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Questo non è un film porno. |
About Cherry
(USA 2012)
Regia: Stephen Elliott
Sceneggiatura: Stephen Elliott, Lorelei Lee
Cast: Ashley Hinshaw, Dev Patel, James Franco, Lily Taylor, Heather Graham, Diane Farr, Vincent Palo, Jonny Weston, Maya Raines, Lorelei Lee, K. Lee, Princess Donna, Sensi Pearl, Megan Boone
Genere: soft indie
Se ti piace guarda anche: Guilty of Romance, Sleeping Beauty, Boogie Nights
Dura la vita, per Angelina (
Ashley Hinshaw, attrice vista in
Chronicle e
LOL). Ha un lavoro di merda, zero soldi, una madre alcolizzata che le sbocca in casa, un patrigno che sembra sempre intenzionato a stuprarla. Praticamente la sua vita assomiglia a quella di
Precious. Con la differenza che lei è una bianca bionda strafiga e quando va in giro la gente le dice cose tipo: “Sei la ragazza più bella che abbia mai visto,” mentre a Precious urlavano cose un po’ diverse.
Ebbene sì, ragazzuoli miei. Anche per le fanciulle belle belle in modo assurdo le cose possono essere difficili e così Angelina decide di dare una svolta alla sua vitaccia. Per sbarcare il lunario, decide di posare come modella… nuda. Con i soldi una volta fatti, prende e va via, verso San Francisco, con il suo amico gay (Dev Patel, quello di The Millionaire e Skins).
Un momento… Non è gay. Si è voluto trasferire a San Francisco, città nota per la sua fervente comunità omosessuale, dorme con Angelina e riesce persino a prendere sonno senza avere erezioni ed eiaculazioni continue, ma non è gay. Siamo sicuri???
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Questo non è assolutamente un film porno. |
Angelina nella nuova città va a lavorare in uno strip club, però come semplice cameriera. In pratica, serve i clienti ma non si spoglia.
Stiamo scherzando?
È come avere Lionel Messi a disposizione e metterlo in porta.
È come avere Quentin Tarantino e metterlo davanti alla macchina da presa anziché dietro. Mi spiace, Quentino, ma lo sanno tutti che recitare non è il mestiere che ti riesce meglio.
O, ancora, è come avere Adele e non farla cantare:
“Zitta Adele, no.”
“Ma io volevo solo cantare una cos…”
“No, zitta. Chiudi quella dannata bocca!”
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Questo non è per niente un film porno. |
Rendendosi conto che mostrando il suo corpo potrebbe fare più soldi, oltre che fare un favore all’umanità, Angelina decide di darsi al porno. Il mondo è in festa!
Avrebbe avuto più senso cominciare per gradi, lavorare prima come stripper nel locale in cui faceva la cameriera, ad esempio, però lei decide di passare subito al porno. Ma la ragazza è una timidona, una puritana direi quasi, e allora almeno all’inizio preferisce girare solo cose soft, tipo spogliarelli e al massimo qualche scena di masturbazione. Niente di troppo hardcore o estremo. Niente anal, bondage, squirting o cose del genere. Anche il film è così. Vuole raccontare il mondo del porno e ci mette dentro pure un po’ di droga che non fa mai male (intendo a livello cinematografico, non fisico), soprattutto attraverso il personaggio di James Franco, il boyfriend tossico di Angelina.
Porno, droga, scene di nudo, James Franco… Ci sarebbero tutte le premesse per un film trasgressivo e scandaloso. Invece no.
Per fortuna o purtroppo?
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"Sicura sicura non sia un film porno? Ahahahah!" |
Le sequenze in cui la splendida Ashley Hinshaw si mostra come mammà l’ha fatta sono abbastanza di classe, non c’è niente di troppo volgare. L’ambiente del porno viene inoltre ritratto in questo film in una maniera persino troppo patinata e buonista. La società per cui la ragazza va a lavorare è completamente gestita da donne e funziona tutto in maniera tranquilla e pulita. Sarà davvero così, nel fantastico mondo del porno reale? Non si poteva mostrare anche il lato oscuro di queste produzioni?
Sì, si poteva, soprattutto considerando che la sceneggiatura è co-firmata da una vera pornostar, Lorelei Lee, ma About Cherry preferisce invece non spingere il pedale fino in fondo. Preferisce viaggiare in maniera tranquilla. Persino i conflitti all’interno del film di Angelina con la madre, con la sorellina, con il boyfriend, con l’amico gay che in realtà non è gay ma è innamorato di lei, sembrano lì lì sul punto di esplodere, ma alla fine vengono tutti spenti prima che le fiamme divampino. Quanto al finale, boh. Pure questo appare troppo positivo e innocuo.
About Cherry è un film così. Assomiglia a una versione annacquata di una pellicola di Larry Clark o
Harmony Korine. Sta al cinema indie come un soft porno sta a un porno hardcore. About Cherry è allora un soft indie. Si lascia vedere, soprattutto Ashley Hinshaw si lascia mooolto vedere, ma non va fino in fondo e non mostra tutto.
No, nemmeno la patatina della Hinshaw.
Fottuti soft porno. E fottuti soft indie.
(voto 5,5/10)
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"Oh, ma uffa. Non ci credo manco io quando cerco di spiegare che questo NON è un film porno." |