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martedì 31 maggio 2016

AmHardcore





Hardcore!
(Russia, USA 2015)
Titolo originale: Hardcore Henry
Regia: Ilya Naishuller
Sceneggiatura: Ilya Naishuller, Will Stewart
Cast: Sharlto Copley, Haley Bennett, Danila Kozlovsky, Tim Roth
Genere: videogammaro
Se ti piace guarda anche: Crank, Lola corre, RoboCop, Chronicle, il video di “Smack My Bitch Up” dei Prodigy
Oppure gioca a: Grand Theft Auto e Doom


Io non ho mai visto un film girato tutto come Hardcore!. Io ho giocato a qualche videogame, soprattutto gli sparatutto alla Doom o quelli criminali alla Grande Theft Auto, che hanno questo stile. Anche se io non è che sono tutto 'sto appassionato di videogame. Io lo ero. Quando io ero un ragazzino, io lo ero. Io adesso non dico che i videogiochi siano roba da poppanti. Io non lo penso. Io penso solo che, personalmente, la mia passione nei loro confronti è andata scemando. Io ho anche il problema del tempo. Quando io mi dedico a una cosa, io lo faccio con tutto me stesso. Io attualmente ho tempo giusto per vedere qualche film, guardare qualche – diciamo anche molte – serie tv, e ascoltare un bel po' di dischi. Io però non riesco più a trovare il tempo di dedicarmi – e intendo in maniera seria – anche ai videogiochi. Io quando giocavo a ISS Pro ad esempio non mi accontentavo di farlo come passatempo e basta. Io volevo diventare un fottuto campione di ISS Pro. E io lo ero, più o meno. È per questo che adesso io & i videogame siamo due mondi separati, è tutta colpa del maledetto tempo.

giovedì 15 ottobre 2015

Mission: Impossible - Rogue Nation Rogue Station





Mission: impossible del giorno: scrivere una recensione di Mission: Impossible - Rogue Nation in appena 3 minuti di tempo e senza prendere fiato.
Non vi sembra una mission: così impossible? Allora per aumentare il coefficiente di difficoltà la realizzerò in apnea sott'acqua. Esatto: questa sarà la prima recensione scritta sott'acqua della Storia. Per aiutarmi a compiere l'impresa, mi servirò di una speciale tastiera subacquea. Voi ovviamente non potete vedere mentre la scrivo, però fidatevi: la realizzerò per davvero da sott'acqua.

"Oh mio Dio! Neanch'io mi cimenterei in una mission del genere."

giovedì 20 agosto 2015

Jason Statham vs Taylor Lautner: chissà chi avrà la meglio?





Nell'agosto italiano sono uscite contemporaneamente due pellicole che ci presentano una singolare sfida tra action heroes o aspiranti tali: da una parte il campione in carica Jason Statham, dall'altra il giovane sfidante Taylor Lautner. Un incontro che ha già un vincitore designato. Oppure no?


venerdì 12 giugno 2015

FAST AND KUNG FURYOUS





Kung Fury
(cortometraggio, Svezia 2015)
Regia: David Sandberg
Sceneggiatura: David Sandberg
Cast: David Sandberg, Jorma Taccone, Erik Hörnqvist, Leopold Nilsson, Steven Chew, Andreas Cahling, Eleni Young, Helene Ahlson, David Hasselhoff
Genere: tanto ottanta
Se ti piace guarda anche: Hot Rod - Uno svitato in moto, Drive

Ci sono cose che sono semplicemente oltre. Oltre ogni livello di trash e di genialità combinate insieme. Un caso è Sharknado, film tv ma più che altro Z-movie perfetto per una visione estiva a neuroni sotto lo zero. Kung Fury però va oltre ciò. Perché se Sharknado per quanto spassoso è – ammettiamolo – una merdata girata e recitata da cani, con effetti speciali agghiacciandi e una realizzazione generale da denuncia, Kung Fury è invece un gioiellino di tecnica. Ma facciamo un passo indietro. Un passo indietro di 30 anni, dritti negli 80s, perché è lì che è ambientato ed è come se in quel periodo fosse stato realizzato il film...

mercoledì 18 febbraio 2015

TAKEN 3 - L'ORA DELLA VENDETTA DI LIAM NEESON NEI MIEI CONFRONTI





Taken 3 - L'ora della verità
(Francia 2014)
Titolo originale: Taken 3
Regia: Olivier Megaton
Sceneggiatura: Luc Besson, Robert Mark Kamen
Cast: Liam Neeson, Maggie Grace, Famke Janssen, Forest Whitaker, Dougray Scott, Leland Orser
Genere: Liam Neeson movie
Se ti piace guarda anche: Io vi troverò, Taken 2 - La vendetta, John Wick


Taken 3 è giunto in un momento oserei dire unico nella mia vita. È arrivato infatti subito dopo che ho provato per la prima e sola volta simpatia nei confronti di Liam Neeson, ovvero quando ho guardato questo fantastico spot pubblicitario del giochino Clash of Clans: Revenge trasmesso nel corso dell'ultimo Super Bowl.

sabato 24 gennaio 2015

THE GUEST - L'OSPITE È COME IL PESCE, DOPO 3 GIORNI... AMMAZZA





The Guest
(USA 2014)
Regia: Adam Wingard
Sceneggiatura: Simon Barrett
Cast: Dan Stevens, Maika Monroe, Brendan Meyer, Sheila Kelley, Leland Orser, Lance Reddick, Joel David Moore, Ethan Embry
Genere: figata
Se ti piace guarda anche: Drive, The House of the Devil

Ci sono i film fighi e poi c'è The Guest: La Figata.
Non ci credete? Andate a controllare sul vocabolario Treccani edizione aggiornata e vedete se mento.

Figata: «s.f. e agg. [dal greco σῦκον «Jessica Chastain»] Cosa, situazione, fatto, ecc. riusciti bene, che piacciono molto, che danno eccitazione, emozione, divertimento: la festa di ieri è stata una gran f.. Questa sera ho visto una f. di film: The Guest.»

domenica 23 novembre 2014

BASTARDI SENZA GLORIA, MA SE NON ALTRO IN DIVISA





Bastardi in divisa
(USA 2014)
Titolo originale: Let's Be Cops
Regia: Luke Greenfield
Sceneggiatura: Luke Greenfield, Nicholas Thomas
Cast: Jake Johnson, Damon Wayans Jr., Nina Dobrev, Rob Riggle, James D'Arcy, Andy Garcia, Natasha Leggero
Genere: cop-comedy
Se ti piace guarda anche: Poliziotto in prova, 21 Jump Street, 22 Jump Street

Ci sono dei film per ogni occasione. Ci sono persino dei film per quando stai male. O almeno, io ce li ho.
Quando sono a letto con la febbre, o comunque sono in modalità zombie afflitto da qualche grave male, ci sono dei tipi di visioni che preferisco e altre che invece secondo me è meglio evitare.
In genere, evito pellicole impegnative. A meno che non siano davvero molto impegnative e soprattutto visionarie. Guardare Inland Empire di David Lynch con 39 di febbre è un'esperienza che consiglio a tutti di provare, una volta nella vita. Attenti però a non restarci secchi, che potrebbe anche essere l'ultima esperienza della vostra vita.
Allo stesso tempo è meglio evitare anche film troppo tristi e soprattutto quelli che affrontano il tema della malattia. Se avete un semplice raffreddore, possono deprimervi così tanto da farvi pensare di essere in punto di morte.

Quando sono malato, il genere che preferisco gustarmi è allora quello dei filmetti disimpegnati e con un messaggio possibilmente positivo, che in altri momenti magari snobberei del tutto. Come si fa a individuare un film con un messaggio positivo, un cosiddetto “feel good movie”, ancor prima di vederlo?
In genere, salvo sorprese, le pellicole commerciali hollywoodiane sotto questo punto di vista non deludono quasi mai. Bastardi in divisa, ad esempio, in tal senso è l'ideale. Fin dal trailer è un filmetto prevedibile e scontato, una commedia action poliziesca già vista decine e decine di volte, che però alla fine si rivela capace di far pensare ad altro e ad alleviare il proprio dolore personale per un'oretta e mezza. Uno di quei film del tutto dimenticabili, ma che sul momento fanno sentire bene. Fanno sentire meglio.

"Ah, mi sento già meglio."
"Pensieri Cannibali è quasi più utile del medico della mutua!"

Bastardi in divisa è stato l'accompagnamento della mia ultima influenza. Come “feel good movie” ha portato a casa in pieno la pagnotta, meglio di tutte le Aspirine e Tachipirine del mondo. Ho iniziato la visione un po' scettico e l'ho terminata con il sorriso sulle labbra, benché a livello comico non è che sia una cosa così esilarante, e con qualche linea di febbre in meno. Chiamatelo effetto placebo o effetto buon umore, ma una risata in effetti può far star davvero meglio. E io che pensavo fossero solo delle teorie malate delle persone ottimiste.
Una volta riconosciuto ciò, il film va preso per quello che è: davvero una robetta con una sceneggiatura esilissima, alcune gag pseudo comiche piuttosto imbarazzanti, una regia piatta che non si segnala in alcun modo. A far funzionare la banale trama, che vede due sprovveduti trentenni improvvisarsi come agenti di polizia da un giorno all'altro, è il cast. I due protagonisti Jake Johnson e Damon Wayans Jr. arrivano entrambi dalla sitcom New Girl e i loro personaggi sono parecchio vicini a quelli della serie, tanto che si potrebbe immaginare Bastardi in divisa quasi come uno spinoff cinematografico a loro dedicato e che si sarebbe anche potuto intitolare New Boys. Come gnocca di turno a questo giro non c'è Zooey Deschanel, bensì Nina Dobrev, la tipa di The Vampire Diaries. Una che non sarà certo l'attrice del secolo, ma che invece sul titolo di figa del secolo potrebbe dire la sua. Attenzione però, perché quando c'è lei in scena la febbre ricomincia a salire. Chissà perché?


Lo spunto di fondo proposto da Bastardi in divisa è, se vogliamo, alquanto discutibile. Due tizi a cui non ne va bene mezza un giorno indossano la divisa da poliziotti e di colpo tutti li rispettano e tutte le donne impazziscono per loro. Sarà davvero così? Posso capire il fascino della divisa, ma in Italia non mi sembra che gli sbirri siano poi così tanto amati dalle masse...


Tralasciando questo aspetto, il messaggio finale del film non è tanto quello che se fai il poliziotto sei un figo, quando quello di lasciarsi andare, seguire la propria strada e le proprie passioni e...
Boh, ma che sto dicendo? Davvero mi è piaciuto questo filmetto?
Dev'essere stata tutta colpa della febbre!
(voto 5,5/10)

mercoledì 12 novembre 2014

DRACULO





Dracula Untold
(USA 2014)
Regia: Gary Shore
Sceneggiatura: Matt Sazama, Burk Sharpless
Cast: Luke Evans, Sarah Gadon, Dominic Cooper, Art Parkinson, Charles Dance
Genere: action-fantasy
Se ti piace guarda anche: La leggenda del cacciatore di vampiri, Dracula (serie tv), Dracula di Bram Stoker, Vikings, Game of Thrones

Si sentiva proprio il bisogno di un nuovo film sui vampiri. Erano anni, ma che dico anni? Dico giorni che non si faceva più un film sui vampiri, e più in particolare su Dracula.
Nel 2012 è uscito Dracula 3D, inguardabile versione di Dario Argento del romanzo di Bram Stoker, e nel 2013 è arrivata la pessima serie tv Dracula con Jonathan Rhys Meyers, per fortuna cancellata dopo appena una stagione. Adesso ci stiamo dirigendo alla fine del 2014 e ancora non si è visto niente su questo poco inflazionato personaggio? Dico, è possibile? A Hollywood staranno mica pensando di inventare qualcosa di originale?

Certo che no. Ecco infatti, prima dello scadere dell'annata, che nelle sale è arrivato Dracula Untold. Come annuncia il titolo, questa versione nuova fiammante ci vuole raccontare il conte Dracula come non ce l'ha mai raccontato nessuno prima. E se nessuno l'ha fatto, un motivo ci sarà...

Dracula Untold vuole tentare un approccio differente alla storia del personaggio. Un approccio più... realistico. Nel film ci viene mostrato il futuro Dracula, ovvero Vlad l'impalatore, come un uomo buono, un principe che ama moglie e figlio e vuole proteggere a tutti i costi il suo popolo. Una persona di sani principi e alti valori morali. D'altra parte il soprannome l'impalatore gli era stato affibiato in maniera goliardica, lo sanno tutti.
Il buon Vlad, pur di salvare la sua gente da quei birboni dei Turchi, e già che c'è pure dagli Zingari, una notte decide di salire su un monte a mani nude per andare a stringere un patto con un simpatico vecchio vampiro.
Realistico, vero?

"Robert Pattinson? E chi è?
Il nuovo sex symbol vampiresco delle teenagers sono io!"

In questa nuova versione molto aderente a ciò che dev'essere davvero successo nel Medioevo, il vecchio vampiro propone all'aitante Vlad uno stage di 3 giorni. Ovviamente non retribuito. Non gli passa manco i buoni pasto. Anzi, la regola è quella di resistere al cibarsi di sangue per 3 giorni. Se ce la fa, e per un novello vampirello mica è un'impresa facile, al termine del periodo di prova Vlad avrà un contratto a tempo indeterminato come essere umano. Se invece non ce la fa, si tramuterà in un succhiasangue per sempre. Mi sembra un'offerta ragionevole. In alcune aziende, con l'attuale periodo di crisi, ho visto ben di peggio.

A questo punto Vlad fa il suo periodo di prova come vampiro. Cosa che, nel cinema di oggi, significa in pratica diventare un supereroe. Io vorrei aprire una petizione, anzi fare una manifestazione contro la supereroizzazione del mondo attuata da Hollywood. Dite che la Camusso me la appoggia? Se ci metto dentro un paio di insulti a Renzi, che il modo lo si trova sempre, penso di sì.
Nelle grandi produzioni commerciali americane di oggi il protagonista deve per forza essere un supereroe. Ovvero può essere tormentato e con un lato oscuro accentuato, però in fondo è un bonaccione che si sacrifica per salvare tutti. Proprio come questo nuovo Dracula.

"Non riesco a capire da che supereroe mi hanno conciato,
ma di certo non sono vestito da Dracula."

Rispetto ad altre pellicole/serie tv vampiresche, va dato atto a Dracula Untold, girato in modo finto spettacolare dall'esordiente Gary Shore e interpretato in maniera anonima dal poco carismatico Luke Evans, di cercare un approccio differente alla materia. Il problema è il come si è scelto di renderlo differente. Qui siamo parecchio lontani dai vampiri teen alla Twilight o The Vampire Diaries, così come dal soft porno kitsch alla True Blood, e pure dai succhiasangue radical-chic di Solo gli amanti sopravvivono e dalle svariate precedenti versioni di Dracula. Dracula Untold ha scelto la strada dell'avventura storico/fantasy che ricorda Vikings e Game of Thrones, guarda caso l'interprete del vecchio vampiro che converte Dracula è Charles Dance, anche noto come quello stronzo di Tywin Lannister de Il trono di spade. Solo che il film non possiede l'epicità delle serie citate e finisce solo per cadere, spesso e volentieri, nell'involontariamente ridicolo.

"Guarda che la tua recensione è più involontariamente ridicola del nostro film, Cannibal Child ahahah!"

Privato del tutto della sua componente horror, questo nuovo principe delle tenebre è il supereroe protagonista di una banale pellicoletta action ricca di scene di guerra interminabili. Non pensate però che manchino i brividi. La parte finale, che lascia presagire un sequel, fa davvero spavento. Per fortuna che gli incassi non proprio esaltanti fatti registrare da questo primo (e si spera ultimo) episodio lascino aperti molti dubbi riguardo alla possibilità di un seguito. Certo che se hanno fatto delle intere saghe di Underworld e Blade, anch'essi tutt'altro che fenomenali al box-office, non si sa mai. I vampiri sono proprio duri da uccidere. Speriamo però che almeno Dracula per un po' se ne stia al riposo nella sua bara. Tanto a livello cinematografico il capolavoro di Francis Ford Coppola è davvero difficile da superare. Mentre come personaggio, devo ammetterlo, la mia versione preferita di Vlad l'impalatore resterà sempre il conte Dacula.
Dracula Untold, un Dracula come non ce lo avevano mai raccontato. E come potevano continuare a non raccontarcelo.
(voto 4/10)

martedì 11 novembre 2014

QUATTRO TARTARUGHE NINJA E UNA TOPA GIGANTE





Tartarughe Ninja
(USA 2014)
Titolo originale: Teenage Mutant Ninja Turtles
Regia: Jonathan Liebesman
Sceneggiatura: Josh Appelbaum, André Nemec, Evan Daugherty
Cast: Megan Fox, Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Donatello, Will Arnett, William Fichtner, Tohoru Masamune, Minae Noji, Whoopi Goldberg, Abby Elliott
Genere: animalesco
Se ti piace guarda anche: Transformers, Guardiani della Galassia, Tartarughe Ninja alla riscossa (serie a cartoni animati)

Una domanda complessa complessa. Secondo voi, ho guardato il film Tartarughe Ninja perché:

A) Sono cresciuto con il cartone animato degli anni '80 a loro dedicato.
B) Di recente dopo aver apprezzato Guardiani della Galassia mi sono riavvicinato (anzi, mi sono avvicinato per la prima volta) al genere cinefumetto fracassone.
C) C'è Megan Fox.

"Scusate, ma non ce la faccio a non essere topa
nemmeno con un casco da bimbaminkia in testa..."

Avete risposto tutti la C?
Sono diventato così prevedibile?
È vero. La risposta C è esatta, però lo sono anche le altre due. La C magari è un filino più esatta delle altre, lo riconosco, eppure anche la A e la B hanno giocato il loro peso, sebbene minore, nella decisione di guardarmi questo nuovo film con attori in carne e ossa dedicato alle Tartarughe Ninja. Attori in carne e ossa fino a un certo punto. Megan Fox compare in tutto il suo carnale splendore, mentre i 4 teenage mutant ninja turtles appaiono per magia grazie ai prodigi del motion capture e si muovono in una maniera naturale e non ridicola. Non che gli spunti ridicoli siano del tutto assenti da questo film, ma grazie a un buon uso dell'(auto)ironia, la pellicola sa bene come sdrammatizzare l'assurdità delle situazioni presentate.
È proprio grazie alle dosi abbondanti di umorismo che il film si salva e fa guadagnare al cinema action/fantastico la seconda insperata sufficienza in pochi giorni qui su Pensieri Cannibali dopo il marvelloso Guardiani della Galassia. Non è l'unica carta giocata dalla pellicola. Tartarughe Ninja fa anche leva, soprattutto all'inizio, sull'effetto nostalgia. Rivedere dopo tanti anni questi 4 screanzati animaletti muscolosi in azione non dico mi abbia fatto commuovere, ma se non altro mi ha ricordato perché all'epoca, quando ero un bambinetto, li adoravo tanto. Innanzitutto perché sono pizza-dipendenti proprio come me. Poi perché le tartarughe come animali mi piacevano parecchio, non so bene il motivo, tanto che all'epoca avevo pure due tartarughine d'acqua. E infine mi piacevano i personaggi. Alcuni, almeno. Il mio preferito era Leonardo, la mente, il leader, la vera guida spirituale del gruppo, altroché quell'odioso rompiscatole di Splinter. Un ruolo fondamentale poi lo giocava, così come lo gioca tutt'ora, il simpa di turno Michelangelo. È lui a fornire i momenti più divertenti a una pellicola tutta basata sull'intrattenimento. Mi sono invece sempre sembrati un po' inutili Donatello, quello tecnologico del gruppo che qui poteva essere sfruttato meglio, visto che oggi non c'è niente di più cool di un personaggio nerd, e Raffaello, lo scorbutico duro e puro (ma in fondo in fondo un tenerone) che invece qui ha un ruolo persino eccessivamente rilevante.

Nostalgia canaglia o meno, le quattro tartarughe ninja ripiene di steroidi tutto sommato funzionano ancora oggi, chi l'avrebbe detto? Dopo operazioni bambinesche come quelle delle pellicole sui Puffi e su Alvin Superstar, o i vari episodi dedicati a degli altri residuati degli anni '80 come i Transformers, non mi aspettavo che una risurrezione dei Turtles a livelli decenti sarebbe stata possibile, e invece sbagliavo. Per una volta, anche io mi sono sbagliato, lo confesso. Riconosciuto ciò, va detto che la visione scivola bene anche e soprattutto per via della presenza di Megan Fox. Per le sue grandi doti recitative, intendo ovviamente.

Guardate che professionista formidabile.
Esegue incredibili acrobazie, senza manco bisogno dello stuntman.

Di contro, dopo aver detto cosa funziona, vanno anche sottolineati i limiti di una pellicola che ha lo spessore di una sottiletta, una sceneggiatura che fin dal primo istante si sa già dove andrà a parare, dei cattivoni stereotipati che più stereotipati non si potrebbe, una lunga serie di combattimenti eccessivi e noiosi e una sequenza di inseguimento tra camion che fa riclassificare le pellicole fantascientifiche con Will Smith come film neorealisti. Pur con tutti questi difetti, e mi sa che nella mia immensa bontà in cui sono immerso oggi ho dimenticato qualcosa, Tartarughe Ninja scorre veloce, grazie anche a una durata umana, contro le 3 ore circa l'uno dei film dei Transformers, tutto sommato si fa ricordare con un sorriso (ebete) sulla faccia e mi ha pure fatto ricordare di quando ero un bimbetto.
Per un film che in partenza si candidava al titolo di pellicola più trash e inguardabile dell'anno, è già molto. Forse però il merito non va attribuito tanto alle tartarughe, ma solo alla topa.
(voto 6/10)

Ah già, se a qualcuno importa, nel film oltre a Megan Fox ci sono anche loro.

sabato 18 ottobre 2014

UN VOLO AEREO CON LIAM NEESON? UN INCUBO NON-STOP





Non-Stop
(USA, UK, Francia, Canada 2014)
Regia: Jaume Collet-Serra
Sceneggiatura: John W. Richardson, Christopher Roach, Ryan Eagle
Cast: Liam Neeson, Julianne Moore, Michelle Dockery, Corey Stoll, Scoot McNairy, Lupita Nyong'o, Nate Parker, Omar Metwally, Shea Whigham, Anson Mount, Quinn McColgan, Corey Hawkins, Bar Paly, Edoardo Costa, Jon Abrahams
Genere: volatile
Se ti piace guarda anche: Flightplan – Mistero in volo, 24, Flight

Qual è la vostra più grande paura quando salite su un aereo?
Nel periodo pre-11 settembre e pre-Lost, la risposta più comune sarebbe stata quella di precipitare a causa di un qualche guasto. Lost ci ha però mostrato come un incidente aereo possa essere soltanto l'inizio di un'avventura pazzesca in cui si finisce su una misteriosa isola deserta e si conoscono un sacco di personaggi incredibili, quindi la cosa non fa più tanta paura.
Dopo l'11 settembre, il timore più grande per molti è ormai quello che l'aereo venga dirottato. Per quanto mi riguarda, invece, sono terrorizzato dalla possibilità di fare un intero viaggio intercontinentale in compagnia di Liam Neeson, forse l'attore che detesto di più sulla faccia della Terra, anche se se la gioca con il neo inventore di app di successo Tom Hanks e con Chiappona J. Lo, oltre che con i vari expendables amati dal mio odiato blogger rivale Mr. James Ford.

Pensate un po' che incubo dev'essere un volo aereo dirottato da Liam Neeson! Eppure è proprio quanto capita in Non-Stop, un incubo a occhi aperti. A essere più precisi, non è che Liam Neeson dirotti l'aereo di persona. È solo quanto il vero e misterioso dirottatore vuole far credere a tutti, mentre in realtà Liam Neeson è chiamato al solito ruolo di eroe di turno che deve salvare la situazione. Prevedibile. Da quando ha fatto Io vi troverò e relativo seguito Taken 2 – La vendetta, l'attore più insopportabile d'Irlanda è diventato il più attempato quanto improbabile nuovo action hero del cinema mondiale. Il ruolo che ha qui, quello di un agente con problemi famigliari, non è troppo distante da quello vestito nell'agghiacciande saga di Taken. Anche qui è una specie di invincibile supereroe bravo a menare le mani, fenomenale con le armi e in grado di pensare a una soluzione anti-terroristica per ogni occasione. Un incrocio tra Rambo e Jack Bauer, esatto.

Rispetto a Taken, c'è da dire che qui il livello cinematografico è un po' più alto, grazie alla discreta regia di Jaume Collet-Serra, che con Neeson aveva già girato Unknown – Senza identità, e grazie a un cast di comprimari di buon livello che vede scendere in campo Julianne Moore, Michelle Dockery (Downton Abbey), Corey Stall (The Strain e la nuova stagione di Homeland), il premio Oscar Lupita Nyong'o (12 anni schiavo) e Scott McNairy dell'imperdibile serie tv Halt and Catch Fire. Ma attenzione, perché in una piccolissima minuscola parte c'è pure il nostro Edoardo Costa. E al confronto di Liam Neeson sembra persino un attorone!


Il livello di curiosità generato dal mistero è inoltre abbastanza buono: chi sarà il misterioso dirottatore che cerca in tutti i modi di far perdere la pazienza all'impassibile e soprattutto inespressivo Liam Neeson?
Peccato che questo sia anche l'unico motivo di interesse della pellicola e all'inizio va bene, ma dopo un po' la situazione comincia a diventare ripetitiva. La sceneggiatura si dimostra priva di altre idee, Liam Neeson diventa insopportabile sempre più a ogni minuto che passa, il livello di tensione non è minimamente degno di una qualsiasi puntata della serie tv 24 e la parte conclusiva è parecchio banale, con un tentativo di infilarci dentro un discorso politico che risulta a dir poco fallimentare. Per non parlare della scena in cui il protagonista prende una pistola al volo – letteralmente al volo – e spara un colpo perfetto. Lì capisci che questo non è un film action-thriller, bensì una pellicola di fantascienza.
Il dirottamento compiuto da Liam Neeson nei confronti del cinema action può comunque dirsi riuscito. Il suo nome è ormai diventato un brand per un certo genere di pellicole patriottiche e trash. Detto con altre parole, il suo nome è diventato sinonimo di film de mmerda. Questo Non-Stop rispetto ad altre porcate da lui girate non-stop negli ultimi anni come i citati Taken, The Grey o qualche suo altro film a caso è un filo meglio, ma ciò non cambia un fatto: Liam Neeson è attualmente il più pericoloso terrorista del cinema mondiale. Se lo incontrate, segnalatelo alle autorità competenti.
(voto 4,5/10)

"Pensieri Cannibali ha dato più di zero a un mio film? Ci dev'essere un errore..."

"In effetti il voto è stato modificato da un hacker fan di Liam Neeson."

"A questo punto non poteva mettergli un bell'otto?
Ho proprio dei fan stupidi. Chissà perché?"

martedì 14 ottobre 2014

BLOG WAR - BIMBIMINKIA VS. TAMARRIMINKIA: I FILM ACTION





Dopo una lunga assenza, le Blog Wars tra l'autore di questo blog Cannibal Kid e il suo acerrimo rivale Mr. James Ford sono finalmente tornate. Finalmente si fa per dire. Il terreno di scontro?
Una sfida incrociata in cui ieri abbiamo assistito alle spettacolare, divertente, variegata lista di pellicole adolescenziali proposte da me, mentre oggi vi tocca sorbire quelli che secondo Ford sono i migliori action di sempre, mentre per me sono solo alcune tra le peggiori atrocità che l'uomo abbia mai prodotto.
Ecco qua la lista dei film (film?????) selezionati da Ford e commentati da me, ordinati da quello che mi è sembrato il peggiore al migliore (migliore si fa per dire).
Più che delle pellicole di azione, delle pellicole da azione penale.
Cannibal Kid


venerdì 10 ottobre 2014

22 JUMP STREET, IL SEQUEL FOTOCOPIA





22 Jump Street
(USA 2014)
Regia: Phil Lord, Christopher Miller
Sceneggiatura: Michael Bacall, Oren Uziel, Rodney Rothman
Cast: Jonah Hill, Channing Tatum, Ice Cube, Amber Stevens, Wyatt Russell, Peter Stormare, Jillian Bell, Dave Franco, Nick Offerman, Patton Oswalt, Queen Latifah, Craig Roberts, Diplo, Anna Faris, Bill Hader, Seth Rogen, Richard Grieco
Genere: college di polizia
Se ti piace guarda anche: Mai stata baciata, Una spia non basta, Scuola di polizia, 21 Jump Street (la serie)

Il primo fatto che salta agli occhi di questo 22 Jump Street non è il Jonah Hill sempre più dimagrito, ormai ce ne siamo già abituati mentre lui intanto forse è ingrassato di nuovo. A jumpare subito in maniera evidente alla vista è il fatto che sia un film tratto da un film che a sua volta era già tratto da un vecchio telefilm.

In tal senso, i precedenti non è che siano stati dei più positivi: Charlie’s Angels, Starsky & Hutch, Hazzard, A-Team… tutti filmetti davvero poco degni di nota. E pure di rispetto, quindi dico BLEAH, che schifo!
Tutte operazioni, o meglio tentativi, di aggiornare all’epoca moderna vecchie storie da piccolo schermo con risultati in bilico tra il ridicolo e il tragico. Senza però risultare tragicamente divertenti. Soltanto delle minchiatone. Qualcuno citerà allora la saga di Mission: Impossible tomcruisizzata. E va bene, in quel caso la resa cinematografica, seppure altalenante, è stata decente. Però certo che, se anche non l’avessero fatta, io non avrei sentito un grosso vuoto dentro la mia anima.

Con tali precedenti non certo esaltanti alle spalle, le premesse erano tragiche per questo 22 Jump Street, che peraltro è il sequel della versione cinematografica della serie tv. Mi viene infatti in mente Charlie's Angels 2, che era peggio, e molto, persino del già modestissimo primo film.
Quanto alla serie cui si ispira, 21 Jump Street è stato un telefilm 80s andato in onda negli Usa tra il 1987 e il 1991 per ben cinque stagioni, con un buon successo in patria. In Italia il serial è stato invece trasmesso da Italia 1 con il titolo I quattro della scuola di polizia ma non mi risulta sia diventato un fenomeno di massa né di culto. Dalle nostre parti, la serie risulta vagamente conosciuta soprattutto per aver lanciato la carriera del giovane Johnny Depp, che già pochi anni addietro aveva esordito nel primissimo mitico A Nightmare on Elm Street. Dove non faceva una bella fine, se non ricordo male… Qualche anno più tardi Depp mani di forbice avrebbe però preso spunto per le unghie affilate proprio da Freddy Krueger. Chissà, probabilmente all’epoca i due si facevano la manicure nello stesso posto.

Premettendo che non ho mai visto la suddetta serie tv 21 Jump Street, mi sembra comunque che in questo sequel del remake non si sia tentata tanto un’operazione nostalgia, ma si sia preso semplicemente spunto dalla trama del telefilm per creare qualcosa che parli di oggi.
L’idea della serie è quella di reclutare degli agenti di polizia giovani e infiltrarli in un college spacciandoli per studenti normali in modo da catturare degli spacciatori di droga (e nel telefilm immagino anche per altri crimini di natura varia). La storia dell’infiltrato funziona sempre, da Point Break a Fast & Furious, perché è un modo efficace per raccontare un determinato mondo, dal surf alle auto truzzate, attraverso il punto di vista di un esterno che però fa il doppiogioco e poi finirà immancabilmente per farsi catturare anche lui dal fascino di quel determinato mondo e scusate se vi ho spoilerato sia Point Break che Fast & Furious.
Anche se il film che mi ha ricordato di più questo 22 Jump Street è Mai stata baciata, commedia romantica in cui Drew Barrymore per scrivere un articolo sui giovani si finge una studentessa e torna al liceo, rivivendo gioie e soprattutto dolori dell’epoca.

Anche applicato al tema adolescenziale, questo è un espediente narrativo parecchio comune. Non quello del poliziotto infiltrato, ma dell’esterno in generale. Capitava ad esempio in Beverly Hills 90210 a Brandon & Brenda, due gemelli montanari provenienti dal Minnesota che da un giorno all’altro si ritrovano a trasferirsi sotto il sole glamour di L.A. e a dover cambiare il loro stile di vita in maniera radicale in quattro e quattr’otto. E ben felici di farlo. Così come succedeva in The O.C., dove Ryan Atwood (il Ben McKenzie oggi detective di Gotham), giovane criminale che fotteva le auto radio nel quartiere del Chino, veniva pure lui catapultato all’improvviso al sole della California a vivere in una villa con piscina mega-sborroneria per ricconi.

Senza andare a trovare ulteriori collegamenti con serie varie, torniamo sulla retta via di 22 Jump Street. Nel film c'è un breve cameo di uno dei protagonisti del telefilm originale, Richard Grieco, mentre questa volta Johnny Depp non si degna manco di apparire. Per il resto, il film è assolutamente indipendente dalla serie tv e quindi godibile da tutti, anche da chi non ha visto il primo film, riassunto in maniera veloce ed esilarante all'inizio, e infatti la pellicola ha ottenuto un successo enorme negli USA portando nelle sale anche chi il telefilm manco l'aveva mai sentito nominare. Chissà allora a questo punto che non facciano anche un vero terzo capitolo, dopo quelli fittizi dei titoli di coda. In Italia invece l'hanno proposto praticamente senza promozione in una manciata di salette nel periodo estivo e, così come già con l'episodio precedente, non se l'è filato quasi nessuno. Complimenti.

22 Jump Street - il film è un film con venature action e poliziesche leggere. Ma soprattutto, è una comedy molto jump around, jump around, jump around, jump up jump up and get down! Le scene più d’azione infatti lasciano il tempo che trovano. A convincere è soprattutto la parte comica, il bel susseguirsi di battute e di momenti folli e divertenti. Alcuni persino deliranti, come quando i due protagonisti si drogano. Funziona poi molto bene l’alchimia tra i due protagonisti, i diversissimi Jonah Hill e Channing Tatum...

Hey, un momento...
Avete per caso avuto una sensazione di deja vu? Questo post vi suona stranamente famigliare? Vi sembra di averlo già letto prima?
Beh, probabilmente perché l'avevate già letto, nel giugno 2012. Quella che avete trovato sopra è infatti la recensione che avevo scritto di 21 Jump Street, giusto un minimo riadattata.

Perché vi ho tirato questo scherzetto?
Perché, oltre al fatto che sono un bastardo, in pratica è quanto fa anche 22 Jump Street. La missione in cui sono coinvolti i due agenti protagonisti Jonah Hill e Channing Tatum è praticamente identica a quella precedente, con l'unica variante dell'ambientazione del college anziché quella del liceo. 22 Jump Street non cerca quindi di fare come tanti sequel che fingono di essere differenti dal primo capitolo quando non lo sono. 22 Jump Street è uguale a 21 Jump Street e non fa niente per nasconderlo. Squadra che vince non si cambia. Film che vince non si cambia. Il primo funzionava e, per quanto affiori una sensazione di deja vu, funziona pure questo secondo.
Com'è possibile che funzioni e com'è possibile che a me sia piaciuto, visto che io i sequel li critico sempre e comunque? Non avendo ancora (colpevolmente) mai visto Il padrino - Parte II, l'unico seguito che credo di aver apprezzato quanto (e forse un pochino di più) dell'originale è stato Ritorno al futuro - Parte II. Tutti gli altri mi hanno immancabilmente deluso, o annoiato, o fatto incazzare, o tutte queste cose messe insieme, benché alcuni non fossero troppo male. Mi viene in mente giusto Scream 2 e non è un caso. In quello, così come in questo 22 Jump Street, si ironizza sul concetto stesso di sequel. Da subito si mette in luce il fatto che il numero 2 non sarà mai al livello dell'1 e così, mettendo in chiaro questo aspetto, ne esce una pellicola che può avere una sua dignità.

22 Jump Street ridicolizza l'idea di seguito e la ripetizione all'infinito di una stessa idea (si vedano i titoli di coda) ed è questa la sua arma vincente. Oltre a ciò, la sua ironia prende di mira in maniera ancora più estrema i classici buddy movie polizieschi alla 48 Ore, Tango & Cash e numerosissima compagnia varia. Come il primo episodio, più del primo episodio. Il rapporto tra Jonah Hill e Channing Tatum viene qui presentato come quello tra due fidanzatini, portando il bromance tipico di questo genere di film a livelli mai toccati prima.
Fondamentalmente è tutto come nel precedente capitolo, citazionismo compreso, che qui va a toccare tra le altre cose Arma letale, Spring Breakers e pure il videogame Grand Theft Auto, il primo mitico GTA, nella scena con ripresa dall'alto. Oltre a una trama pressoché invariata, vengono riprese quasi pari pari pure numerose scene, come quella in cui i due protagonisti si drogano e hanno le visioni, o il sacrificio di uno che si prende un proiettile per salvare l'altro.
Il colpo di genio di questa pellicola sta proprio in questo: fare una copia spudorata ed esplicita del primo film. Prendere di nuovo dalle tasche del pubblico i soldi del biglietto con una pellicola identica all'altra, senza l'ipocrisia di tanti seguiti in circolazione. 22 Jump Street è un sequel fotocopia, ma se non altro lo dichiara e non lo tiene nascosto. Io questa la chiamo onestà intellettuale...
Va beh, considerando il livello della comicità del film, intellettuale mica tanto. Diciamo solo onestà e basta.
(voto 6+/10)

mercoledì 8 ottobre 2014

LUCY DELLA CENTRALE ELETTRICA







Cannibal Kid al 10% delle sue capacità mentali
Figa.
Figa figa figa figa figa.
Che figa che è quella figa che ha fatto gli Avengers ed è comparsa nell'uomo airone due e pure in Capitan American 2.
Il film Lucy?
Boh. E chi l'ha visto? Io ho visto solo una fiiiiiga stellare che poi alla fine ATTENZIONE SPOILER per magia si trasforma da tipa chiavabile a chiavetta USB. FINE SPOILER


Cannibal Kid al 20% delle sue capacità mentali
Dicono che l'uomo usa soltanto il 10% delle proprie capacità intellettive. Ed è già tanto. L'unico animale che sfrutta maggiormente le proprie capacità è il delfino.
Io adesso sto usando il 20% delle mie capacità mentali, quindi sono un delfino. Infatti mi è proprio venuta voglia di farmi un bel bagno.
Il film Lucy?
No, non ho tempo di guardarlo. Mi butto in mare che qui sulla terra ferma mi sento morire.


Cannibal Kid al 30% delle sue capacità mentali
Ciao mamma, guarda come mi diverto.
Non ho mai usato una pistola in vita mia, però da quando mi hanno drogato le mie capacità mentali si sono espanse a dismisura e mi sono messo a sparare come fossi dentro a un videogame.
No, mamma, non ho preso droghe volontariamente. Mi hanno obbligato. Non potevo dire di no. Comunque una volta o l'altra dovresti provarci pure tu. Ti si apre tutto un mondo nuovo davanti. Ti vengono in mente delle cose che credevi aver cancellato dalla memoria e invece sono lì, da qualche parte.
Io ad esempio mi ricordo di quando mi portavi a scuola da piccolo in bici e io stavo seduto dietro aggrappato a te. Ricordo anche il nome del mio vecchio orsetto di peluche: Teddy, si chiamava Teddy! Chi l'avrebbe mai immaginato, se non avessi preso delle droghe tanto potenti?
E ricordo anche quel vecchio slittino con cui giocavo sempre: Rosebud.
Ricordo pure di aver battuto la testa da piccolo tante volte. Ma tante tante volte. Strano che ciò non mi abbia provocato seri danni...
Ricordo inoltre il primo film che ho mai visto per intero: Ritorno al futuro. Bellissimo.
Grazie alla droga, ricordo persino l'ultimo film che ho visto: Lucy. Non è una cosa così scontata. Di solito i film recenti me li dimentico subito. Sex Tape – Finiti in rete, per esempio. L'avevo scordato già mentre scorrevano i titoli di coda. Lucy invece no. Non sarà una pellicola stupenda. Avrà un sacco di difetti. Per certi aspetti può anche sembrare una stronzata colossale, ma se non altro è un film che non lascia indifferenti e resta impresso. È già qualcosa.
Mamma, non hai idea di cosa sto parlando?
Va beh, scusa. Non ti chiamo più.


Cannibal Kid al 40% delle sue capacità mentali
Posso controllare la vostra mente. Posso farvi pensare ciò che io penso.
Il film Lucy a me è piaciuto. Insomma, non è un capolavoro, però è uno degli action più fichi visti negli ultimi tempi. Lo spunto di partenza del film può non apparire del tutto originale. L'uomo di solito utilizza soltanto il 10% delle proprie capacità mentali, ma attraverso una particolare droga può accedere a una maggiore percentuale delle sue facoltà intellettive. Stessa idea da cui si sviluppava Limitless. Ok, è stato già fatto. Però una volta sola. Non si tratta di uno spunto abusatissimo come quello di Ricomincio da capo, il film in cui Bill Murray riviveva sempre la stessa giornata che è stato scopiazzato più e più volte da un sacco di altri film, da Source Code a Edge of Tomorrow, da 50 volte il primo bacio a Io vengo ogni giorno. Questa idea di sfruttare la mente in pieno era già stata utilizzata, ma non era stata ancora spremuta per bene e se Limitless era più virato verso il thriller, qui Luc Besson la utilizza su un fronte più action/sci-fi. Inoltre il regista ha dichiarato che l'idea per la sceneggiatura di Lucy gli era venuta prima che uscisse Limitless. Certo, come no?
A voi questo film non è piaciuto?
A un sacco di gente non è piaciuto.
Da adesso invece sì. Perché?
Perché ve lo dico io.


Cannibal Kid al 50% delle sue capacità mentali
Nonostante i miei enormi poteri intellettivi, nonostante possa ormai modificare tutti gli impulsi elettrici ed entrare nei vostri computer, oltre che nelle vostre menti, non sono ancora riuscito a convincervi che Lucy sia un ottimo film?
Ciò è normale, perché nemmeno io ne sono convinto. Lucy non è che sia tutto questo grande film, però è un blockbuster d'intrattenimento efficace, con protagonista una Scarlett Johansson fatta strafatta e strafiga perfettamente azzeccata nella parte della biondina ingenua che a un certo punto si trova ad essere una biondona intellettualmente super dotata, e il tutto è retto da un ritmo incalzante.
Non vi ho ancora convinti?
Oh, ma questi poteri mentali non è che sono fallati?


Cannibal Kid al 60% delle sue capacità mentali
Lucy non è solo un film action. La prima parte illude lo spettatore ignaro di trovarsi di fronte solo e soltanto a una semplice pellicoletta d'azione. La bionda Lucy viene imbottita di droga che le apre la mente e le consente di fare in pratica qualunque cosa. A questo punto lo spettatore pensa che la fanciulla userà i suoi poteri o per andare a stanare chi le ha fatto ciò e avere una vendetta personale, oppure per diventare una supereroina che combatte il Male per far trionfare il Bene. Per un momento sembra dirigersi in queste due direzioni, tra inseguimenti a folle velocità per le vie di Parigi, un conto alla rovescia adrenalinico che ci porta dalle parti di Crank, Lola corre e della serie tv 24, sparatorie e combattimenti che paiono una versione 2.0 di Matrix che a sua volta pareva una versione 2.0 del cinema di action/fantascientifico precedente. Invece niente di tutto questo. Per il gran finale, Luc Besson sceglie la via filosofica, con un pistolotto finale che pare un incrocio tra 2001: Odissea nello spazio e The Tree of Life, con tanto di dinosauri realizzati con effetti speciali che sembra di essere tornati ai tempi della Playstation 1 e il tutto appare così folle che ti chiedi se Luc Besson ti sta prendendo per il culo o è dannatamente serio. Probabilmente è per questo che in molti non ne sono rimasti soddisfatti. Chi si aspettava solo un action si è ritrovato con un inaspettato e non richiesto inserto filosofeggiante. Dall'altra parte però tali riflessioni sono troppo campate per aria per trasformarlo in qualcosa di più di un semplice prodotto d'intrattenimento e sono troppo assurde per essere davvero prese sul serio. O forse appaiono tanto assurde solo perché non siamo ancora arrivati a sfruttare il 100% delle nostre capacità intellettive?


Cannibal Kid al 70% delle sue capacità mentali
L'intera Storia del Cinema mi sta passando di fronte agli occhi. Più che The Tree of Life, 2001: Odissea nello spazio, Matrix, Crank o Limitless, c'è qualcos'altro che Lucy mi ricorda. La filmografia precedente di Luc Besson, certo. Lucy/Scarlett Johansson si inserisce tra le eroine femminili del suo cinema, dalla Anna Parillaud di Nikita alla Natalie Portman di Léon, dalla Milla Jovovich de Il quinto elemento alla Milla Jovovich di Giovanna d'Arco. Così come ci sono echi di tutto il (molto) cinema action da lui sceneggiato negli ultimi anni, quello di film come Taxxi, The Transporter, Danny the Dog e From Paris with Love. Non mi ha mai convinto fino in fondo, Besson, e neppure qui è riuscito a farlo. È un tipo troppo frettoloso. Di idee ne tira fuori un sacco, alcune buone, altre meno, però gliene escono parecchie. A mancargli è una reale capacità di svilupparle come si deve. Anche con i suoi film migliori ho sempre avuto la sensazione che mancasse qualcosa. Quest'ultimo Lucy ne è un ulteriore lampante esempio. Eppure, per quanto non del tutto riuscito, possiede un fascino misterioso. Un fascino che trova radici lontane, nella Preistoria del Cinema. Nelle opere di Méliès. Il primo cinema dei primi effetti speciali. Il cinema della sospensione dell'incredulità. Un cinema fantastico dove niente ha razionalmente senso, che si utilizzi il 10% o il 100% delle proprie capacità mentali. Un cinema assurdo dove tutto è possibile.


Cannibal Kid all'80% delle sue capacità mentali
Certo che a pensarci bene Luc Besson si poteva sbattere un po' di più quando ha scritto la sceneggiatura di Lucy. Se avesse usato maggiormente le sue capacità, ne sarebbe potuto venire fuori un film davvero pazzesco. Così è solo un action dalle valide premesse che tiene un buon ritmo per la prima ora, quindi accelera troppo e si perde un pochino – diciamo un pochino per essere buoni – nel delirio della parte finale. Ironia della sorte, Luc Besson si è limitato a usare soltanto il 10% del potenziale di un film come Lucy.


Cannibal Kid al 90% delle sue capacità mentali
Perché sto ancora perdendo tempo a parlare con voi, stupidi umani?
Non ne vale la pena. Sono un essere troppo superiore.
Io sono Dio!


Cannibal Kid al 100% delle sue capacità mentali
Si possono cercare un sacco di spiegazioni riguardo al messaggio di questo film. La soluzione è però quella più semplice. La più ovvia. Lucy racconta di una splendida donna che da sola controlla l'intero mondo. Tutti gli uomini fanno esattamente ciò che vuole lei. Tutto ruota attorno alla figa. È sempre stato così e così sarà sempre.
Figa.
Figa figa figa figa figa.

"Mi sono fatta mora per sembrare più intelligente.
Ma traquilli, raga, rimango sempre bionda inside!"

Lucy
(Francia 2014)
Regia: Luc Besson
Sceneggiatura: Luc Besson
Cast: Scarlett Johansson, Morgan Freeman, Min-sik Choi, Amr Waked, Pilou Asbæk, Analeigh Tipton
Genere: lucyccante
Se ti piace guarda anche: Crank, Limitless, Lola corre
(voto 6,5/10)

venerdì 19 settembre 2014

LUCY, IL FILM CHE VI FARÀ SFRUTTARE LA VOSTRA MENTE AL 100%






Si dice che l'uomo utilizzi soltanto una piccola percentuale della propria intelligenza, il 10% circa. Siamo sicuri? Non è una stima fin troppo generosa? Il pubblico di Pomeriggio Cinque, tanto per fare un esempio a caso, quanta ne usa?
Tra lo 0 e il 2%, a dir tanto?
Di recente sono usciti due film che si sono interrogati su cosa potrebbe combinare l'uomo se, anziché stare tutto il giorno a vedere Pomeriggio Cinque, usasse al 100% le proprie capacità intellettive. Il primo era Limitless, un film in cui, grazie a una particolare droga, Bradley Cooper diventava intelligentissimo. E se ci riusciva lui, ci possiamo riuscire tutti.
Il secondo è Lucy, in arrivo sugli schermi italiani il prossimo 25 settembre dopo aver conquistato il box-office americano. Qui ad avere la super intelligenza è Scarlett Johansson che evidentemente non era contenta di essere solo una strafiga e così diventa una cervellona strafiga.



Lo spunto iniziale di questa pellicola mi ha fatto domandare cosa farei io, se potessi sfruttare al 100% la mia mente. Per prima cosa, cercherei di usare tutte le mie capacità mentali per trovare un modo di conquistare Scarlett Johansson. Una volta fallita miseramente questa impresa impossibile, mi dedicherei al secondo obiettivo della mia vita: scrivere un libro memorabile. Un libro che sarebbe talmente fenomenale da non essere compreso da nessuno. Una volta fatto anche questo e resomi conto che a scrivere non si fanno i veri soldi, passerei  quindi al mondo dell'alta finanza, proprio come fa Bradley Cooper in Limitless. Essendo però intelligentissimo, ben presto mi renderei conto che i soldi non fanno la felicità. Darei così via tutti i miei averi in beneficenza e finirei in mezzo alla strada senza niente. Ecco quello che potrebbe succedere se sfruttassi al 100% il mio cervello.
Forse è meglio se continuo a usare al massimo il 2% e me ne torno a guardare Pomeriggio Cinque.

E voi? Voi cosa fareste se poteste sfruttare al 100% le potenzialità della vostra mente?

"Cosa farei io se potessi sfruttare al 100% la mia mente?
Di certo non starei a leggere Pensieri Cannibali."

lunedì 8 settembre 2014

I MERCENARI 3 – THE EX ACTORS





I mercenari 3 – The Expendables
(USA, Francia 2014)
Titolo originale: The Expendables 3
Regia: Patrick Hughes
Sceneggiatura: Sylvester Stallone, Creighton Rothenberg, Katrin Benedikt
Cast: Sylvester Stallone, Jason Statham, Mel Gibson, Arnold Schwarzenegger, Dolph Lundgren, Randy Couture, Terry Crews, Wesley Snipes, Kelsey Grammer, Antonio Banderas, Kellan Lutz, Ronda Rousey, Glen Powell, Victor Ortiz, Jet Li
Genere: old school
Se ti piace guarda anche: I mercenari 1 e 2, Il grande match

Il gioco è bello quando dura poco, recita un proverbio, uno di quelli che piacciono tanto ai vecchi e che quindi Sylvester Stallone e amici dovrebbero conoscere bene.
Che poi il gioco fosse bello, è ancora tutto da vedere. I mercenari 1 e 2 erano sì film più o meno decenti, almeno all’interno del loro genere, ma certo non è che fossero delle robe così memorabili. Il primo poteva vantare dalla sua parte la carta nostalgia, con il recupero di un certo modo di fare cinema action andato (per fortuna) perduto negli anni Ottanta, mentre il secondo riusciva a spremere tale spunto quel tanto che bastava per non annoiare troppo. Adesso però finiamola. Adesso però con questo terzo modestissimo episodio è ora di dire basta!
L’effetto nostalgia si è trasformato in una tristezza infinita. A vedere i sempre più anzianotti Sly & Schwarzy & Dolph Lundgren & Mel Gibson combattere, sparare, menar le mani e saltare per aria si prova solo una gran pena. Nella vita bisogna sapere quando è ora di smetterla e farsi da parte. Una lezione che a un certo punto del film lo stesso Stallone sembra aver compreso. Messi in un angolo i suoi vecchi (e con vecchi intendo proprio vecchi) amici, recluta alcune nuove leve per dargli una mano a sconfiggere il suo eterno nemico Mel Gibson.
Ma Mel Gibson non era morto in uno dei due film precedenti?
Dite che negli altri due non c'era?
Ah già, era nell'altrettanto inutile Machete Kills che aveva un ruolo di cattivone molto simile a questo.

"Attento a quel che dici, Cannibal.
Mi sono gonfiato i muscoli apposta per gonfiarti la faccia."

Fatto sta che Sly sceglie una nuova ciurma di Expendables per affiancarlo. Tra di loro c’è persino una donna!
Femminismo 1 – Stallone 0.
Ovviamente, la prescelta Ronda Rousey non è un’attrice fenomenale, bensì si tratta di braccia rubate alle arti marziali.
Recitazione 0 – Stallone 1.

"Se meno più forte di quella femminuccia di Cannibal Kid?
Certo che sì!"

Tra gli altri giovincelli arruolati c’è un enorme Kellan Lutz. Enorme intendo fisicamente, non a livello interpretativo. D’altra parte era uno che nella saga di Twilight faceva passare Robert Pattinson come un Signor Attore. E forse persino Kristen Stewart come un’attrice da Oscar.
No, beh. Quest’ultima cosa forse no.

Tra le altre nuove reclute c’è poi il non giovane Antonio Banderas ed è qui che viene la nota più dolente della pellicola. Mister Mulino Bianco ha in teoria la parte del personaggio simpa di turno. Un latino americano chiacchierone pronto a fare di tutto pur di entrare nelle grazie di Stallone e degli altri Expendables. Il problema è che non fa ridere e risulta solo odioso. In un film che certo non si segnala per la presenza di molti simpaticoni, riuscire a essere il più detestabile non era impresa facile, ma Banderas ce l’ha fatta. Olè.

"Hey Antonio, quello negli spot Mulino Bianco è il tuo miglior ruolo da anni."
"Aahahah, ma lo sa che hai ragione?"

Per colpa sua viene così a mancare quasi del tutto l’elemento ironico che nei primi due episodi risultava la vera arma vincente per riuscire ad arrivare a fine visione senza troppi sbadigli. Lo humour presente in questo capitolo è invece ormai trito e ritrito. Come confermano i disastrosi risultati al box-office americano, è un umorismo che non fa ridere più nessuno, a parte forse giusto le groupie del genere come il mio blogger rivale Mr. James Ford.
Con la parte diciamo “comica” del tutto annientata, quella che resta è una sequela infinita di interminabili scene action in cui si mettono in mostra i vari action heroes di ieri e di oggi messi in campo da Mister Stallone. La parte finale, una mezz’ora abbondante di mitragliate, esplosioni e scazzottate, è qualcosa di davvero difficile da digerire per i meno amanti del genere. E ormai magari pure per i più patiti.
Se la sceneggiatura si può riassumere in “Stallone vuole uccidere Mel Gibson e basta!” pure la componente action lascia alquanto a desiderare, “grazie” anche alla pessima regia di tale Patrick Hughes, capace di far rimpiangere non solo la direzione di Stallone del primo episodio, ma persino quella del penoso Simon West del secondo.

Oltre a sparatorie, bombe, botte e battute che non fanno ridere, cosa capita?
Sly & friends si danno i pugnetti l’uno con l’altro per tutto il tempo, ma a parte questo succede ben poco e la noia prevale. Le new-entries del cast non contribuiscono a ravvivare le cose, anzi. Oltre ai già citati spenti giovincelli, c’è addirittura il recupero di Wesley Snipes, uno che erano parecchi anni che non si vedeva in giro. Perché?
Questo film ci ricorda il perché: è davvero un pessimo attore e qui, nella parte del criminale fuori di testa e fuori di prigione, ce ne offre una nuova conferma.

"Sly, sei troppo vecchio per armeggiare con 'ste nuove tecnologie.
Guarda! Ti sta sanguinando il cervello..."

Pure sulla comparsata di uno spentissimo Harrison Ford è meglio stendere un velo pietoso.
Persino i vecchi protagonisti, nel passaggio dal primo al terzo capitolo, sembrano essere sempre più stanchi e annoiati, stessa impressione avuta da altri film recenti con nonnetti come Last Vegas e Il grande match. Ormai Stallone e compagni hanno fatto il loro tempo, hanno dato tutto quello che c’era da dare e non fanno altro che ripetersi. A questo punto, c’è giusto soltanto una cosa che manca a questo gruppo di ex attori, o meglio di ex glorie action…
Morire?
No. Per chi mi avete preso? Non sono così perfido. Non quanto Mel Gibson, almeno. La cosa che manca loro e che dovrebbero fare al più presto è un’altra: andare in pensione.
(voto 4/10)
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