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sabato 14 giugno 2014

GUIDA GALATTICA ALLA DANCE TAMARRA





L’estate sta per iniziare e cosa c’è di meglio allora di una bella Guida galattica dedicata alla musica dance, ma la musica dance rigorosamente più tamarra o, come si diceva ‘na vorta, truzza?
Beh, a dirla tutta mi vengono in mente un sacco di cose migliori, però mi sa che per il momento dovete accontentarvi di quello che passa il convento. O meglio, di quello che passa Pensieri Cannibali. E allora, giù i finestrini delle auto e pompate nelle casse ‘sta musicaccia!


Cominciamo con una breve intro per i babbani, ovvero per coloro ai quali della musica dance non è mai fregato un cappero e probabilmente continuerà a non fregarne niente manco dopo la lettura di questa pseudo guida musicale. Il genere dance getta le sue radici nella Disco music anni ’70, che però è tutta un’altra cosa e in futuro probabilmente si meriterà un capitolo di queste guide tutto suo. In questa sede ci occupiamo invece della dance partita a fine anni ’80 e che ha poi vissuto la sua Golden Age negli anni ’90 e primi anni zero, tra house, techno, rave, hardcore, italodance, eurodance e altre vaccate di generi del genere. In pratica, il ramo più trash, più tabbozzo, più zarro, più ignorante della musica elettronica.

I pionieri del genere sono stati i crucchi Kraftwerk e il nostro genio nazionale Giorgio Moroder, con la sua produzione, tanto per dirne una, di “I Feel Love” di Donna Summer che resta ancora oggi avanti anni luce. È però solo con la seconda metà degli anni ’80 che nascono i generi house e techno e dopo il 1986 il mondo non sarà mai più lo stesso. Almeno il mondo dei tamarri.
Gli anni ’90 vedranno poi l’esplosione vera e propria del genere anche a livello commerciale. La club culture entra nelle nostre case di prepotenza e l’Italia, una volta tanto, non se ne sta a guardare. Ci sono infatti un sacco di artistoni nostrani come Gigi D’Agostino, Robert Miles, gli Eiffel 65 e successivamente Benny Benassi che conquisteranno le classifiche mondiali, laddove tanti cantanti melodici hanno sempre fallito, eccezion fatta per Domenico Modugno con la sua “Nel blu dipinto di blu” e pochi altri.

A metà anni ’90, la tamarraggine raggiunge il suo picco assoluto con artisti come Haddaway, Corona, La Bouche, Ice MC, Alexia, Scooter e un sacco di altri che a ripensarci oggi vien voglia di mettersi le mani sulle orecchie, considerata la qualità non proprio altissima delle loro proposte musicali, ma che allo stesso tempo fa anche scendere una mezza lacrimuccia di nostalgia. Senza dimenticare, sebbene forse sarebbe meglio farlo, le mitiche compilation del Dj Albertino del Deejay Time, o quelle ancor più truzze di Tony H e Lady Helena, per non parlare dell’intera programmazione di Disco Radio.

A inizio Anni Duemila il genere vive il suo sussulto finale e raccoglie i suoi ultimi successi. Poi le mode cambiano, il genere house-techno tamarro via via lascia prima le radio e poi pure i club e la musica elettronica prende altre strade. Il truzzo però è un animale duro a morire e negli ultimi tempi il genere ha ritrovato una sua vitalità, con popstar come Lady Gaga, Katy Perry e Rihanna che hanno tirato fuori influenze eurodance all'interno delle loro canzoni e con deejay e produttori come Calvin Harris, David Guetta e Avicii che, rivitalizzando il Gigi Dag sound, stanno spopolando in tutto il mondo, persino negli Stati Uniti spesso allergici alla musica elettronica. Se pensavate che il genere fosse morto e sepolto negli anni Novanta quindi vi sbagliavate, perché il tamarro non muore mai. Soprattutto d’estate.

Lasciando per scelta voluta fuori da questa lista gruppi e artisti elettronici di qualità da me adorati come i vari Chemical Brothers, Prodigy, Daft Punk, Fatboy Slim, Underworld ecc., ecco qui la Top 10 dei pezzi di musica dance maranza preferiti da Pensieri Cannibali, e a fondo post trovate pure una ricchissima playlist Spotify con un sacco di tamarraggine aggiuntiva tutta per le vostre orecchie.


Top 10 – Le canzoni di dance tamarra preferite da Pensieri Cannibali

10. Snap “Rhythm is a Dancer”



9. Rednex “Cotton Eye Joe”



8. Vengaboys “We Like to Party! (The Vengabus)”



7. Double You “Please Don’t Go”



6. Alexia “The Summer Is Crazy”



5. Gigi D’Agostino “L’Amour Toujours”



4. Ace of Base “Beautiful Life”



3. Haddaway “What Is Love”



2. Corona “The Rhythm of the Night”



1. Robert Miles “Children”



Ed ecco la tamarrissima playlist dance di Pensieri Cannibali su Spotify


mercoledì 9 aprile 2014

LE CANZONI CON CUI SONO CRESCIUTO




In questa settimana ninfomane pensavate di rimanere esenti dalle Top 10 cannibali? Siete davvero così ingenui?
Le charts qui su Pensieri Cannibali vanno avanti e la “Serie della crescita” cresce sempre più. Ci sono stati gli appuntamenti dedicati agli album, ai programmi tv e ai film con cui sono cresciuto, e oggi si ritorna alla musica, con le canzoni che, nel bene e nel male, hanno accompagnato gli anni della mia infanzia/prima adolescenza.

Se volete partecipare con le vostre personali liste, fatelo pure. Dove?
Sui vostri blog, sui social network, oppure anche nei commenti a questo post. Ecco intanto la mia decina.


10. Eros Ramazzotti “Più bella cosa”
Il primo limone l’ho fatto sulle note di questa lagnosa canzone del penoso Eros Ramazzotti.
Che vergogna!



9. Ace of Base “All That She Wants”
Se chiudo gli occhi e ripenso a quando ero un bambino, una delle prime canzoni che mi risuonano nella testa (sigle dei cartoni cantate da Cristina D’Avena escluse) è questa. Non so bene perché, ma è così. Evidentemente è tutto ciò che la mia testa vuole.



8. Bluvertigo “Fuori dal tempo”
Grazie a versi come “I professori sono quasi tutti fuori dal tempo” e “Io personalmente preferisco la gente insana di mente” credo di non essere mai stato tanto d’accordo con il testo di una canzone come in questo caso. Morgan riusciva a dire ciò che io pensavo nella maniera più efficace possibile. C’è poco da fare: le menti malate pensano le stesse cose.



7. Fool’s Garden “Lemon Tree”
I Fool’s Garden sono il più classico esempio di one-hit wonder, una band che diventa clamorosamente popolare grazie a una canzone e poi puff, sparisce nel nulla. Nonostante i loro 15 minuti di celebrità siano durati anche meno di 15 minuti, questi tedeschi hanno fatto in tempo a insegnare (malamente) l’inglese a una intera generazione, la mia.



6. Limp Bizkit “Nookie”
Era il periodo in cui leggevo Rock Sound, scaricavo canzoni da Napster, chiodavo a scuola e ascoltavo i Limp Bizkit di Fred Durst.
Bei tempi, allora.



5. Cranberries “Zombie”
Le giostre. Quand’ero un piccolo Cannibal Kid, sugli autoscontri che frequentavo insieme a tamarri e a delinquentelli vari, davano sempre questa canzone. In loop 20 volte al giorno. Questa, e altre robe tipo “Le ragazze” dei Neri per caso. Meglio ricordarsi questa, va’.



4. Chemical Brothers “Hey Boy Hey Girl”
Le vacanze “studio” (si fa per dire) a Brighton. L’alcol. Le disco. Le hey girls svedesi. La musica degli hey boys Chemical Brothers. Il delirio.



3. Travis “Why Does It Always Rain on Me?”
Più che una semplice canzone, una domanda che ha accompagnato gran parte dei miei anni da adolescente: perché piove sempre su di me?
Curiosamente, ogni volta che la suonavo si metteva a piovere. Provatela, vale più di qualunque danza della pioggia.



2. Coolio feat. L.V. “Gangsta’s Paradise”
Quando ho cominciato ad appassionarmi di musica, questa canzone impazzava ovunque. Ricordo che tutti i weekend mi guardavo la European Top 20 dei video più popolari su Mtv Europa, e questo pezzo era al primo posto sempre, SEMPRE, tipo per qualcosa come una ventina di settimane di fila. All’epoca era il mio pezzo preferito. E ancora oggi suona che è un piacere, yo!



1. Smashing Pumpkins “1979”
La scoperta degli Smashing Pumpkins ha segnato il mio passaggio da bimbominkia spensierato a teenager depresso. Grazie tante per avermi rovinato per sempre la vita, Billy Corgan, grazie tante.

mercoledì 22 settembre 2010

cannibal news, 22 settembre 2010 (Ace of Base, Annozero, Gogol Bordello...)

Una canzone per tutti gli immigrati del mondo. La cantano i Gogol Bordello ed è estremamente coinvolgente e saltellante, un po' come i vecchi pezzi degli Ska-P. Dedicata a tutti i leghisti in ascolto!


Dedicato invece a tutto il popolo della "libertà", domani ci sarà il ritorno di Annozero. Michele Santoro e soci possono anche non piacere, possono anche stare sulle palle, ma è difficile accusarli di non fare il loro lavoro, quella cosa che i colleghi sembrano aver dimenticato: informare. Questo è il video promo virale per il web realizzato da Vauro.


Video da giramento di testa ASSOLUTO. Provare per credere
(notevole la canzone di questi nuovi Howls, che suonano come dei Muse in un locale fumoso e oscuro)


Ieri vi avevo proposto solo il link, oggi sono riuscito anche a mettere il video degli Sleigh Bells. Ascoltateli, vi faranno saltare in aria la testa (se già il video di prima non vi aveva stordito abbastanza)!


A volte ritornano: ebbene sì, gli svedesi Ace of Base, geni assoluti della tamarraggine anni Novanta e precursori di molto dance pop popular oggi, da Kesha a Katy Perry arrivando soprattutto a Lady Gaga, devono aver pensato echediavolo! che era il momento giusto per tornare. C’è da dire che i due furboni maschi del gruppo si sono presentati con due vocalist giovani (e molto sgnacchere) tutte nuove e con un nuovo pezzo niente male. Che il revival degli anni 90 abbia inizio!

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