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venerdì 18 luglio 2014

SLACCIATEVI LE CINTURE




Allacciate le cinture
(Italia 2014)
Regia: Ferzan Ozpetek
Sceneggiatura: Ferzan Ozpetek, Gianni Romoli
Cast: Kasia Smutniak, Francesco Arca, Filippo Scicchitano, Carolina Crescentini, Francesco Scianna, Paola Minaccioni, Elena Sofia Ricci, Carla Signoris, Giulia Michelini, Luisa Ranieri
Genere: melò
Se ti piace guarda anche: Un sapore di ruggine e ossa, Braccialetti rossi, Mine vaganti

Allacciate le cinture, tesorucce mie care. Vorrete mica farvi del male? Lo so che siete al cinema e non su un aereo dirette a San Francisco o a Mykonos. Magari, AAAH!
Anche al cinema alle volte però bisogna tenersi forte, perché le emozioni ti sanno prendere in una maniera talmente prepotente che non è facile rimanere indifferenti. Oltre ad allacciarvi le cinture, vi consiglio inoltre di tenere i fazzoletti a portata di mano, perché le lacrime scenderanno a fiumi. Di che film sto parlando?
Ma di Allacciate le cinture di quel tesoruccio caro del Ferzan Ozpetek, ovvio. Quanto ci piace, Ozpetek, quanto?

"Mi hanno massacrato già tutti. Cannibal, almeno tu risparmiami, ti prego."
Bisognerebbe fargli un monumento soltanto per la vera motivazione per cui ha girato questa pellicola. Se Lars von Trier aveva fatto Melancholia solo per mostrare le tette della Kirsten Dunst – TETTE? UFF, CHE PALLE! – l’Ozpetek nostro ha realizzato Allacciate le cinture unicamente per donarci il culetto di Francesco Arca tutto da mordere su grande schermo. Lo avevam già visto in tv a Uomini e donne quando i tronisti sì che erano dei manzi mica come adesso, e l’avevam visto pure su calendario, ma volete mettere ammirarlo sul telone del multisala a grandezza esagerata?
Uh, quelle fossette sopra le chiappe, che eros. AAAH!
E poi c’è lo Scicchitano. Uh, che chic Filippo Scicchitano. AAAH!
È troppo frocia in questa pellicola, la Filippa. Ci piace. E poi siete sicure che stia solo recitando? A me quella sciocchina non la racconta giusta. C’ho il radar, io, per certe cose.

"Guarda Francesco Arca che tenta di recitare."
"Che tenerezza che mi fa."
Comunque facciamo le serie. Torniamo a parlare di cinema, va’. Questo film pare che sia di genere melò.
Giusto. Io Scicchitano melò farei troppo. Francesco Arca non parliamone.
No, no, no, basta, così non va bene! Dobbiamo parlare di cinema.
Allacciate le cinture è stato accolto male da quei birboni pieni di pregiudizi della critica. Da come se ne parlava in giro, sembrava che dovesse essere un naufragio annunciato, da cui manco un’arca ci avrebbe potuti salvare. Anche se io da Arca mi farei salvare mooolto volentieri.
Tutti a dire quanto fa schifo l’ultimo film di Ozpetek che quasi quasi avevano convinto pure me. Con la gente va così. Ti dicono una cosa talmente tante volte che ti convinci abbiano ragione loro. Ti dicono ad esempio che ti devono piacere le donne e te lo ripetono così spesso che alla fine ci credi. Poi però vedi quei muscolacci di Francesco Arca – GNAM! – e subito cambi idea. Preferite davvero la Dunst? Nel 2014 vi piacciono ancora le tette?
Siete troppo OUT, sfigate!

"Pettinata così sei uguale a Justin Bieber."
"Ahahah, è vero!"
Fatto sta che erano tutti a dire che Allacciate le cinture fa cagare, fa cagare, fa cagare e sapete cosa?
Non fa cagare. Mai dare ascolto alla gente. Soprattutto alla gente mal vestita. Un paio di scene del film sono assurde e potevano anche essere tagliate via dal montaggio, è vero, però al Ferzan certe cose le perdoniamo perché lo sappiamo che è tanto pazza. Ci piace anche per questo. Da lei non sai mai cosa aspettarti. Ti può tirare fuori dei gioiellini come il delizioso La finestra di fronte con quell’altro manzo di Raoul Bova – MEGAGNAM! – o il simpatico Mine vaganti, una ventata d’aria fresca nell’asfittico panorama delle commedie bacchettone italiane vecchio stampo. Oppure può tirare fuori un film da MEH! come la non troppo riuscita parentesi paranormale di Magnifica presenza. Comunque vada a finire, sai già che l’Ozpetek ti sorprenderà. Qui la regista turca naturalizzata italiana torna a fare ciò che sa far meglio. Il melodrammone con accenni da commedia, di quelle un po’ alla Pedro Almodóvar, però meglio di quell’altra pazza dell’Almodóvar che negli ultimi tempi ci sta facendo penare parecchio con pellicole al limite del penoso come La pelle che abito e Gli amanti passeggeri.
Pure Allacciate le cinture ha i suoi difettucci. Qua e là Ozpetek esagera, si fa prendere la mano dal dramma, diversi personaggi sono stereotipati e lo sguardo perso nel nulla di Francesco Arca non aiuta. Meglio quando lo riprende da dietro, che da davanti. In compenso c’è una sceneggiatura molto libera e imprevedibile a livello temporale e poi a tenere su tutta la baracca c’è una Kasia Smutniak ME-RA-VI-GLIO-SA. Dio, quanto l’ho invidiata! Con tutte le Madonne che le ho tirato dietro, per forza che a un certo punto il suo personaggio vive una svolta sfortunata. Però in questo film è propria brava, ‘sta stronzetta, glielo riconosco. C’è persino un momento in cui comincia a farti pena. Poi ripensi alla scena in cui è tutta nuda lì sul bagnasciuga insieme al Francesco Arca pure lui tutto nudo, o a quella sequenza in cui lui fa all’amore con lei in ozpedale anche se lei è in condizioni disastrose che mi ha ricordato un'analoga scena di amore disperato in Un sapore di ruggine e ossa, e subito torni a maledirla, la dannata Kasia.

Non date allora retta a quelle che vi dicono che Allacciate le cinture fa schifo. Sono solo delle sceme invidiose. O forse sono solo io ad essere diventata troppo buona con le produzioni italiane, chi lo sa? Comunque sia, se proprio vogliamo trovare un grande difetto a questo film, secondo me il titolo è tutto sbagliato. Non si doveva chiamare Allacciate le cinture. Si doveva chiamare Slacciatevi le cinture.
Riferito a chi? Come, riferito a chi?
Ad Arca e Scicchitano, sciocchine!
(voto 7-/10)

giovedì 6 marzo 2014

300 FILM IN USCITA E MANCO UNO DECENTE




Settimana ricca di uscite variegate. Prima di esultare, riflettete sul fatto che ho detto variegate. È un po’ come dire che una ragazza è simpatica. Un modo gentile per dire che non è proprio bella. Chissà però che le pellicole che stanno per invadere le nostre sale non rivelino almeno qualche simpatica sorpresa, sebbene io all’orizzonte veda più possibili rischi ciofeca che non cose meritevoli. Sarà che sono il solito pessimista. Vediamo se invece il co-conduttore di questa rubrica sui film in arrivo nei cinema James Ford è più ottimista di me…

Non mi ricordo più: ma alla fine del primo 300 moriva anche Ford?
300: L'alba di un impero di Noam Murro
Il consiglio di Ford: meglio trecento fordiani di un impero Cannibale!
Chi bazzica da qualche tempo il Saloon sa bene quanto, ai tempi, abbia detestato 300, vera merdata filo bushista neppure buona per una bella visione a neuroni zero che vidi in sala mezzo sbronzo ridendo alla sequela di battute fulminanti di Julez. Non credo che questo sequel riuscirà a cambiare la mia opinione su quello che trovo un brand assolutamente inutile, non fosse per l'utilizzo di Eva Green.
Il consiglio di Cannibal: 300? Cosa sono, gli anni di Ford?
Pur senza condividere l’odio fordiano assoluto nei confronti del primo 300, un action abbastanza ridicolo ma se non altro interessante e originale a livello visivo almeno ai tempi dell’uscita, la voglia di assistere a un suo seguito sta a zero. Già io sono anti-sequel in generale, in questo inoltre sono cambiati sia il regista (il già non fenomenale Zack Snyder rimpiazzato dal novellino Noam Murro) che gran parte del cast. Sento quindi fortissima la puzza di schifezzona. Ma mi consolo per il fatto che Ford lo detesterà ancora più di quanto potrò fare io.

Un simpatico scatto di Ford da giovane mentre fa amicizia con un serpente
Tarzan di Reinhard Klooss e Holger Tappe
Il consiglio di Ford: Ford, il signore della giungla, incontra Cannibal, il pusillanime di città.
Dopo La bella e la bestia della scorsa settimana, altra rivisitazione di una storia nota ed arcinota giocata, a questo giro, tutta sulla motion capture del cast ed un'avventura tutta e rigorosamente nel tanto detestato 3D, una di quelle cose che riesce a mettere d'accordo perfino me e Peppa Kid.
Non credo che il suo destino sarà diverso da quello della favola del weekend appena passato: verrà ignorato senza troppi patemi.
Il consiglio di Cannibal: la vera storia di MrFord torna sullo schermo, peccato solo non freghi a nessuno
Ma ancora?
Il film della Disney non è così vecchio e i crucchi decidono di farne una nuova versione animata?
Io ho sempre detestato la storia di Tarzan, un buzzurro selvaggio che rappresenta il tipico personaggio fordiano, quindi figuriamoci se mi sorbirò questa nuova (ma nuova dove?) riproposizione.

"Vedete quell'uomo? Si chiama Ford e adora i film di Stallone.
Solo per questo, chiedo venga fatto marcire in galera. Per sempre."
Un ragionevole dubbio di Peter Howitt
Il consiglio di Ford: ho il molto ragionevole dubbio che Cannibal si stia fordizzando troppo.
Questo thriller dal sapore di già visto e rivisto è da parecchio tempo in attesa di una visione da parte del sottoscritto, ma come molti titoli poco convincenti, ogni volta che pare giunto il momento giusto, si trova sempre qualche film che, almeno sulla carta, potrebbe rivelarsi più interessante.
Come se non bastasse, le recensioni non sono affatto entusiastiche, dunque manca solo che il mio antagonista cominci ad incensarlo come fosse il nuovo Malick e rischia di finire dritto nel cestino: staremo a vedere.
Intanto potrei approfittare dell'uscita in sala per vederlo e togliermi il sassolino dalla scarpa. Per poi darlo in pasto al Cucciolo Eroico.
Il consiglio di Cannibal: non lo vedrò, nessun dubbio in proposito
Come Ford vi trovate davanti al ragionevole dubbio di guardare Un ragionevole dubbio?
Ok, allora ve lo tolgo subito io: ben che vada, vi ritroverete di fronte a un thrillerino a malapena decente simile a migliaia di altri che vi sarete dimenticati nel momento stesso in cui scorrono i titoli di coda. Mal che vada, avrete sprecato un’ora e mezza della vostra vita che avreste potuto sprecare lo stesso, ma in una maniera molto più divertente, ad esempio leggendo Pensieri Cannibali.

Ford (ruzzolato a terra) impegnato nel suo sport preferito dopo il wrestling:
il curling.
La mossa del pinguino di Claudio Amendola
Il consiglio di Ford: la mossa del coniglione, la preferita di Cannibal Kid.
Ma davvero nella settimana dell'assegnazione degli Oscar, con un buon numero di grandi film disponibili da vedere o recuperare, dovremmo sprecare tempo e parole per il primo lavoro da regista di Claudio Amendola!?
Il consiglio di Cannibal: la mossa del giaguaro, quella del tamarro Ford
A me di solito i romanacci me fan piegà in due dalle risate. Claudio Amendola no. Claudio Amendola per me ha sempre rappresentato la mediocrità più assoluta già come attore (attore?), figuriamoci come regista. Penso allora che opterò per questo suo atteso (ma da chi? manco da Ford!) debutto dietro la macchina da presa quando avrò voglia di fare un bello spargimento di insulti contro una pellicola, anche se in coda c’è pure l’ultima fatica cinematografica di Luca Barbareschi.
La mossa del pinguino?
Ah Claudio Ammerdola, piuttosto te parcheggio ‘na mano in faccia!
Tra l’altro fare uscire un film sul curling quando ormai le Olimpiadi invernali sono finite non mi sembra proprio una mossa furbissima…

"Francesco Arca, devo decidere tra te e MrFord?
Ma scelgo Cannibal Kid, è ovvio!"
Allacciate le cinture di Ferzan Ozpetek
Il consiglio di Ford: Kid, allaccia bene la cintura, ti porto a fare un giro in macchina!
Ozpetek è un regista decisamente strano, che negli anni è passato dal prendersi bottigliate clamorose a produrre filmetti onesti ed interessanti, pur non toccando mai chissà quali vette.
Questa sua nuova fatica, almeno dal trailer, non mi pare proprio quella che definirei una novità, o una bomba, eppure, forse perchè l'alternativa italiana è Amendola, una possibilità potrei anche provare a concederla.
Alla peggio, verrà piacevolmente massacrato.
Il consiglio di Cannibal: più che allacciarvi le cinture, se salite in auto con Ford dovete farvi il segno della croce
Condivido con Ford il rapporto conflittuale nei confronti di Ferzan Ozpetek, regista che non mi ha mai entusiasmato del tutto ma di cui ho comunque apprezzato alcuni film, su tutti La finestra di fronte e Mine vaganti. Un’occhiata a un nuovo film dell’Almodovar italo-turco comunque gliela si dà sempre, se non altro per vedere chi sceglierà la bella Kasia Smutniak tra lo sciallato Filippo Scicchitano e il tronista Francesco Arca. Quanto a voi, non avete certo questi problemi di scelta. Tra WhiteRussian e Pensieri Cannibali, meglio se andate a leggervi qualche blog di cinema davvero competente.

Sento puzza di All Is Lost Parte II...
Il superstite di Paul Wright
Il consiglio di Ford: dovesse venire in macchina con Ford, Cannibal Kid difficilmente sopravviverà.
Dovendo considerare un film "alternativo" o radical della settimana, la scelta potrebbe ricadere su questo dramma che segna l'esordio di un giovane regista scozzese sulla scena internazionale.
La trama è interessante, eppure c'è qualcosa che non mi convince: più o meno la stessa sensazione che provo quando apro Pensieri Cannibali, e, come accade troppo spesso ultimamente, scopro che il mio rivale numero uno ha scritto di un film esprimendo un parere simile al mio. E non è mai una sensazione piacevole.
Il consiglio di Cannibal: se non sono un superstite io che sono sopravvissuto a una settimana di Sanremo, chi lo è?
Piccolo film indipendente britannico di un regista esordiente che a sorpresa sbarca dalle nostre parti. Sembra proprio una buona notizia e io allora, che sono diffidente per natura, mi chiedo se non ci sia la fregatura sotto. Di solito queste piccole gemme si trovano solo in rete, non nei cinema, quindi questo se esce in Italia sarà davvero una chicca?
In una settimana tutto fuorché entusiasmante, potrebbe rivelarsi l’uscita più gradita. Ancora più gradita sarebbe l’uscita di Ford. L’uscita di scena.

Chocò di Jhonny Hendrix Hinestroza
"Le didascalie cannibali oggi somigliano a quelle di Ford:
non fanno ridere manco per sbaglio, uahahah!"
Il consiglio di Ford: vieni, Cannibal, ti offro una Chocolata alla cicuta.
Seconda proposta radical finto alternativa della settimana e seconda perplessità, decisamente più importante di quella per Il superstite.
Secondo me, qui in Italia, non abbiamo mai capito la differenza tra l'autorialità di nicchia ed i tentativi decisamente casuali.
Il consiglio di Cannibal: chos’è?
Non sapevo che, oltre alla droga, dalla Colombia esportassero pure film. Ogni giorno si scopre qualcosa di nuovo. Chissà se arriverà mai anche il giorno in cui Ford dirà delle cose che non sono radical cacchiate?
Quanto alla pellicola, non mi sembra una cosa del tutto disprezzabile e allo stesso tempo manco una roba imperdibile, soprattutto considerando come ora, dopo la pausa per i giochi olimpici, sono tornate in onda un sacco di serie tv strafighe da recuperare. E poi dalla Colombia non sono certo i film quello che vogliamo…

Ford sostiene che con questo look sono all'ultima moda. E se lo dice lui...
Registe di Diana Dell'Erba
Il consiglio di Ford: neppure le migliori registe potrebbero raccontare una storia assurda come quella del giovane Goi.
Radical chic in agguato parte terza. Documentario sulla realtà della regia al femminile in Italia che mi attrae quanto un the delle cinque all'Anteo con le sciùre milanesi finte alternative in attesa di smanacciarsi un pò con il nuovo Von Trier.
Peccato, perchè la tematica era anche interessante.
Il consiglio di Cannibal: Dell’erba, che ce l’hai dell’erba?
Questo docufilm sa di radical-chiccata eccessiva persino per me. Mi divertirei un sacco a farlo vedere in loop a JamesFord e penso che potrei persino realizzare un documentario su questa sua esperienza traumatica. Documentario distribuito poi in 4 sale in croce che nessuno vedrà mai, un po’ come questo Registe.

"Faccio coming out. Amo James Ford e quindi sì, sono un gerontofilo."
Felice chi è diverso di Gianni Amelio
Il consiglio di Ford: felice di essere diverso. Da Cannibal Kid.
Finalmente una proposta veramente radical e veramente interessante, un documentario sull'evoluzione sociale del rapporto con l'omosessualità. Dagli anni del fascismo ad oggi, un viaggio che pare profondo ed interessante operato da uno dei migliori registi italiani degli ultimi vent'anni, tra l'altro fresco di coming out.
Oserei quasi dire che si possa parlare del film della settimana.
Il consiglio di Cannibal: felice chi non conosce Ford
Il titolo dice già tutto. No, che avete capito? Felice chi è diverso non è la storia di Nonno Felice, è invece un film sulla Storia dell’essere diversi in Italia. Chi sono, questi diversi?
Tutti siamo diversi. Io ad esempio sono diverso da Ford. Spero lo siate anche voi. Ford invece è diversamente competente di film. Questa docupellicola riguarda quindi un po’ chiunque. Pur non conoscendo molto il cinema di Gianni Amelio, mi sembra allora che potrebbe essere una visione interessante anche se – diciamolo – questa settimana di film da correre a vedere al cinema non ce ne sono proprio.
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