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lunedì 19 dicembre 2016

Miss Peregrine – La poco speciale casa dei ragazzi speciali






Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali
(USA, UK, Belgio 2016)
Regia: Tim Burton
Sceneggiatura: Jane Goldman
Ispirato al romanzo: La casa per bambini speciali di Miss Peregrine di Ransom Riggs
Cast: Asa Butterfield, Eva Green, Ella Purnell, Terence Stamp, Chris O'Dowd, Samuel L. Jackson, Rupert Everett, Judi Dench, Allison Janney, Finlay MacMillan, Lauren McCrostie
Genere: burtonesco
Se ti piace guarda anche: la saga di Harry Potter, la saga degli X-Men


Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali vede come protagonista un ragazzino che, dopo la morte dell'amato nonnino, anziché fare come un ragazzino in lutto qualunque, ovvero piangere oppure sperperare l'eredità, decide di andare a riscoprire il suo misterioso passato. Dopotutto si tratta pur sempre di un film di Tim Burton e quindi il protagonista non può comportarsi in maniera troppo normale. L'oscuro passato lo porta fino in Galles, dove riesce a trovare La casa dei ragazzi speciali in cui il nonno è cresciuto, ed è ancora tutto com'era ai suoi tempi. Com'è possibile?
Miss Peregrine, la babysitter-tutrice dei ragazzi speciali, ha creato un loop.
Che cos'è un loop?
È una cosa che si ripete sempre uguale.

giovedì 15 dicembre 2016

La casa dei filmazzi speciali






Il Natale si avvicina, per la gioia di tutti i Babbi Fordali di questo mondo e per lo sconforto degli Scrooge come me.
Anche perché, al di là di luci, addobbi e insopportabili canzoncine, le feste invernali portano anche un carico di film non proprio esaltanti. Quest'anno però, insieme ai cinepanettoni che provano (spero senza riuscirci) a tornare di moda, c'è anche qualche pellicola che potrebbe rivelarsi niente male.
Vediamo allora qui sotto cosa sta per arrivare questa settimana nelle sale italiane...

Rogue One: A Star Wars Story
"Chissà se in questo film si scoprirà che Ford Vader in realtà è il padre di Kid Skywalker?"
"Con tutti i figli che ha quello in giro quello per la galassia, niente di più probabile!"

mercoledì 21 gennaio 2015

BIG EYES, GLI OCCHIONI SONO LO SPECCHIONE DELL'ANIMONA





Big Eyes
(USA 2014)
Regia: Tim Burton?
Sceneggiatura: Scott Alexander, Larry Karaszewski
Cast: Amy Adams, Christoph Waltz, Danny Huston, Krysten Ritter, Jason Schwartzman, Terence Stamp, Jon Polito, Guido Forlani, Elisabetta Fantone, James Saito, Dalaney Raye, Madeleine Arthur
Genere: falso d'autore
Se ti piace guarda anche: Ho sparato a Andy Warhol, Basquiat, Factory Girl, Pollock, La ragazza con l'orecchino di perla

Mi sono sempre piaciute le tette grosse. Questo magari lo potevate già immaginare. Una cosa che credo invece di non aver mai detto è che mi piacciono parecchio anche gli occhi grossi. Chiamatela se volete sindrome da Gatto con gli stivali. Difficile ne rimanga indifferente. Questa è una passione che ho in comune con Tim Burton. Quella per gli occhi grossi, intendo, quella per le tette grosse non lo so. Prendete le sue pellicole d'animazione. In Nightmare Before Christmas, La sposa cadavere così come Frankenweenie incontriamo un sacco di personaggi con gli occhioni. Non stupisce allora che il regista abbia una fissa per la pittrice Margaret Keane, celebre per i suoi ritratti di bambini e soprattutto di bambine con gli occhi enormi.

"Cannibal, se parli male di questo film mi metto a piangere."

giovedì 1 gennaio 2015

BIG CINEMA – I PRIMI FILM DEL 2015





Benvenuti nel futuro. O, se non altro, benvenuti nel 2015.
Per iniziare subito male l'anno, ecco che qui su Pensieri Cannibali ritorna, dopo aver scelto i film migliori dell'anno e dopo appena una settimana di (sacro)Santa pausa, la rubrica dedicata alle uscite cinematografiche. Visto che siamo nel futuro, per bilanciare ci va un tocco di passato, di passato remoto, e quindi ad accompagnarmi c'è il solito vecchio co-conduttore di questa rubrica, Mr. James Ford.
Cosa ci offre questo primo weekend nei cinema italiani?
Il programma pare interessante. Mi sa che, come al solito, le uscite migliori saranno tutte concentrate a inizio anno per lasciarci poi in compagnia del nulla totale. Per il momento comunque non lamentiamoci e godiamoci questo periodo cinematograficamente non male, destinato a durare forse fino alla notte degli Oscar. Tanto per pensare al futuro c'è poi tempo tutto il resto dell'anno.

Big Eyes
"No, un ritratto di Ford non lo faccio.
Questo non è mica un film dell'orrore!"
Cannibal dice: Tim Burton è tornato in splendida forma con il recente Frankenweenie, però non bisogna nemmeno dimenticare che quella ciofeca di Alice in Wonderland non è poi così lontana nel tempo. Questo Big Eyes sembra in ogni caso possedere tutte le carta in regola per essere un big movie: il trailer è promettentissimo, le canzoni di Lana Del Rey nella colonna sonora sono uno spettacolo checché ne dica il mio blogger rivale, Amy Adams è sempre lì lì per diventare una mia idola senza riuscirci e con questa parte potrebbe finalmente farcela. Il 2014, a parte la solita irritante co-conduzione di Ford di questa rubrica, sembra quindi cominciare bene.
Ford dice: Tim Burton è sempre stato quasi una garanzia, nonchè uno dei pochi registi in grado di mettere d'accordo perfino il sottoscritto e Peppa Kid, anche quando si trattava di stroncarlo come nel caso dell'orribile Alice in Wonderland.
Dopo l'ottimo Frankenweenie, però, questo Big Eyes mi ispira ben poco nonostante l'ottimo cast, e temo - o forse spero - che possa portare all'ennesima frattura tra me ed il mio antagonista.

American Sniper
"Ford, smettila di sparare cazzate.
Te lo dice un cecchino."
Cannibal dice: Clint Eastwood sta vivendo uno dei periodi più appannati nella sua carriera da regista. I tempi in cui veniva acclamato da pubblico e critica con film come Mystic River, Million Dollar Baby e Gran Torino sembrano ormai lontani e i suoi ultimi lavori, soprattutto lo spento Jersey Boys, sono passati parecchio sotto silenzio. Stesso destino sembra riservato a questo American Sniper, film bellico che non sembra poter aggiungere molto al genere. Ford, come al solito quando si tratta di Eastwood, si trasformerà in una groupie e lo esalterà come un capolavoro assoluto, ma le probabilità che lo sia per davvero le vedo basse. Molto basse.
Ford dice: un anno cinematografico che inizia con Clint non può che essere un gran bell'anno. Nonostante il trailer non dica granchè, sono sicuro che questo American sniper finirà per stupire in positivo come solo il buon, vecchio Ispettore Callahan è in grado di fare. In fondo, se c'è qualcuno in grado di demolire la filosofia a stelle e strisce dall'interno, è proprio lui.

Si accettano miracoli
"Dio, ti prego, fa che Ford e Cannibal nel 2015 diventino amici."
"Va bene che il film si chiama Si accettano miracoli, ma anche a quelli c'è un limite."
Cannibal dice: Alessandro Siani non mi sta granché simpatico e faccio fatica a capire quello che dice, però il suo film precedente Il principe abusivo a sorpresa non mi ha fatto vomitare. Miracolo!
Il miracolo si ripeterà?
Difficile, un po' come vedere due film action fordiani validi di fila...
Ehi, a pensarci bene non ne ho mai visto manco uno decente di fila.
Ford dice: sopporto Siani ancor meno del mio rivale Cannibale, e a giudicare dal trailer questa roba potrebbe essere uno specchio della terribile situazione del Cinema attuale italiano. Salterò la visione con gioia.

The Imitation Game
"Hey raga, ma a cosa cazzo serve 'sta macchina?"
"Se non lo sai tu che l'hai inventata..."
Cannibal dice: Un film su Alan Turing, matematico noto per la macchina di Turing, 'na roba che io non ho mai capito cosa sia e che mi ha fatto prendere dei bei 3 ai tempi del liceo. Per questo lo odio, non quanto Ford ma quasi, e spero di massacrare questa pellicola. Se a ciò aggiungiamo che dal trailer sembra un film piuttosto pallosetto, di quelli da applausi facili da parte dell'Academy, e che il protagonista Benedict Cumberbatch non mi fa particolarmente impazzire, la mia vendetta contro Turing potrebbe davvero compiersi.
Ford dice: non sono mai stato, ai tempi del liceo, un fulmine quando si trattava di matematica o fisica, e ricordo addirittura un ultimo anno di guerra totale con l'insegnante ben oltre i limiti delle materie.
Nonostante apprezzi molto Cumberbatch, comunque, questo The imitation game mi pare la classica marchetta hollywoodiana buona per la notte degli Oscar, e dunque la lascerò come carne da cannone per qualche eventuale serata buona per le bottigliate. Ma senza fretta.

Postino Pat - Il film
"Ford, c'è un pacco bomba... volevo dire c'è posta per te."
Cannibal dice: Postino Pat è un cartone seguito dai miei nipoti, nemmeno troppo terribile, ma comunque il suo film me lo evito alla grande, a meno che non mi costringano loro a vederlo. Così come il Fordino può tranquillamente risparmiarselo, sempre se quel bambinone di suo padre non lo forzerà a sorbirselo.
Ford dice: ringrazio il cielo che il Fordino sia passato direttamente alla fase Kung Fu Panda e Madagascar, risparmiandomi la sofferenza di assistere a robe come Peppa Pig, cugina di Peppa Kid, o il Postino Pat.
Dunque lascio questo film al mio antagonista e alle sue regressioni infantili con grande, grande gioia.

domenica 3 febbraio 2013

TIMBALLO DI TIM BURTON

Proseguono, non si sa bene perché e non si sa bene fino a quando, le monografie cannibali dedicate alle carriere dei grandi personaggi del cinema.
Dopo l’adorato (da queste parti) Quentin Tarantino e l’un po’ meno adorato (sempre da queste parti) Steven Spielberg, questa settimana tocca a Tim Burton, di recente tornato in grande spolvero con il suo ultimo film Frankenweenie.
Rivediamo quindi scorrere davanti ai nostri occhi la sua intera filmografia sottoposta ai raggi X di Pensieri Cannibali.

Frankenweenie (cortometraggio, 1984)
Un cortometraggio caruccio per un’idea caruccia che verrà sviluppata molto meglio 20 anni più tardi in versione lungometraggio. Da segnalare la presenza come protagonista di Barret Oliver, il Bastian de La storia infinita, però l’assenza di musiche firmate da Danny Elfman (con cui la collaborazione inizierà da Pee-wee e andrà avanti per sempre) non me lo fa sentire come un Burton al 100%.
Comunque caruccio, l’ho già detto?
(voto 6,5/10)


"Ti chiamerò... Atreyu. Ti piace?"

Pee-wee’s Big Adventure (1985)
Il primo lungometraggio di Tim Burton è anche il suo unico film che non ho mai visto e che non ho nemmeno la minima voglia di recuperare. Più che un progetto vero e proprio del regista, si tratta di un esordio su commissione dedicato a questo Pee-Wee Herman, personaggio pseudo comico molto popolare negli USA negli anni ’80 e che a me, a vederlo così, sembra un incrocio tra Mr. Bean e Forrest Gump.
Mi spiace, Tim, ma credo continuerò a evitarlo.

"Oddio, faccio ridere ancor meno delle didascalie cannibali."

"Wooow, per tutti noi darkoni questo post è così illuminante!"
Beetlejuice - Spiritello porcello (1988)
Un piccolo bignami del dark, il cui VHS dovrebbe avere un posto d’onore per ogni creatura della notte che si rispetti sul comodino a fianco delle musicassette di Cure e Joy Division, ed essere consultato prima di andare a dormire. Ovvero alle prime luci dell’alba.
Beetlejuice è il film più divertente di Tim Burton, o comunque se la gioca con Mars Attacks!, e anche uno dei suoi più inventivi. È con questa pellicola che il regista scrive un nuovo modo di intendere la commedia dark, ribalta la classica storia della casa infestata presentandocela dal punto di vista dei fantasmi, ed è con essa che getta le basi del suo immaginario visivo e inaugura la sua infinita galleria di personaggi freak. Mitica una giovanissima darkissima Winona Ryder e spassoso il Beetlejuice porcello tamarro interpretato dal futuro Batman Michael Keaton.
In seguito il regista americano realizzerà pellicole più belle ed emozionanti, ma le basi del burtonismo sono già tutte qua.
(voto 8/10)

Beetlejuice, personaggio liberamente ispirato al blogger Mr. James Ford.
Occhio a nominarlo 3 volte di fila, che si materializza tra voi. Ford, non Beetlejuice.

Batman (1989)
Pellicola immersa in un’atmosfera 80s non male, per anni è come uno dei migliori esempi di cinecomics sui supereroi in circolazione. Alla luce della trilogia nolaniana, in particolare de Il cavaliere oscuro, ne esce oggi un pochino ridimensionato. Così come la pur ottima interpretazione di Jack Nicholas del Joker adesso appare simpatica, ma niente a che vedere con quella gigantesca di Heath Ledger. Per la serie: il tempo cambia la prospettiva delle cose.
(voto 7-/10)

"In tv c'è il Joker e mi sta ancora bene.
Ma non fatemi vedere Barbara D'Urso, che mi incazzo!"

Edward mani di forbice (1990)
Il Capolavoro di Tim Burton. Così come E.T. per Steven Spielberg e Pulp Fiction per Quentin Tarantino, questo è il film che riassume al meglio tutta la sua poetica, la sua visione del mondo. Se qualche creatura diurna un giorno vi chiederà: “Chi è Tim Burton?”, è questa la pellicola da fargli vedere per trasformarlo in una creatura nottura. Poi Tim farà altre cose interessanti, varierà un po’ la sua formula, ma non troppo, però è in questa fiaba dark che c’è tutto il burtonismo all’ennesima potenza.
Prima collaborazione del regista tra l’altro con Johnny Depp, che diventerà il suo attore feticcio assoluto, e che qui interpreta il personaggio più meravigliosamente e teneramente freak nella sua carriera e forse nella storia del mondo.
Se devo scegliere una scena sola di tutto il cinema burtoniano da consegnare ai posteri, non ho dubbi: Winona Ryder che volteggia il ghiaccio. Un buon promemoria per ricordarsi quali magie può fare il Cinema.
(voto 9,5/10)



PUBBLICITA' PROGRESSO
"Ragazzi emo, voi che non avete forbici al posto delle mani
potete anche smetterla di tagliarvi, ok?"

Batman - Il ritorno (1992)
Alcuni lo preferiscono persino al primo. A me non ha mai detto un granché.
Michelle Pfeiffer è anche una bella micetta, ma pure lei non è mai stata tra le mie sex-symbols personali. Danny De Vito come cattivo poi no dai. No. Improponibile. Sarà anche meglio degli orripilanti Batman Forever e Batman & Robin successivamente firmati da Joel Schumacher, e su questo non ci piove, ma siamo lontani dal meglio offerto dal pipistrellone al cinema.
(voto 6-/10)

"Batman, ti trombo fino a che non sei convinto che sono molto meglio io
di quella gatta morta di Anne Hathaway!"

"No,  Brunetta, a te non ti trombo!"

Nightmare Before Christmas (1993) di Henry Selick
Nonostante alla regia troviamo il nome di Henry Selick, Nightmare Before Christmas è un progetto molto molto burtoniano. Tim ha scritto il soggetto, ideato i personaggi e prodotto la pellicola e c’ha messo dentro tutta la sua poetica, tutto il suo immaginario, con una nuova fiaba dark in grado di bissare Edward mani di forbice. O quasi. Super cult bigusto che può essere rispolverato sia ad Halloween che a Natale e fa sempre il suo figurone.
(voto 8,5/10)

"Il mio parere sincero su Alice in Wonderland?"
Bleeeeeah!"

Ed Wood (1994)
Tim Burton omaggia Ed Wood, quello che è stato definito “il peggior regista di tutti i tempi”, almeno prima dell’arrivo di James Cameron, e realizza uno dei suoi film migliori. Una appassionata dichiarazione d’amore verso il cinema, che trasforma un cinema di serie B (a essere generosi) in un cinema di serie A. Persino da scudetto.
(voto 8/10)

"Mannaggia, questo vestito non è servito a niente.
Amber Heard m'ha comunque mollato per una donna... Pazza!"

Mars Attacks! (1996)
Divertentissimo! Una delle invasioni aliene più cattive, ma anche spassose, viste al cinema, con un cast strabiliante che vanta due miei idoli assoluti come Michael J. Fox e Natalie Portman.
Non una pellicola perfetta, magari, ma io ne conservo un ottimo ricordo. E sono pronto a difendere questo film dagli attacks di tutti i detrattori. Umani o alieni che siano.
(voto 7,5/10)

"Sono molto più sexy io di E.T., ahah!"

Il mistero di Sleepy Hollow (1999)
Altra favola gotica per Burton, atmosfere magnifiche e super dark, difficile immaginare qualcuno meglio di lui per un film del genere e probabilmente nessuno sarebbe riuscito a fare di meglio. Eppure, non tutto questa volta gira alla perfezione e la vicenda è un po’ macchinosa. Non il top per il regista, ma comunque una visione più che valida, soprattutto per tutti gli amici emo dark in ascolto, e memorabile il Cavaliere Senza Testa di Christopher Walken.
(voto 7+/10)

"Stacco la testa al prossimo che dice che ho bisogno
di vedere un dentista al più presto!"

Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie (2001)
Burton omaggia un classico del cinema da lui tanto amato, ma poteva farne anche a meno. Ne è uscito un film ben poco burtoniano e molto tanto noioso. Evitabilissimo.
Mark Wahlberg, comunque, con quella faccia sul pianeta della scimmie ci sta che è una meraviglia. Tim, ma perché non ti è venuto in mente di chiamare pure Adriano Celentano e Gianni Morandi?
(voto 4/10)

"Mark, smettila di mentire: sei una scimmia proprio come me!"

Big Fish - Le storie di una vita incredibile (2003)
Per qualcuno il Capolavoro assoluto di Tim Burton. Per me solo un gran film. Scusate se è poco.
Tim Burton qui gioca un po’ a fare il Fellini, viaggi attraverso varie epoche temporali, ci racconta di una vita (vera o immaginaria, poco ha importanza) davvero incredibile. Un film molto toccante, intenso, con un gigionissimo Ewan McGregor e una Alison Lohman di cui innamorarsi. Però per quanto mi riguarda è troppo, come dire?, solare e luminoso, per essere considerabile davvero il Capolavoro di quel darkone di Tim Burton.
(voto 8,5/10)

Big Fish, yo

La fabbrica di cioccolato (2005)
Pur continuando a considerare i remake in generale parecchio inutili, questo a differenza del Pianeta della Scimmie è un rifacimento piuttosto riuscito. Un divertissement, niente di più, con qualche momento kitsch che anticipa i futuri orrori di Alice in Wonderland, ma che riesce a essere simpatico, complice anche l’interpretazione di Johnny Depp, inquietantemente simile a Michael Jackson, piuttosto che al Gene Wilder dell’originale. Film tutto sommato decente, anche se se ne poteva fare tranquillamente a meno, visto che il classico di Natale da vedere e rivedere rimarrà sempre lo psichedelico Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato del 1971.
(voto 6+/10)

"Un biglietto per la fabbrica di cioccolato? Oh, mi prendete in giro?
Proprio adesso che ho iniziato la dieta Dukan...

La sposa cadavere (2005) di Tim Burton e Mike Johnson
Mi ero approcciato diffidente a questo film, visto che mi sembrava nascere sulla scia del successo di Nightmare Before Christmas, diventato negli anni un cult assoluto, nonché un brand con tanto di gadget assortiti vendutissimi sia ad Halloween che a Natale. E invece La sposa cadavera è una nuova magia, un altro musical in stop-motion che, per quanto meno mitico rispetto a NBC, risulta l’ennesima perla preziosa nella collana che si porta al collo il regista.
(voto 8-/10)

"Uffa, ma conosci solo canzoni dei Tokio Hotel?
Come te lo devo spiegare che quelli non sono davvero emo?"

Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street (2007)
Ancora musical dark, per Burton, questa volta con attori in carne e ossa o, meglio, questa volta con un po’ più di ruggine e ossa. Tim realizza infatti tutto con il suo solito stile, ma sembra un po’ arrugginito, gli manca la passione delle sue altre storie. Appare cattivo e arrabbiato, più violento e pulp del solito, però non troppo ispirato. Per Sweeney Todd credo possa andare bene rispolverare la classica espressione: “un film minore”.
(voto 6,5/10)

"Sì, sono la Regina Rossa del magnifico Alice in Wonderland. E ne vado fiera!"
"Cosa? Tagliatele la testa!"

Alice in Wonderland (2010)
La più grande delusione cinematografica della mia vita.
Mi aspettavo cose enormi dall’addizione Tim Burton + Lewis Carroll, invece il risultato è stata una baracconata pagliacciata clamorosa.
Scult assoluto la Deliranza finale.
Worst-TimBurton-Ever. E anche Worst-JohnnyDepp-Ever.
Paradossalmente, ma neanche tanto, proprio con il suo film meno freak e meno burtoniano, il regista ha centrato quello che è di gran lunga il più grande successo commerciale della sua carriera, con oltre 1 miliardo di dollari incassati a livello mondiale. Che amarezza.
(voto 3/10)

"L'unica cosa che si salva di questo film è la Mia Vaginowska ahahah!"

Dark Shadows (2012)
Dopo lo scivolone di Alice in Wonderland, Tim Burton prova a ritrovare se stesso. Peccato che Dark Shadows faccia qualcosa di forse ancora peggio del precedente. Dark Shadows mi ha lasciato indifferente. Se Alice in Wonderland l’avevo odiato, significava comunque che a Burtonci tenevo ancora. L’indifferenza invece è un sentimento ancora peggiore dell’odio.
(voto 6/10)

"Oh, andiamo Tim. Tutta qua la colazione?
Ai tempi de La fabbrica di cioccolato mi avevi abituato a ben di meglio..."

Frankenweenie (2012)
Il grande ritorno dal mondo dei morti. Ancora più piacevole perché del tutto inaspettato. Tim Burton dopo l’odio di Alice in Wonderland e l’indifferenza di Dark Shadows, è resuscitato ed è tornato con Frankenweenie a farmi provare un sentimento che per i suoi film non credevo avrei più sentito: amour.
(voto 8+/10)

"Nuooo, il post è già finito? Ma io ne volevo ancora..."

martedì 22 gennaio 2013

FRANKENWEENIE, L’ALBA DEI BURTON VIVENTI

"Ah, ecco cos'è 'sto famoso glory hole di cui parlano sui siti sporcaccioni..."
Frankenweenie
(USA 2012)
Regia: Tim Burton
Cast: Victor, cane Sparky, Mr. Frankenstien, Mrs. Frankenstien, Mr. Rzykruski, Bob, Elsa Van Helsing, Toshiaki, Weird Girl, Signor Baffino
Genere: fiaba dark
Se ti piace guarda anche: Edward mani di forbice, La sposa cadavere, Nightmare Before Christmas, ParaNorman, Gremlins

"Glory hole? Perché non ne ho mai sentito parlare?"
Tim Burton is back?
Tim Burton questa volta is back for good?
Tim Burton è tornato una volta per tutte dal regno dei morti, nonostante quello probabilmente sia il suo regno ideale?

Le premesse alla sua ultima fatica Frankenweenie sono state contraddittorie. Segnali positivi si sono alternati a preoccupanti allarmi negativi.
Innanzitutto, la scelta di riprendere come ispirazione un suo vecchio lavoro, il cortometraggio della durata di mezz’oretta intitolato anch’esso Frankenweenie. Una scelta che lasciava spazio al dubbio che le idee nuove il buon Tim le avesse ormai finite e fosse quindi costretto a riciclare quelle del passato. D’altro canto, invece, c’era comunque la buona intuizione di recuperare il suo glorioso passato, quando faceva delle cose grandiose.
Dopo aver visto il corto, prodotto dalla Disney, posso comunque dire che sì è caruccio, però il lungometraggio si evolve in una maniera più elaborata e intrigante. Partono entrambi dallo stesso soggetto, ma sono due corpi decisamente distinti. Tanto per dire, il cortometraggio è interpretato da attori in carne e ossa, e Bastian de La storia infinita è il protagonista! Non c'erano poi ancora le musiche di Danny Elfman, che avrebbe cominciato a collaborare con il regista soltanto a partire dal suo primo lungometraggio Pee-wee's Big Adventure. E un lavoro di Tim Burton senza le musiche di Danny Elfman a me non sembra neanche un vero lavoro di Tim Burton.
A proposito di Disney, comunque, pure qua sopra c’è il marchio della multinazionale di proprietà di Mr. Mickey Mouse, ed è un elemento che rientrava tra i motivi di preoccupazione della vigilia, almeno per quanto mi riguarda.
Tra i segnali positivi, c’era invece il nuovo video dei Killers diretto da Burton. Dopo gli scheletri di Bones, il regista ci ha proposto un'altra storia dark delle sue con protagonisti l’eroina burtoniana Winona Ryder e il britannico Craig Roberts, giovane rivelazione di Submarine (film che vi consiglio di recuperare) nonché, con il suo volto inquietante, perfetta nuova icona per il regista. Il risultato è un ottimo video che ci riconsegna un Burton alla forma di un tempo.



"Il 3D si che era una figata!
Prima che arrivasse James Cameron a rovinare tutto..."
Segnali alternati arrivavano poi dalla filmografia recente del Burton. Se con la sua modesta versione de Il pianeta delle scimmie già nel 2001 aveva subito una battuta d’arresto, per poi riprendersi alla grande con film splendidi come Big Fish e La sposa cadavere, è appunto da quest’ultima pellicola, uscita nel 2005, che non ci regalava qualcosa di davvero degno di nota. Sweeney Todd appariva infatti come una prova decente, ma alquanto interlocutoria. Con Alice in Wonderland, Tim sembrava invece abbandonare il novero degli Autori cinematografici che contano, per regalarci una deludentissima e, diciamolo, terribile rivisitazione dei personaggi usciti dalla folle geniale testolina di Lewis Carroll. Nonostante gli incassi mondiali l’abbiano premiato come il suo film commercialmente più fortunato, per gran parte dei fan hardcore del vecchio Burton de ‘na vorta, come il sottoscritto, quello era il segnale inequivocabile che l’avevamo perso. Tim Burton così come lo conoscevamo non esisteva più.
Lo scorso anno, il regista americano offriva qualche tiepido e non troppo convinto segnale vitale, con il dignitoso ma inconcludente Dark Shadows. A livello medico, poteva essere però giudicabile come un riflesso condizionato. Niente di più. Tim Burton era ancora più di là che di qua. In coma, a lottare tra la vita e la morte. Il fatto che poi, in veste di produttore, avesse sganciato i soldi per una porcheria di pellicola come La leggenda del cacciatore di vampiri confermava che il suo stato di salute, pure mentale, non era dei migliori.
E poi, un fulmine…
Un fulmine che può riportare in vita. Ed è proprio quanto capitato con Frankenweenie. Un fulmine del tutto inaspettato che ci ha ridato Tim Burton. Quello che conoscevamo. Quello di una volta. Quello bravo a dirigere.

I titoli di testa, con il tema classico della Disney che si trasforma in una sua versione “darkona”, fa subito ben sperare. La vicenda e il protagonista, al 100% burtoniani pure.
Fin dal primissimo minuto, la pellicola trascina dentro la visione del regista, come se ci trovassimo di fronte finalmente a un nuovo fratellino di Edward mani di forbice, Nightmare Before Christmas e La sposa cadavere. Victor e i suoi compagnucci di scuola sono una galleria di strambi freaks di quelli che nella vita reale magari esistono anche, ma ce ne sono al massimo 1 o 2 per città, 1 o 2 per scuola. Nella classe di Victor invece sono tutti uno più freak e dark dell’altro, professore di scienze comprese.
L’idola assoluta è in particolare la “weird girl” con il gatto Signor Baffino e gli occhi a palla enormi. Il personaggio più genialmente inquietante dai tempi della Signora del Ceppo di Twin Peaks.
Io la amo.



Ci sono i personaggi, uno più fantastico dell’altro, ma c’è anche una storia, una bella storia, che adesso non sto a svelarvi ma che cita Frankenstein (l’avreste mai detto?), affronta la tematica della vita e della morte e riguarda il rapporto tra Victor e il suo cane.
Vi ho già detto troppo.

"Che avete da guardare? Noi siamo ancora quelli meno strambi della classe.
Gli altri manco al Glee club avrebbero il coraggio di farli entrare..."
Oltre a questo, c’è il compositore Danny Elfman che la smette di usare il pilota automatico come nelle sue ultime composizioni e ci regale delle musiche nuovamente affascinanti. Mostruosamente affascinanti.
Tutti gli ingredienti per un grande comeback sono allora disposti in tavola e lo chef Tim Burton, rianimato da un fulmine, si ricorda di essere un grande cuoco regista e cucina dirige come non capitava da anni. Non sbaglia un’inquadratura e si diverte, omaggia il suo cinema, ci regala uno splendido b/n, omaggia l’Espressionismo giocando alla grande con le ombre e aggiunge alla sua raccolta una nuova fiaba dark, toccante come poche altre visioni degli ultimi mesi. Oltre ad aver realizzato la migliore pellicola d’animazione vista da parecchio. Tutto fila al meglio, quindi, come ai bei vecchi tempi.
Quando scorrono i titoli di coda sulle malinconiche note di "Strange Love" cantata da Karen O degli Yeah Yeah Yeahs, si riesce a chiudere un occhio persino sul finale ricalcato dal corto ed eccessivamente disneyano, unica pecca, mentre ciò che rimane addosso è solo la sensazione di aver assistito a un grande film, a una splendida storia, a dei personaggi da conservare nel cuore e a un clamoroso, quanto inatteso, ritorno. Quello di un grande regista tornato dal mondo dei morti. Se non credete ai miracoli e non pensate che si possa ritornare in vita, Frankenweenie vi farà cambiare idea.
Tim Burton non è più uno zombie. It’s alive!
(voto 8+/10)



giovedì 17 gennaio 2013

CINEMA UNCHAINED

La campagna elettorale per le prossime elezioni politiche sta entrando nel vivo e gli italiani si stanno interrogando su alcuni punti fondamentali per orientare le loro decisioni. No, non si stanno chiedendo se Monti o Grillo sono di destra o di sinistra. Quello che gli italiani si stanno chiedendo è: ma i due noti blogger nemici, o meglio i due blogger notoriamente nemici Cannibal Kid e Mr. Ford sono di destra o di sinistra? È vero che Mr. Ford ha una svastica tatuata sul petto come Edward Norton in American History X? Ed è vero, come si dice in giro, che Cannibal Kid è il reale autore della lettera di Silvio Berlusconi a Marco Travaglio?
Queste sono domande destinate a non trovare risposta, visto che Cannibal e Ford si limiteranno a orientare le scelte degli italiani solo sulle uscite cinematografiche, attraverso questa rubrica che presenta la sua settimana più promettente da quando è cominciata. Questa settimana tornano infatti due grandissimi registi con un paio di pellicole imperdibili, in più arrivano una manciata di altre proposte che non sembrano male e non esce neanche un film italiano inutile.
Non date quindi retta ai notiziari che prevedono tempo da lupi, neve e tempeste in arrivo. Almeno nei cinema, questa si preannuncia come la settimana più calda dell’anno.

"Questo è tutto ciò che è rimasto di Mr. Ford. Che volete farci?
E' così che va a finire quando ci si mette contro un Cannibal Unchained!"
Django Unchained di Quentin Tarantino
Il consiglio di Cannibal: Cannibal e Django scatenati, Ford incatenato, per favore!
Non c’è curiosità intorno al nuovo film del regista più figo del mondo. È solo la pellicola più attesa degli ultimi 3 anni, 3 mesi e 12 giorni, ovvero dall’uscita di Bastardi senza gloria, ma chi sta a contare i giorni?
Tarantino è tornato ed è pronto a spazzare via tutte le ondate di film new age degli ultimi tempi, ma sarà all’altezza della sua fama? Deluderà, non deluderà? Avrà realizzato il miglior western della storia? Dopo averlo visto Cannibal comincerà a indossare cappelli da cowboy come Matthew McConaughey e Mr. Ford? Comincerà pure a fare gli occhi dolci ai cavalli come il protagonista di War Horse e sempre Mr. Ford?
Lo scopriremo forse nel suo post sul film, o anche no, si spera che parli di cinema e non di cavolate come al solito…
Il consiglio di Ford: Ford unchained, Cannibal no.
Nonostante le divergenze in grado di fare in modo che il primo il vero Tarantino da anni a questa parte - escluso quello delle origini - sia considerato quello di Bastardi senza gloria e non quello di Death
proof - rispettivamente osannati dal vecchio Ford e dal giovane Cannibale - credo che Django unchained sia attesissimo da entrambi i rivali più acerrimi della blogosfera.
Questo perché, con i suoi alti e i suoi bassi, il buon Quentin resta uno dei registi più importanti del passato recente del Cinema, e anche perché roba western fatta come si deve ormai non se ne vede più molta, dunque è il momento che le cose cambino.
Senza dubbio l'uscita della settimana. E senza dubbio uno dei film più attesi dell'anno.

R.I.P. James Ford, un tempo blogger pane & salame. Oggi guru new-age.
Frankenweenie di Tim Burton
Il consiglio di Cannibal: rivivisci, Tim Burton, rivivisci!
Tim Burton è tornato a fare un grande film?
Ve lo dico nella mia recensione in arrivo nei prossimi giorni.
Per il momento consiglio a tutti di vederlo, anche a Mr. Ford che ultimamente mi sembra persino più scoppiato del solito. Mi manca quasi il vecchio Ford pane e salame di una volta. Il Santone new age in cui si è trasformato negli ultimi tempi fa andare giù le mutande…
E chissà se Tarantino e Burton riusciranno nell’impresa di mettere per una volta d’accordo i due blogger cinematografici più rivali di Internet?
Il consiglio di Ford: FrankenFord
Tim Burton, dopo aver realizzato il suo Capolavoro Big fish, è sprofondato in un oblio completo che l'ha portato a realizzare una schifezzina dietro l'altra - su tutte Alice in wonderland -. Non ho ancora visto questo Frankenweenie - ma non temete, visione e recensione arriveranno a brevissimo -, ma il fatto che il regista di Edward mani di forbice sia andato a ripescare un suo corto – peraltro molto bello - dei tempi della Disney mi fa pensare che le idee ormai scarseggino.
La fiducia è poca, ma del resto se ogni settimana do credito al Cannibale per questa rubrica, posso anche concedere allo spompato Tim per un'oretta e mezza della mia vita di spettatore.

"Piuttosto che Ford, preferirei far guidare il cane qui dietro."
"Uah ah ah!"
Cercasi amore per la fine del mondo di Lorene Scafaria
Il consiglio di Cannibal: cercasi fine del mondo per Ford
Una bella commedia sulla fine del mondo. Una pellicola molto carina che vi consiglio e di cui potete anche recuperare la mia recensione qui.
Come al solito la programmazione italiana è casuale, quando avrebbero potuto farlo uscire a dicembre e sfruttare la scia delle assurdità dei Maya, che con la fine del mondo l’hanno sparata più grossa di Ford in una qualunque sua recensione cinematografica (e non) media.
Il consiglio di Ford: cercasi Ford per porre fine al mondo del Cannibale.
Di questa commedia ho sentito parlare - anche dal mio antagonista, non lo nego - discretamente bene, e nonostante di norma mi tenga ben lontano dai titoli sponsorizzati proprio dal mio rivale, devo dire che non mi sento così a disagio all'idea di concedere una visione al lavoro di Lorene Scafaria. In fondo, quando l'aura del Cinema indipendente riesce a sposarsi bene con il panesalamismo, tendenzialmente non si resta delusi.

"Sta arrivando Ford con la sua collezione di DVD e persino VHS.
Scappiamo, prima che ci chieda di vederli tutti!"
Qualcosa nell’aria di Olivier Assayas
Il consiglio di Cannibal: qualcosa nell’aria? Speriamo Ford non l’abbia sganciata…
In una settimana cinematografica clamorosa, arriva anche il film premiato per la miglior sceneggiatura all’ultimo Festival di Venezia. La pellicola è ambientata a Parigi negli anni ’70 ma rientra nel grande periodo di forma del cinema francese attuale ed è diretta da Olivier Assayas, di cui ho visto solo l’ottimo Demonlover ma di cui dovrei recuperarmi anche altri films.
Qualcosa nell’aria? Sì, questa settimana tira aria di grande Cinema. Respira a pieni polmoni, Ford, che male non può farti!
Il consiglio di Ford: Qualcosa nell'aria? Dev'essere il nuovo profumo della piccola Katniss Kid!
Assayas, figlio di un certo Cinema francese tendente al radicalchicchismo, in realtà è un signor regista che qualche anno fa mi colpì con il bellissimo Clean, pellicola che spinse il sottoscritto a dare un'occhiata più approfondita ai suoi lavori: il risultato fu una netta promozione, così per quanto potrà suonare strano detto da un fautore della parte di settima arte più becera e casinara, vi dico che, senza dubbio, questo titolo varrà assolutamente una visione.

"Ford, è per te: sono arrivati gli spogliarellisti vestiti da Ghostbusters
usciti da una tua fantasia erotica!"
Ghost Movie di Michael Tiddes
Il consiglio di Cannibal: meglio di Ghost Ford, ormai la parodia di se stesso.
I film parodia sono un mio guilty pleasure, lo ammetto. Anche se so già saranno delle schifezze, devo vederli. Purtroppo, è da parecchio che non ne vedo uno decente, forse dai tempi dei primi 3 esilaranti Scary Movie, ovvero dai tempi in cui Ford era già vecchio, ma non decrepito come adesso.
In attesa che arrivi Scary Movie 5, ecco un altro film che prende di mira gli horror e in particolare Paranormal Activity. So che sarà una robetta, però due risate spero le farà fare. Alla faccia di chi prende sempre tutto troppo sul serio, come Serious Ford.
Il consiglio di Ford: se avete tempo da perdere come Donnie Kid ed i suoi compagnucci di scuola.
Ennesima inutile parodia di una saga altrettanto inutile - Paranormal activity, nello specifico - che in questi giorni è pompatissima in tv con un bombardamento di trailer su tutti i canali, questa schifezza va giusto bene per i giovani scavezzacollo come il mio rivale che il pomeriggio non hanno nient'altro da fare se non chiudersi con i loro amichetti in una stanza a mangiare cibo spazzatura, ridere alle battute volgari di questi film spazzatura e toccarsi a vicenda per poi nascondere le prove nella spazzatura.
Fate voi se sia conveniente cimentarsi in una visione simile.

"Maledetto Cannibale! Te l'avevo detto che a Ford volevo pensarci io!"
Rec 3 - La genesi di Paco Plaza
Il consiglio di Cannibal: Rec? Preferisco la focaccia di Recco.
Mmm… non so. Con Rec sono in crisi. Il primo avevo iniziato a vederlo, ma mi è sembrato il solito horrorino mockumentary e l’ho mollato lì senza nemmeno finirlo. Visto che il film era firmato da Paco Plaza ma pure da Jaume Balagurò, quest’ultimo autore del recente interessante thriller Bed Time, potrei anche fare uno sforzo e recuperarlo, e poi magari pure il sequel. Anche se, viste le altre ben più interessanti uscite della settimana, recuperare la saga di Rec non è la mia priorità assoluta. Così come non lo è recuperare alcuna serie di alcun eroe action consigliata da alcun Ford.
Il consiglio di Ford: più che la genesi del Cannibale, bisognerebbe concentrarsi sulla sua fine! Ahahahahahaha!
Il primo Rec, uscito ormai qualche anno fa spinto da una delle stagioni migliori del Cinema iberico, fu una piacevole sorpresa che nonostante un finale non eccezionale riuscì perlomeno a rendere interessante un'idea già comunque molto sfruttata. Del secondo ricordo davvero poco o nulla.
Del terzo - che troverete recensito a brevissimo qui al Saloon - non posso che dire male. Un film inutile ed inutilmente citazionista, privo del mordente della paura e dell'ironia della parodia. Insomma, un quasi inutile ibrido ed una quasi inutile visione. Un po’ come il Cannibale, che nonostante abbia superato ampiamente i trenta non riesce ancora a trovare una collocazione che sia fuori dal mondo della scuola superiore.

martedì 25 settembre 2012

Tim (Burton) Tribù

"Tenetemi incatenato, che se no mi scappa un'altra Deliranza!"
Dark Shadows
(USA 2012)
Regia: Tim Burton
Cast: Johnny Depp, Bella Heathcote, Eva Green, Michelle Pfeiffer, Helena Bonham Carter, Chloe Grace Moretz, Jonny Lee Miller, Jackie Earle Haley, Gulliver McGrath, Christopher Lee, Alice Cooper
Genere: burtoniano
Se ti piace guarda anche: La famiglia Addams, Beetlejuice - Spiritello porcello, Sweeney Todd, Dark Shadows (serie tv)

Luci e ombre.
Per un film che si intitola Dark Shadows, ci si aspetterebbero più ombre. E infatti è così.
Però partiamo dalle luci: Dark Shadows non fa schifo. Non è una porcheria come Alice in Wonderland. E qui possiamo tirare un sospiro di sollievo. Il film è ad anni luce di distanza dai capolavori di Tim Burton, ovvero Edward mani di forbice, Nightmare Before Christmas e Big Fish. Nemmeno riesce a infilarsi nella seconda fascia, quella di suoi altri grandissimi film come Mars Attacks!, Ed Wood, Il mistero di Sleepy Hollow e La sposa cadavere. Diciamo che Dark Shadows scivola molto più in basso, all’interno della mia classifica burtoniana ideale, e oltre al terrificante Alice supera giusto il suo non richiesto remake de Il pianeta delle scimmie.
Non è tanto, ma è qualcosa per intravedere un segnale di miglioramento. Almeno, qui Tim Burton sembra essersi divertito come un bambino in un parco giochi. Sebbene di certo si sia divertito più lui degli spettatori. Il suo Alice in Wonderland invece non era stato un viaggio nel paese delle meraviglie probabilmente nemmeno per lui, quanto piuttosto un compitino sterile svolto per la Walt Disney Productions. Il legame con la casa di Topolino prosegue anche in questa pellicola, però questa volta il bilanciamento Burton-Disney volge un po’ più a favore del primo, così come dovrebbe capitare anche nel suo prossimo Frankenweenie. Sebbene il fatto che sia ispirato a un suo cortometraggio del 1984 fa sentire puzza di idee riciclate all’orizzonte.

"Che pizza: Tim Burton vuole farci rivedere Alice in Wonderland!"
Per quanto non si possa ritenere una pellicola riuscita, se non altro Dark Shadows permette allora a Burton di rimettere la testa fuori dall’ombra Disney e di mostrare le caratteristiche tipiche del suo cinema. All'interno della casa della pellicola c’è infatti un sacco di Burton, pure troppo. Che il regista dark per eccellenza con Dark Shadows abbia rischiato di diventare una parodia di se stesso?
Il rischio in qualche scena lo corre, soprattutto quelle in cui Johnny Depp versione vampiro gigioneggia ancora più del suo solito. Eppure nel complesso il rischio di scadere nel ridicolo - leggi Deliranza - è qui scampato. Molto bene, allora?
Eh no, perché laddove il film non cade nel penoso e nel ridicolo, allo stesso tempo non accende mai un vero interesse. Se Alice in Wonderland generava più che altro disgusto e ribrezzo, Dark Shadows lascia parecchio indifferenti.
Quale delle due cose è peggiore?
Per un regista spesso estremo e kitsch, forse la seconda.

"Tranquilla Chloe, lo fermo subito io!"
Qualche luce è comunque presente. Due, in particolare: Chloe Moretz ed Eva Green.
Chloe “Hit-Girl” Moretz, dopo la spenta parentesi scorsesiana di Hugo Cabret, pure qui si è trovata a lavorare con un mostro sacro del cinema. Anche in questo caso ben lontano dal suo apice. Se Dark Shadows è più o meno sullo spento livello dell’ultimo film di Martin Cabret, qui almeno la giovanissima Moretz sa illuminare la scena, nelle purtroppo pochissime scene in cui compare. Il suo personaggio della teen ribelle e rockettara è quello potenzialmente più interessante, peccato sia sfruttato male dal confusionario Burton.

L’altra star del film, anzi la star principale e indiscussa del film è Eva Green. In versione strega bionda, la Eva si inserisce alla perfezione nella tradizione delle femme fatale burtoniane, raccogliendo il testimone dalla Kim Basinger di Batman, dalla Micetta Pfeiffer di Batman - Il ritorno, dalla Patricia Arquette di Ed Wood, dalla Alison Lohman di Big Fish, dalla Lisa Marie di Mars Attacks!, della Christina Ricci de Il mistero di Sleepy Hollow e mi scuso personalmente con qualunque altra abbia dimenticato.
Cattiva e sexy allo stesso tempo, la Green è la luce verde del film, l’elemento catalizzatore dell’attenzione di una pellicola per il resto stanca e stancante, ferma come l'ispirazione di Burton alla luce gialla del semaforo.

Il problema di Dark Shadows non sta comunque certo negli attori. Johnny Depp non è alla sua migliore intepretazione burtoniana, ma almeno riesce a far dimenticare orrori recenti come The Tourist e il cappellaio matto del già più volte menzionato Alice in Wonderland.
Discorso analogo per altre aficionados del regista come Helena Bonham (ma non troppo bona) Carter e Michelle Pfeiffer, pure loro non ai loro massimi eppure più che valide nelle loro interpretazioni.
Un plauso poi allo spaventoso Jackie Earle Haley, recente Freddy Krueger, uno che con quella faccia non poteva non essere convocato da Burton, mentre il trainspottinghiano Jonny Lee Miller resta troppo nelle shadows e l’emergente quasi esordiente totale Bella Heathcote è la tipica bellezza burtoniana, ma come attrice può e deve maturare ancora parecchio.


"In radio c'è un pulcino, in radio c'è un pulcino...
Hey, non è che il gobbo m'ha messo il testo della canzone sbagliata?"
Luci più che ombre arrivano pure dalla colonna sonora. Davvero belli la maggior parte dei pezzi, in particolare Nights in White Satin dei Moody Blues suonata in apartura, che illude di poterci trovare di fronte a un nuovo cult burtoniano. Così non sarà e si rivelerà solo un’illusione. Un’illusione sonora.
Niente male anche Iggy, Elton John, Percy Faith, Carpenters e i Killers sui titoli di coda. E pure un redivivo Alice Cooper in Wonderland fa la sua apprezzabile comparsata, non solo musicale, bensì proprio a livello fisico, con un cameo.

Il problema di Dark Shadows non sta nemmeno nei personaggi. I personaggi, bene o male, ci sono. Qualcos’altro invece manca del tutto.
Dove sono la storia, dove sono gli sviluppi, dov’è il film?
Dark Shadows si ispira a una serie tv. E si vede. Sembra infatti l’episodio pilota per un remake del telefilm anni '60/'70. Un episodio in cui ci vengono presentati i personaggi, in cui si intravedono i conflitti e le possibili relazioni tra di loro. Solo che un episodio pilota non è una pellicola completa.
Dark Shadows lascia così con l’impressione di aver assistito a un anticipo, a un antipasto. Solo che io sto ancora attendendo che il film, quello vero, cominci.
(voto 6/10)

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