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mercoledì 29 ottobre 2014

HORNS, HARRY POTTER È PROPRIO UN CORNUTO






Horns

(USA, Canada 2013)
Regia: Alexandre Aja
Sceneggiatura: Keith Burnin
Tratto da: La vendetta del diavolo di Joe Hill
Cast: Daniel Radcliffe, Juno Temple, Max Minghella, Joe Anderson, Heather Graham, Kelli Garner, James Remar, Kathleen Quinlan, David Morse
Genere: cornuto
Se ti piace guarda anche: Odd Thomas, Invisible, Botte di fortuna – The Brass Teapot

Daniel Radcliffe nella sua vita ha un grande, enorme rimpianto.
Quello di non essersi fatto Hermione/Emma Watson, che chiaramente gli ha sbavato dietro per tutta la saga di Harry Potter?
Sì, anche. Ma all'inizio del film Horns ne ha pure un altro. Quello di aver perso l'amore della sua vita, Juno Temple.

sabato 10 agosto 2013

HE’S A MANIAC, MANIAC ON THE FLOOR




Maniac
(Francia, USA 2012)
Regia: Franck Khalfoun
Sceneggiatura: Alexandre Aja, Grégory Levasseur
Ispirato al film: Maniac (1980) di William Lustig
Cast: Elijah Wood, Nora Arnezeder, America Olivo, Megan Duffy, Genevieve Alexandra
Genere: pazzo stalker serial killer
Se ti piace guarda anche: Dexter, American Psycho, Chapter 27

Sono un maniaco, maniaco on the floor. E ballo come non ho mai ballato prima. Sono un maniaco per i film anni Ottanta, a parte roba come Flashdance che è una cacchiata pazzesca, diciamolo, e soprattutto per quelli che non sono proprio degli anni Ottanta però lo sembrano. Adoro quei film non anni Ottanta che puzzano di anni Ottanta come Donnie Darko o come Drive. Questo Maniac ricorda proprio Drive. Per i suoi ritmi lenti, pronti a esplodere in lampi di violenza improvvisi e sanguinari. Se fosse uscito prima di Drive, staremmo tutti a gridare al miracolo per questo Maniac, che ha atmosfere simili, una fotografia molto patinata e una colonna sonora electro firmata dal compositore francese Robin Coudert in arte Rob. Invece ha avuto la sfiga di arrivare dopo Drive e quindi non se l’è filato nessuno. A dirla tutta, per quanto abbia un qualcosa di simile, gli manca allo stesso tempo la quinta marcia che Ryan Gosling e Nicolas Winding Refn riuscivano a infilare e questo Maniac resta così dietro a mangiare la polvere, povero lui. Un altro film che ricorda, questa volta proprio degli anni Ottanta, è Maniac. Non è un caso, visto che questa versione 2012 è proprio il remake di quella del 1980.

La cosa particolare di Maniac è che è girato quasi interamente in soggettiva. Il regista Franck Khalfoun propone un trattato sulla ripresa in soggettiva. Tanto per restare in tematica soggettiva io, quando ero un ragazzino, ovvero pochissimi anni fa, avevo avuto l’idea di realizzare un film tutto in soggettiva. Poi, non essendo un regista, non l’ho mai girato, però ai tempi pensavo fosse uno spunto davvero figo per una pellicola. Una cosa che non mi convinceva era il fatto che un intero film così girato potesse reggere. Per un po’, l'uso della soggettiva può rivelarsi ganzo, ma per tutta una pellicola?
La cosa cool di un video come “Smack My Bitch Up” dei Prodigy, al di là del geniale finale, è proprio quella di essere girata in soggettiva, però dura 4 minuti appena.



Se il video dei Prodigy funziona alla grande per via della sua breve durata, un’ora e mezza di pellicola può reggere?
La risposta è ni. Come previsto, la trovata va bene all’inizio, poi dopo un po’ comincia a dare noia. Il film riesce a essere sottilmente inquietante, teso, soprattutto nella prima parte. Più in là cerca di farci sprofondare dentro la mente malata del suo maniacale protagonista stalker, con risultati incerti. I flashback ci riportano dentro i soliti traumi infantili: sua mamma era una gran bella zoccolona e così lui si è trasformato in un serial killer di giovani donzelle tra i 20 e i 30 anni. Piuttosto scontato. Eppure la scelta della soggettiva per gettarci dentro la mente di un maniac è la più azzeccata. Per capire fino in fondo uno psicopatico, cosa c'è di meglio che vedere il mondo attraverso i suoi occhi?
Più che un thriller, una full immersion dentro la vita, dentro la testa di uno stalker fissato con i manichini. Bello, vero?
Un’esperienza intensa che il regista Khalfoun ci fa vivere in maniera completa, supportato però da una poco fenomenale sceneggiatura, scritta da Grégory Levasseur e dal reuccio dell’horror francese fissato con i remake Alexandre Aja, che scivola sui classici stereotipi già visti in un sacco di altre pellicole su serial killer/maniaci/stalker/psicopatici/figli di puttana, e che alla lunga annoia proprio per via di quello che allo stesso tempo è anche il suo punto di forza principale: la (maniacale) ripresa in soggettiva.

"Questo è quello che capita a chi dice che la saga di Guerre stellari
è meglio di quella del Signore degli anelli!"
L’altro punto di forza è Elijah Wood. Per chi se lo ricorda come l’hobbit Frodo nel Signore degli anelli, ritrovarlo qui in veste di psyco sarà un bello shock. Per chi invece è abituato a vederlo parlare con un cane umanizzato (o umano canizzato?) nella simpatica serie Wilfred, è ormai pratica comune considerarlo perfetto per i ruoli da fuori di testa. E poi dai, anche nel Signore degli anelli uno che se ne andava in giro con maghi, elfi, nani e gollum dalla duplice personalità, non è che ci stava tanto con la testa. La sua performance in Maniac è convincente, ma è una prova più che altro vocale. Per la maggior parte del tempo guardiamo infatti attraverso i suoi occhi, cosa che significa che sentiamo solo la sua voce mentre il suo volto lo vediamo comparire giusto quando si specchia. E lo fa spesso. L’espediente degli specchi alla fine diventa parecchio abusato, così come la soggettiva, e allora questo film affascina all’inizio e poi dopo un po’ avrei voluto soltanto uscire da questa testa perché già devo fare i conti con la mia, di testa da maniaco, maniaco on the floor.
(voto 6/10)



sabato 12 marzo 2011

Piranha, fi*a e sangue: cosa chiedere di più a un film solo?

Piranha 3D
(USA 2010)
Regia: Alexandre Aja
Cast: Steven R. McQueen, Elisabeth Shue, Jerry O’Connell, Kelly Brook, Jessica Szohr, Riley Steele, Adam Scott, Christopher Lloyd, Ving Rhames, Richard Dreyfuss, Eli Roth, Dina Meyer, Gianna Michaels, Paul Scheer, Ricardo Chavira, Brooklyn Proulx
Genere: Z-movie
Se ti piace guarda anche: Donkey Punch, Lo squalo, Tremors, Anaconda, Mega Piranha, Piranha (1978) di Joe Dante
Attualmente nelle sale italiane

Attenzione: se questo post vi sembrerà disgustosamente volgare, la colpa non è (tutta) mia. Ho solo cercato di rendere al meglio l’atmosfera del film. Che vi assicuro è ancora più estrema, splatter e maschilista.

Trama semiseria
Trama? Quale trama? Vi ho già detto nel titolo che in questo film ci sono dei piranha, c’è della figa e c'è del sangue, il resto potete anche immaginarvelo da soli.

Recensione cannibale
Piranha è l’ignoranza al potere. E al termine ignoranza per una volta do un’accezione positiva. Come ragazza “zoccola”: può essere usato in senso negativo, quando è una tipa che la smolla per soldi a un qualche vecchiazzo di Hardcore; ma può anche assumere una connotazione del tutto positiva se e quando la smolla a te gratis. Insomma, una stessa parola può assumere significati del tutto opposti, “volgarità” è un altro esempio. C’è chi dice: “I Cinepanettoni fanno schifo perché sono volgari.” Secondo me fanno schifo, ma non per quello, visto che la volgarità è anzi un’arma che volendo può essere usata con grande intelligenza. Fanno schifo semmai perché non hanno dentro un’idea originale che sia una e le uniche battute che ci sono sono le stesse da ormai 30 anni; magari facevano ridere la prima volta, magari facevano sorridere la seconda, ma adesso basta.
Una parola comunque che non può invece essere fraintesa è “piranha”.

Cose che ci sono nel film Piranha:
Ci sono dei piranha, ma non dei piranha normali, bensì una razza scomparsa da circa 2 milioni di anni (ebbene sì!) e tornati al giorno d’oggi per rovinare lo Spring Break a un gruppo di ragazzi giunti nella tranquilla cittadina sul lago in cui è ambientato il film.

Claudio Bisio quando vestiva i panni di uno dei pochi (unici?) personaggi divertenti, ovvero Micio di Mai Dire Gol, diceva che per fare un film pulp, mooolto pulp, servivano sangue, merda e sesso. Qui ci sono sangue, piranha e sesso. Direi che ci siamo.


Jerry O'Connell ai tempi di Stand By Me...
Ci sono ovvi richiami al capostipite del genere, ovvero Lo squalo, fin dalla primissima scena con Richard Dreyfuss.

C'è il giovane protagonista Steven R. McQueen, il tipo di The Vampire Diaries (Jeremy Gilbert, il fratello di Elena), che per l’occasione indossa una maglia dei Pixies e ha la cameretta tappezzata da poster di Radiohead, Nirvana, Lou Reed, Ramones che fa tanto ragazzo indie, ma anche con una conoscenza musicale storica. È anche un po’ il Dawson della situazione: assoldato dal regista porno interpretato da Jerry O’Connell per dare una mano alla sua troupe, riesce infatti a fare il rompiballe e non si gode la situazione.

C’è appunto Jerry O’Connell (un tempo bimbo ciccio bombo di Stand by me) in versione autore di film porno cocainomane.

C’è la tipa più inutile nella storia di Gossip Girl, ovvero Jessica Szohr.

...Jerry O'Connell adesso
C’è una pseudo storia d’amore tra il tipo di The Vampire Diaries e la tizia di Gossip Girl giusto per aggiungere un vago gusto di romanticismo a un film per il resto tutto sbilanciato verso un umorismo e un maschilismo da caserma.

C’è Kelly Brook, ovvero una delle più grandi fighe nella storia del Regno Unito.

C’è la pornostar bionda Riley Steele che fa un motoscafo tra le tette di Kelly Brook.

Scena cult: c’è un epico e poetico scenone con le due suddette “attrici” che danzano in acqua totalmente nude sulle sognanti note di “Lakme - Flower Duet” di Léo Delibes, mentre il commento dei tipi che le filmano è:
“Guardale, sono come pesci con le poppe.”
“Se i pesci fossero tutti così, mi farei solo pesci. Solo pesci.”


C’è Christopher Lloyd, il mitico Doc Brown di Ritorno al futuro, in un ruolo tra l'altro non molto dissimile.

Nel cast ci sono anche Ricardo Chavira (il marito di Gabrielle Solis in Desperate Housewives), Adam Scott (dalla serie tv Party Down), la bambinetta Brooklyn Proulx (anche nel pessimo Shelter di cui parlavo appena ieri), lo sfigato Paul Scheer del fenomenale programma comico di Mtv Human Giant, gli amici di Tarantino esperti in b-movies Ving Rhames (Marcellus Wallace in Pulp Fiction) ed Eli Roth (il regista di Hostel).

A dirigere tutta questa follia con stile videoclipparo c'è il regista francese di Alta tensione Alexandre Aja, ormai specializzato in remake horror, tra Le colline hanno gli occhi, Riflessi di paura e questo.

C’è una scena con dei piranha che si mangiano un cazzo (letteralmente, intendo). Di quale personaggio sia, lascio a voi l'insano piacere di scoprirlo.

C’è una tettificazione: ovvero una decapitazione di tette rifatte.

C’è un autentico bagno di sangue con i tipi danzanti dello Spring Break che finiscono sbranati da un’orda di piranha inferociti.

C'è una colonna sonora molto maranza.

C’è un finale grandioso.

C’è uno dei film più divertentemente trash degli ultimi anni.
(voto 7)

Battuta cult
“Il segreto della vita: birra, sole e fighette depilate che si toccano sott’acqua.”

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