Visualizzazione post con etichetta aaron paul. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta aaron paul. Mostra tutti i post

lunedì 19 agosto 2019

Thriller Night, due film da denunciare e uno da stalkerare: Welcome Home, Secret Obsession e Ma





Welcome Home
Regia: George Ratliff
Cast: Aaron Paul, Emily Ratajkowski, Riccardo Scamarcio, Katy Louise Saunders, Alice Bellagamba, Francesco Acquaroli


Uno dei miei guilty pleasure sommi è lo stalker thriller. Quando c'è un film di questo genere, mi trasformo io stesso in uno stalker e DEVO guardarlo. Da vicino. Welcome Home è uno stalker thriller e se a ciò aggiungiamo che la protagonista femminile è Emily Ratajkowski, potete già capire che la visione era quantomeno d'obbligo.

venerdì 3 giugno 2016

Codice 999, la recensione che dà i numeri





Codice 999
(USA 2015)
Titolo originale: Triple 9
Regia: John Hillcoat
Sceneggiatura: Matt Cook
Cast: Casey Affleck, Chiwetel Ejiofor, Anthony Mackie, Woody Harrelson, Aaron Paul, Clifton Collins Jr., Norman Reedus, Kate Winslet, Gal Gadot, Teresa Palmer, Michael Kenneth Williams
Genere: heist movie
Se ti piace guarda anche: The Town, Inside Man, Point Break, Killing Zoe, Training Day

Oggi per la recensione di Codice 999 do i numeri.
Più del solito, intendo.


0
I segni particolari di questa pellicola rispetto ad altre dello stesso genere. Quale genere?
L'heist movie, il cosiddetto film di rapine, quello in stile The Town o Killing Zoe, ben più riusciti di questo. Con l'aggiunta di echi da qualunque pellicola criminal/poliziesca in generale.

martedì 26 agosto 2014

EMMY BANALITY AWARDS 2014





È andato tutto come doveva andare, o meglio come ci si aspettava sarebbe andata. Agli Emmy Awards 2014 c'è stato il trionfo di Breaking Bad e dei suoi ultimi episodi. Un trionfo meritatissimo, però la serie, che io adoro, era già stata ampiamente premiata in passato e io avrei preferito una vittoria a sorpresa di True Detective, la novità dell'anno, che invece si è dovuta accontentare appena di un premio alla (strepitosa) regia. Con tutto il rispetto per il grandioso Bryan Cranston, quest'anno il premio di miglior attore doveva poi andare solo e soltanto a Matthew McConaughey.
Ma agli Emmy e alle cerimonie di premiazione in generale le sorprese non piacciono, quindi è stato tutto all'insegna della prevedibilità e della noia. In ambito comedy, i premi a Modern Family e Jim Parsons di Big Bang Theory che ormai si ripetono da anni hanno strastufato. Scandalosa poi la vittoria della good wife Julianna Margulies nella categoria di miglior attrice in una serie drammatica, quando la vera vincitrice morale è la multipla Tatiana Maslany di Orphan Black, nemmeno finita in nomination.
L'unica novità premiata in pratica è stata la “folle” Uzo Aduba di Orange Is the New Black e mi ha stupito anche il doppio premio alla bravissima Allison Janney per i suoi ruoli in Mom e Masters of Sex.
Per il resto sono contento per i premi a Julia Louis-Dreyfus, a Fargo tra le miniserie e a The Normal Heart tra i film tv, ma di certo le delusioni sono state maggiori delle soddisfazioni. E gli sbadigli sono stati superiori agli applausi.
Terminato il mio sermone, vi lascio in compagnia di tutti i (prevedibili) vincitori degli Emmy Awards 2014.

I premi

"Mi stai guardando la scollatura, Bryan?"
"Sgamato!"
Outstanding Drama Series
Winner: "Breaking Bad" (2008)

Outstanding Comedy Series
Winner: "Modern Family" (2009)

Outstanding Lead Actor in a Drama Series
Winner: Bryan Cranston for "Breaking Bad" (2008)

Outstanding Lead Actress in a Drama Series
Winner: Julianna Margulies for "The Good Wife" (2009)

Outstanding Writing for a Drama Series
Winner: "Breaking Bad" (2008) - Moira Walley-Beckett ("Ozymandias")

Outstanding Supporting Actress in a Drama Series
Winner: Anna Gunn for "Breaking Bad" (2008)

Outstanding Directing for a Drama Series
Winner: "True Detective" (2014) - Cary Fukunaga ("Who Goes There")

Outstanding Writing for a Variety Special
Winner: Sarah Silverman for Sarah Silverman: We Are Miracles (2013)

Outstanding Supporting Actor in a Drama Series
Winner: Aaron Paul for "Breaking Bad" (2008)

Outstanding Directing For A Variety Special
Winner: Glenn Weiss for The 67th Annual Tony Awards (2013)

Outstanding Variety, Music Or Comedy Series
Winner: "The Colbert Report" (2005)

Outstanding Television Movie
Winner: The Normal Heart (2014)

Outstanding Miniseries
Winner: "Fargo" (2014)

Outstanding Lead Actress in a Miniseries or Movie
Winner: Jessica Lange for "American Horror Story" (2011)

Outstanding Lead Actor in a Miniseries or Movie
Winner: Benedict Cumberbatch for "Sherlock: His Last Vow (#3.3)" (2014)

Outstanding Directing for a Miniseries, Movie or a Dramatic Special
Winner: "Fargo" (2014) - Colin Bucksey

Outstanding Supporting Actor in a Miniseries or Movie
Winner: Martin Freeman for "Sherlock: His Last Vow (#3.3)" (2014)

Outstanding Supporting Actress in a Miniseries or Movie
Winner: Kathy Bates for "American Horror Story" (2011)

Outstanding Writing for a Miniseries, Movie or a Dramatic Special
Winner: "Sherlock: His Last Vow (#3.3)" (2014) - Steven Moffat

Outstanding Reality Competition Program
Winner: "The Amazing Race" (2001)

Outstanding Lead Actress in a Comedy Series
Winner: Julia Louis-Dreyfus for "Veep" (2012)

Outstanding Lead Actor in a Comedy Series
Winner: Jim Parsons for "The Big Bang Theory" (2007)

Outstanding Directing for a Comedy Series
Winner: "Modern Family" (2009) - Gail Mancuso ("Vegas")

Outstanding Supporting Actress in a Comedy Series
Winner: Allison Janney for "Mom" (2013)

Outstanding Writing for a Comedy Series
Winner: "Louie" (2010) - Louis C.K.("So Did the Fat Lady")

Outstanding Supporting Actor in a Comedy Series
Winner: Ty Burrell for "Modern Family" (2009)

Outstanding Writing for a Variety Series
Winner: "The Colbert Report" (2005)

Outstanding Host for a Reality or Reality-Competition Program
Winner: Jane Lynch for "Hollywood Game Night" (2013)

Outstanding Directing for a Variety Series
Winner: "Saturday Night Live" (1975) - Don Roy King

Outstanding Guest Actress in a Comedy Series
Winner: Uzo Aduba for "Orange Is the New Black" (2013)

Outstanding Guest Actor in a Comedy Series
Winner: Jimmy Fallon for "Saturday Night Live" (1975)

Outstanding Guest Actress in a Drama Series
Winner: Allison Janney for "Masters of Sex" (2013)

Outstanding Guest Actor in a Drama Series
Winner: Joe Morton for "Scandal" (2012)

"Matthew, non hai vinto come miglior attore. Che ti è successo?"
"Mi sa che sono stato colto dalla Sindrome di DiCaprio, uahahah."


E ora, sbrigati gli awards, spazio alla parte più interessante della serata: il Red Porchet.

Il Red Porchet

Kerry Washington
Il diavolo veste Prada. E pure Kerry Washington.
Ma tanto addosso alla stilosissima protagonista di Scandal starebbe bene anche un sacco della monnezza.
(voto 7,5/10)

Zooey Deschanel
Questa sarebbe Zooey Deschanel??
Sempre meno indie girl e sempre più traditional girl. La stiamo perdendo.
(voto 6-/10)

Gwen Stefani
Tim Burton probabilmente apprezzerà il nuovo cadaverico look della cantante dei No Doubt. Io no.
(voto 5/10)

Hayden Panettiere
Il forno della Panettiere è stato riempito. E si vede.
(voto 6 politico)

Lizzy Caplan
Hai capito la master of sex, che stile.
(voto 7,5/10)

Julia Roberts
Più invecchia e più diventa bona.
Il MILF award quest'anno è tutto suo.
(voto 7,5/10)

Anna Gunn
Hai capito, la moglie di Walt White.
Subito dopo la Roberts per il MILF award c'è lei.
(voto 7+/10)

Allison Williams
La più affascinante tra le Girls ha scelto di indossare un abito antistupro, ma io le voglio bene lo stesso.
(voto 6+/10)

Lena Dunham
Grande!
Inguardabile, però va apprezzato il suo coraggio.
(voto 8/10)

Claire Danes
Se ieri Kim Kardashian per gli Mtv Video Music Awards aveva fregato dalla home(land) di Kanye West i tappeti del bagno, Claire Danes oggi mi sa che gli ha ciulato le tende.
Povero Kanye, tra un po' rimane senza niente.
(voto 5/10)

Heidi Klum
Finalmente ho trovato qualcuno che si fa più lampade di Carlo Conti!
(voto 6,5/10)

Taylor Schilling
Orange is the new black e tu ti presenti vestita in bianco, e per di più con decorazioni da centrotavola sopra?
In prigione le altre detenute sono pronte a farti la festa, cara Taylor.
(voto 6/10)

Lea DeLaria
Molto elegante l'attore di Orange is the New Black.
Ah, è un'attrice?
(voto 4/10)

Laverne Cox
Tutti a trans!
(voto 6,5/10)

Dascha Polanco
Respira, Dascha Polanco di Orange is the New Black.
Se il tuo abito te lo permette, respira.
(voto 5/10)

Aaron Paul
Il mistero della serata: che è successo alla fronte di Aaron Paul di Breaking Bad?
È diventata enorme.
Per il resto elegantissimo, ma quella fronte non si spiega.
(voto 7/10)

Kate Mara
Kate Mara di House of Cards mi fa sesso qualunque vestito indossi. O non indossi.
Per me sempre promossessissima.
(voto 8/10)

Best of the night
January Jones
Look mad & red per January, che sta alla grande pure in August.
(voto 8+/10)

Worst of the night
Sarah Paulson
Questo abito entra di diritto nella American Fashion Horror Story.
(voto 2/10)

In chiusura, il momento più toccante della serata: l'omaggio di Billy Crystal all'amico Robin Williams.

martedì 5 agosto 2014

NEED FOR SPEED, UN FILM COL FRENO A MANO TIRATO




Need for Speed
(USA, Filippine, Irlanda, UK 2014)
Regia: Scott Waugh
Sceneggiatura: George Gatins
Cast: Aaron Paul, Imogen Poots, Dominic Cooper, Scott Mescudi, Rami Malek, Dakota Johnson, Michael Keaton, Ramon Rodriguez, Harrison Gilbertson
Genere: frenato
Se ti piace guarda anche: Fast and Furious, Fuori in 60 secondi, Senza freni – Premium Rush

Devo fare in fretta. Devo essere veloce. Devo andare a tutta velocità. Sul web non c’è tempo da perdere. La maggior parte delle pagine Internet sono visualizzate per appena pochi secondi. La durata media delle visite su Pensieri Cannibali secondo Google Analytics è di circa 2 minuti, quindi sono sopra la media generale. Questo perché gli utenti e i passanti leggono effettivamente ciò che scrivo, oppure la durata è dovuta al fatto che si soffermano sulle immagini o i video che posto? Chi lo sa?
Nel frattempo non posso fermarmi e devo trovare sempre nuovi modi per attirare i lettori. Devo essere veloce. Devo andare subito al punto. Perché allora sto perdendo tutto questo tempo?
Fretta. Devo andare di fretta. Devo parlare di Need for Speed senza indugiare oltre. Com’è, questo film?
Mah, insomma, si può guardare. Se proprio non avete niente di meglio da fare, si può vedere. Altrimenti io vi consiglio di passare il vostro tempo, tanto tempo, su Pensieri Cannibali, in modo da aumentare la durata media delle visite del sito.

Presto che è tardi. Devo essere fast. Devo essere furious. E a proposito, questo Need for Speed può essere quasi considerato una versione intimista del primo mitico Fast and Furious, quello incentrato sulla passione per le auto e per la velocità e non per i muscoli come gli ultimi capitoli della saga. Rispetto alla serie di pellicole con Vin Diesel e il compianto Paul Walker, Need for Speed appare più pulito, più buonino, meno tamarro, con meno patata e con una colonna sonora più tranquilla. Persino il protagonista Aaron Paul abbandona il suo stile da fattone abituale per cui è diventato famoso in Breaking Bad e si trasforma in una specie di supereroe delle corse dalla morale ambigua che non si fa problemi a correre in auto contromano a folle velocità, però poi se a uno dei suoi amici gli esplode l’auto, bisogna fermarsi a soccorrerlo. E come fai a soccorrerlo, se la macchina è in fiamme?
Il film procede così la sua corsa all'insegna del buonismo, ma non troppo.

Ripulita è anche l’immagine della protagonista femminile, Imogen Poots, che qui abbandona le sue solite parti da pazza psicopatica in cui la prediligo per vestire i panni della classica donna da action moderna, ovvero cazzuta, ma con moderazione.
Ancor più stereotipati i personaggi di contorno: c’è il cattivone che più cattivone non si potrebbe interpretato da Dominic Cooper; c’è la ex che sta insieme al cattivone perché alle donne il tipo stronzo piace e poi lei è la futura protagonista di 50 sfumature di grigio Dakota Johnson quindi essere sottomessa le piace ancora di più; c’è il fratellino della ex destinato a fare una brutta fine nella cui parte c’è un bimbominkia che sembra uscito da una strada One Direction; e poi c’è il solito amico di colore simpa di turno, questa volta interpretato dal rapper Scott Mescudi alias Kid Cudi.
In più c’è pure un Michael Keaton in versione cronista indemoniato che segue il corso degli eventi un po’ come avviene in film come Punto zero e I guerrieri della notte, senza ovviamente raggiungerne gli stessi livelli. Nemmeno per sbaglio.
E le corse?
Pure quelle ci sono eccome e alla lunga, nelle 2 eccessive ore di durata, annoiano pure. Nel complesso quindi è un film che schiaccia sul pedale, ma non troppo.

La pellicola diretta in stile vagamente michaelbayano da tale Scott Waugh è un intrattenimento decente, con una storia molto molto prevedibile, che si prende un po’ troppo sul serio, eppure nonostante ciò non si riesce a volergli male. Allo stesso tempo è un film che non appassiona del tutto, come una gara a Need for Speed il videogame a cui assisti ma a cui non giochi in prima persona. Il film tratto dal videogioco della Electronic Arts paradossalmente, per essere incentrato sulla velocità, fila per lunghi tratti in maniera troppo lenta e scontata. Se il protagonista al volante compie delle manovre folli, Need for Speed gioca invece sul sicuro, sullo stesso circuito già percorso da altre pellicole adrenaliniche o pseudo adrenaliniche analoghe come Fuori in 60 secondi, Senza freni – Premium Rush e naturalmente i già citati Fast and Furious. Chissà perché, gli autori sembrano non aver dato ascolto al titolo e non hanno aggiunto velocità a un film che ne avrebbe avuto bisogno.

Adesso basta. Mi sono dilungato pure io, come fa la pellicola. I 2 minuti di attenzione media dedicati a un post di Pensieri Cannibali ormai sono scaduti da un pezzo e quindi in chiusura vi dico: guardate pure Need for Speed per una serata disimpegnata, senza troppe aspettative e arriverete al traguardo soddisfatti. Se invece vi aspettate chissà quale filmone, è meglio che rimaniate fermi ai box.
(voto 6/10)

lunedì 16 giugno 2014

NON BUTTIAMOCI GIÙ, BUTTIAMO GIÙ ‘STO FILM





Mi sto per buttare giù.

No, non provate nemmeno a fermarmi, ormai ho deciso.




Hey?

Heeey?

Non c’è proprio nessuno che vuole fermarmi?

Manco un lettore che dice che non devo farlo?

Nessuno che senza Pensieri Cannibali si sentirebbe più triste e vuoto?

Heeey?

Nessuno, eh?

Vah beh, allora io mi butto. Prima però vi racconto perché ho deciso di compiere questo gesto estremo. La ragione non è perché il mio sito ha avuto un improvviso calo di visite. Quello è normale. Inizia la bella stagione, tutti escono, tutti vanno a prendere il sole e nessuno resta più davanti allo schermo del computer a leggere i poveri, desolati, abbandonati blog estivi.
Non è nemmeno perché ho realizzato che Pensieri Cannibali non ce la farà mai a scalzare il perfido Cineblog dalla prima posizione dei blog di cinema più influenti d’Italia stilata da eBuzzing.
Il motivo non è perché sono stato al centro di uno scandalo di sesso con minorenni come Silvio Berlusconi Pierce Brosnan nel film Non buttiamoci giù, o perché ho una situazione famigliare complicata come Toni Collette, o bisogno di stare al centro delle attenzioni come Imogen Poots, o un cancro (ma sarà davvero così?) come Aaron Paul sempre nel sopra nominato film.
Niente di tutto questo.


La ragione è che la sopra nominata pellicola è stata davvero una delusione. Una delusione così cocente da farmi venire voglia di farla finita, talmente alte erano le mie aspettative nei confronti di Non buttiamoci giù. Per prima cosa per via della tematica suicida che, si veda lo stupendo Il giardino delle vergini suicide, può offrire degli spunti parecchio notevoli. I protagonisti sono infatti 4 tipi che la notte di Capodanno si trovano in cima a un palazzo. Il palazzo preferito dai londinesi per togliersi la vita. Una volta lì, si fanno forza l’uno con l’altro e decidono di fare un patto, un patto suicida: nessuno di loro deve ammazzarsi per almeno sei settimane. Ce la faranno?
Oltre a questo curioso spunto iniziale e alla tematica affrontata, le aspettative elevate che avevo erano dovute anche al cast sopra citato. A parte il solito pessimo insopportabile Pierce Brosnan che interpreta il solito pessimo ruolo da insopportabile sbruffone, gli altri sono degli ottimi attori. Aaron Paul è il mitico Jesse Pinkman della mitica Breaking Bad, un ruolo che purtroppo per lui non so se riuscirà mai a scrollarsi di dosso. Qui ha una parte da mezzo ribelle ex cantante di una grunge band che sembra una versione moscia, ma mooolto moscia del suddetto Pinkman. Più convincente la giovane in fortissima ascesa Imogen Poots, di recente vista anche in Fright Night, Una fragile armonia, Il lercio, That Awkward Moment e in Need for Speed sempre al fianco di Aaron Paul, una che qui ha il ruolo dell’unica davvero fuori di testa tra i 4 promessi suicidi. Poi c’è Toni Collette, attrice spesso grandiosa che qui invece appare più spenta che mai e ripete in tono minore il ruolo da maniaco depressiva che aveva pure in About a Boy – Un ragazzo, altro adattamento da Nick Hornby.


E qui giungiamo al terzo e più importante punto di forza, almeno potenzialmente, della pellicola. Non buttiamoci giù è tratto dall’omonimo romanzo di Nick Hornby, autore di due miei cult assoluti, sia letterari che cinematografici, come Alta fedeltà e il citato About a Boy – Un ragazzo. È vero che negli ultimi tempi c’erano stati alcuni segnali preoccupanti, riguardo agli adattamenti delle sue opere. La serie tv About a Boy è una robina poco divertente, ma si tratta di una sitcom americana, quindi non è che ci si potesse attendere più di tanto. Poi c’era stato il caso di È nata una star, ma in quel caso si trattava di un abominevole adattamento italiano con Luciana Littizzetto e Rocco Papaleo di un suo racconto, quindi pure in quell’occasione il fallimento lo si poteva tenere in conto. Con Non buttiamoci giù il caso è diverso. È una produzione inglese della BBC Films, diretta dal regista francese Pascal Chaumeil del grazioso Il truffacuori, sceneggiato da Jack Thorne, ovvero il creatore dell’ottima serie teen fantasy inglese The Fades, e in più lo stesso Nick Hornby figura tra i produttori.


Nonostante tutte queste ottime premesse, che avevano innalzato in me aspettative troppo elevate, il film è una ciofeca colossale. Non funziona per niente. Una storia come questa sulla carta mixa uno spunto drammatico con un tocco leggero da commedia, ma non convince su nessuno dei due fronti. Come dramma è troppo superficiale per emozionare, commuovere o far riflettere. Come comedy non riesce a far ridere. Non ci prova nemmeno più di tanto a farlo. È un film ibrido che non sa quale direzione prendere e l’unica strada che riesce a imboccare è quella del buonismo. Non ho letto il libro da cui la pellicola è tratta, però dentro questo film non c’ho trovato quasi niente dello stile ironico, cattivo, incisivo cui Hornby mi aveva abituato. C’ho visto solo una versione annacquata e deprimente dello stile di Hornby. Ok che è un film sul suicidio, però non dovrebbe far venire voglia allo spettatore di togliersi la vita. Invece è quanto successo a me. Mi trovo qua in cima all’edificio più alto di Londra Casale Monferrato (che non è poi molto alto) e mi sto per buttare giù.
Non provate a fermarmi!


Heeey?


Manco un’anima pia?


Proprio nessuno che cerca di farmi cambiare idea?

Ma non vi mancherò?

Non vi mancherà Pensieri Cannibali?

No, vero?


Non buttiamoci giù
(UK, Germania 2014)
Titolo originale: A Long Way Down
Regia: Pascal Chaumeil
Sceneggiatura: Jack Thorne
Ispirato al romanzo: Non buttiamoci giù di Nick Hornby
Cast: Pierce Brosnan, Toni Collette, Imogen Poots, Aaron Paul, Tuppence Middleton, Rosamund Pike, Sam Neill, Joe Cole
Genere: suicida
Se ti piace guarda anche: Hotell, Ma che colpa abbiamo noi, 50 e 50
(voto 5/10)

"Una dichiarazione su questo post, Scarlett!"
"Non sono Scarlett e comunque questo post mi ha fatto venire voglia di suicidarmi!"

martedì 8 ottobre 2013

BREAKING END




Breaking Bad
(serie tv, stagione 5)

È finito. Breaking Bad è finito. E adesso?
E adesso si attende la nuova ossessione telefilmica. Tutti a dire: “Non ci sarà mai un’altra serie come Breaking Bad” e forse è così. La stessa cosa però la si diceva anche il 23 maggio 2010, subito dopo la conclusione di Lost. Tutti lost senza Lost, eppure Breaking Bad c’era e c’era anche già da un po’. Breaking Bad ha cominciato le sue trasmissioni il 20 gennaio 2008, ma c’ha messo un po’ a carburare come serie. C’ha messo ancora di più a trasformarsi in un cult assoluto. Breaking Bad era ed è comunque rimasta fino alla fine una serie cult, non certo di massa, nonostante negli ultimi tempi il numero di suoi adepti sia aumentato in maniera esponenziale.

Ma perché Breaking Bad è diventato così cult? Qual è il suo segreto?
Avevo già provato a spiegarlo qua, e pure un pochino qua, ma c’è sempre qualcosa che sfugge. Il fascino di Breaking Bad è tutta una questione di chimica. Di chimica e di cura nei dettagli. Si dice che ci sono due cose che stanno nei dettagli: il diavolo e la grandezza. Da adesso facciamo che sono tre e aggiungiamoci pure Breaking Bad. La diabolica grandezza di Breaking Bad sta nei dettagli.
La storia del tranquillo professore di chimica che si trasforma in un produttore o meglio "cuoco" e poi pure in un boss del traffico di metanfetamine è indubbiamente affascinante. Uno spunto notevolissimo. Il bello della serie, il vero good dentro Breaking Bad, è però il modo in cui è stato preparato. Di storie intriganti ce ne stanno tante, così come in giro di droghe se ne trovano a bizzeffe. Almeno in certi quartieracci. La differenza sta nella qualità. La roba blu preparata da Walt White è pura, purissima, superiore al resto delle metanfetamine cucinate col buco del culo, per questo è così preziosa. Lo stesso vale per Breaking Bad. Breaking Bad è cucinata alla grande dal suo creatore Heisenberg Vince Gilligan e dai suoi fedeli aiutanti.
Ciò che fa andare Breaking Bad oltre le altre serie, oltre a quanto visto finora su piccolo schermo, è proprio questa attenzione maniacale ai più piccoli dettagli. La presenza del Pink Teddy Bear in alcuni episodi, ad esempio.


O il telefonino di Hello Kitty dato dal mitico avvocato Saul Goodman a Jesse Pinkman.


O ancora il fatto che quando Walt White va in esilio nella casa in mezzo al nulla, tra i film in DVD sono presenti due copie due di Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie.


Lo so che possono sembrare delle piccole cose, delle stronzatine, e forse lo sono, ma ciò non di meno sono delle chicche che hanno contribuito a rendere questa serie qualcosa di strepitoso e unico. I dettagli. Mai sottovalutare i dettagli.
E ora veniamo alla puntata finale...

SERIES FINALE
Titolo episodio: "Felina"
(articolo pubblicato anche sul sito Oggi al cinema)
***ATTENZIONE SPOILER: SE NON AVETE VISTO L’ULTIMISSIMO EPISODIO DELLA SERIE, LEGGETE SOLTANTO A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO***

Il finale di Breaking Bad è stato perfetto. A voler mettersi a fare i pignoli si può cercare di trovare qualche difetto, ma vi assicuro che è una perdita di tempo, una missione impossibile. Non è stato un perfetto di quelli precisini in cui tutto va come ci si aspettava. E' stato un perfetto emozionante, senza però essere un emozionante ruffiano o facilmente sentimentale. La conclusione di Breaking Bad è stata tutto ciò che quella di Dexter invece non è stata. Girata, scritta e interpretata in maniera magistrale, si è rivelata una chiusura in linea, del tutto coerente con quanto BB e il suo protagonista Walter White (un sempre più immenso Bryan Cranston) sono sempre stati. L’episodio finale ha rivelato sorprese, ma il creatore Vince Gilligan, che si è occupato in prima persona della sceneggiatura e della regia del series finale, non ha puntato sul colpone di scena finale assurdo e forzato, giusto per provare a shockare il pubblico. Ha realizzato una chiusura magnifica e per certi versi rivoluzionaria.
La confessione di Walter White alla moglie Skyler è qualcosa che non si sente tutti i giorni in film o serie tv, soprattutto americane: “L'ho fatto per me. Mi piaceva. Ed ero bravo. Ed ero davvero... Ero vivo.” Basta con la storia che ha fatto tutto per il bene della famiglia. Dopo aver scoperto di avere il cancro, White s’è messo a cucinare e a smerciare metanfetamine non solo e non tanto per mettere dei soldi da parte per i suoi cari. Forse quella era l’idea iniziale, lo spunto di partenza, poi le cose sono cambiate. L’ha fatto per se stesso, per puro egoismo. Stop con gli eroismi, con i sacrifici per gli altri. Walt White ha cercato di sistemare a livello economico i famigliari, nell’ultima puntata prova ancora a farlo, però il suo fine ultimo è stato il piacere personale. Non l’amore, non la famiglia, ma realizzare ciò in cui è più bravo, poco importa che ciò in cui il protagonista della serie è un fenomeno è l’essere un boss del narcotraffico. Sotto questo punto di vista, quello di Breaking Bad in fin dei conti è un happy ending, perché White muore felice. Ha avuto quello che chiunque può solo sognare: l’autorealizzazione, la consapevolezza di aver compiuto qualcosa di grande. Per farlo, ha dovuto distruggere la vita dei suoi famigliari, si è macchiato del sangue di varie persone ed è stato responsabile anche per la morte del cognato e amico Hank, avvenuta nella splendida, tesissima puntata "Ozymandias". Eppure, alla fine a ucciderlo non è stato il dannato cancro. È morto alle sue condizioni e l’ha fatto in compagnia della cosa a cui teneva di più, la metanfetamina blu, la sua amata “Baby Blue” per dirla insieme alla canzone dei Badfinger che accompagna l’ultima scena, o il suo “tesssoro”, per dirla come il Gollum del Signore degli anelli, citato dallo stesso creatore della serie Vince Gilligan in un’intervista a Entertainment Weekly.



Walt White, uno dei personaggi più originali, pazzeschi e controversi nella storia del piccolo schermo, se n’è quindi andato in maniera tutt’altro che convenzionale. Prima di morire ha comunque avuto modo di salvare Jesse Pinkman, lo sfortunatissimo Jesse Pinkman che durante le cinque stagioni ne ha subite di tutti i colori, il ragazzo con cui ha diviso quest’avventura incredibile, il suo discepolo che è riuscito a realizzare un prodotto purissimo e che quindi può considerare come il suo vero erede. Nonostante questo slancio di altruismo, Walt White muore odiato da tutti, anche dal figlio che non riesce a salutare e con cui ha avuto una terribile ultima conversazione telefonica, nell'unica scena madre di un personaggio che altrimenti nel corso della serie ha avuto un solo compito, questo...


Nonostante questo, nonostante tutto, Walt White muore felice. La sua vita ha avuto un senso. Non c’è spazio per i rimpianti. Avrà fatto del male a tante persone, allontanato tutti quelli che lo amavano, ma la sua è stata quella definibile come un’esistenza che è valsa la pena vivere. Quanti possono dire altrettanto?
(voto alla quinta stagione 9,5/10
 voto al series finale 10/10
 voto alla serie 10/10)




R.I.P. Walter White


domenica 17 marzo 2013

SMASHED, IL FAVOLOSO MONDO DEGLI ALCOLIZZATI

Smashed
(USA 2012)
Regia: James Ponsoldt
Sceneggiatura: James Ponsoldt, Susan Burke
Cast: Mary Elizabeth Winstead, Aaron Paul, Megan Mullally, Nick Offerman, Kyle Gallner, Bree Turner, Octavia Spencer, Bree Turner
Genere: alcolizzato
Se ti piace guarda anche: 28 giorni, Via da Las Vegas, Il lato positivo

La protagonista di Smashed è fantastica, cosa che non significa automaticamente che anche tutto il film lo sia, non saltate subito a delle errate conclusioni. Con chi sto parlando, con chi ho a che fare? Con dei selvaggi? Vi dico una cosa e voi giungete a delle conclusioni che non c’entrano un cazzo con quello che volevo dire io e siete proprio dei cafoni, siete proprio, e io non sono ubriaco. Ho solo bevuto tre birre medie, un paio di Negroni, un numero non precisato di tequila sale e limone, fatto 1, 2, 3, 4, 5 shots non mi ricordo più il numero esatto di cosa, preso un gin lemon per ripigliarmi e abbassare la quota, sciacquato i denti con il Jack Daniel’s, tirato giù un paio di grappini per digerire, ma non sono ubriaco. Sempre lì pronti a giudicare e a sparare le vostre sentenze e a dire che sono ubriaco. Non lo sono. Siete voi ubriachi a pensare che io sia ubriaco. Eccheccazzo. Avere dei lettori ubriachi. Ci sono sfighe peggiori nella vita, tipo avere lettori del pdl, però anche avere dei lettori ubriachi, come si fa? Devo cambiare target, devo elevarmi e parlare in maniera più acculturata, usare espressioni alte tipo: “Rien ne va plus” o altre frasi in francese che fanno tanto fico, ça va sans dire, oppure usare parole tipo: “Su-bli-me” e usarle in frasi tipo: “Oh-mio-Dio. Questo film è su-bli-me.” Questo film è su-bli-me? No, non è su-bli-me. Però è divertente. Divertente quanto può esserlo un ubriaco. Un ubriaco è divertente? Sì, ma solo se lo sei anche tu, altrimenti vedere un ubriaco da sobri è uno spettacolo deprimente, come leggere un post di un ubriaco da sobri. Ti fa solo pensare: “Ma che stronzate sta scrivendo questo?!”. Non so se a voi è mai capitato di leggere il post di un ubriaco, adesso non credo, ma c’è in giro gente che dovrebbe pensarci su prima di pubblicare certe castronate sul suo blog che poi rimangono per sempre perché tutto quello che metti in rete una volta che hai cliccato “Pubblica” resta in rete e puoi anche provare a cancellarlo bravo scemo se ci riesci ma le tracce ormai ci sono. C’è qualcuno che può averlo ritwittato rifacebookkato condiviso inchiappettato reso disponibile al mondo intero i tuoi pensieri e parole e davanti a teeeeeeeeeee, ci sono io (dammi forza mio Diooo) o un altro uomo (chiedo adesso perdono) e nuove notti e nuovi giorni, cara non odiarmi se puoi… e poi come va anti non me lo ricordo più forse perché la canzone finiva così come io forse dovrei finirla di bere.


“Ciao, sono Cannibal e sono un alcolizzato.”
“Ciaooo Cannibal!”
Alla fine ho ceduto. Sono andato dagli stronzi anonimi. Tra i dodici passi, mi tocca anche lo step ottavo e quindi chiedo scusa a tutti i lettori che posso aver offeso nel mio commento soprastante. Per fare ammenda, cercherò di parlarvi brevemente di questo film in maniera sobria.
Smashed vede come protagonista Mary Elizabeth Winstead, di cui ci siamo tutti innamorati insieme a Scott Pilgrim, ed è la storia di una ragazza che si ubriaca dal mattino alla sera. Ma come si fa, spiegatemi come si fa? Persino prima di andare al lavoro si fa un goccino. E che sarà mai, direte voi?
Se però considerate che è l’insegnante di una scuola elementare, non è proprio un modello positivo. Anche se c’è chi fa di peggio. Molto peggio. Denzel Washington in Flight, per esempio.
A non aiutarla a smettere di bere ci pensa il suo maritino, Aaron Paul, il grande unico e solo Jesse Pinkman di Breaking Bad, che come potete immaginare non è che sia il più sommo esempio di sobrietà a disposizione. A forza di bere e di fare casini, la sua vita prende una brutta piega e così decide di partecipare agli stronzi alcolisti anonimi. Proprio come me.
Come si conlude questo Smashed, una piccola Sundance syle pellicola indie non fenomenale ma che comunque una veloce visione possibilmente alcolica se la merita?

ATTENZIONE SPOILER
Da quando diventa sobria, la vita della protagonista diventa noiosa e patetica, perde il marito e pure il lavoro. ‘Nammerda, in pratica.
Morale della fiaba?
Smettere di bere fa male. Questa almeno è la mia personale interpretazione del film. Non siete d’accordo? Siete proprio degli ipocriti moralisti anonimi e ora lasciatemi finire la bottiglia che ho davanti, ché mi sono già stufato di essere sobrio. Eccheccazzo.
(voto 6+/10)

P.S. Il film a sorpresa si può trovare in italiano in tutti i migliori bar e negozi di alcolici.



lunedì 24 settembre 2012

Emmy Tv Awards 2012

"Hey, Damian ha un puntino rosso sulla fronte: mi prendete
per paranoica come il mio personaggio se grido all'attentato?"
Ci sono stati gli Emmy Awards 2012, ieri notte.
Così si dice in giro.
Chi ha vinto meritatamente?
Homeland.
Chi ha ormai stracciato le pall... ehm volevo dire stufato?
Modern Family.
Chi a sorpresa è stato ingiustamente snobbato?
Mad Men.
Ecco comunque tutti i vincitori nelle categorie principali con tanto di commenti cannibali sparati a raffica, più una coda dedicata pure al red carpet. Perché qui a Pensieri Cannibali non ci vogliamo far mancare davvero niente.
Niente tranne: competenza, professionalità e serietà, naturalmente.

Outstanding Comedy Series
WINNER
"Modern Family" (2009)
Other Nominees:
"The Big Bang Theory" (2007)
"Curb Your Enthusiasm" (2000)
"Girls" (2012)
"30 Rock" (2006)
"Veep" (2012)

Qui c'è subito lo scandalo.
Come si fa a non premiare la rivelazione comica assoluta dell'anno, ovvero Girls?
I conservatori Emmy hanno voluto premiare ancora una volta la ben poco modern Family. Vabbè.

Outstanding Drama Series
WINNER
"Homeland - Caccia alla spia" (2011)
Other Nominees:
"Boardwalk Empire" (2010)
"Breaking Bad" (2008)
"Downton Abbey" (2010)
"Il trono di spade" (2011)
"Mad Men" (2007)

Personalmente, io avrei premiato Mad Men che con la quinta stagione è andato davvero over the top. Considerando però come abbia già dominato in questa categoria negli ultimi 4 anni, la vittoria della splendida serie rivelazione Homeland, tra l'altro già serie cannibale del 2011, ci sta tutta!
Ma pure il premio a Breaking Bad non ci sarebbe stato male...

Outstanding Miniseries or Made for Television Movie
WINNER
Game Change (2012) (TV)
Other Nominees:
"American Horror Story" (2011)
"Hatfields & McCoys" (2012)
Hemingway & Gellhorn (2012) (TV)
"Luther" (2010)
"Sherlock" (2010)

Game Change è un film per la tv prodotto da HBO incentrato sulla corsa alle presidenziali americane del 2008 e in particolare all'avvento di Sarah Palin in quelle elezioni. L'ho visto di recente, prossimamente arriverà pure la recensione cannibale, e mi è piaciuto parecchio. Un'ottima visione che non ha nulla da invidiare alle pellicole prodotte per il grande schermo. Anzi.
Io, comunque e giusto per contestare un po', avrei premiato il fenomenale American Horror Story.

Outstanding Lead Actor in a Comedy Series
WINNER
Jon Cryer for "Due uomini e mezzo" (2003)
Other Nominees:
Alec Baldwin for "30 Rock" (2006)
Don Cheadle for "House of Lies" (2012)
Louis C.K. for "Louie" (2010)
Larry David for "Curb Your Enthusiasm" (2000)
Jim Parsons for "The Big Bang Theory" (2007)

Per la serie: premiamo il primo pirla che passa...
ecco a voi Jon Cryer, il primo pirla che passa.
Per me c'era un solo vincitore, il mitico, geniale, unico Louis C.K. (che C.K. stia per Cannibal Kid? ne dubito), che si è dovuto accontentare di due premi come sceneggiatore.

Outstanding Lead Actor in a Drama Series
WINNER
Damian Lewis for "Homeland - Caccia alla spia" (2011)
Other Nominees:
Hugh Bonneville for "Downton Abbey" (2010)
Steve Buscemi for "Boardwalk Empire" (2010)
Bryan Cranston for "Breaking Bad" (2008)
Michael C. Hall for "Dexter" (2006)
Jon Hamm for "Mad Men" (2007)

Qua c'erano dei pezzi grossi in ballo. Bryan Cranston, come al solito fenomenale, veniva già da 3 anni di fila di vittorie. Jon Hamm invece continua a non vincere. E allora accontentiamoci del premio al comunque ottimo Damian Lewis di Homeland.

"Per festeggiare, tutti a ballare coi lupi. Quelli mannari di
Teen Wolf, True Blood e Vampire Diaries. Che fichi che sono!"
Outstanding Lead Actor in a Miniseries or Movie
WINNER
Kevin Costner for "Hatfields & McCoys" (2012)
Other Nominees:
Benedict Cumberbatch for "Sherlock" (2010)
Idris Elba for "Luther" (2010)
Woody Harrelson for Game Change (2012) (TV)
Clive Owen for Hemingway & Gellhorn (2012) (TV)
Bill Paxton for "Hatfields & McCoys" (2012)

Oddio, Kevin Costner.
Mai sopportato.
Il mio award personale (che purtroppo non vale un ca**o) va al grande, grandissimo Woody Harrelson di Game Change.

Outstanding Lead Actress in a Comedy Series
WINNER
Julia Louis-Dreyfus for "Veep" (2012)
Other Nominees:
Zooey Deschanel for "New Girl" (2011)
Lena Dunham for "Girls" (2012)
Edie Falco for "Nurse Jackie" (2009)
Tina Fey for "30 Rock" (2006)
Melissa McCarthy for "Mike & Molly" (2010)
Amy Poehler for "Parks and Recreation" (2009)

Qui ci siamo. Qui ci siamo proprio.
Julia Louis-Dreyfus è fenomenale ed esilarante nei panni di una politica che rivede liberamente in chiave comica la figura di Sarah Palin. Che già Sarah Palin è la versione comica di se stessa ed è stata la vera grande vincitrice fantasma di questi Emmy.
Non mi sarebbero dispiaciute nemmeno Zooey e Lena, però recuperatevi Veep e poi ditemi se la Julia Louis-Dreyfus non merita almeno un Oscar, oltre che un Emmy.

Outstanding Lead Actress in a Drama Series
WINNER
Claire Danes for "Homeland - Caccia alla spia" (2011)
Other Nominees:
Kathy Bates for "Harry's Law" (2011)
Glenn Close for "Damages" (2007)
Michelle Dockery for "Downton Abbey" (2010)
Julianna Margulies for "The Good Wife" (2009)
Elisabeth Moss for "Mad Men" (2007)

No doubt. Bravissime tutte, ma Claire Danes in Homeland è una spanna sopra al resto del mondo.

"Il mio abito? Pollice giù."
Outstanding Lead Actress in a Miniseries or Movie
WINNER
Julianne Moore for Game Change (2012) (TV)
Other Nominees:
Connie Britton for "American Horror Story" (2011)
Ashley Judd for "Missing" (2012)
Nicole Kidman for Hemingway & Gellhorn (2012) (TV)
Emma Thompson for The Song of Lunch (2010) (TV)

Julianne Moore in Game Change non interpreta la parte di Sarah Palin.
Julianne Moore in Game Change è Sarah Palin.
Il premio ci sta quindi tutto, però anche la super MILF Connie Britton avrebbe meritato...

Outstanding Supporting Actor in a Comedy Series
WINNER
Eric Stonestreet for "Modern Family" (2009)
Other Nominees:
Ty Burrell for "Modern Family" (2009)
Jesse Tyler Ferguson for "Modern Family" (2009)
Max Greenfield for "New Girl" (2011)
Bill Hader for "Saturday Night Live" (1975)
Ed O'Neill for "Modern Family" (2009)

Max Greenfield di New Girl letteralmente SCIPPATO di un Emmy sul quale era già scritto il suo nome.

Outstanding Supporting Actor in a Drama Series
WINNER
Aaron Paul for "Breaking Bad" (2008)
Other Nominees:
Jim Carter for "Downton Abbey" (2010)
Brendan Coyle for "Downton Abbey" (2010)
Peter Dinklage for "Il trono di spade" (2011)
Giancarlo Esposito for "Breaking Bad" (2008)
Jared Harris for "Mad Men" (2007)

Grande Aaron Paul, in grado di battere persino il suo pazzesco collega Giancarlo Esposito.
Il premio per cui sono più contento.
Jesse Pinkman rules, yo!

Outstanding Supporting Actor in a Miniseries or Movie
WINNER
Tom Berenger for "Hatfields & McCoys" (2012)
Other Nominees:
Martin Freeman for "Sherlock" (2010)
Ed Harris for Game Change (2012) (TV)
Denis O'Hare for "American Horror Story" (2011)
David Strathairn for Hemingway & Gellhorn (2012) (TV)

Secondo premio per la mini-serie western Hatfields & McCoys, che non ho visto.
Il mio award personale? Ed Harris in versione John McCain in Game Change.

Outstanding Supporting Actress in a Comedy Series
WINNER
Julie Bowen for "Modern Family" (2009)
Other Nominees:
Mayim Bialik for "The Big Bang Theory" (2007)
Kathryn Joosten for "Desperate housewives - I segreti di Wisteria Lane" (2004)
Sofía Vergara for "Modern Family" (2009)
Merritt Wever for "Nurse Jackie" (2009)
Kristen Wiig for "Saturday Night Live" (1975)

Ancora Modern Family?
Ebbasta!
Il premio doveva andare a Kathryn Joosten. Non solo in sua memoria, visto che è scomparsa come il suo personaggio in Desperate Housewives, ma perché comunque se lo meritava proprio.

Outstanding Supporting Actress in a Drama Series
WINNER
Maggie Smith for "Downton Abbey" (2010)
Other Nominees:
Christine Baranski for "The Good Wife" (2009)
Joanne Froggatt for "Downton Abbey" (2010)
Anna Gunn for "Breaking Bad" (2008)
Christina Hendricks for "Mad Men" (2007)
Archie Panjabi for "The Good Wife" (2009)

Downton Abbey c'ho provato a seguirlo, ma mi fa addormentare.
E Maggie Smith è bravvissima, per carità, ma la sua interpretazione è davvero troppo teatrale e di maniera per convincermi.
E poi volete mettere con le tettone di Christinona Hendricks?
Perché quest'anno avete architettato un complotto contro Mad Men, maledetti basta**i?

Outstanding Supporting Actress in a Miniseries or Movie
WINNER
Jessica Lange for "American Horror Story" (2011)
Other Nominees:
Frances Conroy for "American Horror Story" (2011)
Judy Davis for Page Eight (2011) (TV)
Sarah Paulson for Game Change (2012) (TV)
Mare Winningham for "Hatfields & McCoys" (2012)

Brava Jessica Lange. Almeno American Horror Story si è portato a casa un (meritatissimo) premio.

Outstanding Directing for a Comedy Series
WINNER
"Modern Family" (2009): Steven Levitan("Baby on Board")
Other Nominees:
"Curb Your Enthusiasm" (2000): Robert B. Weide("Palestinian Chicken")
"Girls" (2012): Lena Dunham("She Did")
"Louie" (2010): Louis C.K.("Duckling")
"Modern Family" (2009): Jason Winer("Virgin Territory")
"New Girl" (2011): Jake Kasdan("Pilot")

L'idola Lena Dunham derubata del premio per la miglior regia in una serie comedy, però la ragazza è giuovine e avrà tempo di rifarsi quando sarà anche lei una vecchia babbiona in età da Emmy.

Outstanding Directing for a Drama Series
WINNER
"Boardwalk Empire" (2010): Timothy Van Patten("To the Lost")
Other Nominees:
"Breaking Bad" (2008): Vince Gilligan("Face Off")
"Downton Abbey" (2010): Brian Percival("Episode 7")
"Homeland - Caccia alla spia" (2011): Michael Cuesta("Pilot")
"Mad Men" (2007): Phil Abraham("The Other Woman")

Negli ultimi tempi mi sono finalmente riappacificato con Boardwalk Empire. Serie più che valida, molto ben diretta, però Mad Men, Homeland e Breaking Bad rimangono parecchi gradini più su, sorry.

Outstanding Directing for a Miniseries, Movie or a Dramatic Special
WINNER
Game Change (2012) (TV): Jay Roach
Other Nominees:
"Hatfields & McCoys" (2012): Kevin Reynolds
Hemingway & Gellhorn (2012) (TV): Philip Kaufman
"Luther" (2010): Sam Miller
"Sherlock" (2010): Paul McGuigan

Outstanding Writing for a Miniseries, Movie or a Dramatic Special
WINNER
Game Change (2012) (TV): Danny Strong
Other Nominees:
"Hatfields & McCoys" (2012): Ted Mann, Ronald Parker, Bill Kerby
"The Hour" (2011): Abi Morgan
"Luther" (2010): Neil Cross
"Sherlock" (2010): Steven Moffat

Premi alla regia e alla sceneggiatura di un film tv/mini-serie per il valido Game Change, e ci stanno.
Mi fa piacere in particolare per Danny Strong, anche noto per essere stato il mitico Jonathan in Buffy - L'ammazzavampiri.
È proprio il caso di dirlo: la rivincita del nerd.

Outstanding Writing for a Comedy Series
WINNER
"Louie" (2010): Louis C.K.("Pregnant")
Other Nominees:
"Community" (2009): Chris McKenna("Remedial Chaos Theory")
"Girls" (2012): Lena Dunham("Pilot")
"Parks and Recreation" (2009): Amy Poehler("The Debate")
"Parks and Recreation" (2009): Michael Schur("Win, Lose, or Draw")

Embé, almeno qua Louis C.K. il fenomeno l'hanno premiato. Yeah.

Outstanding Writing for a Drama Series
WINNER
"Homeland - Caccia alla spia" (2011): Alex Gansa, Howard Gordon, Gideon Raff("Pilot")
Other Nominees:
"Downton Abbey" (2010): Julian Fellowes("Episode 7")
"Mad Men" (2007): Semi Chellas, Matthew Weiner("The Other Woman")
"Mad Men" (2007): André Jacquemetton, Maria Jacquemetton("Commissions and Fees")
"Mad Men" (2007): Erin Levy, Matthew Weiner("Far Away Places")

La puntata pilota di Homeland è risultata la migliore sceneggiatura dell'anno.
Premio meritato, meritatissimo. Anche se pure "Far Away Places" di Mad Men è un episodio davvero incredibile...

Tralasciando le altre categorie dedicate a varietà, reality show e programmi vari della tv americana, chiudiamo con lo spazio dedicato al red carpet, con una serie di premi cannibali, oserei dire molto più prestigiosi degli Emmy stessi.

Premio trasformista:
Bryan Cranston (Breaking Bad)
Direste mai che questo pacifico vecchietto è uno dei più grandi villain nella storia della tv?


Premio tanta roba
Christina Hendricks (Mad Men)


Premio tanta roba - Il ritorno
Kat Dennings (2 Broke Girls)


Premio al più figo della serata
Aaron Paul (Breaking Bad)


Premio alla più figa della serata
Jessica Paré (Mad Men)


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com