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lunedì 7 settembre 2015

Southpaw - L'ultima sfiga





Southpaw - L'ultima sfida
(USA 2015)
Titolo originale: Southpaw
Regia: Antoine Fuqua
Sceneggiatura: Kurt Sutter
Cast: Jake Gyllenhaal, Rachel McAdams, Forest Whitaker, Oona Laurence, 50 Cent, Rita Ora, Naomie Harris, Miguel Gomez, Skylar Brooks, Beau Knapp, Victor Ortiz
Genere: boxaiolo
Se ti piace guarda anche: 8 Mile, Million Dollar Baby, Karate Kid, The Fighter, Sons of Anarchy, Kingdom

Benvenuti gentili spettatori al Madison Square Garden di Casale Monferrato City. È da qui che trasmettiamo quello che si preannuncia uno degli incontri più spettacolari e sanguinosi di sempre: il film Southpaw - L'ultima sfida contro...
tutti!

Round 1
Southpaw contro le aspettative

martedì 21 luglio 2015

Sei una spiona, sei una spiona!





Spy
(USA 2015)
Regia: Paul Feig
Sceneggiatura: Paul Feig
Cast: Melissa McCarthy, Jude Law, Jason Statham, Rose Byrne, Peter Serafinowicz, Miranda Hart, Allison Janney, Morena Baccarin, Bobby Cannavale, Zach Woods, 50 Cent
Genere: spione
Se ti piace guarda anche: Kingsman - Secret Service, Austin Powers, Barely Lethal, Corpi da reato

Avete presente Morpheus di Matrix?
Sì, dai, quello ciccion... ehm, sovrappeso. Quello che fornisce le indicazioni al protagonista Neo a distanza, come se vedesse e sapesso tutto?
Ecco. Melissa McCarthy in Spy ha lo stesso compito. Dà indicazioni a distanza all'agente segreto Jude Law, una specie di versione ancora più figa di James Bond. A questo punto la domanda sorge spontanea: perché non è stato preso Jude Law per fare 007 anziché l'inespressivo Daniel Craig?
Probabilmente perché James Bond DEVE essere inespressivo per contratto.

lunedì 30 marzo 2015

CE NE VANNO DI 50 CENT PER POTER DIVENTARE RICH





Get Rich or Die Tryin’
(USA, Canada 2005)
Regia: Jim Sheridan
Sceneggiatura: Terence Winter
Cast: 50 Cent, Joy Bryant, Terrence Howard, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Omar Benson Miller, Viola Davis, Tory Kittles, Serena Reeder
Genere: hip-hop
Se ti piace guarda anche: Empire, 8 Mile, Notorious, Hustle & Flow - Il colore della musica, Get On Up, Ray

Yo yo, raga, oggi si parla di rap. Si parla di un rapper. Si parla di 50 Cent.
Mani su se volete un post su 50 Cent! Mani su se volte un post su 50 Cent!

lunedì 7 ottobre 2013

IL CACCIATORE DI STRAPPONE




Il cacciatore di donne
(USA 2013)
Titolo originale: The Frozen Ground
Regia: Scott Walker
Sceneggiatura: Scott Walker
Cast: Nicolas Cage, Vanessa Hudgens, Dean Norris, John Cusack, Radha Mitchell, 50 Cent, Jody Lyn O’Keefe, Gia Mantegna, Kevin Dunn, Kurt Fuller
Genere: serial thriller
Se ti piace guarda anche: Zodiac, Seven, The Call
oppure segui i consigli cinematografici della app per smart phone Muze, scaricabile gratuitamente


Questo film si basa su eventi realmente accaduti.
No, non mi riferisco alla tragica storia di Nicolas Cage, attore che ormai accetta qualunque parte in qualunque film gli venga offerta per far fronte ai suoi recenti problemi legali, edilizi ed economici. Forse anche mentali. La vicenda qui narrata è quella ancora più drammatica delle sparizioni di numerose ragazze avvenute tra gli anni ’70 e gli ’80. Si tratta di casi legati, riconducibili a un solo uomo, un pazzo serial killer cacciatore di donne.
È quello che la pellicola Il cacciatore di donne (titolo originale The Frozen Ground) ci racconta. O prova a raccontarci, visto che avere Nicolas Cage come detective incaricato delle indagini non è proprio il massimo della vita, per un film. Anche se va riconosciuto che qui, per quanto mediocre, il Nicola Gabbia offre ancora una delle sue prove recitative più decenti degli ultimi tempi. E non è il massimo nemmeno John Cusack nei panni del cattivone o presunto cattivone di turno. Davvero inverosimile nella parte, almeno per me che ancora continuo a immaginarmelo con un grosso stereo sopra la testa come in Non per soldi… ma per amore.


"Pronto? Vorrei denunciare la presenza
di un pazzo con lo stereo fuori da casa mia."
I due protagonistoni della pellicola quindi non funzionano parecchio. Se gli interpreti non sono un granché in forma, i loro personaggi in più sono stereotipatissimi, così come la caccia al serial killer non cattura per niente, visto che fin dall’inizio sappiamo chi è. A salvare la pellicola sono allora i personaggi di contorno. Non tanto un pessimo 50 Cent che farebbe meglio a tornare a fare il rapper, cosa che almeno qualche anno fa gli riusciva abbastanza bene, quanto il solito valido  Dean Norris dritto dalle serie tv Breaking Bad e Under the Dome e soprattutto Vanessa Hudgens.
A salvare il film è… Vanessa Hudgens.
Che cazzo ridete?
Vanessa Hudgens è una grande attrice.
Basta ridere!
Guardate qui una scena a caso in cui dimostra tutto il suo enorme talento.



"Nicolas, questo saresti tu senza parrucchino? Ma sei disgustoso!"
Io adesso voglio dire: prendiamo Meryl Streep. Meryl Streep sarà bravissima a fare la Thatcher e tutto quello che volete. Però ve la vedreste Meryl Streep a fare uno strip nella parte della prostituta spogliarellista?
Io no.
E allora Vanessa Hudgens è meglio di Meryl Steep, almeno quando c’è da fare la strappona. Per interpretare il ruolo della cattiva ragazza, si veda anche Spring Breakers, oggi come oggi non c’è nessuno meglio di lei. Se per dimostrare di essere un’attrice completa e versatile deve ancora farne di strada, quando c’è da recitare la parte della zoccola non la batte nessuno.

"La strappona aveva ragione: sono davvero mostruoso!"
Al di là della Hudgens, capace di dar vita in pieno al suo personaggio, per quanto anch’esso piuttosto stereotipato, non ci sono molti altri motivi di interesse. Il cacciatore di donne è un serial thriller molto tradizionale, scontato, con un’ambientazione anni Ottanta sfruttata solo in piccola parte. A livello registico, l’esordiente Scott Walker non si segnala particolarmente, se non per una bella scena notturna in cui la Hudgens, ancora lei, si imbatte in un alce in mezzo alla strada. Una sequenza che mi ha ricordato il momento di Collateral in cui Tom Cruise guarda il coyote. Scusate se è poco.
Ultima cosa da segnalare: i titoli di coda, tra i più macabri mai realizzati.

Nonostante la sua prevedibilità, nonostante sia un film che non aggiunge nulla a quanto visto in migliaia di altre pellicole simili, la visione procede bene e, anche se possiamo immaginare con facilità come andrà a finire, in maniera pure leggermente tesa.
Un film prescindibilissimo, or dunque, e per nulla originale, ma che non possono comunque far mancare alla loro collezione i fans di Vanessa Hudgens e i cacciatori di serial killer. Intendo i cacciatori di serial killer cinematografici perché, se siete veri detective, fareste meglio ad andare fuori a dare la caccia ai veri assassini, invece di stare a perdere tempo a guardare un film con Nicola Gabbia.
(voto 6-/10)

martedì 13 agosto 2013

GOSSIP KIDS




"Uff, da quando Gossip Girl è finito, non mi chiama più nessuno per lavorare..."
Twelve
(USA, Francia 2010)
Regia: Joel Schumacher
Sceneggiatura: Jordan Melamed
Tratto dal romanzo: Twelve di Nick McDonell
Cast: Chace Crawford, Emma Roberts, Rory Culkin, Emily Meade, 50 Cent, Esti Ginzburg, Philip Ettinger, Billy Magnussen, Zoë Kravitz, Ellen Barkin, Cody Horn, Nico Tortorella
Genere: good kids gone bad
Se ti piace guarda anche: Alpha Dog, Black & White, Kids, Gossip Girl, Slevin

"Veramente non ti chiamava nessuno manco prima, gossip boy. Ahah!"
Twelve non è la storia di un dodicenne, così come il titolo lascerebbe presupporre. Twelve è il nome della droga che assume il ruolo di protagonista o quasi della vicenda. Le droghe possono essere delle grandi protagoniste cinematografiche, si veda in proposito l’eroina letteralmente eroina di film come Trainspotting e I ragazzi dello zoo di Berlino, o l’NZT di Limitless.
Droga a parte, il protagonista “umano” del film è invece White Mike, un ragazzo che dopo la morte della madre malata di cancro si dà allo spaccio. White Mike non si droga, nemmeno beve, nemmeno s’è mai fumato una sigaretta. Eppure decide che quella dello spacciatore è per lui la professione giusta, nel mezzo del cammin della sua giovane vita. White Mike è il fornitore fantasma della gioventù ricca dell’Upper East Side di New York.
In pratica questa è, o almeno dovrebbe essere, una sorta di versione tossica di Gossip Girl. Non è certo un caso allora che nei panni del protagonista White Mike troviamo Chace Crawford, quel fesso di Nate Archibald in Gossip Girl. Dico fesso, perché era uno di quei personaggi che all’inizio promettevano bene, e poi se n’è andato a farsi benedire, così come tutto il resto della serie, peggiorata di stagione in stagione e diventata ‘na roba sempre più ridicola. Poi finalmente, qualche mesetto fa, Gossip Girl è terminato e Hallelujah! è l’unica parola - gridata a squarciagola - che mi viene in mente per celebrare un’occasione del genere.
Anche all’infuori della serie che gli ha dato la fama, comunque, Chace Crawford come attore è ancora molto limitato e non riesce a regalare un grande spessore al suo tormentato personaggio. C'era da aspettarselo.

"Ma che palle, sono l'unica in lutto per la fine di Gossip Girl?"
Molto Gossip Girl anche una delle protagoniste femminili, la classica ragazzina ricca e viziata che si dà al Twelve per uscire dalla perfezione della sua impeccabile vita. L’attrice che la interpreta, Emily Meade, assomiglia molto a Leighton Meester, la mitica Blair Waldorf dello stesso Gossip Girl, ed è un volto da tenere in considerazione, visto che la ragazza non solo è parecchio bella ma pure brava. Il suo è un volto tra l’altro già apparso (sfigurato) nella prima stagione di Boardwalk Empire, così come nell’horrorino di Wes Craven My Soul to Take, di cui sono tra i pochi e forse unici al mondo a non averne parlato male.
Nel cast variegato della pellicola figurano anche un 50 Cent che è meglio se torna a fare il rapper perché a recitare è una scarpa, uno dei Culkin a caso, Rory, la sempre brava Emma Roberts e la giovane modella gnoccolona Esti Ginzburg.

Se gli attori, chi più chi meno, se la cavano ancora, a non convincere per nulla è la regia di Joel Schumacher, uno che come Michael in Formula 1 ha continuato a correre a lungo, ma non più con i risultati di un tempo. Con un’enorme differenza tra i due: Michael Schumacher, per quanto mi sia sempre stato sulle balle, è stato un indiscutibile campione, uno dei più grandi della Formula 1, se non altro per continuità nelle vittorie, di certo non per simpatia o umanità (perché, Michael Schumacher è umano?). Joel Schumacher un campione invece non lo è mai stato. Ha fatto qualche film decente, in carriera, ma soprattutto un sacco di porcate varie. Di recente poi è finito a filmare davvero di tutto, un po’ come Nicolas Cage (non a caso incontrato sul set del pessimo Trespass).

"Hey yo, 50, bella lì, come butta uomo?"
"Ma sta zitto, ragazzino bianco, e dammi la droga!"
E così lo Schumi regista si è cimentato pure con questo film teen-drogato tratto dal romanzo d’esordio di Nick McDonell, uno scrittore che ai tempi della realizzazione di questa sua opera prima aveva appena 17 anni. Non ho letto il romanzo in questione, ma l’impronta letteraria si sente in maniera prepotente, se non altro per la continua voce fuori campo presente di un narratore onnisciente. Voce che, sebbene in originale sia di Kiefer Sutherland, alla lunga risulta fastidiosa e se ne fa un uso eccessivo, troppo letterario e poco filmico. L’impressione, così come per altre pellicole tratte di recente da libri cult o pseudo cult come Un giorno questo dolore ti sarà utile e Molto forte, incredibilmente vicino è che si sia rimasti troppo fedeli alle parole stampate su carta e non si sia riusciti a renderle in una maniera davvero cinematografica.
Schumacher per pigrizia ha preferito affidarsi alle parole di un narratore, piuttosto che cercare di raccontare la vicenda attraverso qualche espediente visivo. E la regia come detto è proprio il punto più debole, si vedano in proposito le pessime scene più dopate e visionarie, che in mano a un Aronofsky o a un Lynch possiamo solo immaginarci che figata allucinogena sarebbero state.
Anche se i registi ideali per una pellicola del genere sarebbero stati Larry Clark (Kids, Ken Park, Bully) o il suo amichetto Harmony Korine (Gummo e Spring Breakers). Al loro confronto, quella di Twelve è una versione ripulita e glamour delle vite così belle eppure così disperate di un gruppo di ragazzini privilegiati dell’elite americana. Quelli i cui problemi maggiori sono la scelta di una Porsche al posto di una Lamborghini, oppure decidere se andare ad Harvard o alla Brown. Vite talmente perfette da aver bisogno di qualcosa a dar loro una scossa di imprevedibilità e a ciò ci pensano le droghe di White Mike. Fino all’inevitabile tragedia…
A metà strada tra Gossip Girl e Kids, ne esce allora un filmetto guardabile come la puntata pilota di una nuova serie adolescenziale che però mai avrà un secondo episodio. E non è tutto 'sto gran peccato.
(voto 6-/10)



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