote tra le chiappe nel sottovalutato già citato Magic Mike, pellicola che come lui ha qualcosa di più da offrire rispetto alla sola esteriorità. Ma gli è riuscito pure con la divertente comedy-action 21 Jump Street, rischiosa trasposizione della serie 80s che si è rivelata uno dei successoni a sorpresa dell’anno (negli US, mentre da noi è uscito in sordina d’estate) e poi ha centrato pure il drammone romantico, con il nemmeno troppo smielato La memoria del cuore. Passando così dal cinema indie alla commedia fino alla romcom in modo da accaparrarsi i favori del più vasto pubblico possibile.
E adesso tutte lo vogliono, ma anche tutti lo vogliono. Tutti i registi, dai Wachowski al Bennett Miller di Moneyball, da Emmerich a di nuovo Soderbergh, ma lui ha già annunciato di volersi prendere un anno sabbatico di pausa dalla recitazione. Il ragazzo, astuto, ha capito che non deve concedersi troppo, altrimenti rischia di stufare. Che allora non sia solo bello bello in modo assurdo?




mercoledì 20 giugno 2012

21 Jump on Elm Street

"Il tuo ultimo disco non era un granché, beccati questa Eminem!"
"Hey, ma io non sono il vero Eminem, non si vede?"
21 Jump Street
(USA 2012)
Regia: Phil Lord, Chris Miller
Cast: Jonah Hill, Channing Tatum, Brie Larson, Dave Franco, Rob Riggle, Ice Cube, Dax Flame, Ellie Kemper, Peter DeLuise, Richard Grieco, Johnny Depp
Genere: liceo di polizia
Se ti piace guarda anche: Mai stata baciata, Una spia non basta, Scuola di polizia, 21 Jump Street (la serie)

Il primo fatto che salta agli occhi di questo 21 Jump Street non è il Jonah Hill sempre più dimagrito, ormai ce ne siamo già abituati mentre lui intanto forse è ingrassato di nuovo. A jumpare subito in maniera evidente alla vista è il fatto che sia un film tratto da un vecchio telefilm.

"Ma ti pare che ho cominciato la carriera con un preservativo in testa?"
"E allora? Eri pur sempre meno ridicolo che in The Tourist o in Alice..."
In tal senso, i precedenti non è che siano stati dei più positivi: Charlie’s Angels, Starsky & Hutch, Hazzard, A-Team… tutti filmetti davvero poco degni di nota. E pure di rispetto, quindi dico BLEAH, che schifo!
Tutte operazioni, o meglio tentativi, di aggiornare all’epoca moderna vecchie storie da piccolo schermo con risultati in bilico tra il ridicolo e il tragico. Senza però risultare tragicamente divertenti. Soltanto delle minchiatone. Qualcuno citerà allora la saga di Mission: Impossible tomcruisizzata. E va bene, in quel caso la resa cinematografica, seppure altalenante, è stata decente. Però certo che se anche non l’avessero fatta, io non avrei sentito una grossa mancanza dentro di me.

Con tali precedenti non certo esaltanti alle spalle, le premesse per questo 21 Jump Street non erano delle migliori. 21 Jump Street è stato un telefilm 80s andato in onda negli Usa tra il 1987 e il 1991 per ben cinque stagioni, con un buon successo in patria. In Italia il serial è stato invece trasmesso da Italia 1 con il titolo I quattro della scuola di polizia ma non mi risulta sia diventato un fenomeno di massa né di culto. Dalle nostre parti, la serie risulta vagamente conosciuta soprattutto per aver lanciato la carriera del giovane Johnny Depp, che già pochi anni addietro aveva esordito nel primissimo mitico A Nightmare on Elm Street. Dove non faceva una bella fine, se non ricordo male… Qualche anno più tardi Depp mani di forbice avrebbe però preso spunto per le unghie affilate proprio da Freddy Krueger. Chissà, probabilmente all’epoca i due si facevano la manicure nello stesso posto.

Premettendo che non ho mai visto la suddetta serie tv 21 Jump Street in questione, mi sembra comunque che in questo film non si sia tentata tanto un’operazione nostalgia, ma si sia preso semplicemente spunto dalla trama del telefilm per creare qualcosa che parli di oggi.
L’idea, ottima, della serie è quella di reclutare degli agenti di polizia giovani e infiltrarli in un liceo spacciandoli per studenti normali in modo da catturare degli spacciatori di droga (e nel telefilm immagino anche per altri crimini di natura varia). La storia dell’infiltrato funziona sempre, da Point Break a Fast & Furious, perché è un modo efficace per raccontare un determinato mondo, dal surf alle auto truzzate, attraverso il punto di vista di un esterno che però fa il doppiogioco e poi finirà per farsi catturare anche lui dal fascino di quel determinato mondo e scusate se vi ho spoilerato sia Point Break che Fast & Furious.
Anche se il film che mi ha ricordato di più questo 21 Jump Street è Mai stata baciata, commedia romantica in cui Drew Barrymore per scrivere un articolo sui giovani si finge una studentessa e torna al liceo, rivivendo gioie e soprattutto dolori dell’epoca.

Anche applicato al tema liceale, questo è un espediente narrativo parecchio comune. Non quello del poliziotto infiltrato, ma dell’esterno in generale. Capitava ad esempio in Beverly Hills 90210 a Brandon & Brenda, due gemelli montanari provenienti dal Minnesota che da un giorno all’altro si ritrovano catapultati al sole glamour di L.A. e a dover cambiare il loro stile di vita in maniera radicale in quattro e quattr’otto. E ben felici di farlo. Così come succedeva in The O.C., dove Ryan Atwood, ligera che fotteva le auto radio nel quartiere del Chino, veniva pure lui catapultato all’improvviso al sole della California e a vivere in una villa con piscina mega-sborroneria per ricconi.

Senza andare a trovare ulteriori collegamenti con serie varie, torniamo sulla retta via di 21 Jump Street. Nel film ci sono i brevi cameo di alcuni protagonisti del telefilm originale: Peter DeLuise, Richard Grieco e naturalmente Johnny Depp, in quella che, per quanto brevissima, è forse una delle sue migliori interpretazioni recenti. Per il resto, il film è assolutamente indipendente dalla serie tv e quindi godibile da tutti, grandi e piccini e infatti la pellicola ha ottenuto un successo enorme negli Usa e un sequel è già in preparazione. In Italia invece l'hanno proposto praticamente senza promozione in una manciata di salette nel periodo estivo e non se lo sta filando quasi nessuno. Complimenti.

21 Jump Street - il film è un film con venature action e poliziesche leggere. Ma soprattutto, è una comedy molto jump around, jump around, jump around, jump up jump up and get down! Le scene più d’azione infatti lasciano il tempo che trovano. A convincere è soprattutto la parte comica, il bel susseguirsi di battute e di momenti folli e divertenti. Alcuni persino deliranti, come quando i due protagonisti sono “costretti” a calarsi una pasta.
Funziona poi molto l’alchimia tra i due protagonisti, i diversissimi Jonah Hill e Channing Tatum. È proprio nella diversità e nel contrasto tra loro due che la pellicola fa quel salto ulteriore da semplice piacevole cazzata da serata cine & popcorn a storia che ha anche qualcosa, almeno qualcosina, da dire. Sulla generazione dei giovani d’oggi in confronto a chi è cresciuto giusto una manciata d’anni prima.

Jonah e Channing, la strana coppia, hanno vissuto il liceo in maniera profondamente diversa: uno era uno studioso sfigato, l’altro era uno sportivo figaccione. Indovinate un po’ chi era chi.
Dopo di ché i due entrano in polizia, a sorpresa si stanno simpatici e diventano amiconi. Quando entrambi vengono infiltrati in un liceo per un’operazione antidroga, in pochi anni notano che le cose sembrano essere cambiate davvero parecchio. Gli sportivi non sono più così cool, mentre nerd is the new black. I bulletti non dominano più la high-school e ad esempio prendere per il culo i gay è diventato davvero out. Qualcuno vada a spiegarlo a Cassano…
Il liceo è cambiato radicalmente, pare a causa di Glee, e quindi Tatum si sentirà un po’ fuori posto. Anche perché con quel fisico ben poco riesce a confondersi con gli altri 16enni rachitici e brufolosi. Hill non Terrence bensì Jonah ci sguazza invece alla grande in questa high-school rivoluziona e finalmente vede un’opportunità di riscatto sociale e personale, facendo amicizia con il ragazzo cool, interpretato dal fratellino di James Franco ovvero Dave Franco, e magari facendosi anche la bella del liceo, interpretata da Brie Larson, reginetta del cinema indie già mitica nella serie United States of Tara e vista pure in Scott Pilgrim vs. the World.
E a proposito… lo sceneggiatore della pellicola è Michael Bacall, sorta di versione maschile di Diablo Cody o di novello Kevin Williamson che ha firmato anche gli script di Project X e del citato Scott Pilgrim e che quindi si conferma sempre più l’uomo giusto per ridare fiato al genere teen americano, negli ultimi tempi un po’ a corto di ossigeno.

Il punto forte di 21 Jump Street di certo è l’intrattenimento, è vero. Però allo stesso tempo riesce anche a essere una (pur minima) riflessione sui meccanismi della popolarità e sui cambiamenti dell’attuale generazione hipster. Le cose probabilmente nei licei americani e pure italiani di oggi non stanno davvero così, però almeno un minimo i Bill Gates, i Mark Zuckerberg e pure i Jonah Hill della situazione hanno contribuito alla nerdizzazione del mondo. Perché ormai, con buona pace dei Channing Tatum, nerd is the new black.
(voto 7/10)

venerdì 15 giugno 2012

Il dittatore del cinema

"Ma chi te l'ha dato questo ridicolo slippino da wrestler? Mr. Ford?"
La programmazione cinematografica italiana sta ormai entrando in clima estivo. Cosa che implica l’assenza di pellicole di grandissimo richiamo, però allo stesso tempo permette il recupero di una manciata di filmetti che potrebbero non essere malaccio.
Questa settimana tocca al thriller della figlia di Michael Mann, ad una spassosa commedia USA, al Borat in versione dittatoriale e a qualcosina d’altro.
Il tutto presentato dai miei commenti. E basta.

Ah no, uffa. Tramite il solito piccione viaggiatore sono arrivati anche quelli di Mister James Snob. Mannaggia, speravo che per una volta si fosse scordato e invece no. Ecco pure i suoi, purtroppo…

"Megan, sai che Ford preferirebbe farlo con me piuttosto che con te?
Dice che ho dei pollici molto sexy!"

Il dittatore di Larry Charles
Il consiglio di Cannibal: abbasso le dittature, a parte quella Cannibale
Sacha Baron Cohen mi fa ridere preso a piccole dosi, soprattutto per le sue battute più politically incorrect. Sulla distanza di un intero film però può risultare un pochino pesante. Un’occhiata disimpegnata al suo dittatore comunque credo la si possa anche dare. Si prospetta una porcata di film, ma almeno due risate dovrebbe garantirle. Anche se per quelle bastano i commenti involontariamente ridicoli del mio blogger rivale…
Il consiglio di Ford: abbasso le dittature, soprattutto quella del Cannibale!
Sorprendentemente - e sono tre! - sono in linea perfetta con quello che il mio imberbe compagno di rubrica pensa di Cohen, che mi fa lo stesso effetto de I soliti idioti.
Cercherò di evitarlo, ma se dovesse capitare, per una serata a neuroni sotto zero potrebbe anche starci.


"Oh, no! Ford le ha fatto vedere uno dei suoi film preferiti.
Devo farla arrivare in ospedale al più presto!"
Le paludi della morte - Texas Killing Fields di Ami Canaan Mann
Il consiglio di Cannibal: so io chi ci metterei, nelle paludi della morte
Film già visto, cotto e mangiato, cioè commentato.
La pellicola d’esordio di Ami Canaan Mann, figlia di Michael Mann (Collateral, Heat, L’ultimo dei Mohicani) è un thriller interessante, sebbene non del tutto originale e riuscito. Buono il cast, in cui svetta Jessica Chastain, e affascinanti le atmosfere texane. Peccato per uno sviluppo non eccezionale della sceneggiatura.
La Mann è una figlia di papà raccomandata proprio come Ford, però, per quanto ancora lontana dal talento fenomenale di una Sofia Coppola, una possibilità la merita. La Mann, intendo. Ford invece non merita manco mezza chance.
Il consiglio di Ford: figlia di tanto padre.
Il film non l'ho ancora visto - rimedierò a breve - ma l'ambientazione texana ed il nome della regista mi fanno ottimamente sperare, considerato quanto Michael Mann sia considerato al saloon.
Nonostante il delirio a proposito del fatto che il sottoscritto possa essere un figlio di papà - cosa che sospetterei, al contrario, di Katniss Radical Kid -, mi trovo d'accordo anche sulla Chastain, che migliora ad ogni film che passa.

"Vorremmo infettare WhiteRussian con un bel virus, sei in grado di farlo?"
"Certo, siete mica i primi a chiedermelo..."
21 Jump Street di Phil Lord, Chris Miller
Il consiglio di Cannibal: jumpate su!
Già visto pure questo, ma devo ancora scrivere la recensione. Nell’attesa, non posso fare altro che consigliarlo, visto che è una delle commedie americane più divertenti e riuscite degli ultimi tempi. Tratto dalla serie tv anni ’80 che ha lanciato Johnny Depp, è un buddy movie liceal-poliziesco con l’accoppiata ben assortita Jonah Hill e Channing Tatum che sono certo piacerà pure a quel musone di James Snob.
Il consiglio di Ford: saltate sul Cannibale! Con i piedi uniti!
Anche questo in lista, e le premesse che si riveli uno di quei buddy movies in stile SuXbad che tanto piacciono in casa Ford ci sono tutte, a partire dai protagonisti, entrambi protetti del Saloon.
Per una volta l'inizio del weekend trova insospettabilmente d'accordo me e quel degenerato del Cannibale: sarà mica l'effetto di qualche hangover!?!?

"E oraWhite Russian
per tutti! Paga Ford!"
Adorabili amiche di Benoît Pétré
Il consiglio di Cannibal: Ford e Cannibal, adorabili nemiche
Appuntamento ormai consueto con il film da sala del tè settimanale offerto da Mrs. Ford. Per quanto attualmente sia in trip da cinema francese, questo Thelma & Louise fuori tempo massimo credo me lo risparmierò senza problemi, preferendo lasciarlo alla mia poco adorabile “amica”.
Il consiglio di Ford: adorabili pisolini all'ora del the.
Dopo essermi sorseggiato un buon Earl Grey ed aver prepotentemente spaccato la tazza in testa a quella strega di Cannibal Witch direi che salto a piè pari questa robetta da tardone bollite e passo avanti.

"Ford  ha parlato bene del nostro film..."
"Ueeé, per noi si preannuncia un flop clamoroso! :("
C’era una volta in Anatolia di Nuri Bilge Ceylan
Il consiglio di Cannibal: c’era una volta Mr. Ford. E purtroppo c’è ancora
Ed ecco invece la pellicola etnica e pseudo impegnata fordiana della settimana. Un poliziesco turco di scarso appeal che potrebbe attirare giusto il pubblico più Radical Ford. Per me l’unico c’era una volta rimane invece quello della splendida serie Once Upon a Time.
Il consiglio di Ford: c'era una volta Cannibale. Prima dell'ennesima disfatta subita per mano di Ford.
Mi mancava un pò di sano conflitto, in questo clima gioviale che si era creato per il weekend imminente: in barba a tutta la follia del Kid, questo film promette di essere una bomba totale, anche perchè dietro la macchina da presa c'è uno dei più tecnici registi del pianeta, autore dello strabiliante Uzak e del meno riuscito - ma visivamente spettacolare - Le tre scimmie. Se amate almeno un briciolo il Cinema d'autore, non potete perdervelo.
Altro che le favolette cannibali!

Le didascalie cannibali fanno ridere persino quella bestia di Ford!
La bella e la bestia in 3D di Gary Trousdale, Kirk Wise
Il consiglio di Cannibal: Ford in duplice versione, sia bella che bestia e pure in 3D? No, grazie!
Ancora? Un altro film riproposto in 3D soltanto per raggranellare altri soldi? Un’altra sdolcinata produzione disneyana in grado di commuovere tanto tanto i cuoricini più sensibili come quello di Ford?
Io non ci sto! E, come detto sopra, per me le fiabe ormai sono solo quelle di Once Upon a Time.
Il consiglio di Ford: basta, basta, basta. Al 3D. In 3D.
Nonostante La bella e la bestia sia uno dei film Disney più belli mai realizzati - in barba alla palese ignoranza cinematografica del Cannibale -, mi schiero apertamente contro queste bieche operazioni commerciali mangiasoldi della grande D.
Basta. Davvero.

"Ma come, non se lo fa un goccio? Il capitano precedente non diceva
mai di no. Mi pare si chiamasse Schettino, mi pare..."
Benvenuto a bordo di Eric Lavaine
Il consiglio di Cannibal: malvenuto a fordo
Questa settimana la Francia non regala soddisfazioni ma, dopo un’annata finora incroyable, un weekend di tregua possiamo anche concederglielo.
Benvenuto a bordo si preannuncia una commediola inutile, una sorta di film vaccanziero e di variante francese al cinepanettone. In più, tra i consulenti alla produzione c’è stato pure il capitano Schettino!
E avere Schettino come consulente per un film ambientato su una nave da crociera è come avere Ford come consulente per un blog di cinema: un naufragio assicurato! Ahahah
Il consiglio di Ford: Concordia Kid e la sua crociera.
Film agghiacciante della settimana, insolitamente non targato Italia.
Senza neppure soffermarmi su Schettino e la facile ironia che ne consegue, salto in blocco una delle proposte più insignificanti degli ultimi tempi e passo oltre.
Un pò come se dalla mia nave pirata dovessi vedere il Cannibale tra i flutti, circondato dagli squali.

"Inutile che mi torturi: non ammetterò mai che mi
è piaciuto un film consigliato dal Ford. Mai!"
Paura 3D di Antonio e Marco Manetti
Il consiglio di Cannibal: mi fa già paura abbastanza Ford
Ancora non ho visto alcun film dei Manetti Bros., però mi ispirano (abbastanza) fiducia. Dopo la fantascienza de L’arrivo di Wang, si danno all’horror con Paura 3D, il loro secondo film uscito in appena una manciata di mesi. Che vogliano diventare più prolifici di Woody Allen?
Comunque sia, sono tra i pochi in Italia a fare ancora cinema di genere e quindi una possibilità possiamo anche dargliela. Almeno fino a che non si mettono a fare film di genere fordiano!
Il consiglio di Ford: Manetti, ho detto BASTA 3D.
I Manetti non sono male, e certamente rappresentano una delle voci più interessanti dell'underground italiano, eppure la presenza della fatidica ed odiata sigla 3D fa crollare la mia curiosità rispetto a questa potenzialmente interessante proposta.
Per il momento, rimando.
In fondo, il Cucciolo Eroico è in grado di fornirmi tutto l'orrore possibile quotidianamente con i suoi pareri allucinanti!

"Sai che Ford si crede di essere un blogger cinematografico?
Aahahah, è la cosa più divertente che abbia mai sentito in tutta la mia vita!"
Venti anni di Giovanna Gagliardo
Il consiglio di Cannibal: non lo vedo manco tra venti anni
E figuriamoci se questa settimana non arrivava una docu-fiction italiana, che si propone di ripercorrere addirittura gli ultimi 20 anni di storia mondiale o qualcosa del genere. E il fatto che in rete non si trovi manco il trailer, non depone certo a suo favore…
Venti anni? Sì, di galera a Ford se ha il coraggio di consigliare questo film. O anche un film con Jean-Claude Van Damme qualunque.
Il consiglio di Ford: non vorrei incontrarti tra vent'anni. E neppure tra cento.
Sarà curioso ritrovarci tra vent'anni e scoprire che il Cannibale, ormai incanutito e senza capelli, starà continuando imperterrito a spacciarsi per un teen qualsiasi nel tentativo di imbucarsi ad un party sperando - invano - di rimorchiare una diciottenne.
E sarà divertente prenderlo a bottigliate anche allora.
Come dite? Dovevo parlare di un film in uscita? Quale film?

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