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giovedì 29 agosto 2013

ROYAL MOVIES




Agosto giunge al termine e insieme a lui anche il torpore tipicamente estivo che accompagna le uscite cinematografiche nel nostro Bel (?) Paese.
Insieme a qualche immancabile saldo estivo, si riaffaccia dalla nostre parti il cinema d’autore, con qualche titolo promettente in arrivo e una serie di possibili rivelazioni in grado di rianimare la stagione più piatta dell’anno, almeno da un punto di vista cinematografico.
E chissà che non si riaccendano anche le fiamme dell’infernale ed eterna sfida tra me e il mio blogger nemico Mr. James Ford, in attesa di una nuova Blog War che con la fine dell’estate potrebbe finalmente essere in dirittura d’arrivo…
Oppure no?


"Cosa vuoi tatuarti?"
"Una scritta da vero duro fordiano. Qualcosa come: Viva la mamma!"
Elysium di Neill Blomkamp
Il consiglio di Ford: Neill Blomkamp. Quello di District 9. E dovrebbe bastare così.
Senza dubbio uno dei titoli più attesi di fine estate e dell'anno.
Neill Blomkamp, autore del prodigioso District 9, torna ad esplorare la fantascienza con una nuova riflessione politica che dal futuro finisce per applicarsi più che bene anche al presente.
Cast da grandi occasioni ed aspettative altissime per quello che potrebbe essere lo sci-fi numero uno del duemilatredici, nonchè uno di quei pochi titoli in grado di mettere d'accordo perfino il sottoscritto e quel gamberone del Cannibale.
Il consiglio di Cannibal: Elysium per noi, Valium per Ford
Che figata era, District 9?
È stato uno dei pochi film sci-fi in grado di esaltarmi davvero negli ultimi anni. In mezzo a tante porcherie tutte effetti speciali e zero idee, svettava alla grande e proponeva un cinema fantascientifico nuovo e diverso dal solito. Correva l’anno 2009 e da allora il cinema di genere ci ha regalato ben poche altre soddisfazioni. Adesso il regista di quel film, il sudafricano Neill Blomkamp, torna in pompa magna con una superproduzione, i due divi Matt Damon e Jodie Foster e un sacco di costosi effetti speciali. Avrà mantenuto anche idee e originalità?
Questo è già più difficile e, per quanto possa dare fiducia al talentuoso Blomkamp, ho paura che la delusione possa essere dietro l’angolo.
Comunque sempre meglio avere la delusione, che un Ford dietro l’angolo.

Per finire in trance chi ha bisogno dell'ipnosi, quando esistono i film fordiani?
In Trance di Danny Boyle
Il consiglio di Ford: per poter dare dei consigli come quelli di Peppa Kid, bisogna proprio essere in trance!
Torna sul grande schermo l'ex alternativo ed ormai popolarissimo Danny Boyle, regista cui è sempre mancato il guizzo in grado di fare la differenza ma che negli anni è riuscito a sfornare moltissimi titoli sicuramente interessanti, dal cult Trainspotting a 28 giorni dopo, da The millionaire a Sunshine.
In trance pare inserirsi nel filone thriller che il regista anglosassone di norma sa ben gestire: sarà l'ennesimo colpo messo a segno dal vecchio leone prima del tanto vociferato sequel del già citato Trainspotting, o un fuoco di paglia?
La risposta nella recensione fordiana, in arrivo a brevissimo.
Il consiglio di Cannibal: leggendo Ford, si cade in Trance. Con questo film uguale
In attesa di scoprire se Elysium possa risultare una delusione o meno, di certo In Trance è stato parecchio diludente, almeno per me. Il nuovo film di Danny Boyle, regista discontinuo ma che in passato ci ha regalato una perla come Trainspotting, è un thrillerino che parte bene, poi annoia, e nel finale si rivela addirittura una discreta cazzata. Colpa anche di una poco felice scelta di casting: d’altra parte quando si mette al centro della vicenda Rosario Dawson, attrice cagna come poche altre in circolazione che qui offre una splendida prova di pessima recitazione, è difficile tirare fuori un capolavoro. Davvero un peccato, perché all’inizio sembra essere un thriller avvincente, ma poi finisce per esere un’insipida fordianata.
Recensione cannibale in arrivo a breve.

"Ford, perché vuoi il mio bimbo? Non ti basta il Fordino?
Ormai sei diventato peggio della Jolie..."
Royal Affair di Nikolaj Arcel
Il consiglio di Ford: un film "royale".
Candidato all'Oscar per il miglior film straniero a febbraio, giunge inaspettatamente in Italia il film che avrei molto volentieri premiato con la statuetta, in bilico tra Barry Lyndon, Ritratto di signora e Lezioni di piano. Un viaggio nell'illuminismo danese che porta sullo schermo il confronto tra mente e cuore vissuto da tre figure chiave del progresso della stessa Danimarca, tra i Paesi più avanzati da sempre rispetto alla libertà di pensiero.
Doveste scegliere un film non dico della settimana, ma del mese, dev'essere questo.
Il consiglio di Cannibal: meglio del Royal Baby
Con i soliti tempi da lumaca fordiana, ecco che la distribuzione italiana si sveglia e decide di distribuire uno dei migliori film in costume recenti. Nominato agli Oscar, ottimamente recitato, con splendide atmosfere, non è il capolavoro totale che qualche iper-entusiasta alla Ford cercherà di spacciarvi, però è meritevole di una visione. Dopo il Royal Baby, ecco a voi Royal Affair, già recensito dal solo e unico Cannibal Kid qui: http://pensiericannibali.blogspot.it/2013/02/a-mc-royal-affair-deluxe.html.

In esclusiva su Pensieri Cannibali la prima foto ufficiale
della nuova rap band messa su da Old Dirty Ford.
Una canzone per Marion di Paul Andrew Williams
Il consiglio di Ford: una canzone per Cannibal. Vaffanculo.
Di norma non sono maldisposto rispetto alle commedie dolciamare di stampo anglosassone come questa, che tra le altre cose può contare sull'apporto di un mostro sacro come Terence Stamp, eppure ho come l'impressione che ci troveremo di fronte ad una mezza sòla nello stile del recente Paulette, che prometteva faville ed invece si è rivelato un fuoco di paglia.
Comunque penso che una visione la concederò, non fosse altro perchè A royal affair è già passato da queste parti.
Il consiglio di Cannibal: una canzone per Ford? Di certo una di Justin Bieber XD
Lo dico col cuore in mano: mi è proprio piaciuto questo film. Una pellicola che sa essere strappalacrime, ma non stracciapalle, grazie a una buona dose di british humour e a un protagonista cattivissimo, interpretato da quella faccia da villain di Terence Stamp. In più c’è Gemma Arterton, e scusate se è poco.
Una piacevole sorpresa made in UK, insomma, assolutamente consigliato persino ai vecchietti come Ford ed entro breve vi beccate pure la mia recensione.

"Hai imparato a combattere da Ford??? Questo spiega molte cose..."
Shadowhunters – Città di ossa di Harald Zwart
Il consiglio di Ford: dopo una settimana di allenamenti con il sottoscritto, del Cannibale non rimarrebbero neanche le ossa!
Questo mi pare proprio uno di quei filmetti d'atmosfera teen in grado di fare andare in brodo di giuggiole Katniss Kid, che in attesa del nuovo Hunger Games dovrà scaldare i motori con robetta simil-Buffy come questa.
Io, che ormai ho una certa età, penso che ci metterò le mani sopra soltanto nel caso in cui mi trovassi in astinenza da bottigliate.
Il consiglio di Cannibal: Casale Monferrato – Città di merda
Un nuovo best-seller teen fantasy diventa pellicola e, con esso, i peggiori incubi di Ford diventano realtà. Io invece, da buon bimbominkia quale sono, questi filmetti non li disdegno affatto. So già che sarà ‘na cagata epica, però il misto tra storiella adolescenziale e componente trash-fantasy si lascia sempre guardare. Se non altro perché qualche risata involontaria, si veda la saga di Twilight, la dovrebbe regalare. E poi nel cast, oltre alla sopraccigliosa protagonista Lily Collins, c’è anche l’ex Misfits Robert Sheehan e insomma io a lui continuo a volergli bene. E a Ford continuo a volergli male, soprattutto quando vaneggia contro Buffy, universalmente riconosciuta come una delle serie più importanti e rivoluzionarie nella storia della tv.

"Noi sì che facciamo cattivo, altroché quella mammoletta di Ford!"
Foxfire – Ragazze cattive di Laurent Cantet
Il consiglio di Ford: ragazze cattive? Saranno le amiche di Katniss Kid!
Se avessi letto la trama di questo film senza approfondire ulteriormente, avrei probabilmente finito per liquidare il consiglio in un paio di righe e senza preoccuparmi troppo.
Invece la cornice molto operaia, l'idea della critica al sogno americano e la firma illustre di Cantet mi portano a pensare che, forse, potremmo trovarci di fronte ad una sorta di perla nascosta della settimana, nonché di una sorpresa in grado di farci iniziare bene la nuova stagione cinematografica.
Speriamo solo di non essere delusi: anche perchè sto conservando le bottigliate migliori per la prossima Blog War.
Il consiglio di Cannibal: Fordfire – Ragazza cattiva
E se questo fosse il filmone della settimana, in una settimana finalmente ricca di proposte degne di visione?
Ho come l’impressione che il Laurent Cantet, già autore della Palma d’Oro La classe, film che aveva messo d’accordo in positivo me e Ford, abbia tirato fuori una nuova bella bomba.
Tratto dal romanzo Ragazze cattive di Joyce Carol Oates, ambientato negli USA ma con produzione e cast perlopiù francesi, questo Foxfire potrebbe rivelarsi uno Spring Breakers versione anni ’50. Se non si era capito, io su questo film punto fortissimo, alla faccia dei dubbi di Ford che, come già capitato con il citato Spring Breakers, dovrà ricredersi!

Comic Movie di Registi vari
Il consiglio di Ford: è già una comica leggere i consigli del Cannibale, non serve un film!
Titolo sfaccettato e frutto della collaborazione di una miriade di attori e registi americani realizzato nello spirito della comicità anni settanta: ammetto di essere attratto dalla quantità di nomi presenti, e che probabilmente la curiosità vincerà e mi ritroverò a recuperarlo, ma le speranze che nutro di assistere ad uno spettacolo davvero valido - almeno nella sua interezza - sono poche.
Se poi dovessi essere contraddetto, tanto meglio.
Il consiglio di Cannibal: mi sa che sarà un poco comic movie
Per chi se lo stesse chiedendo, come Ford, immagino, Registi vari non è il nome di un nuovo fenomenale regista, ma significa solo che questa pellicola è stata diretta da più registi. Si tratta di un film a episodi, con un cast ricco di stelle che però dubito riescano a illuminare una robetta che da parecchio giace in un angolino del mio hard-disk. Dove resterà fino a che non prevarrà la curiosità di vedere se Comic Movie è davvero al livello dei cinepanettoni, come si dice in giro, o possa addirittura essere peggio. Prima o poi credo quindi che cederò e gli darò una possibilità. L’attrazione per il trash d’altra parte è troppo forte. Conduco una rubrica insieme a Ford mica per niente…

Ecco le reazioni dei protagonisti della pellicola all'ultimo film comico consigliato da Mr. Ford...






"Ancora non ti sei ripresa dall'attacco di Ford, la belva umana?
Ma è passato un mese..."
La variabile umana di Bruno Oliviero
Il consiglio di Ford: la variabile non umana, quella di Peppa Kid.
Altro film italiano forse non pessimo come quelli cui siamo ormai abituati ma certamente non abbastanza interessante da spingermi ad una visione, specie se inserito in una settimana in cui le uscite "straniere" sono decisamente più interessanti - anche se, ormai, per essere più interessante di una proposta made in Terra dei cachi basta davvero poco -.
Il consiglio di Cannibal: Ford – La belva umana
Dopo tanti film dal buon potenziale, ecco una quasi assicurata schifezza umana, in arrivo naturalmente dall’Italia. Già il trailer accompagnato da una canzone di Gianna Nannini sembra uno spot del PD, figuriamoci il film completo. Ormai mi viene l’ansia al solo pensiero (cannibale) di dovermi sorbire una pellicola italiana. Come siamo arrivati a questo punto? E come siamo arrivati al punto che Ford infesta il mio blog una volta a settimana con le sue opinioni bislacche?

"Tranquillo Fordino, finalmente sei libero dalle grinfie di Angelina Ford!"
Infancia clandestina di Benjamín Ávila
Il consiglio di Ford: l'infancia del Cannibale pare non avere fine.
Trascinato dall'aura autoriale di A royal affair, finisco per tuffarmi a capofitto anche in questo Infancia clandestina, del quale conosco poco ma che tocca un argomento che da sempre affascina il sottoscritto rispetto alle tragedie sociali del novecento: la questione argentina, tra desaparecidos e dittatura.
Basato su una storia vera, questo titolo dovrebbe portarci agli anni bui del tempo attraverso gli occhi di un bambino: probabilmente sarà troppo realistico e profondo per il mio rivale, dunque mi sento di consigliarvelo anche per lui.
Il consiglio di Cannibal: visione clandestina
Pellicola ambientata nell’Argentina del 1979 che ci racconta dell’infanzia da clandestino di un ragazzino.
Buone le intenzioni, per di più si tratta di un film ispirato a una storia vera, però al momento, con questa afa estiva, mi sa troppo di mattone impegnato di quelli che possono anche esaltare il mio rivale Ford, ma che io non ce la faccio a reggere. Non ora. Rimandato a settembre, quando poi sarà rimandato all’inverno, quando poi sarà rimandato al 2014, quando poi sarà rimandato al 2000 e credici, quando poi sarà rimandato al 2000 e mai…

"Non sono uno dei 533 figli di Ford? Aaah, che sollievo!"
Starbuck – 533 figli e non saperlo di Ken Scott
Il consiglio di Ford: Cannibal, io sono tuo padre! Ahahahahah!
Chiudiamo la prima grande carrellata della nuova stagione con una commedia canadese di stampo chiaramente transalpino che, considerato il resto delle proposte, finisce inevitabilmente in fondo alla lista senza troppi rimorsi.
In un weekend in cui è possibile scegliere tra Boyle, Blomkamp, Cantet e Arcel, sinceramente avrete di meglio da fare.
Il consiglio di Cannibal: Ford – 1 figlio e sono cavoli suoi (di suo figlio, intendo)
La storia di un uomo che ha fatto il donatore di sperma e poi un giorno si ritrova con centinaia di figli che vogliono rintracciarlo, desiderosi di conoscere l’identità del loro padre biologico. Dal Canada, arriva una pellicola che parte da uno spunto davvero sburrante e che potrebbe rivelarsi una delle commedie più simpatiche dell’anno. Speriamo…
Quando invece il Fordino si renderà conto che suo padre è l’autore di uno dei più spaventosi siti Internet italiani, lì saremo dalle parti del dramma, altroché commedia.

sabato 16 febbraio 2013

A Mc ROYAL AFFAIR DELUXE

A Royal Affair
(Danimarca, Svezia, Repubblica Ceca 2012)
Titolo originale: En kongelig affære
Regia: Nikolaj Arcel
Cast: Alicia Vikander, Mikkel Boe Følsgaard, Mads Mikkelsen, Trine Dyrholm, David Dencik, Cyron Melville, Laura Bro, Harriet Walter
Genere: storico
Se ti piace guarda anche: Anna Karenina, La duchessa, Marie Antoinette
Uscita italiana: ?

C’è del marcio in Danimarca.
“E chissenefrega?” sbotterà qualche solito contestatore, irato.
Invece oggi ce ne frega, ok? Perché l’ha detto Shakespeare. E perché l’ha detto pure Alessia Carmicino sul suo blog. E poi perché è l’argomento di oggi su Pensieri Cannibali, giusto per spezzare la mononota monotonia sanremese.

Il vincitore di Sanremo Giovani Antonio Maggio
A Royal Affair è un film storico danese su una pagina importante nella storia della Danimarca, nel passaggio dal Medioevo all’Illuminismo.
“E chissenefrega?” continuerà a ripetere il solito contestatore, più qualcun altro che passava di lì e si è aggiunto nel frattempo al coro di proteste.
Avete ragione. Avete tutte le ragioni del mondo. Però c’è qualcosa in Danimarca di interessante. Altrimenti perché il Bardo in persona avrebbe ambientato lì una delle sue opere più celebri?
“Per caso?” ribatterà sempre il gruppo di manifestanti qui sopra.
Forse sì, o forse oltre a esserci del marcio, in Danimarca c’è qualcosa di inspiegabilmente fascinoso. Come il cinema di Lars Von Trier, Thomas Vinterberg e Nicolas Winding Refn. Come questo bel film in costume candidato ai prossimi Oscar tra le migliori pellicole straniere. Nomination meritata? Sì, ci può stare. Anche se l’assenza del candidato francese Quasi amici resta inspiegabile quasi quanto i testi di Kekko dei Modà.

"Ma perché pure io mi sono ridotto a stare sul divano a guardare Sanremo?"
A Royal Affair è una pellicola più storica che in costume. Oddio, i fan delle pellicole in costume credo lo adoreranno, ci andranno in brodo di giuggiole, perché comunque non mancano gli ingredienti delle pellicole in costume classiche, su tutti un amore un po’ tormentato e qualche conflitto in alta società. A regalare ulteriore spessore al film è però appunto la sua dimensione storica, oltre che politica e sociale.
A Royal Affair è ambientato a fine ‘700, in un’epoca in cui l’Europa era pronta a fare il grande salto dall’età buia del Medioevo alla luce dell’Illuminismo. Un passaggio cui l’Italia sta lavorando ancora oggi, anno 2013. Un contesto storico ben costruito, che forse avrebbe meritato ulteriore approfondimento e che fa da sfondo alle vicende dei protagonisti. Fondamentalmente un triangolo.
Umana, vampiro e licantropo?
No. Questa volta no. Qui si tratta del re di Danimarca, della sua affascinante sposa e del braccio destro del re, un illuminato illuminista tedesco.
Piccolo dettaglio: il re di Danimarca (interpretato da un ottimo Mikkel Boe Følsgaard) è uno un po’ fuori di testa, uno sciroccato, uno sbroccato, uno che va in giro a spassarsela alla grande e mette dei gran cornoni in testa alla moglie. E così lei che deve fare? Si trova un amante, che è Mads Mikkelsen, il One Eye del da me dormito alla grande Valhalla Rising e di recente protagonista pure de Il sospetto. A quanto pare in Danimarca non si gira un film senza il Mads Man Mikkelsen, che qui non è Mad ma è anzi quello che conduce quel pazzo di re sulla retta via. Quella dell’Illuminismo e del governo a favore dei contadini e del popolo. Quello che porta il re a cacciare via il governo dei parrucconi. Quello che avremmo bisogno noi come premier. Ma è chiedere troppo. Da noi siamo ancora in pieno Medioevo, altroché illuminismo.

Annalisa si prepara alla finale di Sanremo.
I pregi maggiori del film stanno nel raccontare bene una vicenda che potrebbe risultare interessante anche per quelli che a inizio post gridavano: “E chissenefrega?”. Da un punto di vista cinematografico, la pellicola è inoltre molto ben fatta. Il regista Nikolaj Arcel ci regala qualche lampo di accecante bellezza, ma più che altro dirige con la diligenza del buon padre di famiglia, quindi al momento non è ancora possibile avvicinarlo alla sacra triade danese Von Trier - Vinterberg - Refn. Chissà, magari in futuro…
Nel cast, oltre al Mads Mikkelsen e al mad Mikkel Boe Følsgaard, si segnala la protagonista femminile, la svedese Alicia Vikander, vista pure in Anna Karenina. Una che è bella, una che è bona, una che è brava, una specializzata in film in costume ma che un domani potrebbe diventare una star del cinema tutto.

Non splendido come Rebelle, non urtante quanto Amour, non avventuroso quanto Kon-Tiki, non coinvolgente quanto No, eppure un buon film, assolutamente degno della nomination agli Oscar. Perché?
Perché c’è del marcio in Danimarca. Ma, finché è così gustoso, ce lo assaporiamo volentieri.
(voto 7/10)


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